Ha sfilato nella prima giornata della fashion week parigina Lucien Pellat-Finet: una prima volta assoluta per lo stilista, che passa con questa stagione dal format della presentazione al défilé. Il genio del cashmere porta in passerella uno stile urban intriso di suggestioni streetwear. Largo a bomber, short, capi sporty-chic e sandali in stile giapponese: sfila la sua moda maschile e femminile, tra ispirazioni jogging e dettagli ironici. I codici stilistici da sempre emblema del brand vengono riproposti in una chiave inedita: le maglie in cashmere tornano alla ribalta, ma questa volta impreziosite da slogan provocatori, come l’invito alla consumazione di cannabis o l’inequivocabile «Baise-Moi». Lo stilista non si preoccupa di falsi perbenismi ma cavalca sicuro l’onda emotiva di una collezione forse priva di spettacolarità ma fedele all’estetica della griffe: Lucien Pellat-Finet cita Jean Cocteau, affermando che “Il cattivo gusto di oggi è il buon gusto di domani”. Largo a velluti e lurex che impreziosiscono due pezzi dal mood trasgressivo. Il brand, nato 23 anni fa, ripropone in passerella i suoi pezzi cult. Tripudio di pot culture, tra stampe che inneggiano al consumo di erba e atmosfere rilassate: l’uomo Lucien Pellat-Finet sfila indossando occhiali da sole scuri e capi morbidi e fluidi. Nel cashmere fanno capolino intarsi ispirati ai graffiti dell’artista newyorkese Crash. La sfilata, pur non distinguendosi per guizzi stilistici che passeranno alla storia, ripristina l’estetica tipica del brand tra suggestioni Nineties e dettagli sportswear. Per un’eleganza disimpegnata.