Uno scenario post apocalittico fa da sfondo alla sfilata Liam Hodges: l’uomo che indossa la collezione AI2017 si muove in un mondo distopico in cui regna il caos. Una collezione dai risvolti anarchici: anche quando tutto sembra andare storto, può ancora esserci stile- questo sembra essere l’intento che muove Hodges nella creazione di capi istrionici.
Dominano citazioni workwear tra tocchi sporty e riferimenti military-chic. Lo stilista cita un verso del poeta Hector Aponysus, che sembra essere la summa ideale delle ispirazioni alla base della sua nuova collezione: “Cercare una vocazione nel declino della civilizzazione”, ecco come Hodges riassume il mantra della sfilata. Il designer svela una vena particolarmente critica nei confronti della società attuale: noto per la sua estetica forte e scevra da ogni appartenenza sociale, Hodges getta le fondamenta di un nuovo lusso, più democratico e aperto a suggestioni inedite.
In passerella è un tripudio di riferimenti allo stile militare, tra camouflage all over digitalizzato, su stampe iconiche che impreziosiscono gran parte dei capi: la stampa militare per eccellenza domina su cappotti e capispalla, pantaloni e dettagli, come anche sul più classico paio di jeans Levi’s 501. Hodges ha collaborato per la sua collezione con il brand inglese di cappelli Cristys’ e si è ispirato al celebre film di Stanley Kubrick “Arancia Meccanica”.
La stampa mimetica sembra essere il fil rouge dell’intera collezione: la ritroviamo su cappotti e pantaloni skinny, ma anche su dettagli che impreziosiscono giacche e pantaloni. Non mancano capi oversize dalle suggestioni Eighties con stampa patchwork e pantaloni con coulisse: sovrapposizioni ardite dal retrogusto orientale si alternano a voluminosi coat in cui torna prepotentemente alla ribalta il logo. Una collezione interessante che ancora una volta rimarca l’estro dello stilista.