Sguardo ammaliante, volto perfetto e curve atomiche, Ashley Graham è la regina delle modelle curvy: protagonista indiscussa dell’ultima fashion week di New York, la top model statunitense è apparsa in forma smagliante alla sfilata di Michael Kors, aprendo la strada alle sue colleghe curvy. Non è la prima volta che la splendida Ashley Graham sdogana le curve: la modella, nata in Nebraska il 30 ottobre 1987, è stata la prima modella plus size a finire sulla cover di Maxim e Sports Illustrated. Inoltre, forte della sua self-confidence, la bellissima Ashley poco tempo fa ha immortalato fieramente la propria cellulite in alcuni scatti pubblicati sul suo profilo Instagram, come monito per tutte le donne ad accettare i propri difetti.
Occhi a mandorla e labbra carnose per un metro e settantasette centimetri di altezza, Ashley Graham è nata a cresciuta a Lincoln, Nebraska, insieme ai genitori e alle due sorelle minori. Grande fotogenia e curve da capogiro, la ragazza viene notata da un agente della I & I Agency nel 2000 mentre fa la spesa all’Oak View Mall di Omaha, Nebraska.
Già l’anno seguente firma un contratto per la Wilhelmina Models; nel 2003 entra nella scuderia delle modelle della celebre Ford Models. Appena agli inizi della carriera, la bella Ashley appare su Vogue e su Glamour. Tanti sono i brand che se la contendono, da Levi’s a Marina Rinaldi. Nel 2013 la modella disegna una linea di lingerie per Addition Elle, mentre nel 2014 ottiene le cover di Harper’s Bazaar ed Elle Québec.
Il 2015 è l’anno della consacrazione: diviene infatti testimonial della campagna #CurvesInBikins promossa dalla celebre testata Sports Illustrated, che si apre grazie a lei alla bellezza curvy. Nel 2016 Ashley ottiene la cover della rivista. Divenuta ambasciatrice di una bellezza che esuli dalle taglie, la top model ha preso parte a numerosi dibattiti nelle scuole riguardanti l’accettazione di sé. Inoltre ha partecipato anche a missioni umanitarie in Sudafrica, con la Fondazione Themba.
La modella nel 2010 è convolata a nozze con Justin Ervin. Ora Ashley Graham mette a segno un altro successo sfilando sulla passerella di Michael Kors: è la prima volta infatti che un brand così famoso sul mercato americano ed internazionale decide di proporre un modello di bellezza curvy. Una rivoluzione che vede la Graham capostipite di una nuova filosofia, che esula finalmente dal concetto di taglia e punta invece alla riscoperta di una bellezza autentica.
Cicogna in arrivo per Rosie Huntington Whiteley: la splendida modella ha annunciato la sua prima gravidanza con uno scatto che la ritrae in riva al mare, in una spiaggia deserta, con pancione in bella vita. L’immagine, postata su Instagram, ha fatto in poche ore il giro del mondo. Fotografo d’eccezione è il compagno, Jason Statham, al suo fianco da sette anni. «Sono molto felice di poter condividere con tutti che io e Jason siamo in dolce attesa», questo il commento che accompagna la foto. L’arrivo del bebé sarebbe imminente a giudicare dal pancione della top model inglese. La coppia, insieme dal 2010, un anno fa ha annunciato il fidanzamento prima di calcare il red carpet dei Golden Globes. Classe 1987, Rosie Huntington Whiteley è stata nominata modella dell’anno nel 2015 e ha poi iniziato una carriera come imprenditrice di lingerie per Marks and Spencer. Jason Statham, ex tuffatore, è un attore di successo, considerato da molti l’erede di Bruce Willis. La scintilla è scattata sul set di Transformers 3, dove Rosie ha preso il posto di Megan Fox. «È stato come se fosse il mio primo fidanzato», ha dichiarato la modella ed attrice. Nella serata dei Golden Globes la statuaria Rosie ha sfoggiato un prezioso solitario, segno del fidanzamento ufficiale. Le nozze, attese per il 2016, sono state poi posticipate. Ma già da anni la top model aveva ammesso di volere diventare madre. «Eccome se ci penso ad avere una famiglia», dichiarava nel 2015. «Il matrimonio non è una priorità, ma avere una famiglia sì. Forse negli Stati Uniti, forse in Inghilterra. Lo scopriremo, no?». La maternità, considerata dalla modella una priorità, era il tema di numerose dichiarazioni rilasciate durante molte interviste: «Continuerò di sicuro a lavorare, ma essere mamma sarà una grande parte di me. Arriva per tutti un momento dove inizi a pensare che non sei più la priorità per te stessa».
Non ce l’ha fatta Bimba Bosé: la top model e attrice spagnola, nipote del celebre Miguel Bosé, ha perso la sua battaglia contro il cancro e si è spenta a Madrid a soli 41 anni. L’epilogo più triste per una malattia che la splendida supermodella non aveva mai temuto, ergendosi a paladina delle donne affette da tumore al seno. Bimba Bosé postò su Instagram le foto posteriori alla mastectomia a cui si era sottoposta nel 2014: immagini molto forti, che fecero il giro del mondo. Lei, che si era sempre detta sicura di vincere la sua malattia, aveva prestato il volto a campagne per la diagnosi precoce del tumore alla mammella.
Bimba Bosé, all’anagrafe Eleora Salvatore González, era nata a Roma il primo 1 ottobre 1975, figlia di Alessandro Salvatore e Lucía González Bosé, nipote materna del torero Luis Miguel Dominguín e dell’attrice Lucia Bosé e nipote del cantante Miguel Bosé e dell’attrice Paola Dominguín. Altezza svettante e volto unico, Bimba nel 2006 era convolata a nozze con il regista e musicista Diego Postigo: dal matrimonio nacquero due figlie, Dora e June.
La carriera nella moda inizia presto: Bimba posa per Steven Meisel e Mario Testino ed ottiene le copertine di Vogue e Harper’s Bazaar; musa di David Delfín, Bimba ha sfilato a Londra, Parigi, Milano e New York. Artista poliedrica e versatile, Bimba Bosé ha lavorato anche come stilista, cantante, dj ed attrice, recitando ne El Consul De Sodoma di Sigfrid Monleon e Julieta di Pedro Almodovar.
Nel 2014 arriva la diagnosi più terribile: la modella scopre di essere affetta da un tumore al seno sinistro. Fin da subito è evidente che si tratta di una forma particolarmente aggressiva di cancro: immediatamente la modella si sottopone ad un intervento di mastectomia ma la malattia non regredisce. Bimba è una guerriera e mostra fieramente sui social le cicatrici degli interventi a cui si sottopone. Lo scorso ottobre Bimba Bosé annuncia ai media spagnoli di essere affetta da metastasi alle ossa, al fegato e al cervello. “Ho le ossa distrutte ma stiamo lavorando per ricostruire tutto”, così si esprimeva la modella.
SFOGLIA LA GALLERY:
Bimba Bosé si è spenta il 23 gennaio all’Hospital Ramón y Cajal di Madrid. Grande il cordoglio dello zio Miguel, che ha affidato ai social network l’ultimo saluto all’amatissima nipote adorata: “Buon viaggio Bimba, mia complice, mia compagna, amore mio, mia figlia amatissima”, ha scritto il cantante. Tra le voci che si sono unite al dolore della famiglia anche Laura Pausini, che ha scritto sul suo profilo Twitter: “#BimbaBosè una guerriera. Una donna che mostrava la bellezza del non essere tutti uguali”. Non sono purtroppo mancati casi di sciacallaggio mediatico a seguito della dipartita della modella: e lo zio di Bimba, Miguel Bosé, è stato protagonista nella giornata di ieri, di attacchi omofobi sui social network.
Occhi da gatta, labbra carnose e fisico statuario: chi non vorrebbe assomigliare ad Irina Shayk? La supermodella russa, protagonista indiscussa del gossip degli ultimi mesi per la sua gravidanza, il 6 gennaio spegne 31 candeline. Una bellezza da copertina ed una personalità forte caratterizzano la sua vita, che ricorda quasi una favola: l’infanzia vissuta in povertà in Russia, poi l’ascesa come modella ed infine la fama internazionale.
La splendida Irina, che dalla vita sembra avere avuto davvero tutto, festeggia il suo compleanno in dolce attesa: la top model aspetta infatti il suo primo figlio. Presenza fissa delle settimane della moda ma anche dei tabloid, che seguono da anni ogni passo della sua vita sentimentale, la bellissima modella è legata da un anno e mezzo all’attore Bradley Cooper. La coppia mantiene il massimo riserbo sulla gravidanza, anche se nei giorni scorsi Irina è stata paparazzata con un anello al dito.
All’anagrafe Irina Valeryevna Shaykhlislamova, la modella è diventata famosa nel 2007, quando ha firmato un contratto in esclusiva per Intimissimi ed è apparsa per la prima volta su Sports Illustrated. Nel 2011 è la prima modella russa ad ottenere la cover della rivista. Posizionata dal sito models.com all’ottavo posto tra le modelle più seguite al mondo, per Irina Shayk la fama e il successo sono il riscatto da un’infanzia disagiata. La modella è nata ad Emanželinsk, città della Russia situata al confine con il Kazakistan.
Suo padre, Volga Tatar Valery Shaykhlislamov, è un minatore e la madre Olga un’insegnante di musica in un asilo. Come dichiarato dalla stessa Irina, la bellezza l’ha ereditata dal padre, appartenente al gruppo etnico dei Tatari: da lì deriverebbero certe caratteristiche che rendono la splendida modella iconica, come la pelle ambrata e i capelli scuri. Gli occhi chiari sono invece gli stessi della madre. Irina ha una sorella di nome Tatiana. La giovane inizia a suonare il pianoforte a sei anni, a nove entra in una scuola di musica, dove studierà per sette anni, suonando il piano e cantando nel coro.
Quando Irina ha solo 14 anni suo padre muore per complicanze legate ad una polmonite: è l’inizio del tracollo finanziario per la famiglia e la madre di Irina è costretta a barcamenarsi tra due lavori per poter mantenere le due figlie. Dopo il liceo, Irina studia Marketing ma ben presto lascia l’università e si iscrive con la sorella Tatiana ad una scuola per estetiste. Qui la sua bellezza esplosiva viene notata da una persona che lavora in un’agenzia di moda locale, il quale nel 2004 la convince a partecipare al concorso di bellezza di Miss Chelyabinsk. Neanche a farlo apposta, Irina stravince quella competizione ed inizia immediatamente a lavorare come modella.
SFOGLIA LA GALLERY:
Nel 2007 la giovane sostituisce Ana Beatriz Barros come volto di Intimissimi e debutta nel numero annuale di Sports Illustrated. Intanto viaggia continuamente tra San Pietroburgo, Napoli e l’America. La modella sarà il volto di Intimissimi per tre anni e tornerà ad essere Ambassador del brand nel 2010. Nel 2009 diviene testimonial di Guess. Tra le campagne pubblicitarie a cui presta il volto Se inizialmente le sue curve esplosive le permettono di ottenere numerosi lavori nello swimwear, la cover di Harper’s Bazaar Spagna e quella di Elle Spagna del novembre 2010 le aprono anche le porte dell’alta moda. A quel punto è chiaro che Irina non è solo un corpo perfetto ma ha anche il carisma per diventare una top model.
Nel 2010 viene insignita da Glamour Spagna del riconoscimento come Migliore Modella Internazionale. Nello stesso anno posa nuda per GQ Spagna. Nel 2011 appare su Cosmopolitan, Amica, Elle, Tatler ed entra nella classifica stilata dal sito Models.com, che la include tra le venti modelle più sexy. Contemporaneamente il magazine ungherese Periodika la elegge invece la donna più sexy del mondo. Nel 2012 la sua ascesa è inarrestabile ed Irina ottiene le cover di Esquire UK, Harper’s Bazaar, Marie Claire, Glamour, Vanity Fair, solo per citarne alcuni. Nello stesso anno posa per Mario Testino e diviene giudice del format televisivo Russia’s Next Top Model. Nel febbraio 2013 posa per Bruce Weber con styling curato da Carine Roitfeld e nello stesso periodo sfila per Jeremy Scott alla fashion week di New York. Poi è la volta di Givenchy: Irina sbarca anche a Parigi e ottiene la sua prima cover per Vogue, ritratta da Giampaolo Sgura.
Tra i brand per cui sfila Miu Miu, Bottega Veneta, Marc Jacobs, Moschino, Versace, Givenchy, Diane Von Furstenberg, Giles Deacon, Philipp Plein. Nel 2016 diviene angelo di Victoria’s Secret. Intanto l’anno prima diviene anche volto di L’Oréal Paris. Impegnata nel sociale, Irina è stata protagonista di numerose opere di beneficenza nella nativa Russia, sposando la causa dei bambini in difficoltà. Grande amante degli animali, la modella ama i cani. Celebri anche le sue storie d’amore, come quella con il calciatore Cristiano Ronaldo, durata cinque anni. Dal 2015 la top model è legata sentimentalmente all’attore Bradley Cooper, da cui aspetta il primo figlio.
Una bellezza senza tempo, lo charme da diva patinata e due occhi di un azzurro trasparente e limpido, che Richard Avedon definì “due laghi”: Isa Stoppi è stata una delle mannequin più celebri degli anni Sessanta. Musa di Gian Paolo Barbieri, che la ritrasse come una dea bionda con tanto di pitone intorno al collo, icona immortale ed incarnazione dello charme degli anni d’oro della moda, ora un volume celebra la fulgida carriera della modella.
Nata in Libia e cresciuta nel piacentino, dopo aver sfilato per Biki e Veneziani, Isa Stoppi, fisico da valchiria nordica, nel 1962 viene scelta per rappresentare l’Italia nel concorso di Miss Universo. Fu grazie a Diana Vreeland, celebre editor di Vogue, che la sua carriera ebbe inizio: dopo aver firmato un contratto per la Eileen Ford, Isa Stoppi fu immortalata sulle cover dei magazine più prestigiosi del mondo. Una carriera breve ma fulgida: è Gian Paolo Barbieri ad immortalarla negli scatti più intensi. Fu lui il primo ad intuirne l’incredibile fotogenia: dopo averle chiesto di dimagrire, per accentuare gli zigomi già pronunciati, la immortalò in scatti entrati di diritto nella storia della moda.
Volto di maison del calibro di Valentino, immortalata tra gli altri da Milton Greene, Irving Penn, Bert Stern ed Henry Clarke, Isa Stoppi apparve nel primo numero di Vogue Italia. Nel 1972, all’apice del successo, si ritirò dalle scene e si sposò. Fino all’arrivo del secondo figlio continuò a lavorare per Vogue come fashion editor. Bella, elegante e carismatica come poche, divenne un’icona di stile.
SFOGLIA LA GALLERY:
Isa Stoppi in uno scatto di Gian Paolo Barbieri
Isa Stoppi ritratta da Barbieri
Isa Stoppi alle Bermuda
La bellezza nordica di Isa Stoppi
Isa Stoppi in una foto di Alfa Castaldi
Isa Stoppi, 1968 (Foto: Gian Paolo Barbieri)
Isa Stoppi ritratta da Barbieri, 1967
Isa Stoppi in uno scatto di Henri Clarke, Vogue UK, 1966
Isa Stoppi immortalata da Henri Clarke
Uno scatto di Johnny Moncada
Isa Stoppi per Vogue UK, 1966 (Foto: Henry Clarke)
Isa Stoppi per Vogue Italia, 1968
La bellezza di Isa Stoppi
La mannequin venne scoperta da Diana Vreeland
«Isa Stoppi – The book» è una sorta di biografia fotografica in cui la celebre mannequin sceglie di raccontarsi selezionando alcuni tra gli scatti iconici che la ritraggono. “Vedendo l’armadio pieno di riviste che si sbriciolavano, ho pensato di farne una raccolta”, così la modella commenta il volume. In copertina Isa Stoppi è ritratta in un turbante, in un celebre scatto firmato ancora una volta Gian Paolo Barbieri: “Gian Paolo ha sempre fatto le donne bellissime perché ama la bellezza, ora le modelle sono tutte belle ma tutte uguali, anche grazie a botox e interventini, noi invece eravamo tutte diverse e un po’ speciali, la selezione era naturale”.
(Cover: Isa Stoppi per Vogue Italia 1968. Foto di Gian Paolo Barbieri)
Precedentemente chiamata San Paolo Fashion Week primavera/estate e autunno/inverno, la settimana della moda più gettonata di quest’anno in America Latina ha deciso di seguire le tendenze mondiali, è diventata SPFW TRANS N42.
La parola TRANS è stata inclusa nel nome per accentuare questo momento di transizione e trasformazione, oltre al fatto che le sfilate cominciano con il trend “vedere ora, acquista ora”, un’ altra moda delle sfilate di dare al visitatore la possibilità di acquistare allo stesso tempo alcuni dei modelli visti in passerella.
Questa edizione della SPFW TRANS N42 ha voluto anche la presenza di due mostre fotografiche, una intitolata “La costruzione dell’immagine” del designer Lino Villaventura, in collaborazione con il fotografo Miro, e la mostra “Essenza” con le fotografie di Rodrigo Bueno.
Nel 2000 la SPFW è stata la prima settimana della moda a trasmettere in diretta su internet le sue sfilate, sono 22 anni di trasformazione, è stata anche la prima settimana della moda ad adottare il modello Carbon Free, abbracciando il tema della sostenibilità.
Ora vediamo cosa hanno proposto i designers brasiliani.
Volto perfetto, labbra carnose e occhi chiari, Taylor Hill è una delle top model del momento. Angelo di Victoria’s Secret, nuova ambasciatrice Lancome, la splendida modella è stata la protagonista indiscussa delle ultime fashion week.
Nata a Palatine (Illinois) il 5 marzo 1996 e cresciuta in Colorado, Taylor Hill è la classica bellezza americana. Altezza svettante (178 cm) su un fisico perfetto, la giovane è stata scoperta ad appena 14 anni da Jim Jordan, agente e fotografo. Nel 2014 diviene volto di H&M e inizia a calcare la passerella di Victoria’s Secret.
Definita da Couturesque la modella più promettente del 2015, Taylor Hill è apparsa nelle più prestigiose riviste di moda, da Amica ad Elle, da Glamour a Marie Claire, e ha sfilato per Alberta Ferretti, BCBG Max Azria, Chanel, Damir Doma, DKNY, Dolce & Gabbana, Elie Saab, Emporio Armani, Ermanno Scervino, Giorgio Armani, Kenzo, Mugler, Ralph Lauren, Versace, Viktor & Rolf e Vivienne Westwood.
SFOGLIA LA GALLERY:
PARIS, FRANCE – JULY 03: Model Taylor Marie Hill walks the runway during the Atelier Versace Haute Couture Fall/Winter 2016-2017 show as part of Paris Fashion Week on July 3, 2016 in Paris, France. (Photo by Kristy Sparow/Getty Images)
Nel 2016 la top model statunitense ha anche interpretato un piccolo ruolo nel film The Neon Demon, pellicola presentata in concorso al Festival di Cannes. Nel luglio scorso è stata inoltre scelta come ambasciatrice beauty dal marchio Lancôme. Inserita dalla rivista Forbes all’undicesimo posto fra le modelle più pagate, con un guadagno pari a 4 milioni di dollari, Taylor Hill è la modella del momento. Tante le cover che la immortalano, come quella di Vogue Paris, in cui ha posato accanto a Bella Hadid.
Altissima, bellissima ed ironica, Gigi Hadid sembra averle proprio tutte: la splendida top model è apparsa raggiante sul palco degli AMA 2016, sfoggiando diversi outfit che ne esaltavano il fisico da copertina.
La modella del momento (qui un pezzo su di lei) sembra inarrestabile: non solo bellezza ma anche simpatia per Gigi Hadid, che ha improvvisato anche delle ironiche gag, come la sua imitazione della neo First Lady Melania Trump. Tante le star che si sono alternate sul palcoscenico, da Selena Gomez ad Ariana Grande, ma tutti avevano occhi solo per la valchiria statunitense, che ha sfoggiato dei lunghi abiti da sera da sogno.
Splendida in rosso Atelier Versace con spacco vertiginoso, Gigi Hadid ha poi incantato con un candido bianco lavorato in pizzo firmato Roberto Cavalli. Tra i designer che hanno firmato alcuni degli abiti sfoggiati dalla bionda top model nel corso della serata anche Julien Macdonald.
Cresce l’attesa per il fashion show di Victoria’s Secret, che avrà luogo a Parigi il 5 dicembre. Tra i volti rivelazione della sfilata dello scorso anno, un posto speciale merita Flavia Lucini. Un nome tutto italiano per la top model brasiliana, nata a Francisco Beltrão nel marzo 1989.
Altezza svettante (179 cm) su un fisico esile con le curve nei punti giusti e un volto dai lineamenti ben definiti per la modella, scoperta da un talent scout mentre era intenta a guidare un trattore. Dopo essersi trasferita a San Paolo, ha subito firmato un contratto con l’agenzia di moda Wired, successivamente chiusa. Il suo primo lavoro è stato uno shoot in bikini per Vogue Brasile, con gli scatti di Bob Wolfenson.
Dopo aver debuttato sulle passerelle di Jil Sander alla Milano Fashion Week nel 2006, ad appena 16 anni, dallo scorso anno la bionda Flavia è tra le top del brand americano di lingerie. Ritratta da fotografi del calibro di Patrick Demarchelier, Flavia Lucini è apparsa nell’edizione britannica, americana e cinese di Vogue e ha prestato il volto alle campagne pubblicitarie di Calvin Klein, Carolina Herrera e Missoni Sport.
La pittura e la fotografia tra i suoi hobby, la bellissima Flavia Lucini è sposata all’attore e cantante Leandro Lima, incontrato a Milano otto anni fa. La modella, volto più popolare della fashion week brasiliana, è tra le 52 top model protagoniste del Victoria’s Secret Fashion Show 2016.
Scandalosa, tormentata e fragile, Gia Carangi ha incarnato gli eccessi del patinato mondo della moda a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. La sua prepotente bellezza e la prematura scomparsa, a seguito di complicanze dovute all’AIDS, contribuirono alla creazione di un mito. Bella e dannata, colei che è considerata la prima supermodella della storia nonché icona lesbo-chic ha vissuto all’ennesima potenza, preda delle dipendenze e perennemente alla ricerca di un affetto che non trovò mai. Trasgressiva ed anticonformista, la top model ai lustrini e ai party esclusivi preferiva i sobborghi e le periferie, dove viveva a stretto contatto con i diseredati, ai quali la accomunava un’intrinseca ribellione. E in una di quelle periferie Gia venne stuprata da uno spacciatore: preda dell’eroina, che ne deturpò presto la perfezione fisica, morì a soli 26 anni.
Gia Marie Carangi nacque a Filadelfia il 29 gennaio 1960, terzogenita di Joseph Carangi e Kathleen Adams. Il padre era il gestore di una tavola calda, nato da emigrati italiani; la madre era una casalinga di origini irlandesi e gallesi. Quando Gia ha appena undici anni, la madre abbandona il tetto coniugale, stanca dei continui episodi di violenza domestica, complice anche una relazione extraconiugale che sfocerà, solo l’anno successivo, in un matrimonio.
Gia è costretta a crescere senza la figura materna: fragile ed emotivamente instabile, ben presto la giovane cade nel tunnel della droga. Timida e insicura, fin dagli anni dell’adolescenza Gia è attratta dalle altre ragazze. Scoperta dalla madre, che le chiede spiegazioni dopo aver trovato una lettera in cui una giovane rifiutava le avances della figlia, Gia inizia a sentirsi inadeguata. Per tutto il corso della sua breve vita, la ragazza andrà ricercando l’accettazione e l’affetto materno, senza mai trovarli.
Quando è ancora una studentessa della Abraham Lincoln High School, Gia entra a far parte delle “ragazze di Bowie”, un gruppo di fan ossessionate dal cantante. Ma ciò che più attrae Gia è l’ambiguità sessuale di David Bowie. Quando la ragazza ha quindici anni conosce Sharon, bionda ventunenne che sarà il suo primo amore. Ma la relazione viene osteggiata dalla madre. A diciassette anni la sua vita subisce una svolta destinata a cambiare per sempre il suo destino: in un locale la bellissima Gia viene notata da un fotografo vicino alla celebre agente Wilhelmina Cooper, la quale nonappena vede il suo portfolio la vuole subito a New York. Gia chiede a Sharon di seguirla nella Grande Mela ma i rapporti tra le due diventano tesi quando la giovane si rende conto della bisessualità della sua amata. “Quando lei mi bacia, sento tutti i quattro venti che mi soffiano in faccia (….) Il mio amore per lei non cesserà mai, perché è lei a tenere i miei occhi in vita”, così Gia scrive nel suo diario a proposito di Sharon.
Arrivata a New York, la giovane ottiene subito un contratto con la Wilhelmina Agency. Intanto convive con Sharon, che sogna di diventare make up artist. Nell’ottobre 1978 arriva la svolta nella carriera di Gia, che posa senza veli per il fotografo di moda Chris von Wangenheim insieme all’assistente truccatrice Sandy Linter. La Carangi si infatua immediatamente della Linter e inizia a corteggiarla, divenendo la sua amante. In meno di un anno la naturale bellezza e l’incredibile fotogenia di Gia Carangi le permettono una rapidissima ascesa nell’Olimpo della moda. Un metro e settantré di altezza, taglia 40, seni sodi e sguardo enigmatico, la sua sensualità felina e l’allure da bad girl la rendono ricercatissima. Tutti la amano, e i fotografi ne ammirano l’incredibile naturalezza davanti all’obiettivo: Gia posa per i più grandi, da Francesco Scavullo a Richard Avedon, da Helmut Newton ad Arthur Elgort. Tra il 1979 e il 1982 ottiene svariate copertine di riviste di moda, tra cui quattro edizioni internazionali di Vogue e molteplici numeri di Cosmopolitan. Inoltre presta il volto per le campagne pubblicitarie di Armani, Christian Dior, Versace e Yves Saint Laurent. “Ho iniziato a lavorare con gente ben conosciuta nel settore, molto rapidamente. Io non volevo fare la modella. Lo sono diventata col tempo”, dichiarerà la Carangi, ripercorrendo i suoi esordi nel fashion system.
SFOGLIA LA GALLERY:
Francesco Scavullo scriverà così di lei nel suo libro “Women” del 1982: «Non penso mai a lei come una modella, sebbene sia una delle migliori. Il fatto è che lei non si atteggia da modella; non ti da quello sguardo hot, cool o grazioso; lei spara scintille, non pose». Scavullo era legato alla modella da una profonda e sincera amicizia: «La mia prediletta – antica, giovanile, decadente, innocente, dirompente, vulnerabile, e assai più dura di spirito di quanto non sembri… un tutt’uno di sfumature e suggestioni, tipo una serie di immagini di Bertolucci. Non ho mai conosciuto nessuna così libera e spontanea, in costante cambiamento, mutevole – fotografare lei è come fotografare un flusso di coscienza». Dopo la sua morte il fotografo racconterà: «Ero solito prepararle da mangiare, assicurarmi che mangiasse. Volevo sempre renderla felice, perché lei mi dava tanto quando lavoravamo insieme. C’era un qualcosa che lei aveva – nessun’altra ragazza lo possiede. Non avevo mai incontrato una ragazza che ce l’avesse. Ed io volevo che rimanesse soddisfatta di me, e che le piacesse lavorare al mio fianco. E penso che così sia stato. Anche quando ha iniziato a saltare gli appuntamenti con tutti gli altri, con me non lo fece mai».
Gia è fragile e fa regolarmente uso di cocaina, prima di passare all’eroina. Inizia così il declino e la parabola discendente, in un limbo di autodistruzione. Alla morte di Wilhelmima Cooper, avvenuta il primo marzo 1980, Gia perde l’unico punto di riferimento rimastole. Frequenti divengono gli scatti d’ira sul lavoro, e tanti sono i set che la modella abbandona improvvisamente: ma quelli che apparentemente non sono che capricci da diva, celano in realtà una profonda sofferenza. Assidua frequentatrice dello Studio 54 e del Mudd Club, icona ribelle, Gia vive apertamente la propria omosessualità e viene ben presto inghiottita nel tunnel della propria dipendenza da sostanze stupefacenti, che ne ostacola la carriera: durante un servizio fotografico con Scavullo ai Caraibi “Piangeva, non riusciva a trovare le sue droghe. Dovetti letteralmente sdraiarla sul suo letto finché non si addormentò”, così ricorderà il fotografo. La droga lascia tracce evidenti anche sul suo splendido corpo: durante uno dei suoi ultimi servizi fotografici esterni per American Vogue, nel novembre 1980, la modella presenta vistose piaghe rosse sulle braccia, dove iniettava l’eroina. I segni rimasero ben visibili nonostante il fotoritocco.
Nel 1980 Gia lascia la Wilhelmima Models e firma un contratto per la Ford. Ma il mondo della moda, che prima la venerava, ora sembra esserle ostile. Nel febbraio 1981 Gia torna a Filadelfia per sottoporsi ad un trattamento di disintossicazione della durata di 21 giorni. Ma, venuta a sapere della morte dell’amico Chris von Wangenheim, avvenuta a seguito di un incidente stradale, ripiomba nel tunnel della droga, come riferisce Stephen Fried nella biografia della modella, intitolata “Thing of Beauty”. La sua vita sregolata la porta ad infrangere più volte la legge e nel marzo 1981 la modella viene arrestata per guida in stato di ebbrezza. Gli ingaggi nella moda si fanno sempre più sporadici ed è solo grazie a Scavullo che Gia riesce ad ottenere un nuovo contratto, con l’Elite Model Management. Intanto cresce in lei un senso di estraneità rispetto all’ambiente patinato, a cui la modella preferisce le periferie. Nel suo diario troviamo numerose tracce di questo sentimento, come quando scrive, tornata a New York dopo un viaggio di lavoro in California: “[…] qui seduta… mi sento molto diversa dagli altri esseri umani ma sto finalmente iniziando ad apprezzare davvero il mio essere diversa. Forse sto scoprendo chi sono. O forse sono solo nuovamente fatta […]”.
Sarà nuovamente Scavullo ad immortalarla nella sua ultima copertina, per il numero di aprile del 1982 di Cosmopolitan. Sean Byrnes, assistente e compagno del fotografo, disse di lei: “Quello che stava facendo a se stessa, alla fine, divenne evidente nelle sue foto. […] Ho potuto constatare il cambiamento nella sua bellezza. C’era un vuoto nei suoi occhi.”. Da allora solo pochi set per Gia, sempre più sola e disperata. Nel 1983 la modella lascia definitivamente la Grande Mela. L’anno seguente si stabilisce ad Atlantic City con Elyssa Golden, la sua nuova compagna, che morirà di AIDS nel 1994. Nel dicembre 1984 Gia accetta di sottoporsi a trattamento farmacologico all’Eagleville Hospital. Gia è giovane e forte, e riesce inizialmente il percorso di disintossicazione. Ma nella sua breve vita tanti sono gli episodi di violenza che ha subito, come uno stupro da parte di uno spacciatore. Intanto la moda è solo un ricordo sbiadito dal tempo: Gia dopo il trattamento lavora in un negozio di abbigliamento, prima di trovare un impiego come cassiera e in una mensa in una casa di cura. Più avanti, ricaduta nuovamente nel tunnel della tossicodipendenza, fa ritorno a casa della madre. Intorno a lei molti dei suoi amici ed ex colleghi muoiono a causa dell’AIDS. Gia ha paura, è consapevole di essere a rischio, dato il suo abuso di eroina per via endovenosa. Nel giugno 1986 viene ricoverata al Warminster General Hospital di Warminster, in Pennsylvania, per una polmonite bilaterale. Pochi giorni dopo arriva la diagnosi più terribile: Gia ha contratto il virus dell’HIV. Alla morte del noto make up artist Way Bandy, anch’egli vittima dell’AIDS, la modella scrive: “Il mio amico Way è morto oggi […] era uno spasso lavorarci assieme… era formidabile, se non fosse stato gay avrei tentato di sposarlo. La morte rende la vita come fosse irreale. Irreale nel senso che non ti ci puoi aggrappare”. In poche settimane le sue condizioni peggiorano irrimediabilmente: la madre Kathleen non accetta visite durante il ricovero, e anche la compagna di Gia viene esclusa.
Anima tormentata e sensibile, Gia Carangi muore ad appena 26 anni il 18 novembre 1986, alle ore 10 del mattino, a causa di complicanze associate all’AIDS. Il suo funerale si tiene in forma privata il 23 novembre, in una piccola casa di Filadelfia. Nessuno del mondo della moda è presente, e la notizia della sua morte viene resa pubblica solo alcuni mesi dopo. Gia Carangi non ha ancora oggi eredi, sebbene Cindy Crawford agli esordi della sua carriera venne soprannominata “Baby Gia”, data la grande somiglianza con la Carangi.
Tra le prime donne a morire di AIDS, la figura di Gia Carangi è entrata nel mito e tanti sono i film e i documentari che ne hanno ripercorso la breve vita: nel 1998 è uscito sul canale HBO Gia-Una donna oltre ogni limite, con Angelina Jolie nei panni della top model. Nel 1985 la modella si riconobbe nel personaggio di Cay, protagonista del film Cuori nel deserto. Un avvincente documentario sulla sua vita è The Self-Destruction of Gia del 2003.
Alcune delle interviste più famose rilasciate dalla top model:
Volto perfetto, labbra a cuore e curve sinuose: Gigi Hadid è la modella del momento, amatissima da adolescenti di tutto il mondo e venerata dagli stilisti. Un fidanzato famoso, Zayn Malik, ex degli One Direction, e una famiglia in cui la moda è parte stessa del DNA: la bella Gigi Hadid è uno dei volti più famosi del fashion system.
Nata a Los Angeles, in California, il 23 aprile 1995, all’anagrafe Jelena Noura Hadid, detta Gigi, la modella è figlia dell’operatore immobiliare arabo-palestinese Mohamed Hadid e dell’ex modella olandese Yolanda Foster (nata Van den Herik). Gigi ha due fratelli più piccoli, Bella Hadid, anche lei modella di fama mondiale, e un fratello di nome Anwar. Inoltre la top model ha due sorellastre maggiori da parte di padre, Marielle e Alana.
Dopo aver conseguito il diploma nel 2012 al liceo di Malibù, la bella Gigi si è trasferita a New York. E qui è iniziata la sua carriera nella moda. Già l’anno prima, nel 2011, era arrivato il contratto con la IMG Models. Nel 2012 la splendida modella viene scelta come testimonial di Guess: curve da capogiro e bellezza da copertina, per lei inizia una carriera sfolgorante, che la porta, appena due anni dopo, a debuttare sulle passerelle di tutto il mondo. Da New York, dove sfila per Desigual, si impone in brevissimo tempo come uno dei volti più ricercati.
Sempre nel 2014 sfila a Parigi per Jean Paul Gaultier, Somia Rykiel e Chanel. Inoltre compare nel videoclip di Surfboard, del cantante australiano Cody Simpson, e Simplethings del cantante Miguel. Nello stesso anno appare al fianco di Patrick Schwarzenegger nella nuova campagna Eyewear autunno/inverno dello stilista Tom Ford. Il suo fisico prorompente viene inoltre immortalato da Sports Illustrated Swimsuit Issue nel 2014 e 2015.
SFOGLIA LA GALLERY:
Mandatory Credit: Photo by Julian Mackler/BFA.com/REX Shutterstock (4745440bd)
Gigi Hadid
Costume Institute Gala Benefit celebrating China: Through the Looking Glass, Metropolitan Museum of Art, New York, America – 04 May 2015
Nel 2015 debutta sul Calendario Pirelli e diventa testimonial Maybelline. Inoltre, sempre nello stesso anno, sfila per nomi del calibro di Marc Jacobs, Chanel, Jean Paul Gaultier, Tommy Hilfiger, Michael Kors, Jeremy Scott, Tom Ford, Anna Sui, Dolce & Gabbana, Moschino, Max Mara, Emilio Pucci, Balmain e H&M. Iniziano a moltiplicarsi contratti milionari e copertine: la vediamo su Vogue e in altri videoclip, come Bad Blood di Taylor Swift. Posa per Balmain, Max Mara e Topshop e disegna anche una capsule collection in esclusiva per Tommy Hilfiger. Nel mese di agosto 2015 appare nel videoclip di Calvin Harris & Disciples “How deep is your love”, mentre nel mese di novembre sfila per la prima volta all’annuale Victoria’s Secret Fashion Show.
Amatissima da Donatella Versace, diventa la testimonial del brand accanto a Natasha Poly e Raquel Zimmermann. Inoltre partecipa al videoclip del singolo Pillowtalk del cantante Zayn: e proprio con quest’ultimo nasce una storia d’amore che appassiona i tabloid di tutto il mondo. Nel maggio 2016 vince gli MTV Award nella categoria “Best Look” e nell’agosto dello stesso anno viene inserita dalla rivista Forbes al quarto posto fra le modelle più pagate del mondo, con un guadagno di 9 milioni di dollari, ex aequo con la modella Rosie Huntington-Whiteley.