Danzano sul Campidoglio le vestali di Laura Biagiotti
“E’ bello scoprire ritmi di lavoro diversi, più umani di quelli milanesi; questa serata mi ha fatto vedere la mia città con occhi differenti e sono convinta che d’ora in poi nulla sarà più come prima nella moda, è un processo di cambiamento irreversibile. Intendiamoci, amo molto la frenesia di Milano e del grande bailamme della moda, la sua adrenalina talvolta è anche rigenerante, ma forse la dimensione della mia città è più congeniale a me e ai miei collaboratori, anche perché stando qui dove sono nata, posso creare valore per il mio territorio ricco di maestranze artigianali e di eccellenze manifatturiere che vanno rilanciate e potenziate”. Lavinia Biagiotti Cigna, figlia e degna erede di una delle sovrane della moda italiana, Laura Biagiotti, è stanca ma emozionata dopo la suggestiva ed emozionante passerella che si è concessa, la prima in cui viene svelata in esclusiva a Roma la sua collezione, disertando coraggiosamente Milano. Per la prima volta infatti, dopo 55 anni di storia, Laura Biagiotti porta le sue 23 modelle tutte italiane, tranne la super top Anna Cleveland, figlia della leggendaria Pat Cleveland (che ha aperto e chiuso il défilé), nel cuore della Caput Mundi, sulla Piazza rinascimentale per eccellenza, quella Piazza del Campidoglio progettata da Michelangelo che è il fulcro della città eterna e anche la sede del governo municipale. La stessa città in cui Laura Biagiotti, ribattezzata da Bernardine Morris ‘regina del cashmere’ e prima stilista italiana ad approdare in Cina nel 1988 e a Mosca nel 1994, ha deciso di vivere e creare le sue collezioni fin dagli anni’70 insieme al marito Gianni Cigna.
Colta e raffinata mecenate, Laura Biagiotti ha ristrutturato il Castello Marco Simone alla fine degli anni’70 per farne la sua sede e il suo quartier generale ma anche il suo buen retiro. Testa solida e cuore tenero, la ‘dama bianca’ della moda italiana ha saputo tracciare un percorso illuminato di stile e raffinatezza nel segno della nobiltà del cachemire, un itinerario avventuroso volto anche alla valorizzazione della bellezza che ci circonda, partendo da Roma. Qui ha finanziato nel 1999 il restauro della scalinata cordonata del Campidoglio, dei Dioscuri e della fontana di Piazza Farnese. Ora Lavinia, prosegue il retaggio della sua grande mamma, scomparsa nel maggio 2017, finanziando il restauro estetico e funzionale della fontana della dea Roma in Piazza del Campidoglio, un’operazione importante per la città, supportata anche da Banca Intesa che prima della serata ha annunciato nuove iniziative a sostegno della moda italiana ma anche dei suoi giovani virgulti. In scena al tramonto sulla storica Piazza in cui la statua equestre di Marco Aurelio sorveglia sempre vigile le sorti della capitale, scivolano sulle note delle magiche musiche di Ennio Morricone, le eteree creazioni per la primavera-estate 2021 della maison.
Sono abiti lunghi e lievi, plissettati e stampati a pois o con motivi floreali ricamati, sono completi che accostano in modo audace lampi di colori smaglianti a volte inconciliabili come il rosa ciclamino e il verde clorofilla, sono sensuali princesse imprimé a motivi neoclassici in sete impalpabili ma anche tailleur dalle spalle pronunciate ricchi di tasche, perché il comfort é l’arma segreta di ogni donna. Non manca l’iconico abito bambola ‘spazialista’ e mono taglia in taffetas cangiante color melanzana, più corto e frizzante. La novità è una stampa delicata di soggetti neoclassici mutuati dall’iconografia capitolina e applicati con grazia su reticoli di cristalli che irradiano luce e sicurezza.
“Sono abiti con l’anima quelli che sfilano in questa magica cornice, luminosi, confortevoli e fatti per durare, pensati per regalare libertà a chi li indossa; è bello quando qualcuno ti ferma per strada e ti racconta che ancora possiede e indossa un capo disegnato da tua madre, perché significa che quello che facciamo ha un senso, che può durare nel tempo”, dichiara vibrante Lavinia. “Con questo evento, reso possibile anche dal Comune di Roma e dalla sindaca Virginia Raggi (presente all’anteprima stampa dell’evento in Campidoglio nell’aula consiliare n.d.r.), intendiamo ribadire la centralità del genius loci nel nostro percorso futuro perché la nostra rinascita parte proprio dai luoghi che amiamo e in cui viviamo, e dei quali abbiamo il dovere di preservare le eccellenze artistiche e culturali”. Ed è un’ipnotica performance di danza a siglare e coronare questa ideale ‘rinascita’ in Campidoglio della moda italiana alla fine di questa memorabile serata di moda e musica diretta magistralmente da Sergio Salerni.
L’étoile dell’Opera di Roma Eleonora Abbagnato aleggia come una libellula avvolta in seta lamé plissé soleil guidando una schiera di leggiadre vestali che si muovono come sospese in aria sulle note del tema musicale del fim ‘Mission’ creato negli anni’80 da Ennio Morricone, altro pilastro del Made in Italy. Uno scroscio di applausi accoglie nel gran finale dello show la carismatica Anna Cleveland, altra performer in stato di grazia, che volteggia sulla piazza accarezzata da un peplo insostenibile in chiffon avorio. La precede una sposa con un abito che riproduce il sublime disegno della piazza. Esultano nel parterre (solo 100 invitati selezionatissimi) Romina Power e Nancy Brilly, Mara Venier e un’abbagliante Cristina Chiabotto, Massimiliano Rosolino e Milly Carlucci, senza contare Laura Chiatti, ambasciatrice dell’ultimissima fragranza della maison, e le autorità istituzionali: Virgina Raggi, Luigi Abete, Stefano Coletta Direttore di Rai 1 e Pierluigi Monceri direttore regionale di Intesa San Paolo. Un en plein fra fashion e mondanità, perché ciò che conta è ripartire col piede giusto, ed è nella bellezza in fondo che la società può disegnare il suo futuro.