Venezia Film Festival 2018: i look più belli tra star del cinema e influencer

Il fascino di Venezia non è così facile da dimenticare, ti rimane addosso come un segno indelebile sul cuore, ma c’è un periodo dell’anno in cui la città si veste di un’eleganza estrema, i giorni dedicati al Festival del Cinema!
Sono stati giorni intensi, emozionanti, sorprendenti, e tra chi ha brillato di più e chi meno, il red carpet è stato un tripudio di applausi, lacrime, emozioni, abbracci, colori, pizzi, piume, volumi e trasparenze.
Il Festival del cinema di Venezia regala come ogni anno emozione e stupore, il red carpet diventa palco di abiti da sogno, accessori preziosi, tacchi vertiginosi, il tintinnio dei gioielli, amici immancabili per le donne dello star system e protagonisti delle giornate veneziane.

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La star assoluta del red carpet di Venezia 2018 è stata la grande Lady Gaga (protagonista di A Star is Born al fianco di Bradley Cooper che l’ha diretta), che con un vaporoso abito rosa in tulle e piume di Valentino Couture, ha incantato il festival durante la terza giornata.
Anche Cate Blanchett si è fatta tentare dalle piume, indossando un “black &white” firmato Armani.

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Ma andiamo per ordine.

Alcune delle protagoniste della prima giornata di Festival sono state: Olivia Hamilton (J. Mendel), Naomi Watts (Armani Privè) che ha ricevuto il Leone alla carriera, Sara Sampaio (Armani Privè), Claire Foy (Valentino Couture), Izabel Goulard (Alberta Ferretti), Carolina Crescentini (Gucci), Elisa Isoardi (Elisabetta Franchi).

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Emma Stone, Cristiana Capotondi e Melissa Satta, sono state tra le protagoniste della seconda giornata; la Stone in Louis Vuitton, Capotondi in Hilfiger Collection e la Satta in Alberta Ferretti.

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La terza giornata è stata animata dal look etereo di Levante in Christian Dior, Emma Marrone in total look Emporio Armani e Aimee Song in un elegante Giorgio Armani, mentre Salma Hayek è stata la protagonista del gala dinner al Franca Sozzani Award, che ha ritirato il premio come donna dell’anno, all’evento diverse sono le celebrities accorse per omaggiare la memoria dello storico direttore di Vogue.

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Con il tanto atteso remake di Suspiria, firmato Luca Guadagnino, il red carpet della quarta giornata ha occhi solo per le protagoniste: Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloe Grace Moretz, Jessica Harper, Mia Goth, Malgosia Bela, tutte elegantissime e bellissime.

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Nella giornata di domenica 2 Settembre approda al Lido un’eterea Bianca Balti, che insieme a Kasia Smutniak (in Givenchy) e Alba Rohrwacher (in Valentino), ha formato un fantastico trio di sobrietà, eleganza e simpatia.
Nella serata della quinta giornata di Festival, si è celebrato l’atteso appuntamento nato dall’estro creativo di Miuccia Prada, i Miu Miu Women’s Tales.
Gli outfit delle star? Rigorosamente Miu Miu o Prada!

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Emmanuelle Seigner è stata la star più attesa della giornata di lunedì 3 Settembre, con l’allure sensuale che la distingue, ha calcato il red carpet per la presentazione della pellicola di Julian Schnabel in un elegante abito verde lastricato da pailettes scintillanti firmato Alexandre, Vauthier.
Sul tappeto rosso anche Tilda Swinton in un’elegante outfit Schiaparelli.
La settima serata ha proclamato protagonista assoluta il premio Oscar Natalie Portman in uno scintillante abito Gucci ricco di pailettes in oro, arrivata a Venezia per promuovere il film Vox Lux, ha abbagliato tutti con la sua naturale bellezza.
Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino sono state invece le protagoniste dell’ottava serata tutta italiana, giunte al Lido per presentare il film I Villeggianti in eleganti outfit nero profondo (sottoveste per la prima e tuta con vertiginosa scollatura la seconda), si sono aggiudicate la palma delle più eleganti della serata.

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Details: il mono-orecchino di Tilda Swinton e la pochette di Donatella Finocchiaro

Le italiane sono state protagoniste anche della nona serata: Marianna Fontana e Donatella Finocchiaro (in Gucci) sono le protagoniste del film Capri Revolution, mentre sul red carpet si sfidavano a suon di eleganza Violante Placido (in rosso) e Paola Turci (nude look).

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“Una storia senza nome” è invece il film italiano che vede protagonista una bellissima Micaela Ramazzotti (Prada), arrivata sul red carpet di Venezia in un bellissimo e scintillante abito in pailettes nella giornata di venerdì 7 Settembre, a contendersi i flash dei fotografi anche un’elegantissima Carolina Crescentini in un abbagliante abito giallo sole.

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Tra le influencer presenti a Venezia, che hanno spiccato per eleganza e bellezza, troviamo in pole position: Paola Turani, Giulia Gaudino (accompagnata dal fidanzato e style consultant Frank Gallucci), Beatrice Valli, Laura Comolli, Giulia De Lellis, Alice Campello (moglie del noto calciatore Alvaro Morata).

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Volge dunque al termine la 75esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, edizione che ha regalato grande stupore e meraviglia, non solo per i film in concorso ma anche per gli outfit indossati dalle donne dello star system, che hanno monopolizzato l’attenzione di fotografi e pubblico presenti sul red carpet.
La serata finale è stata dominata dalla vittoria del film “Roma” di Alfonso Cuaròn, pellicola in bianco e nero ricca di emozioni e amarcord, per la prima volta nella storia del Festival vince un film prodotto per lo streaming e che andrà in onda a Dicembre, contemporaneamente anche in alcune sale cinematografiche.
William Dafoe vince la Coppa Volpi per il film dedicato a Van Gogh “At eternity’s gate”, mentre Olivia Coleman vince come migliore attrice per “The Favourite”, il Leone d’Argento è conquistato da Jacques Audiard per “The sister brothers”.

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Valentino incanta Parigi, in bilico tra arte ed echi vittoriani

Un crogiolo di ispirazioni variegate attraversa la passerella di Valentino per l’autunno/inverno 2017-18. Sono tanti i filoni che ispirano Pierpaolo Piccioli in un racconto che si pone come un’ode all’estetica del brand: tra echi vittoriani e stampe optical di ispirazione Sixties veniamo proiettati anche in inediti scorci di ispirazione Eighties, con un omaggio al movimento di design del Gruppo Memphis, fondato nel lontano 1981. “Cosa c’è di nuovo oggi?”, questa la domanda da cui è partito Piccioli, un quesito quasi esistenziale in tempi come quelli attuali, in cui tutto sembra già stato proposto. Lo stilista giunge quindi ad una conclusione: è compito della moda riportare in auge il bello, riproponendolo in chiave sempre nuova, senza però rinunciare ad evocare un passato pregno di mirabolanti suggestioni, che risultano potenti anche oggigiorno. “Nuovo è quando vedi cose che conosci già e le unisci in modo diverso”, questo l’assunto da cui parte Piccioli per la collezione per la prossima stagione invernale. Il romanticismo intriso di echi rinascimentali cui ci aveva già abituati la coppia Piccoli-Chiuri viene qui riproposto in un tripudio di sete preziose finemente lavorate: ma occhio alle decorazioni, del tutto inedite. Accanto a stampe vittoriane si uniscono inediti cromatismi optical che strizzano l’occhio al Gruppo Memphis, celebre movimento di design protagonista sulla scena internazionale dagli anni Ottanta. Lunghi abiti con colletto bon ton dalla grazia virginale si uniscono alla grinta di stampe e grafismi audaci, declinati in caleidoscopici blocchi bicromatici, con netta prevalenza di rosso e nero e rosa e rosso. Quest’ultimo accostamento viene proposto più volte nel mix maxi dress e cappottini cocoon, per un inverno all’insegna del colore. Non mancano echi vittoriani nei lunghi abiti impreziositi da rouches e balze, anche qui caratterizzati da colletto virginale con tanto di nastrini. Arte e romanticismo si alternano in modo potente, tra silhouette monastiche e giochi di sete sovrapposte, decorate in un tripudio di artigianalità manifatturiera. Tulle e gemme impreziosiscono maxi dress dal fascino timeless, in una collezione che rielabora un’estetica evergreen, aggiungendovi suggestioni sempre nuove, in un ricercato esperimento stilistico.

Settimana della moda di Parigi: l’uomo Valentino è un gentle-man

Per la moda uomo firmata Valentino è un momento delicato: la prima collezione maschile gestita da Pier Paolo Piccioli in solitaria. L’occasione adatta per dare un taglio al passato, al decorativismo, ai ricami, agli orpelli. Piccioli reinventa il suo gentleman, anzi il suo gentle-man. «Ho iniziato a lavorare a questa collezione tornando indietro all’idea di gentleman – racconta lo stilista pochi minuti prima dello show – Per me, oggi significa essere un uomo gentile. La gentilezza è un’espressione di libertà. Esprimere la propria fragilità è la nuova forza». L’uomo Valentino che sfila alla settimana della moda di Parigi indossa cappe, berretti da baseball e sneakers su completi dall’eleganza senza tempo – perfino sullo smoking – e dal gusto british.


Asciutti e puliti, i look si susseguono senza stravaganze, in una delicata e poetica sfilata del buongusto. Eppure, questa è una collezione dallo spirito punk. Senza spille e borchie, la moda uomo Valentino esprime quel bisogno di ribellione nella scelta dei colori: rosa, verde menta e cammello entrano nella palette maschile insieme a varianti pastello del classico tweed. Punk è anche il messaggio che, scritto a chiare lettere, percorre tutta la sfilata della settimana della moda di Parigi. Si tratta di due slogan ideati da Jamie Reid, il graphic designer famoso per le sensazionali copertine degli album dei Sex Pistols, che Pier Paolo Piccioli ha incontrato a Liverpool per chiedergli delle parole in regalo. “Beauty is a birthright, reclaim your heritage” e “It seemed to be the end, until the next beginning” sono le frasi che si ripetono sulle lunghe cappe e sui berretti, sui pullover e sui cappotti Montgomery. «Ho amato il punk come stato mentale, come anarchia della mente. Punk oggi è scegliere l’individualità come valore» ha spiegato Piccioli. Orfano da settembre della collaborazione con Maria Grazia Chiuri, lo stilista ha dimostrato di saper dare alle collezioni Valentino un’estetica visionaria e poetica senza scivolare nell’eccesso, in un delicato equilibrio tra heritage e innovazione.


Valentino firma l’albero di Natale di Roma

Valentino regala anche quest’anno il suo omaggio a Roma: la celebre maison dona alla Città Eterna un albero di Natale illuminato che impreziosisce Piazza Mignanelli. Pierpaolo Piccioli, direttore creativo del brand, ha acceso il grande abete alto 15 metri, rivestito da 40mila luci.

Un evento esclusivo che come di consueto inaugura le festività natalizie: Palazzo Mignanelli, sede storica della maison, è illuminata dall’albero firmato Valentino. Ad accendere le luci tanti ospiti esclusivi, come la cantante Tia Architto, accompagnata dal gruppo Bresstheme, che si è esibita dal vivo in un concerto suggestivo, circondata da una scenografia spettacolare.

Presenti inoltre all’evento Rosario e Beppe Fiorello, Matilde Gioli, Nicoletta Romanoff, Antonio Folletto e Ilaria Spada. Seguito sui social, l’evento ha anche un hashtag ufficiale, #ValentinoPerRoma.

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Valentino rinuncia alla Galleria, ecco chi è il nuovo arrivato

Valentino e Hugo Boss rinunciano al posto nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano a favore del brand spagnolo Massimo Dutti.
Il brand, facente parte del gruppo Inditex assieme a Zara, Pull&Bear, Bershka, Stradivarius, Zara Home, Oysho e Uterque, possiede già un suo posto all’interno della Galleria anche se meno prestigioso di quello che si è aggiudicato.


Il bando aperto nel 2015 aveva messo all’asta gli spazi occupati dal BarSì e dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e comprendeva, inoltre, lo spazio affidato a Mercedes, il quale però è stato già assegnato a Carlo Cracco in vista di un suo ristorante.


Gli spazi stabiliti saranno occupati da Massimo Dutti solo dopo che egli avrà lasciato quelli che possiede già, così come è stabilito dal bando, in quanto non possono essere esposte insegne già inserite in Galleria.


L’asta aveva posto una base di 977mila euro, vinta da Dutti per una somma di 100mila euro all’anno d’affitto.
Somma che comprende quasi mille metri quadri, sei livelli di sviluppo in verticale e tre vetrine con affaccio sul braccio principale della Galleria Vittorio Emanuele II.


Lo spazio dedicato a Massimo Dutti non sarà, però, solo una boutique.
Ospiterà, infatti, una sala dedicata alla “Storia del Tessuto” che comprenderà una mostra fotografica permanente e un’esposizione di alcune collezioni di capi storici ed iconici sull’evoluzione della produzione e dell’impiego dei tessuti nella storia.
Affinché la “Sala della Storia del Tessuto” non sia un progetto dedicato solo all’Italia e agli italiani, sarà anche adibita un’area dedicata alla storia del tessuto nel cinema internazionale.

fonte foto: www.museomilano.it
fonte foto: www.museomilano.it

Valentino sfila tra allegorie rinascimentali e romanticismo punk

Debutto da solista per Pierpaolo Piccioli, che firma la sua prima collezione per Valentino dopo il passaggio di Maria Grazia Chiuri in casa Dior. Nessun rimpianto, nessun nostalgico retaggio del passato per lo stilista romano: in casa Valentino si guarda al futuro e Piccioli pone da solo le basi di un nuovo manifesto estetico che si rivolge ad una donna decisamente meno eterea rispetto al recente passato della maison. «Questo era il momento di cambiare senza rinnegare quanto fatto finora», così lo stilista ha commentato la sua prima sfilata da solo alla direzione creativa del brand.

Lo spettacolo che si è svolto nella prestigiosa cornice dell’Hôtel Salomon de Rothschild di Parigi è stato memorabile: il défilé della collezione prêt-à-porter primavera/estate 2017 si è concluso con una trionfale standing ovation per Piccioli. Molteplici e variegate le suggestioni alla base della collezione, che coniuga grintose citazioni punk al simbolismo impresso sui telai rinascimentali.

È un Rinascimento in chiave punk ad impreziosire lunghi abiti in impalpabile georgette e tuniche in chiffon, in una sublime contaminazione di stili ed epoche: tra scene bibliche ed affascinanti allegorie sulla dottrina cristiana medievale, il Trittico del giardino delle delizie del pittore olandese Hieronymus Bosch viene reinterpretato dalla regina del punk Zandra Rhodes. La stilista inglese ci offre una sua personale visione delle opere di Bosch, alle quali aggiunge elementi che strizzano l’occhio ad un romanticismo punk, quali cuori e spade: nascono otto stampe create appositamente per la collezione, raffiguranti un immaginario Eden ricco di fiori e uccelli. Le stampe vengono impresse con telai a mano, opulenza nei patchwork preziosi.

Largo a top lingerie in colori audaci: tripudio di rosso e fucsia fino al giallo lime e al rosa, tra preziosi tessuti jacquard e broccati, pelle e mohair. Irriverente e moderna, la donna Valentino indossa l’abito da sera sotto il trench da giorno; suggestioni Seventies anche nelle proporzioni e nei volumi, sapienti decostruzioni nelle linee a colonna, prese in prestito dall’architettura, mentre gli occhi sono puntati sulla mini borse a tracolla. Accessorio must have della prossima stagione estiva è il portarossetto, che viene trasformato ad hoc in una micro bag con catenella.

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(Foto: Madame Figaro)

Valentino: la campagna pubblicitaria di Rockstud Spike

L’era di Piccioli in maison Valentino dopo l’addio di Chiuri, inizia con la campagna pubblicitaria di Rockstud: l’iconica bag del marchio.

La Rockstud Spike (il nuovo modello della griffe in nappa di agnello trapuntata e tempestato da borchie) è stata presentata attraverso un ADV interpretata dal fotografo Terry Richardson che ha scelto New York, come location ideale del progetto.

Protagonisti di alcuni video, oltre alla tracolla, sono persone comuni che in spalla una Rockstud Spike, rispondono alle domande: “Descrivi New York in tre parole” e “Qual è il tuo colore preferito“.

 

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Gente di diversa estrazione sociale, con un vissuto e uno stile di vita completamente differenti.

Con questa campagna, la maison ha voluto raccontare l’anima rock e contemporanea della tracolla. Una collezione eclettica e cosmopolita.

La Rockstud Spike è stata realizzata in diverse dimensioni e colori (nero, rosso, grigio chiaro, bordeaux e sabbia) ed il suo valore commerciale oscilla dai 1550,00 euro a 1990,00 euro.

Per seguire la campagna pubblicitaria è stato lanciato l’hashtag #ROCKSTUDSPIKE

 

 

 

 

Valentino Haute Couture: si ispira a Shakespeare l’ultima collezione Piccioli-Chiuri

Ha chiuso la settimana dell’haute couture parigina la sfilata Valentino. È tempo di addii per la storica maison italiana: la collezione Autunno/Inverno 2016-2017 chiude infatti il sipario sul prolifico sodalizio artistico tra Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli.

Sono confermate le voci secondo le quali la stilista sta per abbandonare la direzione artistica del brand italiano per ricoprire- prima donna nella storia- lo stesso ruolo in casa Dior. I due stilisti -diplomati presso l’Istituto Europeo del Design di Roma- si separano dopo ben 26 anni di sodalizio artistico: correva l’anno 1990 quando i due iniziavano la loro carriera da Fendi, per poi passare a Valentino, dove hanno trascorso insieme ben 18 anni.

Ma quello che è andato in scena nella mirabile cornice dell’Hôtel Salomon de Rothschild di Parigi è stato uno spettacolo emozionante, direttamente ispirato al teatro elisabettiano. In tempi in cui i social media divengono palcoscenico digitale delle relazioni umane, l’omaggio a William Shakespeare e al palcoscenico della vita diventa fonte d’ispirazione originale e quantomai suggestiva.

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In passerella si alternano ben 40 outfit, con cui Chiuri e Piccioli omaggiano Shakespeare in occasione del quarto centenario dalla sua morte. Tra gorgiere elisabettiane e corazze, sfila un Amleto in gonnella dall’animo ribelle e dal portamento fiero. Ogni outfit diviene un’allegoria dei sentimenti umani: Onore, Invidia, Fiducia, Regalità, Segretezza, Magnanimità, Innocenza, Eccentricità ecc. sono quasi ancelle di un disegno più grande che coinvolge la natura umana e la sua anima multiforme.

La donna Valentino Haute Couture è una valorosa combattente che sfoggia calzamaglia e corazza: austera ed enigmatica, ma anche moderna, alterna maxi dress dal piglio solenne e teatrale a pantaloni da indossare rigorosamente con stivali al ginocchio in cuoio nero e suola carrarmato uniti a blazer aderenti. Non mancano suggestioni punk, tra intarsi di pelle e tulle e nero all over, ma anche borchie. Gotica e ribelle, la collezione alterna linee monastiche allo sfarzo di una couture che torna ad emozionare.

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La camicia bianca ritorna in auge come capo passepartout. Prevalgono colori neutrali, ma anche viola, oro e bronzo. Sul finale tripudio di rosso cardinalizio per mantelli solenni da papessa: a metà tra Anna Bolena ed Elisabetta I, lirica e animo dark si mixano in un gioco di ispirazioni e rimandi. Largo anche a nude look e capispalla preziosi decorati con patchwork di stoffe antiche e pregiate e ricamati con motivi fantastici, che ricordano i bestiari medievali ma anche creature mitico-leggendarie come draghi e unicorni. In passerella largo a lana e velluto e perle e jais, per abiti preziosi, la cui complessa realizzazione è maturata in migliaia di ore di laboriosa tecnica artigianale. L’alta sartoria diviene anche per Valentino, come già accaduto per Chanel Haute Couture, protagonista assoluta nonché deus ex machina per realizzare giochi e passamanerie preziose. Tra i nomi dei capi Thanatos, che ricorda una corazza, e la Valorosa, a cui il duo di stilisti è particolarmente legato. Cinquecento e anche mille ore di lavorazione sono state necessarie per confezionare questi capi.

Citazioni shakespeariane impreziosiscono lunghi abiti scuri, che si alternano a mantelli ove prevale il black & white, tra insoliti maxi pois e decorazioni; broccati preziosi omaggiano l’età elisabettiana, tra ricami e giochi di organza e taffetà.
Al collo l’Amleto in gonnella sfoggia ricchi gioielli e medaglioni d’oro, realizzati con la collaborazione di Alessandro Gaggio. Superbo il make up firmato Pat Mcgrath con pettinature realizzate da Guido Palau.

(Tutte le foto sono tratte da Madame Figaro)


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Pierpaolo Piccioli nominato unico stilista di Valentino

 

Breaking News: maison Valentino, ha appena annunciato via Twitter, la nomina di Pierpaolo Piccoli, unico designer della griffe italiana.

Dopo 25 anni di sodalizio creativo e di soddisfazioni professionali ci siamo dati l’opportunità di proseguire il nostro cammino artistico in modo individuale con l’augurio reciproco di ulteriori grandi successi” hanno dichiarato i due designer.

 

Portrait by Pier Even
Portrait by Pier Even

 

 

Da tempo, ormai, si rincorrevano le voci di una possibilità chiamata di Maria Grazia Chiuri, alla direzione creativa di maison Dior, attualmente non ancora confermata. “Ringrazio il Sig. Valentino Garavani e il Sig. Giammetti per il sostegno avuto in questi anni e per quanto ho imparato da loro. Ringrazio il Dott. Sassi e tutte le persone che lavorano nell’azienda Valentino per il sostegno avuto in questi anni. Ho condiviso con Pierpaolo gran parte della mia vita lavorativa ed è stata un’esperienza di molti successi creativi insieme. Sono pronta a rimettermi in gioco”, ha commentato la designer in una nota ufficiale.

Dopo otto anni di successi accanto a Pierpaolo, la strade lavorative dei due designer, si dividono.

L’ultima collezione Haute Couture presentata il 6 luglio scorso, è stata l’ultima prova artistica che la superba designer ha affrontato in maison Valentino; ora spetta a Pierpaolo l’onore e l’onere di mantenere alti, gli standard qualitativi ed estetici della griffe.

Stefano Sassi, CEO di Valentino S.P.A. ha così commentato il nuovo percorso che si appresta ad affrontare il marchio: Tutto quello che abbiamo fatto in questi anni di rilevante sarebbe stato impossibile senza il talento, la determinazione e la visione di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli che insieme hanno contribuito a fare di Valentino una delle aziende di moda di maggiore successo. Si apre una nuova entusiasmante fase per il brand sotto la leadership creativa di Pierpaolo Piccioli. L’azienda è fortemente determinata a continuare il processo di affermazione e sviluppo realizzato negli ultimi anni”.

 

 

Fonte cover Harper’s Bazaar

 

A Parigi sfila l’uomo Valentino

Ha sfilato ieri alla Paris Fashion Week la Primavera/Estate 2017 firmata Valentino. Non fatevi ingannare dalla sobrietà e dalla rassicurante eleganza minimal che sembra inaugurare la prossima stagione primaverile: è proprio dalla mancanza di un coup de théâtre che rinasce uno stile sofisticato ed evergreen, lo stesso che ha reso grande la maison.

L’uomo immaginato da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli è un ragazzo dal viso pulito che si districa nella vita quotidiana, assumendo quasi il ruolo di un eroe ante litteram. Poesia e delicatezza dominano la collezione, suggestioni urban nei capi che si alternano sulla passerella: l’uomo Valentino adotta una sorta di uniforme con cui affrontare la vita metropolitana. Numerosi sono i dettagli army-chic, specie nei capispalla con tanto di marsine e gradi appuntati sul bavero: e se non esistono più le mezze stagioni, in passerella sfilano quattro cappotti dalle suggestioni couture. Denim all over su tute intere da lavoro si alternano a trench, parka e bomber, fino a sahariane e caban.

Ma protagonista assoluto del défilé è il camouflage. La pantera torna a dominare su capispalla, felpe, parka ma anche sulle borse. Non un mero ricorso alle stampe mimetiche: trattasi invece di grafismi military-chic che profumano di antico. È infatti dagli archivi storici della maison che il duo di stilisti ha ripescato, quasi dall’album dei ricordi, il disegno originale della pantera, creato nel lontano 1967 e sdoganato poi da Veruschka in scatti entrati di diritto nella Storia del costume. Il mood è nostalgico, in una riscoperta dei codici più autentici della maison.

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La collezione è stata ispirata dalla mostra «Unfinished: thoughts left visible» che ha avuto luogo al Met Breuer di New York: così hanno dichiarato Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, direttori creativi del brand: «Volevamo raccontare la couture, elemento che ci appartiene, da un lato non glamour. Ma più legato al processo, al non finito come scelta». E la sfilata riesce pienamente nell’intento. Suggestioni couture predominano su un minimal-chic sapientemente tessuto nella tela della ricerca stilistica. Largo a ricami ed applicazioni: ma i capi appaiono quasi in allestimento, come imbastiti e lasciati lì, in un autentico effortlessy-chic che tanto ha da insegnare ai fanatici dell’overdressing. Efebico e quasi timido, l’uomo Valentino avanza indossando dettagli dall’allure femminile, come le collane di catene e i dettagli metallici che impreziosiscono anche gli accessori. Niente è lasciato al caso, in una cura quasi maniacale per il particolare.

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Spiccano tra gli accessori, le borse per lui: tote bag ma anche shopper e postina, mentre lo zaino rivive in chiave rivisitata. Tra i materiali usati il vitello traforato. Nel front row del salone dell’Hȏtel Salomon de Rotschild tante celebrities, a partire dagli attori Yang Yang e Benjamin Walker.

(Tutte le foto sono tratte da Madame Figaro)


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“La Traviata” Di Valentino e Coppola

Ieri, 24 maggio 2016, è andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma, “La Traviata”: l’opera del maestro Giuseppe Verdi, rielaborata da Jader Bignamini sotto la regia di Sofia Coppola.

Presentata in anteprima ad un parterre selezionato il 22 maggio scorso, “La Traviata” si è aggiudicata il favore del pubblico, ma non ha convinto alcuni critici che vedono, secondo il loro punto di vista, un dramma depurato dalla sua natura sentimentalista.

 

Violetta Valery indossa un abito rosso disegnato da Valentino Garavani (® Yasuko Kageyama / Teatro dell'Opera di Roma)
Violetta Valery indossa un abito rosso disegnato da Valentino Garavani (® Yasuko Kageyama / Teatro dell’Opera di Roma)

 

Bozzetto disegnato da Valentino Garavani per "La Traviata"
Bozzetto disegnato da Valentino Garavani per “La Traviata”

 

Valentino Garavani, Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri (fonte www.telegraph.co.uk)
Valentino Garavani, Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri (fonte www.telegraph.co.uk)

 

 

Si apre il sipario: un lungo scalone bianco in primo piano. Sullo sfondo, un salone. Violetta, scende dall’alto e giunge sul pavimento e accende due candele posate su un tavolo: la sala viene rischiarata da una fioca luce. Inizia la festa.

Tutto è curato nei dettagli. L’ambiente è raffinato ed elegante, così come costumi di scena. Gli uomini, indossano una cravatta nera e le donne, lunghe vesti leggiadre. Violetta, interpretata magistralmente da Francesca Dotto, apre le porte della sua dimora parigina ai suoi invitati e ad Alfred Germont, interpretato da Antonio Poli. I tre atti, vengono interpretati fedelmente, ma forse la storia perde in parte il suo dramma.

 

Bozzetto abiti coro disegnati da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli
Bozzetto abiti coro disegnati da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli

 

Una scena de "La Traviata" (fonte d.repubblica.it)
Una scena de “La Traviata” (fonte d.repubblica.it)

 

 

La sofferenza di Violetta, che sussurra “Addio, del passato bei sogni ridenti” negli ultimi istanti della sua vita, è appena accennata. “La Traviata” di Sofia Coppola stride per alcuni versi con il libretto di Francesco Maria Piave, trascende dai sentimenti, quelli puri, raccontati una sera di domenica 6 marzo 1853, con la prima nel Gran Teatro La Fenice.

Che tanto clamore sia dovuto per gli abiti di scena Haute Couture firmati da Valentino Garavani e dagli stilisti Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli?

Violetta Valery indossa abiti di Alta Moda, lontani dai tradizionali costumi adottati per ogni pièce teatrale, solitamente confezionati con tessuti di bassa qualità.

 

Primo manifesta de "La Traviata" presentata al Teatro la Fenice di Venezia, domenica 6 marzo 1853 (fonte wikipedia)
Primo manifesta de “La Traviata” presentata al Teatro la Fenice di Venezia, domenica 6 marzo 1853 (fonte wikipedia)

 

Manifesto de "La Traviata" in scena al Teatro dell'Opera di Roma dal 24 maggio al 30 giugno (fonte Teatro dell'Opera)
Manifesto de “La Traviata” in scena al Teatro dell’Opera di Roma dal 24 maggio al 30 giugno (fonte Teatro dell’Opera)

 

 

Straordinario, l’abito nero con strascico verde petrolio del primo atto, come il vestito bianco con una liseuse de voile che Violetta indossa in campagna.  Esplosione di  rosso nella festa a casa di Flora nel secondo atto, con scollo abbondante chiuso da una spilla gioiello.

Il palcoscenico diventa una passerella di delicate ed eleganti creazioni. Di magnificenze sartoriali, create non solo dall’estro creativo degli stilisti, ma anche dalle mani laboriose delle sarte del Teatro dell’Opera.

Con un investimento di circa 1,8 milioni di euro, “La Traviata” ha segnato il suo primo record. Il sovraintendente del Costanzi, Carlo Fuortes ha dichiarato che già dal 20 maggio, il Teatro ha incassato 1,2 milioni di euro ricavati dalle prevendite.

Lo spettacolo sarà presentato con 15 repliche, fino al 30 giugno prossimo.

 

 

 

Fonte  cover ® Yasuko Kageyama / Teatro dell’Opera di Roma