Aggressivo e ribelle l’uomo Berluti: la collezione AI2017-18, che ha sfilato durante la settimana della moda uomo parigina, sdogana un’estetica nuova, pregna di risvolti esotici e stile bohémien. I modelli suonano la chitarra e indossano zaini, in linea con lo spirito nomade che caratterizza l’intera collezione. Largo a borse in colori pastello che si alternano a valigette nere. La prima collezione di Berluti disegnata da Haider Ackermann si distingue per un carattere forte e per i colori audaci, come per la poesia e il romanticismo di un nomade in chiave luxury che calca la passerella. Il brand facente capo al gruppo Lvmh porta in passerella capi per lui e per lei dall’aspetto vissuto: le silhouette sono morbide e fluide, l’eleganza è bohémien e disimpegnata. Dopo l’addio di Alessandro Sartori, Ackermann debutta alla direzione creativa del brand conferendogli un’aura androgina e uno charm parisien. Incisivo e graffiante l’uomo Berluti sfoggia capi sartoriali che ricordano l’abbigliamento di un nomade: largo a cappotti morbidi e pantaloni al polpaccio da indossare con stivali in lucertola e backpack d’ordinanza. Un homeless in chiave luxury, che porta con sé la chitarra in ognuna delle sue infinite peregrinazioni. Nel front row della sfilata nomi illustri, da Tilda Swinton, musa dello stilista, a Bernard Arnault. Romantico e struggente l’uomo Berluti sfila in giacche declinate in colori accesi, tra giallo canarino e viola cardinalizio. Largo a note sartoriali e potenti suggestioni boho-chic, per una collezione ricca di ispirazioni eterogenee: “Oggi tutti noi ci scambiamo i vestiti”, ha affermato Ackermann nel backstage della sfilata, che ha avuto luogo nella mirabile cornice del Grand Palais. “Il nomade è sempre dentro di me”, ha commentato lo stilista. La collezione non lesina in tocchi rock’n’roll, per uno stile androgino e ricco di colori e nuance. Astrakan e lana dominano accanto a capi sartoriali. “Indosserei tutto”, ha commentato Marisa Berenson, presente alla sfilata. Chapeau.