Donatella Versace diventa un avatar. La bionda stilista della maison della Medusa, sempre aperta alle innovazioni tecnologiche e star dei social, si trasforma in un’identità virtuale sci-fi coniando un alter ego che riproduce le sue fattezze e capace di interagire con i suoi fan. E’ successo qualche giorno fa quando la maison ha aderito al progetto Complexland, un’esperienza digitale immersiva che coniuga moda, arte, performance musicali, conversazioni culturali e molto altro.
In occasione del Black Friday il brand glamour controllato dal gruppo della moda americano Capri Holdings, ha lanciato un nuovo modello di sneaker, la Trigreca, che sicuramente replicherà il successo commerciale della Chain Reaction, bestseller delle vendite nel mondo delle scarpe sportive di lusso. La nuova calzatura Made in Versace, venduta esclusivamente e in edizione limitata su Complexland, la piattaforma digitale di Complex Networks deputata alla promozione di giovani talenti nella musica, nell’intrattenimento, nel food e nel mondo delle sneaker. I collezionisti di scarpe sportive adoreranno questo modello che coniuga lo streetstyle tipico di Complexland e il design ellenizzante legato al retaggio stilistico di Versace. Le greche, motivo distintivo della maison dagli anni’80, decorano tre parti di queste sneaker esclusive. Il “Greca Cushioning System” aggiunge supporto e comfort mentre i lacci di questa edizione speciale presentano i dettagli in gomma che richiamano i codici estetici dell’ambita linea di sneaker Versace.
Per l’autunno-inverno 2021-22 Donatella Versace ha deciso di ridurre all’essenza l’esuberante linguaggio decorativo della maison di cui è dal 1997 direttore creativo. La collezione Pre-Fall 2021-22 si concentra sui capi essenziali per l’uomo e per la donna Versace di oggi. Ispirata dalle muse attuali, Donatella ha creato capi che esaltano la personalità individuale, presentando i nuovi must-have per un mondo in costante cambiamento. Ripudiando gli anodini orpelli, la bionda designer ha privilegiato silhouette lineari e disadorne dove la preziosità e il twist è sempre nei dettagli. Il fulcro della collezione è l’abbigliamento in pelle, uno dei fattori trainanti del successo del marchio. Questo trasgressivo materiale si declina in abiti, giacche sartoriali e gonne a trapezio. Il tutto ovviamente virato in nero, cifra distintiva del look della stilista.
Assecondando l’ineluttabile necessità di cambiamento orientato verso un mondo più sostenibile e resiliente, Donatella ha saputo assemblare un guardaroba easy e moderno in cui il classico little black dress, realizzato in jersey corposo o in pelle, assume un nuovo protagonismo fasciando il corpo fino alle gambe per poi aprirsi a corolla sul fondo con un effetto sirena: un vero e proprio passepartout da sfruttare a tutte le ore del giorno e della notte anche con luccicanti bijoux. I top sono scollati e sagomati con un taglio sensuale, l’outherwear è over, shiny e confortevole, i capi della collezione sono pervasi da un’energia street, le felpe hanno un ritmo pop e si convertono in abitini dalla vita strizzata. La cartella cromatica è imperniata sui toni neutri del nero e del caramello ravvivati da lampi di rosso smagliante, arancio vitaminico e blu elettrico. Cammello e miele si declinano in fascianti abiti da cocktail drappeggiati che ricordano la collezione atelier del 1995, anno in cui Gianni Versace lanciò il ‘conservative chic’.
Il soft tailoring di casa Versace diventa ancora più interessante nel menswear che assume connotazioni casual e leisure per esprimere l’eleganza effortless dei giovani di oggi, all’insegna della definizione di una nuova uniforme moderna e cosmopolita. Gli anni’90 sono qui: nei pants baggy e nelle felpe patchwork con quelle sfrangiature che citano lo streetstyle di matrice grunge. Le fantasie introducono un nuovo motivo dal gusto charmant e pittorico: il baroccoflage, in cui il pattern mimetico si intreccia con il motivo neobarocco che Gianni Versace lanciò fra il 1988 e il 1992. Questo print viene virato in combinazioni di khaki-marron glacé e navy-blu elettrico. Gli abiti sartoriali sono realizzati con nuovi tessuti. Alcuni presentano una tenue stampa baroccoflage e sono indossati con capi sportivi per creare un effetto a contrasto. Non mancano nell’armadio del gentleman fascinoso definito da Versace i cappotti di gran nitore in tonalità vibranti di blu e verde.
Gli accessori sono audaci e si accendono di tinte shock che affiancano e illuminano il nero e il caramello. Il nuovo modello hobo de La Medusa bag è presentato in tre dimensioni diverse e la linea di borse Virtus si rinnova con finiture esclusive tra le quali l’eco-pelliccia. Le calzature femminili hanno una forma design pulita ma eccentrica con tacchi massicci e sagomati vagamente anni’70.
Nel nuovo corso della maison della Medusa c’è anche il rilancio di Versace Jeans Couture, fiore all’occhiello della maison fin dagli anni’90, da quando cioè questa linea veniva prodotta su licenza dalla Ittierre di Isernia fondata da Tonino Perna. Questa estensione young e grintosa della maison oggi si ammanta di valori nuovi, condivisi dalla community legata al marchio. Una condivisione che si estrinseca in un suggestivo progetto di comunicazione. How we Holidays. Per la sua campagna dedicata alle festività natalizie il brand ha chiesto a tre giovani creativi provenienti da diverse parti del mondo, di creare alcuni contenuti visuali incentrati sulle festività.
Dedicato ad amplificare le voci giovani e forti, questo progetto subentra con naturalezza alla campagna Vision for the Future celebrando la diversità culturale e i modi differenti di trascorrere le feste. Versace Jeans Couture ha selezionato un gruppo di creativi con diversi background chiedendo loro di scegliere uno strumento a piacimento per condividere la loro personale versione dei festeggiamenti. Con il progetto How We Holiday, il brand punta a proporre una visione inclusiva delle festività e a inviare un messaggio autentico di speranza, amore, gioia e solidarietà, soprattutto in un anno particolare come questo. Ispirato dal cinema d’autore e ai film di formazione, Natas 3000, lo skater francese trasformato in fotografo e filmmaker, cattura la fuga in campagna di due amiche per riconnettersi con la natura. Lo short film di Pam Nasr’s, filmmaker libanese, è un omaggio allo spirito gioioso e resiliente del suo paese. Attraverso un’estetica ispirata agli anni 80, l’opera racconta la storia di un gruppo di amici che rimane bloccato nel tragitto per la cena, ma riescono comunque a trovare il modo di festeggiare.