Per la prima volta nella storia il Teatro alla Scala si è trasformato nella location di una sfilata di moda: nella giornata di ieri l’alta moda di Dolce & Gabbana ha sfilato nel tempio della lirica.
Sono stati i primi a raccogliere molte sfide, indomiti ribelli, fieramente anticonformisti, spesso anticipatori dei tempi: con un défilé interamente dedicato all’arte del ben canto, Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno portato l’haute couture italiana alla Scala, luogo pregno di storia e tradizioni. Un omaggio al Bel Paese e a Giacomo Puccini, le cui musiche hanno accompagnato le uscite delle modelle. Dalle struggenti atmosfere della Turandot, fino a Madama Butterfly, dalla Bohème alla Tosca: il patrimonio musicale italiano viene omaggiato dai due stilisti, da poco divenuti sostenitori del teatro, che considerano un'”istituzione simbolo della cultura italiana in tutto il mondo”.
Una sfilata evento conclusasi con una standing ovation di cinque minuti e con il duo di stilisti in lacrime, tra gli applausi degli ospiti, affascinati dalla sublime arte che ha calcato l’insolita passerella, in primis Alexander Pereira, sovrintendente alla Scala. Dopo la sfilata ha avuto luogo un’esibizione degli studenti dell’Accademia.
Gli stilisti hanno commentato la sfilata come “la realizzazione di un sogno”. Ottantotto uscite emozionanti, tra le musiche di Puccini. Astenersi detrattori: il tempio della lirica non è stato in alcun modo profanato, ma si è viceversa aperto ad abbracciare una delle arti italiane più importanti a livello mondiale, quale è la moda.
Una donna casta e raffinata ha calcato la passerella: nessuna scollatura, bandite le trasparenze ed ogni tocco eccentrico. Una collezione all’insegna della sobrietà e dello stile più sofisticato. Trionfo barocco nei broccati di seta, tra LBD d’ordinanza e tailleur in tweed e cachemire. Infine, eccola, quasi una visione onirica, la donna di Puccini, che sfila maestosa tra corpetti e abiti ricchi di fascinazioni storiche e regale sontuosità. Come un ballo, tra paillettes, pietre e ricami preziosi, tra le crinoline e i velluti trova nuova vita la sublime incarnazione dell’eroina pucciniana, tragica e appassionata, che sfoggia smoking maschili rubati alla linea uomo. Tripudio di barocca eleganza negli orecchini chandelier e nelle pietre preziose che scintillano addosso alle mannequin. Un omaggio al teatro stesso, ma anche a Milano, con le sue bellezze, dal Castello Sforzesco al Duomo, che vengono rappresentati sui cappelli.