Dalle atmosfere agresti di una Sicilia color giallo paglia e dai campi imperlati di sole nascono ispirazioni imprenditoriali portate avanti da giovani che intendono raccontare lo stile italiano, ritornando alle radici culturali. Un mix geografico e culturale che riflette la società in cui nasce e la modifica in un’eleganza anarchica che sfida le convenzioni borghesi.
La nuova collezione di borse Tarì rural design ( www.tarifashion.it ) celebra così l’ingegnosa operosità del valore artigiano in un progetto più ampio di rilancio della cultura locale. Valori tradizionali e territoriali informano la nuova mission del fondatore del Brand: Ezio Lauricella, selezionato nel 2014 tra i manager under 35 più promettenti d’Italia, candidato al“Wired Audi Innovation Award 2014”, il prestigioso riconoscimento edito dalla automobilistica tedesca Audi insieme alla rivista statunitense Wired, da sempre sensibili ai valori dell’innovazione e attenti alla promozione delle eccellenze internazionali.
Il trentenne agrigentino, già noto per le sue visioni imprenditoriali riconosciute in Italia e all’estero, non solo ha l’obiettivo di produrre le collezioni Tarì nella sua terra di origine, ma intende ripristinare con essa quel legame ancestrale, fortificato durante l’infanzia trascorsa all’aria aperta, nel vivido ricordo di avi che seminavano campi.
L’amore per il territorio ha portato il giovane ad intessere uno stretto dialogo con alcune aziende agricole siciliane che hanno ricevuto in dono varie forniture di sacchi di canapa per la raccolta delle olive. Una sensibilità verso i cicli naturali della Sicilia contadina che si è trasformata presto in una vocazione al local fashion: i lavoratori a fine raccolto hanno ridato all’imprenditore i sacchi, utilizzati poi come materiali per la realizzazione della nuova collezione Tarì.
Tarì rural design storce il naso al “fast fashion” e diventa il simbolo della morigeratezza propositiva. Tale valore culturale del prodotto ha dato il via al contempo ad un sistema green di ri-utilizzo di materiali e al piano di marketing improntato sulla valorizzazione di elementi glocal. Impreziositi dalla manifattura, nella esuberanza di disegni e colori, le corde, il cuoio e le pelli utilizzati nel passato da butteri e mulattieri sono adesso capaci di raccontare uno stile unitario e specifico, impregnato anche del fascino di contaminazioni con il wax print, “tessuto africano” dalle tinte variopinte. La Sicilia tradizionale allora diventa occasione di incontro tra l’Occidente e quel Continente nero. Un viaggio lungo quel ponte di contatto tra due terre che si guardano specularmente e che vogliono ancora scommettere sulle proprie capacità.
Simbolo di tradizione artigianale e icona dell’handmade italiano, Tarì rappresenta dettagli immancabili di uno stile ricercato e distintivo. “Un linguaggio – dichiara Ezio Lauricella – che si sostituisce alla comunicazione verbale, scrigno del nostro passato e luogo identitario del futuro”.