Atmosfere esotiche ed echi coloniali attraversano le passerelle delle collezioni Primavera/Estate 2017: la sahariana diviene capo passepartout della stagione estiva, insieme a lunghi caftani e pashmine. Un tuffo nel deserto, tra oasi millenarie e suggestioni tribali, per una moda che si tinge di note bohémien declinate in chiave chic. Tantissimi gli stilisti che cavalcano l’onda, proponendo capi di ispirazione coloniale: la sahariana diviene protagonista indiscussa della collezione di Altuzarra, che la reinterpreta in chiave contemporanea attraverso inedite decorazioni borchiate. Una turista eccentrica calca la passerella di Antonio Marras, che propone inediti parka accostati a maxi dress e ciabatte. Atmosfere da riad in passerella da Balmain, per una donna che ricorda una regina tribale, sotto lunghi giochi di sete sovrapposte e casacche che ricordano le dune del deserto a partire dalla palette cromatica. Suggestiva la donna Blumarine, che ama ostentare il corpo seminudo sotto maxi gonne e crop top, col volto coperto dai raggi del sole da un cappello in paglia che profuma di antico. Tripudio di verde militare sulla passerella di Diesel Black Gold e di Kenzo, mentre da Daks sfila una regina tribale, che sfoggia lunghi caftani di un candido bianco e gioielli etnici che ricordano amuleti e monili preziosi appartenenti alle tribù di popolazioni leggendarie. Un’indomita esploratrice calca invece la passerella di Les Copains, tra sahariane e camicie morbide. Inedite note tribal anche da Simonetta Ravizza, che sforna deliziosi swimsuit in pelliccia e sahariane rivisitate in chiave metropolitana.
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(Cover: Vogue Australia, marzo 2017)