Sfila a Parigi l’étoile in chiave couture di Lanvin

La sensualità senza tempo di capi iperfemminili si sposa con note tailoring, in una collezione eterea: Bouchra Jarrar, alla sua seconda sfilata per Lanvin, sceglie di addentrarsi attraverso atmosfere delicate e sognanti, che uniscono romanticismo e glamour. “Una femminilità tenera e forte”, quella perseguita dalla stilista, che ha commentato:” Non è un atto politico, ma nel mondo in cui viviamo oggi è importante dare bellezza e amore”. La collezione non lesina certo in bellezza allo stato puro, intrisa di note delicate, a partire dalla palette cromatica, che indugia in toni pastello, come il rosa pallido. In passerella parata di top model, dalla giovanissima Vittoria Ceretti a Bella Hadid, solo per citarne alcune. Ma se credevate di venire sopraffatti da un’irrefrenabile ondata di capi dalle suggestioni bon ton, sarete pronti a ricredervi clamorosamente: l’aura leggiadra delle prime uscite della collezione viene sapientemente stemperata da tailleur e suit dalle linee mannish, che bilanciano perfettamente la collezione conferendogli un tocco strong che non guasta. La musa di Jarrar ha un’anima bifronte: la stilista, che ha fatto il suo debutto nella maison la scorsa primavera, dopo il clamoroso addio di Alber Elbaz, resta fedele all’estetica del marchio, con una collezione che non lesina in pantaloni fluidi dal piglio sartoriale e giacche biker. Ma lo swing e la personalità della designer sembrano essere proiettati in un universo patinato che fonda le proprie radici in una femminilità in chiave couture. Ricordano quasi i costumi dell’Opera certi capi che si alternano sulla passerella, impreziositi da stampe iconiche, come i cigni, le fenici e gli uccelli esotici. Come un’etoile, la donna Lanvin ostenta tutù in chiave ready-to-wear, caratterizzati da scollo all’americana, maniche in pizzo e gonna in mousseline. Bluse romantiche si uniscono attorno al collo, in un gioco di silhouette: torna prepotentemente alla ribalta la vita alta, per gonne e pantaloni.