STREET STYLE PARIGI FASHION WEEK – LE TENDENZE ACCESSORI
Giunta al termine la tanto attesa settimana della moda parigina, andiamo a vedere per le strade le tendenze accessori per la prossima stagione.
Le borse in voga sono rigide e portate a mano, colorate dai toni pastello ai più accesi viola come per la bag Bulgari e come presentate in sfilata da Louis Vuitton, Miu Miu e Cèline.
Le scarpe tendenza hanno il cinturino alla caviglia, numerose in sfilata da Dior, Chanel ed Hermès; sì al tronchetto alla caviglia multicolor, torna la décolleté a punta e il tacco a spillo.
Accenti Gold da Saint Laurent, Silver da Chanel.
Qui il meglio delle tendenze accessori dallo street style di Parigi:
Vivian Maier era una bambinaia con l’ossessione della fotografia. Una bambinaia con una Rolleiflex al collo, che preferiva portare i bambini in periferia tra le prostitute anziché al parcogiochi.
Vivian Maier aveva deciso di fare la bambinaia, perché era l’unico mestiere in grado di lasciarle molto tempo a disposizione per fotografare “la strada”, chi l’ha conosciuta la descrive come una donna schiva, introversa, paranoica, collazionatrice compulsiva di notizie macabre, una donna che metteva in guardia le bambine dagli uomini, forse una bambina abusata, certo una donna morta in solitudine.
Le sue fotografie vengono scoperte molto tempo dopo la sua morte, abbandonate in scatole chiuse in un garage, rullini ancora da sviluppare – a centinaia. Ed esplode la scoperta Maier!
Un talento innato, tutta la fragilità dell’anima umano, una tenerezza con risvolti di generosità e dolcezza; un’osservatrice acuta la Maier, che ha fatto della fotografia la sua unica ragione di vita.
Quando un delinquente veniva arrestato, lei c’era, quando trovavano un cadavere, lei era lì sul luogo del delitto, onnipresente come un fantasma, non si perdeva un solo istante di quelle vite estranee, ogni minuto passato a frugare nella quotidianità altrui, piuttosto che parlare della propria. Di Vivien Maier non si sa nulla, rimangono solo i suoi autoritratti – a volte sono solo riflessi attraverso un vetro o figure sulfuree che appaiono sui vassoi d’argento di una vetrina.
Ombre, presenze, la sua figura slanciata e imponente, tra la folla che si rimpicciolisce in lontananza, una presenza scomoda, destinata al successo solo dopo la morte.