Suggestioni tailoring si uniscono a note equestri in una collezione ricca di sovrapposizioni, pensata per la donna contemporanea: sulla passerella di Stella McCartney sfila una moda pulita ed essenziale, fedele all’heritage del brand. In linea con l’estetica asciutta e minimalista del brand, la designer crea una collezione chic e confortevole, che riesce ad unire mirabilmente funzionalità e stile, riuscendo anche a veicolare un messaggio politico senza dover ricorrere a slogan di alcun genere. Una collezione ispirata alla fede e all’amore, come affermato dalla stilista: “Volevo riflettere il buono della gente nel mio lavoro. Il mio messaggio è chiaro. Voglio mettere insieme la gente in ciò che faccio e la politica di certo è parte di ciò”, ha commentato Stella McCartney. E se può essere rischioso definire una collezione un inno al femminismo, di certo l’autunno/inverno 2017-18 di Stella McCartney non teme di affermare il potere femminile attraverso una sartorialità che tocca vette inusitate: uno stile intriso di archetipi, che si snoda attraverso potenti suggestioni che spaziano dalle suggestioni Fifties all’emancipazione femminile. Sulla passerella del prêt-à-porter parigino sfila una cavallerizza in chiave luxury, che sfoggia maxi trench trapuntati in tessuti techno, col capo coperto dal più classico dei foulard, a ricordare forse la regina Elisabetta nei momenti di relax nelle sue residenze di campagna. Largo a tute intere declinate in colori pastello: qui trionfa il comfort, per una moda che non costringe il corpo ma esalta al contempo la silhouette attraverso ispirazioni potenti. Sicura di sé e consapevole, la donna di Stella McCartney è emancipata e consapevole e non teme di sfoggiare capispalla sartoriali dalle proporzioni oversize, declinati in iconico check di netta ispirazione British. Non mancano suggestioni mannish e note sporty-chic, tra decorazioni pittoriche che impreziosiscono maglioni in cashmere: ecco che sul fronte di una maglia fa capolino un particolare tratto da un’opera del pittore del 18esimo secolo George Stubbs. Il défilé si chiude con le mannequin impegnate in una danza, quasi un rito apotropaico, sulle note di “All You Need Is Love” dei Beatles e di “Faith” di George Micheal. Energetica e proiettata in un avvenire vissuto con inguaribile ottimismo, la donna di Stella McCartney ostenta una femminilità garbata e mai scontata.