L’ottimismo psichedelico di Chloé incanta Parigi

Un ottimismo in chiave psichedelica ispira a Clare Waight Keller la sua ultima collezione come direttore creativo di Chloé: un addio che porterà la stilista al timone di Givenchy, come reso noto proprio qualche giorno fa. Tra pragmatismo e tocchi di leggiadra femminilità sfila l’ultima collezione della Keller, sulle note di un ottimismo psichedelico. Dopo sei anni alla guida del brand, la designer punta al topos dell’evasione dalla realtà: una fuga da realizzarsi attraverso la moda, che diviene veicolo privilegiato per affrontare le difficoltà del mondo. Clare Waight Keller si pone come interprete delle emozioni della gente comune, che avverte sempre più impellente il bisogno di evadere da un mondo spesso difficile. Largo a pattern iconici, che conferiscono alle varie mise un input ottimista: che si tratti di stampe e tocchi fur, si parte da un approccio retrospettivo, che guarda al passato, senza nulla togliere alla musa di Chloé, da sempre incarnazione emblematica di certo stile effortlessy-chic à la parisienne. L’allure boho è tutta qui, anche se stemperata dal piglio bon ton di morbidi fur coat, che sembrano strizzare l’occhio più a note ladylike che alla grinta bohémien. Non mancano ispirazioni Sixties, tra bluse languide e abiti in pizzo. Largo a maglioni multicolor e note tailoring nelle giacche e nei cappotti in shirling. Le silhouette sono morbide e fluide, sia per tute intere che per due pezzi. Stampe cachemire e paisley di ispirazione Seventies impreziosiscono camicette bon ton con fiocco, da indossare con chemisier irriverenti in vinile dalle linee a trapezio; la morbidezza dei cappottini in pelliccia si unisce alla femminilità delle cinture con fiocco, che cingono la vita; non mancano colletti alla collegiale e stampe patchwork in chiave dévoré, per blouson sporty-chic. I pantaloni cargo vengono ora declinati in blocchi bicromatici e si indossano con felpe dalle tinte fluo, in un omaggio allo streetwear di ispirazione sporty.