Il colonialismo sperimentale di Uma Wang

Potenti suggestioni attraversano la collezione di Uma Wang, protagonista della settimana della moda di Parigi. Una sfilata pervasa da echi coloniali, che si uniscono a note romantiche, tra proporzioni cocoon e sovrapposizioni che inneggiano alla sperimentazione. La designer resta fedele alla propria estetica, pur nel suo peregrinare, che la porta stavolta a sfilare a Parigi, dopo quattro anni trascorsi a Milano. In passerella sfilano caftani dal piglio regale, tra sovrapposizioni cromatiche che aggiungono ad ogni outfit un tocco grunge: Uma Wang si rivela maestra nel mixare classicismo e note avanguardistiche, in una collezione intrisa di ispirazioni etniche. Come una viaggiatrice che attraversa il deserto, la donna che sfila a Parigi sfoggia caftani oversize e pigiama palazzi dalle linee fluide ed armoniche: tra top in pizzo con colletti decorati con rouches e passamanerie preziose e pantaloni ampi, sfilano note mannish e dettagli che profumano di civiltà millenarie. Tra gessati e velluti stampati sfila una collezione ricca di charme, che si ispira ai colori del deserto, tra muschio, mostarda e tocchi di marrone e sabbia. Non mancano nostalgici echi rétro nelle stampe floreali, mentre gli abiti lunghi evocano i pepli indossati dalle donne dell’antica Grecia. Tripudio di lana mohair nei capispalla, mentre i velluti dominano nei maxi dress. Le giacche indossate a pelle ricordano le vesti di certe popolazioni tribali, come le decorazioni iconiche che impreziosiscono magliette e capispalla. Pashmine lavorate a maglia e sovrapposizioni sperimentali dominano ad ogni uscita, tra kimono oversize ed inventiva allo stato puro: la stilista sdogana la giacca bifronte, metà blazer e metà cappotto. Un inno alla moda avanguardistica, che non teme colpi di scena dal grande impatto visivo, accanto alle suggestioni timeless di capi principe del guardaroba femminile, come il pigiama palazzo, che si preannuncia già must have incontrastato della prossima stagione invernale.