A poco più di un mese dal lancio di Syn, la collezione che sancisce il ritorno alle origini di Alessandro De Benedetti e che prevede 31 modelli demi couture, creati sartorialmente, ha già incantato il mercato su scala mondiale.
Elisa Gaito, fondatrice del prestigioso showroom milanese che distribuisce marchi speciali del Made in Italy e stilisti emergenti ad un circuito di oltre 1.000 buyers afferma “ALESSANDRO DE BENEDETTI ha creato con SYN, un’innovativa proposta di abiti sartoriali dalle linee sensuali e moderne, caratterizzati dall’allure misterioso e da un tocco di eccentricità che li rende perfetti alleati per le occasioni speciali. Una collezione che sta incontrando, già dopo pochi giorni dalla nostra presentazione un grande interesse da parte di molti Top Stores italiani e internazionali, soprattutto medio oriente”.
Il nuovo progetto vede già le opzioni in esclusiva per importanti mall arabi tra cui compaiono nomi del calibro di Bianca Boutique del Qatar, Boutique 51 Cairo e Green Bird Ryad e la probabile apertura di un corner all’interno dello shopping center Fakri a Tripoli.
Anche la Germania è un mercato di riferimento in cui il brand punta allo sviluppo commerciale grazie all’accordo di rappresentanza con l’agenzia “Meier & Rybinski”, che ha già posizionato il brand in 15 boutique high level tra cui Tempel di Amburgo, Isabel Santoro Düsseldorf, Helen Nasir Monaco.
Con un posizionamento nel segmento alto del mercato luxury, interamente prodotta in Lombardia dagli artigiani di fiducia del designer, la collezione sarà distribuita worldwide a partire da oggi 6 settembre, dallo showroom di Elisa Gaito.
Fluidi e metafisici, i peccati di Alessandro De Benedetti, sono realizzati in chiffon e crepe di seta dal lavaggio enzimatico “in cesto” oppure in voile di seta e cotone organzato, tagliati in sbieco e drappeggiati a seconda della caduta del tessuto sul manichino in colori lisergici come giallo lime, mandarancio, lavanda e rouge noir.
Abiti dalle maniche e colli staccabili, in color block o stampati a seconda dell’occasione d’uso.
Un glamour impalpabile dalle venature “obscure retrò” tipiche del Dna del brand e ispirato dalle muse del designer che ne hanno forgiato il gusto e la personalità sin dalla sua prima adolescenza: la sensualità glaciale di Siouxsie Sioux, la grinta eccentrica di Nina Hagen e la sognante eleganza di Kate Bush.”
“Ho lavorato a questo progetto come mi insegnò Thierry Mugler, all’inizio della mia carriera quando da lui carpii il segreto che divenne il fulcro della mia ricerca estetica: è la caduta del tessuto a definire una creatività inaspettata, insieme ai pochi preziosissimi spilli che ne bloccano la forma”, afferma lo stilista.