Dimenticate la vecchia massima del “less is more”: e se a dirlo è la più grande icona di stile contemporanea c’è da crederci. Interior designer, businesswoman ed icona fashion, Iris Apfel è l’emblema di come un senso innato per lo stile possa trasformarsi in un elisir di lunga vita. Numerose collaborazioni illustri come fashion designer, una carriera in costante ascesa, la 95enne newyorkese è il nuovo guru della moda internazionale.
Classe 1921, una personalità scoppiettante e una ironia rara che la rende irresistibilmente autentica e a tratti naïf: “Penso sia meglio essere felici che ben vestiti”, saluta così dal suo profilo Instagram l’arzilla 95enne, pasionaria del “more is more”. Impossibile copiare il suo stile: eccentrico, audace, ridondante, a tratti eccessivo, fatto di sovrapposizioni e di geniali accostamenti dal forte impatto scenografico.
L’icona di stile che ha sovvertito ogni regola, facendo piazza pulita di vecchi miti e tabù, in primis quello dell’età, ha dimostrato come per diventare una it girl non sia necessario avere vent’anni. Genuina e schietta, come quando ha candidamente ammesso, nel corso di un’intervista al Guardian, di non avere mai amato particolarmente lo stile Chanel. Autoironica come poche, adora definirsi una “stellina geriatrica” e ha ribadito più volte che se non avesse avuto il suo proverbiale senso dell’umorismo sarebbe già morta.
Occhiali da diva dal fascino un po’ nerd e rossetto rosso lacca, immancabile vezzo che completa ogni suo look iconico: impossibile non riconoscerla. Una passione per i gioielli etnici, meglio se dalle proporzioni over, l’icona di stile è stata scelta come testimonial dello spot per il lancio della nuova Ds3 di Ds Automobiles, premium brand di Peugeot Citroën.
All’anagrafe Iris Barrel, la più agée delle personalità del fashion biz è nata il 29 agosto 1921 nel Queens da padre americano e madre russa. Figlia unica, suo padre Samuel Barrel era un negoziante di vetro, mentre la madre Sadye era proprietaria di una boutique di moda. Iris ha studiato Storia dell’arte alla New York University e alla University of Wisconsin: nel corso dei suoi tantissimi viaggi ha sviluppato la sua personalissima estetica, attingendo da culture e popoli lontani. Nel 1948 ha fondato insieme al marito Carl Apfel (scomparso lo scorso agosto) la Old World Weavers, azienda tessile che ha chiuso i battenti nel 1992, dopo aver arredato la Casa Bianca per i mandati di ben nove presidenti (Truman, Eisenhower, Nixon, Kennedy, Johnson, Carter, Reagan e Clinton), annoverando tra i clienti anche nomi del calibro di Estée Lauder e Greta Garbo.
Lo stile di Iris Apfel è un sapiente mix di elementi haute couture e capi acquistati nei mercatini delle pulci: un amore per i jeans e per gli accessori, passione, questa, tramandatale dalla madre. Stampe, pellicce, colori accesi sono i pilastri su cui si fonda uno stile unico, che trascende la moda per accostarsi all’arte. Segni particolari: tanta personalità. Per lei stile non è sinonimo di apparenza, ma conoscenza di sé ed introspezione profonda, un viaggio che può richiedere tanti anni.
Curiosa come una bambina, animata da entusiasmo ragazzino, Iris Apfel ha più volte dichiarato di trarre ispirazione da tutto ciò che la circonda. Allergica alle regole, perché “le infrangerebbe tutte”, riconosce le profonde connessioni che la moda ha con la realtà circostante e con il momento storico. Deliziosamente sopra le righe, in una sua frase storica su New York ha dichiarato che «per vivere da vera newyorkese le due cose più importanti per una donna sono un autista e un cappotto foderato di pelliccia».
Definita “l’uccello raro della moda”, dal titolo della mostra dedicatale dal Met di New York nel 2005, nel 2011 yoox.com ha messo in vendita i gioielli da lei realizzati, ricchi di fascino esotico, mentre Mac Cosmetics le ha dedicato una capsule collection. Inoltre è stata protagonista del documentario Iris di Albert Maysles, nonché di una mostra, intitolata Iris in Paris. E proprio nella capitale francese fino al 16 aprile l’icona di stile è protagonista assoluta delle vetrine di Le Bon Marché. Musa storica di Ari Seth Cohen, il creatore del blog Advanced Style, all’icona fashion hanno dedicato persino un festival, l’Iris lovefest, in cui designer, film-maker e blogger si sono riuniti per omaggiare il suo stile.
(Foto cover tratta da wwd.com)
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