E’ un iconoclasta, Alessandro Michele. Ha trasgredito l’immagine di Gucci e nella collezione primavera/estate 2017 presentata durante la Milano Fashion Week, mostra tutta la sua generosità artistica.
Un défilé che ha portato in scena abiti magici, meravigliosi: un’ incantata iperbole della vena creativa dello stilista, tramutata in una rilettura delle fogge settecentesche in chiave moderna.
La sua immaginazione è stata pervasa da generi letterari colti che si fondono con la moda creando un ponte tra i due filoni artistici.
L’organza scende sul volto e disegna un copricapo teatrale. Il broccato assume valore su un abito di chiara ispirazione vittoriana.
E’ opulenta, esplosiva ed ammaliante. Questa collezione rappresenta tutto ciò che la moda generosamente può suscitare.
Il cardigan oversize, il cappotto arancione con le zebre rampanti, le paillettes anni ’70, l’abito da sera con un cruore trafitto da uno spadino, le robe de chambre: cosa manca in questa collezione? Nulla!
La genialità del designer romano è un fiume in piena difficile da controllare. Carichi di significato sono le parole manifesto “Future” che troviamo sui capispalla e sulle tracolle e le scritte rossicce che si stagliano su una pelliccia candida. Il vello accoglie a se diverse culture, soprattutto quella greca. Serapide, si legge. E sappiamo tutti, quanto Alessandro Michele sia scaramantico.
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Fonte cover Madame le Figaro
Fonte gallery vogue.com