Tisci per Burberry plasma la forma dell’acqua
Panta rei, tutto scorre, diceva Eraclito. E non c’è nulla che meglio dell’acqua esemplifichi questo perenne divenire, questo fluido e tumultuoso processo di rigenerazione costante che determina la mutevolezza transeunte dell’universo. Nella apoteosi della bellezza empirica della natura Riccardo Tisci, talentuoso direttore creativo di Burberry, vede rappresentata l’epifania dell’armonia terrena e il simbolo più vibrante della libertà che finalmente abbiamo riconquistato. Navighiamo a vista in un mare che solo temporaneamente è piatto ma l’estetica organica e seducente di Tisci per Burberry è un porto sicuro. Classe e creatività si combinano con nonchalance in una collezione, quella coed per la primavera-estate 2021, che è un inno alla rinascita della natura e dell’uomo che sappia convivere con essa per un futuro più responsabile e vivibile. Dalle acque sorge una sirena che ondeggia fra i flutti giocando con gli squali come in una onirica favola che getta un ponte fra sabbia e acqua, fra la Gran Bretagna urbana e quella rurale nel segno di una mitologia contemporanea. Nella nuova Atlantide riletta da Tisci, che lo stilista pugliese ha voluto echeggiare con la complicità dell’artista Anne Imhof, un’artista sinonimo delle sue rivoluzionarie performance di resistenza e installazioni, si materializza una collisione tra moda e arte. Come le onde che si infrangono, incontrollate sulla riva, la performance, musicata da Eliza Douglas, presenta un flusso e riflusso di corpi, modelli e artisti come se fossero un’unica cosa – una marea crescente e decrescente di figure che si muovono attraverso lo spazio creato all’interno del fiorente paesaggio inglese. Celebra una simbiosi di natura selvaggia, incontaminata e struttura umana materializzando un immaginario di ninfe e tritoni, le prime accarezzate da pizzi candidi, tulle impalpabili e lievi chiffon, e da bluse stampate nei toni dell’indaco, i secondi vestiti di arancio e di bluette, fra giacche zippate e t-shirt over dalle stampe allegoriche, con capi che rivangano l’iconografia nautica. Nel womenswear prevale una giustapposizione di romanticismo e funzionalità, nel segno di una sofisticata naturalezza che si traduce in abiti arricciati body conscious, in lievi trasparenze che simulano le reti da pesca, in soprabiti tagliati quasi a evocare gli oblò delle navi ai quali si rifà anche con i suoi manici, la nuova borsa must have pocket bag. La sera segna il trionfo di iridescenti texture di cristalli che riproducono le superfici increspate del mare al chiaro di luna in una mistica malia d’estate. La collezione, come al solito riuscita e immaginifica, è un dialogo fra mondi diversi in cui l’acqua campeggia con la sua ancestrale energia espressiva come fattore centrale nello Heritage di Burberry. Il fondatore Thomas Burberry brevettò infatti per i suoi iconici trench il gabardine, un tessuto impermeabile progettato per respingere l’acqua e per proteggere il corpo. Oggi il trench, fulcro del progetto artistico di Tisci chez Burberry, si arricchisce di pannelli in denim, di tagli inediti come cut-out e code di denim a contrasto oppure perde le maniche, quasi sempre abbinato a stivali da pesca gommati.