Ieri, 24 maggio 2016, è andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma, “La Traviata”: l’opera del maestro Giuseppe Verdi, rielaborata da Jader Bignamini sotto la regia di Sofia Coppola.
Presentata in anteprima ad un parterre selezionato il 22 maggio scorso, “La Traviata” si è aggiudicata il favore del pubblico, ma non ha convinto alcuni critici che vedono, secondo il loro punto di vista, un dramma depurato dalla sua natura sentimentalista.
Si apre il sipario: un lungo scalone bianco in primo piano. Sullo sfondo, un salone. Violetta, scende dall’alto e giunge sul pavimento e accende due candele posate su un tavolo: la sala viene rischiarata da una fioca luce. Inizia la festa.
Tutto è curato nei dettagli. L’ambiente è raffinato ed elegante, così come costumi di scena. Gli uomini, indossano una cravatta nera e le donne, lunghe vesti leggiadre. Violetta, interpretata magistralmente da Francesca Dotto, apre le porte della sua dimora parigina ai suoi invitati e ad Alfred Germont, interpretato da Antonio Poli. I tre atti, vengono interpretati fedelmente, ma forse la storia perde in parte il suo dramma.
La sofferenza di Violetta, che sussurra “Addio, del passato bei sogni ridenti” negli ultimi istanti della sua vita, è appena accennata. “La Traviata” di Sofia Coppola stride per alcuni versi con il libretto di Francesco Maria Piave, trascende dai sentimenti, quelli puri, raccontati una sera di domenica 6 marzo 1853, con la prima nel Gran Teatro La Fenice.
Che tanto clamore sia dovuto per gli abiti di scena Haute Couture firmati da Valentino Garavani e dagli stilisti Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli?
Violetta Valery indossa abiti di Alta Moda, lontani dai tradizionali costumi adottati per ogni pièce teatrale, solitamente confezionati con tessuti di bassa qualità.
Straordinario, l’abito nero con strascico verde petrolio del primo atto, come il vestito bianco con una liseuse de voile che Violetta indossa in campagna. Esplosione di rosso nella festa a casa di Flora nel secondo atto, con scollo abbondante chiuso da una spilla gioiello.
Il palcoscenico diventa una passerella di delicate ed eleganti creazioni. Di magnificenze sartoriali, create non solo dall’estro creativo degli stilisti, ma anche dalle mani laboriose delle sarte del Teatro dell’Opera.
Con un investimento di circa 1,8 milioni di euro, “La Traviata” ha segnato il suo primo record. Il sovraintendente del Costanzi, Carlo Fuortes ha dichiarato che già dal 20 maggio, il Teatro ha incassato 1,2 milioni di euro ricavati dalle prevendite.
Lo spettacolo sarà presentato con 15 repliche, fino al 30 giugno prossimo.
Fonte cover ® Yasuko Kageyama / Teatro dell’Opera di Roma