Teatrale e futurista la collezione di Comme des Garçons, che ha sfilato nell’ambito della Paris Fashion Week: Rei Kawakubo esplora il futuro della silhouette, in una collezione altamente sperimentale ed avanguardistica, che gioca con le proporzioni osando fino all’eccesso. Sulla passerella parigina si alterna una parata di capi scultorei, tra busti iconici e corazze. Dimenticate ogni diktat precostituito: qui la parola d’ordine è osare, in un continuo gioco di rimandi. Le nuove silhouette di certo colpiscono l’occhio e la mente: le braccia, tagliate fuori dal guscio, sono le grandi assenti. Largo a palle di cotone che ricordano sculture ancora in fase di elaborazione, e suggestioni oniriche, per eteree creature misteriose che sfoggiano le Nike ai piedi. Come due gemelle, una coppia di mannequin percorre il catwalk come si trattasse di una dimensione sconosciuta, un pianeta misterioso che le ospita temporaneamente: suggestioni post-apocalittiche pervadono l’intera collezione, caratterizzata da blocchi di lana e materiali grezzi, sapientemente accostati a texture luxury. Clessidre si alternano a blocchi a forma di sfera, in un gioco infinito di varianti, per un effetto altamente scenografico. Come un bulbo o una corazza iridescente, la donna di Kawakubo è nascosta dentro blocchi monolitici che ne occultano la vera silhouette, come in un gioco di specchi deformanti. Una collezione intrisa di simbolismi ed allegorie misteriose, in bilico tra note siderali che auspicano l’avvento di una nuova era ed accenni ad una femminilità celata. Creature eteree e quasi aliene, le donne di Comme des Garçons inaugurano un’epoca nuova per la moda, in cui la sperimentazione più avanguardistica si unisce all’estro senza confini.