La collezione FW24/25 di Des_Phemmes nasce da una lettura trasversale e intimista di una delle personalità più influenti del secolo scorso: Carlo Mollino. Un esteta, un artista visionario e trasformista, che con la costante ricerca del bello e dell’armonia ha sperimentato i più disparati linguaggi artistici, dall’architettura al design, fino alla fotografia.
Il punto di partenza ed aspetto più interessante per il designer Salvo Rizza è però l’osservazione della dicotomia artistica di Mollino, da una parte le opere pubbliche e più celebri, dall’architettura severa e dal design futurista, dall’altra un Mollino più intimo, quasi sconosciuto, surrealista, che si esprime nella progettazione di Casa Mollino e nelle polaroid scoperte dopo la sua morte; ed è proprio su questa parte più intima che Salvo Rizza si concentra ed inizia un percorso di fascinazione.
Pochi conoscono il Mollino fotografo, nelle cui polaroid immortalava donne incontrate sul suo cammino, conosciute o spesso anche sconosciute, a cui era chiesto di posare per lui, donne interessanti, uniche, che lui “imprimeva” su pellicola come fossero opere d’arte. Dal medesimo approccio nasce la collezione di Rizza, pensata per donne diverse ma accumunate da forti tratti e caratteristiche femminili definite.
Casa Mollino, è una villa ottocentesca nel torinese riprogettata dall’artista tra il 1960 e il 1968, uno scrigno d’arte ricco di riferimenti simbolici, che diventa il manifesto della sua visione creativa, in cui elementi opposti, apparentemente, coesistono: un telescopio interiore che vive senza essere vissuta, in cui l’artista mette sé stesso ma non vivrà mai. Un melting pot di stili e colori, i cui arredi e colori diventano ispirazione: i tappeti animalier diventano gonne e mini dress dal motivo zebra in maxi paillettes ricamate a mano nei toni del bianco e del nero, da indossare con polo di lana cashmere riprese dal guardaroba maschile e impreziosite da colli interamente ricamati, cifra stilistica del brand. Allo stesso modo, tappeti di pelle di mucca vengono reinterpretati su capi tailoring in velluto di seta e cotone con stampa fotografica: gonne longuette a portafogli e dettagli ricamati a contrasto o pantaloni con stud splash in abbinamento alla maglieria in lurex.
Così come nella casa spiccano elementi di design in colori forti e decisi, allo stesso modo la palette di collezione nasce da un mix and match perfetto e sbilanciato di nuances e texture all’apparenza contrastanti ma che nell’insieme risultano in armonia, creando un linguaggio nuovo ed eclettico.
Colori che all’apparenza non coesistono diventano l’uno il supporto dell’altro ed è proprio dal loro accostamento insolito che vengono esaltati: verde acido, giallo navone, glicine e rosa ma anche grigio, nero, beige e nude colorano duchesse, cashmere, ecofur, cotone e denim.
Chiari rimandi al guardaroba maschile acquisiscono un nuovo significato attraverso giochi di volumi oversized su silhouette femminili, sottili e delicate: il suiting in grisaglia grigia e beige si indossa con bra e culotte a vita alta in pizzo francese chantilly nelle tonalità pastello, discostandosi dalla sua funzione originale di capo intimo e divenendo parte integrante dei look da voler mostrare. Un richiamo sensuale e mai volgare quello delle culotte in pizzo a vita alta, che cita quei boxer sotto ai jeans tipici dei 90s presentati nelle scorse collezioni, e che oggi nella proposta FW24 si intravede da pantaloni over e gonne longuette interamente ricamate portate con camicie oversized in popeline bastonetto o ancora indossate come shorts con giacche doppiopetto in duchesse brillante dal fit
asciutto e molto corto. Come le giacche anche le gonne si fanno micro, diventano ancor più ricamate e con un accentuata linea ad A e si indossano con mini cardigan che nascondono maxi camicie dal sapore maschile.
La maglieria-body è attillata come una seconda pelle, le coste in lurex seguono le curve del corpo, linee di grande ispirazione per Mollino nei suoi celebri arredi.
I ricami, matrice ed elemento caratteristico del brand, si ispirano alle opere dell’artista torinese, dall’abito da sera in frange ricamate che ricordano il soffitto del Teatro Regio di Torino, alle paillettes ricamate su gonne che riprendono forme e linee futuriste a rose 3D, forgiate a mano che sbocciano su minidress dalla matrice couture e su gonne a matita.
La collezione racconta di una donna che si aggira per gli spazi di Casa Mollino, con ipnotiche movenze e una sensualità semplice ma forte, come se la casa fosse il suo habitat, interpretandola e portandola addosso. Una donna che fa sua questa eclettica e silenziosa sensualità, come quelle donne ritratte nelle famosissime polaroid dell’artista nelle quali, in maniera fortuita, degli ambienti della casa si trovano le uniche incredibili testimonianze dell’epoca.