“La modella è magra in modo non sano”. Con queste parole la Gran Bretagna declassa la campagna pubblicitaria Gucci Cruise 2016, vietandola nel suo territorio.
La polemica nasce dopo la diffusione del video girato dal fotografo Glen Luchford in una villa fiorentina, diffuso nel Regno Unito solo nel dicembre 2015, che mostra una top model dal fisico sbilenco.
L’Asa, (acronimo di Advertising Standards Authority n.d.r.), l’autorità inglese che controlla lo stato delle campagne pubblicitarie promosse sul territorio, si scaglia contro il brand fiorentino, reo di aver ingaggiato una modella magrissima, ritenendo sia stata una scelta “irresponsabile”.
Una stoccata ai danni del marchio che, dal “reclutamento” del giovane Alessandro Michele alla direzione creativa, non aveva subìto alcune critiche o, quantomeno, degne di nota.
La modella in questione è la statunitense Avery Blanchard, 16 anni, volto noto della IMG Models e già ingaggiata da case di moda blasonate come Prada, Fendi, Jil Sander, Tommy Hilfiger, Coach e Cristopher Kane.
Il polverone viene inasprito da accuse mirate, che vedrebbero la maison italiana, invitare i propri clienti a seguire stili di vita non proprio salutari.
L’Asa, ha inoltre rincarato la dose: “La posa allungata del busto accentua il punto vita, che sembra essere molto piccolo. Abbiamo anche notato che l’espressione del viso è cupa e il trucco scuro, in particolare attorno agli occhi, facendo sembrare il volto scarno.”
Dura e secca, la risposta di Gucci che ha assicurato di rispettare tutte le regole imposte dal sistema: “In Gucci prestiamo la massima attenzione alle modalità di selezione delle modelle e a come vengono raffigurate nelle nostre campagne pubblicitarie. Prendiamo atto, pur non condividendola, della sentenza di Asa, che è un’istituzione indipendente, in riferimento ad una modella apparsa in un’immagine della nostra campagna Cruise 2016.”
Gucci non è l’unica maison ad essere stata bersaglio di critiche mosse dall’Asa. L’anno scorso, la pubblicità di Miu Miu fu bloccata a causa di un immagine “inappropriatamente sessualizzata” che vedeva ritratta una modella dalle fattezze maschili.