Suggestioni escatologiche si uniscono al mistero di riti esoterici, in una sfilata che ricorda quasi un cerimoniale: Rick Owens, protagonista della fashion week di Parigi, sceglie un’atmosfera ricca di pathos per la sua collezione autunno/inverno 2017-18. Una cerimonia improvvisata, in bilico tra folclore e scaramanzia, questo è il mood prevalente della sfilata che ha avuto luogo a Parigi. In una processione dal ritmo parossistico di alternano sulla passerella mannequin che indossano strani copricapi dal sapore rituale, come cappucci che celano il volto o orecchie da coniglio dal piglio apotropaico. Come una danza, un rito sacrificale o una cerimonia tribale, la collezione si snoda in un crescendo: una potente allegoria, quella del cerimoniale, che rivela la particolare visione dello stilista, secondo il quale anche le sfilate di moda possono essere considerate alla stregua di cerimonie contemporanee. Numerose sono le epifanie di pura bellezza, momenti estatici che si alternano durante la processione di capispalla patchwork e cappe in lana, giacche scultoree e potenti asimmetrie. Lana, nylon, pelle e canvas sono i materiali prediletti, tra note army-chic e accessori che conferiscono all’intera collezione un piglio regale. Le modelle sfilano col volto coperto, lo sguardo celato sotto inquietanti cappucci, che profumano di tradizioni millenarie e rituali segreti: a metà tra una mitra e gli iconici cappucci indossati dai flagellanti durante i misteri, si consuma sul catwalk un vero e proprio rito pagano. Tra mantelli iconici e capispalla sovrapposti sfilano vestali oniriche, silenziose depositarie di verità ancestrali. Non mancano suggestioni zoomorfe nel copricapo cerimoniale con tanto di orecchie animali, indossato con capispalla oversize declinati in blocchi bicromatici e maniche teatrali. Dominano materiali techno, in un suggestivo mix di passato e presente: culture millenarie e note streetwear sembrano fondersi in un’affascinante dicotomia.