Per la sua sfilata parigina Shangguan Zhe sceglie di presentare una collezione Autunno/Inverno 2017-18 in continuità con la collezione precedente. Destroy -questo il titolo della collezione- evoca scenari post-apocalittici mixati con accenni punk e note da space-oddity. Sulla passerella di Sankuanz sfila un inedito streetwear post-apocalittico: il tema prediletto da Zhe è la sopravvivenza in un ambiente ostile. Da qui il designer parte in un’ardita sperimentazione che arricchisce lo streetwear di dettagli spaziali, a partire dai materiali usati. Teatrale e altamente scenografica, la collezione gioca con nuance fluo e materiali techno. L’uomo evocato da Shangguan Zhe è proiettato in un futuro immaginario in cui la moda è funzionale. Riferimenti alla filosofia di Wittgenstein dominano: “Qualche volta i problemi non possono essere risolti con le risposte con la scomparsa dei problemi stessi”, questo il mood che domina, in un mondo che ha perduto ogni residuo valore su cui fondare la propria identità. Il brand cinese, da sempre rappresentante di uno streetwear di lusso, si perde in divagazioni filosofiche sulle relazioni tra l’uomo e l’ambiente circostante, in un futuro dai risvolti incerti. Il mondo di domani viene esplorato su basi scientifiche, in relazione alle problematiche e alle domande che agitano la nostra epoca. Sfilano modelli strizzati in una sorta di uniforme militare dal mood spaziale: largo a colori neon, come il giallo lime, il verde metallizzato e il rosa shocking. Non mancano loghi e suggestioni da B-movie, in un tripudio di dettagli techno e suggestioni horror. Zhe, lungi dall’arrendersi alla realtà circostante, sceglie la via dell’idealismo, tracciando un’estetica ribelle dai risvolti pop. Teatrale e quasi grottesca, la collezione abbraccia numerose ispirazioni, dal Giappone dei manga al punk anni Ottanta. Sfilano outfit dalle sovrapposizioni ardite, tra colori fluo e camouflage. L’uomo che calca la passerella è in bilico tra un’estetica che sembra raffigurare un alieno o il personaggio di un fumetto. Potente e vibrante, la collezione manca tuttavia di certa raffinatezza da sempre cifra stilistica della fashion week parigina.