Nicola Brognano suggella il suo debutto come direttore creativo di Blumarine nel segno di una efficace sintesi di opposti. La sua musa wilde e romantica, aggressiva e raffinata, strong e morbida al tempo stesso, si definisce per un’attitudine coquette e contemporanea che evoca l’iconografia storica del brand carpigiano oggi controllato dal magnate di Liu Jo Marco Marchi attraverso la sua Holding Eccellenze Italiane. In passerella incedono ragazze spudorate e sobrie al tempo stesso che da un lato ricordano l’universo pansessualistico di Helmut Newton e dall’altro le ambigue tele di Georgia O’Keeffe reinterpretate dalla lente lirica e personale di Brognano e della sua abile stylist Lotta Volkova.
Per la primavera-estate 2021 lo stilista calabrese, classe 1990, che prima di assumere il timone creativo del marchio creato da Anna Molinari si è fatto le ossa nell’atelier di Giambattista Valli, di cui condivide l’allure romantica ma mai stucchevole, non è alla ricerca di consensi anche se indubbiamente li merita. Il designer sembra perfetto come successore della regina delle rose dalla quale si discosta per la sua verve contemporanea e per la sua percezione dinamica della figura femminile ammiccante e sinuosa come non mai. Le silhouette asciutte e affilate delineate dallo stilista sono in linea con la nuova semplificazione estetica attualmente molto in voga.
Protagonista del guardaroba estivo made in Blumarine ovviamente il capo iconico della maison, il BluVi, un prezioso e sensuale golfino di cachemire bordato di visone, portato anche come top monospalla asimmetrico, come micro cardigan o tagliato all’altezza del seno, declinato in esuberanti tinte candy mutuate dalla pasticceria rococò: rosa gourmand, azzurro cielo, giallo limone, in un tripudio di nuance golose e accattivanti che esaltano una briosa femminilità. La collezione, impreziosita dall’eyewear firmato De Rigo, dalle scarpe di Zengarini e dai copricapi di Philip Treacy noto anche come ‘il cappellaio matto’, incoraggia l’ibridazione di tessuti e materiali secondo un linguaggio decorativo contemporaneo che non indulge mai agli eccessi. E così la georgette brodée flirta con la maglieria in fili pregiati, lo chiffon animalier intreccia nuove liaison con il pizzo Chantilly ricamato, il print zebrato si mescola con le rose, mentre i lacci dei provocanti sandali alla schiava, alternati a stivali di satin cosparsi di gocce di cristallo, si arrampicano come liane floreali lungo gambe da fenicottero valorizzate da orli estremamente succinti.
Il glamour essenziale della collezione, che si apre con un seducente look total black esibito dalla top Maria Carla Boscono, epitome di una Blumarine proiettata nel suo nuovo corso, configura un eveningwear trasversale, che scorre dal primo mattino alle ore piccole, traducendosi, dopo il crepuscolo, in fascianti e svolazzanti party dress, talora evanescenti come piumini da cipria, e in sontuosi outfit in cui scintillanti top gioiello a farfalla si combinano con mini mozzafiato arricciate e plissettate alternandosi ad abiti fatti di nastri di volant a spirale. Tutto è vitale e vaporoso, come suggeriscono gli orli di marabou in colori fluo e i danzanti chiffon che velano appena le gambe, per donare leggerezza a una vita che proprio leggerissima oggi non é. Un buon auspicio quindi per il presente e un saggio equilibrio fra minimalismo e show off definiscono una ottima prova per il giovane talento creativo che sembra averla superata a pieni voti.