Si è aperta a Cesena, in occasione del ventennale della morte di Marcello Mastroianni, la mostra fotografica intitolata Ciao Marcello!Il Comune di Cesena e la Fondazione Cineteca di Bologna omaggiano il divo italiano con una retrospettiva inaugurata il 24 giugno presso la Galleria d’Arte Comunale di Palazzo del Ridotto.
Incarnazione più emblematica del latin lover italiano, ma anche sex symbol ironico e versatile che, attraverso i mille ruoli interpretati, ha saputo imporsi come pochi nel cinema. La mostra ripercorre in sette sezioni l’intera carriera di Mastroianni, dagli esordi alla maturità, dai sodalizi storici con attrici e registi alla celebrità, durante gli anni della Dolce Vita.
Da Ettore Scola a Fellini, numerose le collaborazioni cinematografiche, come il sodalizio con la collega e amica di una vita, Sophia Loren, fino alla sua storia d’amore con la diva francese Catherine Deneuve, da cui l’attore ebbe la figlia Chiara.
La mostra, ad ingresso gratuito, rimarrà allestita fino all’11 luglio 2016.
Ha sfilato nell’ambito della Paris Fashion Week il fascino british firmato Paul Smith. Una Primavera/Estate 2017 all’insegna del colore: una full immersion nelle nuance caraibiche, per una collezione che non disdegna i colori fluo: dall’arancio al giallo canarino fino al verde mela per giacche dal taglio sartoriale e camicie.
Ironico e frizzante, l’uomo Paul Smith avanza sulla passerella come fosse direttamente uscito da un’ambientazione giamaicana: e proprio sulle note di Bob Marley che prende vita una sfilata ricca di suggestioni. E accanto alla stampa caleidoscopica che ricorda l’arcobaleno è onnipresente su bluse e profilata nei dettagli, ecco sbucare da ogni dove il simbolo della pace, che sembra costituire il leit motiv dell’intero défilé: lo ritroviamo nelle cinture come logo stampato all over.
Tra jeans ricamati e tute da lavoro che sembrano rubate alla working class ecco la sartorialità tipica del brand inglese, con completi classici sapientemente sdrammatizzati attraverso le nuance fluo. Torna prepotentemente alla ribalta un must have evergreen della stagione estiva: il pantalone bianco, da indossare qui coordinato a capi coloratissimi. Ai piedi dell’uomo Paul Smith ironiche espadrillas anch’esse declinate nei colori dell’arcobaleno.
Stampe tropicali imperversano tra decorazioni floreali e denim all over. Audaci ed iconiche le nuance scelte, tra un tartan in chiave Seventies e citazioni tecno. L’uomo visto da Paul Smith è ricco di verve e personalità e affronta la stagione estiva con classe ed eleganza, in bilico tra passato e presente.
Non solo conseguenze sulla politica europea ed internazionale: tra gli effetti a breve termine causati da Brexit si è riscontrato un blocco del sito ASOS. Il colosso inglese, leader dello shopping online, è andato in tilt immediatamente dopo l’annuncio del clamoroso risultato del referendum che ha avuto luogo in Gran Bretagna.
Si è subito scatenato il panico nel fashion biz: milioni sono infatti gli utenti che quotidianamente comprano sul sito. Il break è divenuto un caso internazionale che ha fatto discutere i fashion addicted di tutto il mondo, che, sotto l’hashtag #asosdown, si sono riuniti sui principali social network in cerca di risposte: numerosissimi i commenti, tra chi dichiarava che la propria vita fosse finita a chi auspicava la fine del mondo. Tra le probabili cause del momentaneo problema tecnico un’eccessiva mole di acquisti a seguito della caduta in borsa della sterlina.
Asos si è imposto negli ultimi anni come uno dei principali punti di riferimento per lo shopping online: il sito offre infatti un’ampia scelta di capi a cifre modiche in perfetta linea con i fashion trend del momento, insieme ad una sezione dedicata al vintage che permette di fare acquisti in numerose boutique specializzate, sparse per il mondo. Il tutto, unito ai tempi celeri di consegna e alla spedizione gratuita, ha permesso al colosso di superare il miliardo di ricavi nel 2015. La moda inglese trema dopo l’uscita della Gran Bretagna dell’Unione Europea.
È morto ieri all’età di 87 anni Bill Cunningham: celebre fotografo di moda, fu pioniere dello street style. “La moda è l’armatura per sopravvivere alla vita di tutti i giorni”: e proprio nella quotidianità si è esplicata la parabola della sua vita. Indimenticabile e poetica la sua Manhattan, girata a bordo di una vecchia bicicletta. Garbato e sensibile esponente di una generazione che probabilmente non lascerà eredi, lo ricorderemo sorridente dietro al suo obiettivo, rigorosamente avvolto in una delle sue giacche azzurre.
Se pensavate che lo street style fosse un fenomeno relativamente recente, ebbene vi sbagliavate: è solo all’opera di Cunningham che fashion blogger ed influencer di ogni dove debbono la loro presenza sui magazine patinati, immortalati fuori dalle fucine della moda “ufficiale”. Sì, perché proprio grazie al fotografo statunitense la moda si allargò alle strade e alla gente comune, carpendo le nuove tendenze dalla vita quotidiana.
Nato a Boston, Massachusetts, il 13 marzo 1929, Cunningham frequentò la prestigiosa Harvard University prima di trasferirsi a New York all’età di 19 anni. Dopo essersi arruolato nella Guerra di Corea, rientrato negli States nel 1953 iniziò a scrivere di moda, dapprima per il Women’s Wear Daily e poi per il Chicago Tribune. In breve si impose come una delle firme più autorevoli del giornalismo di moda: fu lui a presentare al pubblico americano Azzedine Alaïa e Jean Paul Gaultier. E fu proprio durante gli anni di lavoro al Women’s Wear Daily e al Tribune che iniziò, quasi casualmente, a scattare foto per le strade della Grande Mela. Questi gli albori del fenomeno di costume che oggi imperversa sotto l’etichetta di “street style”. Tra le icone ritratte la splendida Greta Garbo. Alcuni di questi scatti furono pubblicati sul New York Times nel dicembre 1978, dando origine ad una rubrica fissa intitolata “On the street”.
Come immediatamente notò l’editor del Times, Arthur Gelb, si trattava di una svolta epocale per il giornalismo di moda, giacché per la prima volta venivano pubblicate foto di persone famose senza il loro consenso. Inoltre per la prima volta nella storia, la moda usciva dalla torre d’avorio in cui défilé ed eventi blindati l’avevano relegata per decenni: Cunningham fotografava quotidianamente la gente per le vie di Manhattan, focalizzando la sua attenzione sui loro outfit. Gente comune ma anche socialite e personaggi influenti del fashion biz vennero tutti immortalati dal suo obiettivo. Nel 1983 il CFDA, il celebre Council of Fashion Designers of America, lo nominò miglior fotografo dell’anno. Numerosissimi i riconoscimenti alla sua arte. Nel 2010 venne realizzato anche un documentario a lui dedicato, girato da Richard Press e Philip Gefter. Il fotografo ci ha lasciato ieri, 25 giugno 2016, dopo essere stato ricoverato a seguito di un ictus.
Se ne andava sette anni, il 25 giugno 2009, Farrah Fawcett. Bionda bellezza texana dal fisico atletico e dall’allure inconfondibile, indimenticabile protagonista della serie cult Charlie’s Angels, ma anche icona pop e sex symbol di fama mondiale. La immortalano centinaia di foto, che testimoniano una donna splendida ed un’interprete molto apprezzata anche dalla critica. Simbolo degli anni Settanta, in quel taglio di capelli c’è un pezzo di storia: la storia di quando la bellezza non era plastificata ma si apriva in un sorriso acqua e sapone, che niente aveva dei volti ritoccati e tutti uguali che imperversano oggi.
All’anagrafe Ferrah Leni, l’attrice era nata a Corpus Christi, Texas, il 2 febbraio 1947, da James William Fawcett e Pauline Alice. Dopo il diploma alla W.B. Ray High School frequenta un corso d’arte presso la University of Texas di Austin, dove viene notata da un pubblicista di Hollywood, in occasione di un servizio giornalistico sulle “Dieci studentesse universitarie più belle” dell’Ateneo. Trasferitasi a Los Angeles, posa come modella e appare in tv in alcuni spot pubblicitari.
Il debutto in TV avviene nel telefilm Strega per amore e successivamente in Owen Marshall: Counselor at Law. Nel 1970 le viene offerto un ruolo importante nel film Il caso Myra Breckinridge, tratto da un romanzo satirico di Gore Vidal, accanto a Raquel Welch; ma il film si rivela un flop al botteghino e la sua carriera subisce un arresto.
Nel 1973 grazie al neo-sposo, l’attore Lee Majors, viene contattata dal produttore Aaron Spelling, che cerca le protagoniste per una nuova serie, intitolata Charlie’s Angels. Nel 1976, la Pro Arts Inc. propone all’attrice la realizzazione di un poster e viene subito organizzato uno shooting fotografico per promuovere il lancio della nuova serie. Nel poster la bionda Farrah indossa un costume da bagno intero rosso, firmato Norma Kamali. Il resto è storia: la serie Charlie’s Angels diventa in pochi anni un vero e proprio cult televisivo. Il primo episodio viene mandato in onda il 22 settembre 1976: l’attrice interpreta l’agente Jill Munroe, accanto alle avvenenti colleghe interpretate da Jaclyn Smith e Kate Jackson.
Il suo taglio di capelli si impone come un trend internazionale. Lei intanto posa per Richard Avedon, Kirk Douglas ed Helmut Newton (solo per citarne alcuni), diviene una vera icona e compare su Vogue e sulle maggiori riviste patinate. Inoltre grazie alla sua interpretazione nel telefilm si aggiudica un People’s Choice Award. Celebre la sua dichiarazione rispetto alla serie: “Quando Charlie’s Angels incominciò ad avere un primo successo pensai che fosse grazie alla nostra bravura ma, quando ebbe un tale successo internazionale, capii che ciò era dovuto al fatto che nessuna di noi portava il reggiseno”.
Nel frattempo il marito di Farrah, Lee Majors, viene divorato dal tarlo della gelosia, motivo che spinge la Fawcett ad abbandonare lo show dopo appena una stagione. Ma Aaron Spelling non gradisce e le intenta una causa da tredici milioni di dollari, esercitando anche la sua influenza sugli studios televisivi concorrenti affinché non offrissero lavoro all’attrice. Alla fine la Fawcett prese parte ad alcuni episodi della terza e della quarta stagione apparendo in qualità di guest star, sostituita nel telefilm dall’altrettanto bionda ma meno fotogenica Cheryl Ladd, che interpretava il ruolo di Kris Munroe, sorella minore di Jill.
SFOGLIA LA GALLERY:
Farrah Fawcett era nata in Texas il 2 febbraio 1947
Un poster che raffigura Farrah Fawcett
Lo stile naturale dell’attrice
Farrah Fawcett ha incarnato la bellezza anni Settanta
L’attrice è scomparsa il 25 giugno 2009
L’attrice è stata una bellezza da copertina
(Fonte foto Photoreporters)
Il taglio di capelli dell’attrice sdoganò una moda indimenticabile
Una bellissima foto di Farrah Fawcett
L’attrice a bordo di uno skateboard
Una scatto del 1975
Farrah Fawcett negli anni Settanta
Con Ryan O’Neil, 1985
Farrah Fawcett nel 1976
Con le celebri Charlie’s Angels
Sul set con Andy Warhol, 1980
Uno scatto che cattura la bellezza naturale dell’attrice
Nei panni di Barbara Hutton in “Poor Little Rich Girl: The Barbara Hutton Story” (1987)
Un una scena di Charlie’s Angels
Farrah Fawcett e Ryan O’Neil per Interview Magazine, 1982
In una mise sparkling
Farrah Fawcett in uno scatto di Tony Korody, 1979
Allo Studio 54, nel 1977
Sul set di Charlie’s Angels
Farrah ritratta da Steve Shapiro, 1980
Dopo aver abbandonato la serie che la rese una star, la carriera di Farrah Fawcett subisce una grave battuta d’arresto. Il riscatto avviene a Broadway, cui segue il ritorno ad Hollywood. Nel 1984 ottiene la prima di tre candidature al premio Emmy Award per il film televisivo Quando una donna (conosciuto anche con il titolo Autopsia di un delitto), cui seguì, due anni dopo, la candidatura al Golden Globe per il film Oltre ogni limite, in cui interpreta il ruolo di una donna che sequestra e tortura il suo stupratore. Nel 1986 interpreta la figura di Beate Klarsfeld nel film per la TV Il coraggio di non dimenticare , ruolo che le vale una nomination al Golden Globe. L’anno seguente interpreta la ricchissima ereditiera Barbara Hutton nella miniserie televisiva Una povera ragazza ricca-La storia di Barbara Hutton, che le vale un’altra nomination ai Golden Globe.
Nel 1989 affianca il compagno di una vita Ryan O’Neal, celebre protagonista della pellicola strappalacrime Love Story, nella miniserie Sacrificio d’amore, per cui si aggiudica nel 1990 la doppia nomination sia agli Emmy Awards che ai Golden Globe come miglior attrice. Nel 1995 posa senza veli per Playboy, esperienza che ripeterà al compimento dei cinquant’anni. Questo sarà il numero più venduto della rivista negli anni Novanta.
Nel 2000 è accanto a Richard Gere in Il Dottor T e le donne: inoltre compare come guest star in Ally McBeal. L’ultimo ruolo nel 2004, nel film The Cookout. Nel 2006 le viene diagnosticato un cancro al colon. I suoi ultimi mesi di vita divengono un documentario da lei stessa voluto, andato in onda per la NBC il 15 maggio 2009. Il film, La storia di Farrah Fawcett, riceve la nomination agli Emmy Awards tra i migliori programmi dell’anno. In Italia fu trasmesso da Sky.
Non ce l’ha fatta Farrah, a sposare Ryan O’Neil: secondo rumours americani, la coppia, vedendo l’aggravarsi delle condizioni di salute dell’attrice, sarebbe stata sul punto di convolare a nozze, coronando così un amore lungo una vita intera. Ma la diva si spense il 25 giugno 2009 al Saint John’s Health Center di Santa Monica, prima di poter pronunciare il fatidico sì. Seguirono le polemiche sulla sua eredità. Resta di lei l’immagine di una bellezza autentica che ha incarnato al meglio lo spirito degli anni Settanta/Ottanta.
Pitti Uomo quest’anno Festeggia il suo 90° compleanno. E’ la Kermesse fiorentina completamente dedicata alle nuove tendenze per la moda uomo.
In questa edizione vediamo un uomo moderno e sempre più informale ma allo stesso tempo sofisticato.
Il tema di Pitti è stato Pitti Lucky Numbers, raccontato attraverso i numeri e la loro simbologia, la qualità estetica e grafica.
Ecco… vediamo cosa sarà e non di tendenza per la primavera / estate 2017.
In anteprima al Pitti, un nuovo brand per tradurre una filosofia in tre collezioni: Be The Bridge, Be Black! Sono tre linee destinate a lasciare il segno: B_Rec Collection, B_Hydro Collection e Be_Go Collection.
Propongono Accostamenti di materiali insoliti ma dirompenti e giovani, cuoio e pelle abbinati a tessuti naturali o mixati a materiali tecnici come il canvas spalmato o il pet riciclato, sempre nell’ottica del rispetto dell’ambiente e dell’ecosostenibilità.
Nella nuova collezione di accessori di The Bridge “Total Black”, possiamo vedere i dettagli super curati e pieni di raffinatezza che hanno la funzionalità estrema di assecondare tutte le necessità del viaggiatore urbano e frenetico.
Se sei alla ricerca della sartoria di alta qualità non potete non apprezzare la bellissima storia di Barba, nata nel 1965 in un piccolo studio artigianale da Antonio Barba.
Con una reputazione internazionale di più di 20 anni. La camicia Barba parla su un stato che va al di là della necessità di indicare le tendenze nella moda. La sua originalità e l’autenticità senza tempo è per la qualità che si fonde ad un tessuto tagliato nella continua ricerca dell’innovazione.
Con il suo sviluppo del business per un marchio internazionale di lifestyle, Barba aggiunge il concetto di total look per la produzione di pantaloni sia in denim che in cotone, giacche, maglieria, biancheria intima, accessori, calzature, camicie e pantaloni anche per la donna.
Il loro processo di realizzazione si basa su decenni di conoscenze e competenza nella sartoria di alta qualità.
Già per gli ammanti degli accessori sofisticati come pochette da taschino, Fefè propone una collezione rivisitata in chiave moderna, rivoluzionante nello stile, nella presentazione e nell’essenza. Una collezione di qualità elevata abbinata a colori e design innovativi.
Con un secolo e mezzo di tradizione , passione e qualità c’é Campanile che ha iniziato il suo percorso dietro ad un piccolo laboratorio artigianale nel rione sanità.
le sue impronte sono quelle di seguire le tendenze che cambiano di continuo, però restando sempre fedeli alla tradizione.
La loro impronta è quella di entusiasmare i loro clienti con un prodotto di qualità completamente artigianale.
La notizia sembra già una bomba mediatica: secondo rumours insistenti che si rincorrono nelle ultime ore Maria Grazia Chiuri starebbe per lasciare la direzione creativa di Valentino per entrare da Dior. La coppia formata da lei e Pierpaolo Piccioli, direttori creativi della maison italiana dallo scorso 2008, sarebbe infatti ormai sul punto di spezzarsi.
Troppo invitante sembrerebbe agli occhi della designer il posto vacante lasciato da Raf Simons in casa Dior. Inoltre Maria Grazia Chiuri sarebbe la prima donna alla direzione creativa del celebre brand francese. Si attendono ancora conferme ufficiali ma la notizia sembrerebbe avere fonti autorevoli: a diffondere la breaking news, nelle prime ore di questo pomeriggio, l’agenzia stampa Reuters.
Il proficuo sodalizio artistico tra la Chiuri e Piccioli lascerebbe un profondo vuoto: l’eredità di Valentino, brand acquisito nel 2012 dal fondo Mayhoola, facente capo alla famiglia reale del Qatar (lo stesso che proprio ieri ha rilevato un altro marchio storico quale è Balmain), resterebbe ora interamente sulle spalle di Piccioli. Ora occhi puntati su Parigi: la nomina ufficiale alla direzione creativa di Dior è attesa per il mese di luglio, successivamente alla sfilata Haute Couture del celebre brand francese.
La Primavera/Estate 2017 firmata Versace si apre nel segno del comfort. L’uomo che calca la passerella non si perde in fronzoli ma punta ad un’eleganza sobria e sofisticata. Tessuti svolazzanti e leggeri, stratificazioni e suggestioni bikers completano un look all’insegna della funzionalità, declinata in chiave sporty-chic.
Energia, movimento e sprint costituiscono il fil rouge di una collezione suggestiva che riporta la maison ai suoi fasti. La sfilata si apre con la proiezione di un cortometraggio girato da Bruce Weber in esclusiva per il brand. Versace gioca con le proporzioni e i materiali usati: bluse lunghe con cappuccio si uniscono a leggings e calzoncini da ciclista, maglie in seta sono lasciate fluide sulla vita e sul torace e indossate con giacche e top.
Via libera a parka ed inediti capispalla leggeri perfetti per affrontare l’estate a bordo di una moto: il trench si porta come una vestaglia, il bomber viene arricchito da stampe all over e da zip. Jersey e nylon dominano la collezione, tra micro borchie, seta e pelle. La palette cromatica è neutrale, il verde militare domina insieme a sfumature che toccano il beige scivolando nei colori più intensi quali blu e viola.
L’uomo Versace è un wrestler palestrato che non disdegna la giacca sartoriale, unendo ad una mascolinità classica, tanto cara alla storica maison, il piglio da gentleman contemporaneo che indugia in dettagli evergreen che strizzano l’occhio ad un dandismo quantomai interessante. Inserti sportivi impreziosiscono completi destrutturati e pantaloni sartoriali. La stessa location del défilé ricorda un’arena, mentre la musica omaggia Prince, mito del pop nonché intimo amico di Donatella Versace, scomparso lo scorso 21 aprile. Alcuni pezzi inediti di Prince hanno accompagnato le uscite dei modelli.
Spegne oggi 64 candeline Isabella Rossellini. Attrice, modella, musa per intere generazioni, la bellissima icona ha alle spalle una lunga carriera divisa tra moda, cinema, cultura e stile. Fascino mediterraneo sapientemente smorzato dall’allure svedese di mamma Ingrid, Isabella è figlia d’arte per eccellenza, nata dall’unione (scandalosa per l’epoca) tra la diva svedese Ingrid Bergman e il regista Roberto Rossellini. Isabella ha una sorella gemella, Isotta, e un fratello, Robertino.
Nata a Roma il 18 giugno 1952, la giovane respira fin dall’infanzia le patinate atmosfere del mondo del cinema, grazie ai suoi genitori. Ma i due si separano quando lei ha appena 5 anni. Isabella all’età di 13 anni viene sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per la correzione di una scoliosi ed è costretta a portare il busto per oltre un anno, dopo l’operazione. Amante fin da piccola della moda e dei costumi, frequenta l’Accademia di Costume e Moda di Roma e collabora con Marcella de Marchis, prima moglie del padre nonché celebre costumista.
A 19 anni il trasferimento a New York, dove Isabella inizia a lavorare come giornalista per la RAI. L’impressionante fotogenia e la grande espressività la lanciano nel mondo della moda: a 28 anni comincia a lavorare come modella, posando per Bruce Weber, che pubblica le sue foto sull’edizione inglese di Vogue, e per Bill King, che la introduce nell’edizione statunitense dell’omonima testata. Volto perfetto e charme sofisticato, per la giovane non si contano le collaborazioni: Isabella Rossellini ha posato per Richard Avedon, Helmut Newton, Steven Meisel, Herb Ritts, Norman Parkinson, Peter Lindbergh, Francesco Scavullo, Annie Leibovitz e Robert Mapplethorpe, solo per citarne alcuni. Immortalata sulle cover delle maggiori riviste patinate, da Marie Claire ad Harper’s Bazaar, da Vanity Fair ad ELLE, è stata volto storico di Lancôme.
Nel 1976 l’esordio al cinema, con un piccolo ruolo accanto alla madre. Nel 1979 il debutto vero e proprio, nel film Il prato. Ma tutti la ricordiamo per la sua apparizione da femme fatale in Velluto blu di David Lynch, che fu anche suo compagno di vita. Nel 1979 l’attrice ha sposato il regista Martin Scorsese, con il quale si è stabilita definitivamente a New York. Nel 1982 è seguito il divorzio e, un anno dopo, le nozze con il modello Jon Wiedemann, dal quale nel 1983 nasce Elettra, oggi affermata modella. Inoltre Isabella Rossellini ha anche adottato un bambimo, di nome Roberto (nato nel 1993).
SFOGLIA LA GALLERY:
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Steven Meisel, 1992
Isabella Rossellini negli anni Ottanta
Isabella Rossellini è nata a Roma il 18 giugno 1952
Isabella Rossellini e David Lynch, foto di Annie Leibovitz, 1986
Isabella Rossellini con la madre Ingrid Bergman, anni Settanta
Isabella Rossellini in una foto di Andre Rau, 1993
Isabella Rossellini per Elle France, 1992
Isabella Rossellini, foto di Richard Avedon, 1982
Isabella Rossellini in una foto di Anron Corbjin, 1993
Isabella Rossellini per Lancôme, foto di Bruce Weber
Isabella Rossellini per Vogue Italia, 1982, foto di Bruce Weber
Foto di Ellen von Unwerth, anni Novanta
Isabella Rossellini su Vogue US, 1993, foto di Fabrizio Ferri
Isabella Rossellini ritratta da Fabrizio Ferri su Vogue Italia, 1996
Isabella Rossellini, foto di Gilles Bensimon, Elle 1995
Isabella Rossellini in una foto di Peter Lindbergh, anni Novanta
Isabella Rossellini in Dolce & Gabbana per Vogue Italia 1995, foto di Michel Comte
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Steven Meisel, 1992
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Steven Meisel, 1994
Isabella Rossellini, foto di Steven Meisel, anni Novanta
Isabella Rossellini, foto di Steven Meisel, 1995
Uno scatto di Terry O’Neill
Isabella Rossellini immortalata da Norman Parkinson
Isabella Rossellini per Ellen von Unwerth, Vogue US, 1993
L’attrice ritratta da Steven Meisel per Allure, 1990
Uno splendido scatto che immortala la bellezza di Isabella Rossellini
Ingrid Bergman e Roberto Rossellini con i figli Isabella, Isotta e Robertino, 1956
Una giovanissima Isabella tra i genitori Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, anni Cinquanta
Isabella Rossellini ritratta da Bill King per Vogue US, 1982
Isabella Rossellini in una foto di Bill King, Vogue US, 1982
L’attrice in uno scatto di Peter Lindbergh, 2002
Isabella Rossellini in una foto di Eve Arnold, 1984
Foto di Bettina Rheims, anni Novanta
Foto di Matthew Rolston, 1991
Isabella Rossellini in uno scatto di Richard Avedon, 1982
Isabella Rossellini con la madre Ingrid Bergman, 1971
Isabella Rossellini nel 2011
Isabella Rossellini in “La morte ti fa bella”, 1992
Isabella Rossellini in “Blue Velvet” di David Lynch, 1986
L’attrice in una foto di Mario Testino, Glamour, 1994
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Michel Comte, 1993
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Michel Comte, 1995
Isabella Rossellini per Pomellato, foto di Michel Comte, 1994
Isabella Rossellini ritratta da Robert Mapplethorpe, 1988
Isabella Rossellini ritratta da Richard Avedon, Vogue US, 1982
Charme innato e personalità da vendere contraddistinguono da sempre Isabella Rossellini, che appare ancora oggi radiosa: piglio intellettuale e volto naturale, l’attrice rivendica con orgoglio i segni del tempo, che non ne scalfiscono in alcun modo la bellezza. Sarà anche per questo che, a distanza di 30 anni, l’attrice è tornata a prestare il volto a Lancôme, firmando un contratto nuovo di zecca come modella, alla veneranda età di 63 anni compiuti.
Nel 1987 l’attrice è stata premiata con l’Independent Spirit Awards come migliore attrice protagonista per la sua interpretazione in Velluto blu. La Rossellini è anche autrice di tre libri: nel 1997 è uscita la sua autobiografia, Some of me, nel 2002 Looking at Me, con una raccolta delle sue foto più celebri. Nel 2006 è uscito In the name of the Father, the Daughter and the Holy Spirits: Remembering Roberto Rossellini, tradotto in italiano come Nel nome del padre, della figlia e degli spiriti santi , volume che è stato accompagnato dal cortometraggio di Guy Maddin Mio padre ha 100 anni, in omaggio alla figura del padre. Versatile, curiosa e sperimentatrice, nel 2006 la Rossellini ha iniziato una nuova avventura in televisione, con alcuni documentari dall’eloquente titolo “Green Porno”: qui l’attrice indagava con elegante ironia le dinamiche dell’accoppiamento nel mondo animale.
Ha avuto luogo oggi nell’ambito del 62° Taormina Film Festival la presentazione del libro di Gerardo Sacco. “Sono nessuno! Il mio lungo viaggio tra arte e vita”, questo il titolo del volume scritto dal maestro orafo. Un libro intervista scritto a quattro mani con il giornalista Francesco Kostner per i tipi di Rubbettino. Al dibattito hanno preso parte, oltre all’autore, Anthony Barbagallo, assessore Regione Siciliana Turismo Sport e Spettacolo, Maria Grazia Cucinotta, che ha prestato spesso il volto alla maison, Ninni Panzera, Segretario Generale di Taormina Arte, e Tiziana Rocca, General Manager di Taormina Film Festival.
Un libro intervista per raccontare le tappe di una lunga carriera coronata da numerosi successi: tante le dive che, nel corso degli anni, hanno indossato le creazioni di Gerardo Sacco, dalla già citata Maria Grazia Cucinotta, emblema della bellezza mediterranea, a Brooke Shields. Monili preziosi ricchi di fascino realizzati interamente a mano secondo le più raffinate tecniche artigianali dell’alta gioielleria Made in Italy: Gerardo Sacco non ha certo bisogno di presentazioni. Una lunga carriera, la sua, iniziata nel 1963.
L’orafo e imprenditore, nato a Crotone nel 1940, vanta in curriculum collaborazioni eccellenti: nel 1986 Franco Zeffirelli gli affida la creazione dei gioielli per il suo Otello; nel 1988 la collaborazione tra i due prosegue con il film “Il Giovane Toscanini”, con Liz Taylor. Successivamente firma i gioielli per l’Amleto, con Glenn Close e Mel Gibson. Si prosegue con “Immortal beloved”, in cui ad indossare le preziose creazioni del maestro è la splendida Isabella Rossellini. Nel 2007 in “N” Io e Napoleon, Gerardo Sacco impreziosisce i costumi indossati da Monica Bellucci. Numerose anche le produzioni televisive in cui Sacco ha portato il proprio contributo, come “Piccolo mondo antico” di Cinzia TH Torrini ed “Orgoglio”, interpretato da Elena Sofia Ricci.
Che il Taormina Film Fest fosse l’evento cinematografico più glamour dell’estate italiana era già fatto certo: ora anche la moda si trasferisce in Sicilia. Taormina in questi giorni è letteralmente presa d’assalto da celebrities e volti noti del fashion biz: alcuni dei nomi più influenti della moda internazionale sono infatti protagonisti assoluti del 62° Taormina Film Fest.
La kermesse cinematografica che si svolge nella suggestiva location del Teatro Antico ha visto infatti quest’anno come madrina d’eccezione la top model Bianca Balti. Musa prediletta di Dolce & Gabbana, tante erano le campagne pubblicitarie che la avevano già immortalata tra carretti siculi e scorci mozzafiato: ora la bellissima modella sfila sul red carpet siciliano fasciata in un lungo abito a sirena a stampa floreale (firmato Dolce & Gabbana, ça va sans dire). Raggiante, la Balti ha voluto accanto a sé il compagno Matthew McRae, padre della sua secondogenita Mia. La coppia ha incantato fotografi e addetti stampa: affiatati e innamoratissimi, la modella e l’americano sono apparsi in splendida forma.
Protagonisti assoluti della giornata di ieri sono stati invece i gemelli canadesi Dean e Dan Caten, designer del celebre brand DSquared2. Il duo di stilisti è stato insignito del Taormina Fashion Award, conferitogli dall’attrice Premio Oscar Susan Sarandon, protagonista del Taormina Film Fest 2016. Inoltre i designer sono stati paparazzati all’interno del Grand Hotel Timeo, dove hanno brindato insieme alla loro nuova musa, la splendida modella olandese Rianne Ten Haken.
“Siamo davvero onorati di aver ricevuto questo prestigioso Award e di poter essere ospiti di questo Festival che da sempre seguiamo con grande attenzione”, hanno commentato i fratelli Caten. “La passione è stata sempre dalla nostra parte. Il cinema e la moda hanno da sempre un legame forte, speciale e creano assieme stili di vita, fenomeni di costume e magia. Speriamo con il nostro lavoro e la nostra creatività di poter contribuire a valorizzare questa connessione”. La Perla dello Ionio non è mai stata tanto glamour.