Istrionica e colorata la collezione AI2017-2018 di Marni, che segna il debutto di Francesco Risso alla direzione creativa del brand. Suggestioni infantili si mescolano a scenari onirici, in una magistrale prova stilistica: un ponte ideale tra infanzia ed età adulta, la collezione di Marni ruba al guardaroba di papà i pantaloni oversize in velluto a coste, da indossare con maglioni e pigiami: un’aria disinvolta e stropicciata, che ci porta nel calore del focolare domestico. Qui un eterno Peter Pan si aggira quasi segregato in una dimensione onirica, in cui i giochi infantili prendono forma e divengono capi di abbigliamento. Tripudio di sartorialità nei cappotti oversize, tra tailoring e maxi fur coat; ricordano quasi una masquerade gli iconici copricapi in pelouche, in bilico tra ispirazioni vittoriane e carnevalesche. Pelliccia, velluto e poliestere dominano una collezione sopra le righe, che non lesina in surreali coup de théâtre che regalano nuova vita al brand fondato da Consuelo Castiglioni nel 1994, che viene calato in una realtà distopica. Risso, direttore creativo di Marni dall’ottobre 2016, vanta nel suo curriculum l’esperienza in casa Prada e una visione ludica della moda. Tra tocchi naïf e suggestioni edipiche colpisce il primitivismo delle nuove sneaker. L’uomo Marni sembra essere un outsider, fuori posto nel suo pigiama in tessuti techno, eppure perfettamente a proprio agio nel ruolo che si trova ad interpretare. Non mancano suggestioni streetwear: lo stesso designer ha ammesso di trovare particolarmente affascinante l’universo della strada, fonte di ispirazione prediletta per la sua estetica. Una performance ironica ed affascinante, che sdogana un’estetica un po’ folle, ma con classe.
(Foto: WWD)