Un sovvertimento generale degli archetipi maschili è quello che ha avuto luogo sulla passerella di Martine Rose: una collezione che ridefinisce i canoni di maschile e femminile, rendendo i confini tra i due sessi labili. Elegante e a tratti rétro l’uomo che calca la passerella, tra suggestioni Eighties e guizzi di American Style.
“Volevo un banchiere, quasi un American Psycho”, ha commentato la stilista. La sfilata ha avuto luogo al Seven Sisters Indoor Market, vicino lo studio della designer, sito a Tottenham: una location originale, che ha visto sfilare la collezione AI2017 di Martine Rose tra gli occhi entusiasti dei barbieri e dei commercianti che lavorano lì. “Volevo che la gente avesse un’esperienza il più vicina possibile ad un mercato vero”, ha aggiunto la designer.
In passerella modelli pettinati alla Phil Oakey indossano cravatte e abiti sartoriali: tripudio di camicie di seta e citazioni Eighties. A metà tra un banchiere e un agente immobiliare, l’uomo Martine Rose è dinamico ed eclettico: autenticità e rimandi alla realtà caratterizzano la collezione, che non lesina in tocchi vintage. La stilista 36enne sfila fuori dal calendario ufficiale della London Fashion Week Men’s e propone una collezione ricca di caleidoscopici virtuosismi stilistici, in bilico tra passato e presente.
Martine Rose gioca con la tradizionale uniforme che da sempre contraddistingue certe professioni: cravatte d’ordinanza perfette per Wall Street ma anche per l’impiegato più comune, vengono impreziosite da tocchi androgini e da suggestioni sartoriali. Volumi esagerati e teatrali specie nei pantaloni. Ispirazioni vintage negli impermeabili. Tra i materiali usati tripudio di satin e pelle ma anche lana. Una collezione che non lascia indifferente lo spettatore, colpito da una fucina di idee ricche di brio ed originalità. Sapiente uso del flashback per riportare in auge trend che spopolavano nei favolosi anni Ottanta, per un uomo dalla personalità esplosiva.