Un rituale arcaico dalle suggestioni dark è quello che si è consumato durante la sfilata di Walter Van Beirendonck: l’Unheimlich di freudiana memoria fa il suo ingresso ufficiale alla Paris Fashion Week dedicata al menswear grazie alla collezione dello stilista belga. Un défilé dai risvolti onirici, a partire dalla location scelta per l’evento, un garage sito nell’elegante quartiere di Iéna: qui irrompe sulla passerella una banda di demoni pelosi dalle corna affilate. La colonna sonora della sfilata è affidata alle note dionisiache dei Seidä Pass, band tirolese che sconvolge l’auditorium con un crescendo di percussioni dal ritmo selvaggio. Van Beirendonck, capo del dipartimento moda alla Royal Academy di Antwerp, sforna un esorcismo intriso di sapori nordici, per una delle sfilate più suggestive in assoluto della settimana della moda uomo parigina. I modelli che si alternano sulla passerella hanno il volto coperto da una sciarpa di seta decorata dagli artisti Scooter LaForge, Gio Black Peter e Brian Kenny. Ricorda un po’ un samurai l’uomo stretto in smilze giacchine di velluto con maniche a campana: misteriosi ed inquietanti i giganteschi guanti da baseball, che pendono dai blouson. Rappresentazione onirica di inconsce paure o mero accessorio da sfoggiare il prossimo inverno? Camouflage all over predomina accanto a flanella e dettagli preziosi, come le spille in strass, i ponpon che fanno capolino dai berretti e le corazze da samurai. Tweed inglese nei pantaloni mentre il fascino apocalittico della sfilata dà vita a mirabili epifanie estetiche. Non mancano scene da guerriglia urbana tra stampe animalesche e suggestioni apotropaiche: “Un rituale molto positivo”, così lo stilista ha commentato la collezione, che ha come scopo quello di guarire il mondo e riportare indietro gli spiriti buoni, facendo invece piazza pulita degli spiriti maligni. La collezione stessa si intitola, non a caso, Zwart, parola olandese per indicare l’oscurità, il buio.
Misteriosa e arcaica, la collezione incanta mixando elementi militari a suggestioni sartoriali, evidenti nei cappotti e nei blazer, tra sapienti costruzioni e decostruttivismo ardito. La palette cromatica vede una prevalenza di arancione, grigio, verde e stampa mimetica. Un momento positivo per la moda belga.