Sofisticata, eccentrica e affascinante la collezione primavera/estate 2017 di Andrew GN, che ha sfilato alla settimana della moda parigina. Lo stilista, nato a Singapore, non è nuovo a certe incursioni nell’alta moda: il suo è un prêt-à-porter che tanto attinge dalla couture, sia nella scelta dei materiali che nelle sapienti lavorazioni artigianali. Sul catwalk è un’esplosione di suggestioni luxury che creano funambolici contrasti con citazioni punk anni Ottanta. Largo a lunghi abiti a sirena in denim impreziositi da frange e bijoux; ancora denim all over per corsetti e passamanerie preziose, in bluse, t-shirt e redingote. Patchwork di jeans nei vestiti e nei top e nude look nelle tuniche in pizzo sangallo, per un vedo non vedo ad alto tasso erotico. Non mancano i caftani preziosi e i mini pepli; suggestioni spagnoleggianti nei maxi dress a sirena, per una femminilità enfatizzata dalle silhouette. Chiudono il défilé mini dress a stampa floreale, in un riuscito mix di dolcezza e aggressività, per un exploit punk.
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Each X Other rivoluziona i codici dello stile
Ha sfilato nella prestigiosa cornice del Museo del Louvre la collezione Primavera/estate 2017 di Each X Other. Jenny Mannerheim e Ilan Delouis presentano una collezione basata su silhouette iconoclastiche: dalla danzatrice al dandy fino a Lolita, sfila un collage di ispirazioni, per una rivoluzione basilare dei codici stilistici. Ispirata ai costumi che si vedono al cinema o a teatro, la collezione si indirizza a una donna che usa la moda per esprimere se stessa, ma che non ha bisogno di seguire i trend del momento per affermare la propria eleganza.
Intenti rivoluzionari alla base del défilé: il duo di stilisti sposa le teorie del filosofo marxista Guy Debord, in una velata critica al consumismo e al materialismo imperanti. Ecco alternarsi sul catwalk t-shirt con lo slogan “In her lips I tasted the revolution” stampato sopra un’immagine firmata dall’artista francese Alizé Meurisse. Una liberazione dai percorsi prestabiliti dell’era consumistica per una visione della moda più armonica e intelligente.
Irriverente la collaborazione con l’artista punk Robert Montgomery, che dà vita ad un enorme tabellone fiammeggiante, recante l’eloquente slogan “All Palaces Are Temporary Palaces”. L’installazione prende fuoco nel cortile del Louvre, in un inedito quanto suggestivo connubio di arte e moda. In passerella largo a gonne effetto camouflage e giacche in patchwork denim.
Il decostruttivismo avanguardistico di Moon Young Hee
Ha sfilato nell’ultima giornata della settimana della moda parigina la collezione prêt-à-porter Primavera/Estate 2017 di Moon Young Hee. La designer coreana predilige anche questa volta un sapiente decostruttivismo avanguardistico, in un défilé in cui la sperimentazione sembra essere la parola chiave. Largo a volumi over e velato romanticismo, per una collezione suggestiva ed iconica, che rispecchia lo stile a cui la stilista ci ha ormai abituati. I tagli sono lasciati visibili, come se i capi che si alternano sulla passerella fossero solo imbanditi e non completati: la sartorialità diviene protagonista, accanto ad un design accattivante che strizza l’occhio alla contemporaneità. Citazioni Eighties nei volumi esageratamente oversize, dall’appeal quasi teatrale, tra linee fluide e sapienti asimmetrie.
L’Eden contemporaneo di YDE
Ispirazioni evergreen alla base della collezione primavera/estate 2017 di YDE. Lo stilista danese delinea magistralmente i tratti di un piccolo Eden, in cui l’amore diviene la forza motrice di una nuova estetica contemporanea. Fiori, arcobaleni, le onde del mare: questi sono gli elementi della natura che fanno da collante ad una collezione grintosa e accattivante. Ne troviamo traccia nei copricapi sfoggiati dalle modelle, che rappresentano lussureggianti scenari tropicali. Il contrasto con il piglio strong di certi outfit che si alternano sulla passerella appare forte: le ruches che fanno capolino da maxi dress conferiscono un’aura di femminilità che smorza la forza di materiali come la pelle. Non mancano mini dress in candido bianco dal sapore virginale. Largo a stampe floreali ed elementi glitterati a conferire un tocco youth. Raffinata la donna di Ole Yde: pur non cedendo a facili sentimentalismi esprime con forza la propria femminilità tra riuscite suggestioni estive.
La legione straniera di Moncler Gamme Rouge
Accantonata la neve, Moncler Gamme Rouge opta per atmosfere coloniali. Per la primavera/estate 2017 Giambattista Valli ci propone una inedita traversata del deserto, intrisa di omaggi al tricolore francese. Ricordano legionari in gonnella le modelle, che sfilano con divisa e cappelli da cadette, marciando tra le dune del deserto, in un’ipotetica colonia. Tra sahariane e piumini dal mood romantico, impreziositi da lavorazioni in pizzo, sulle spalle spicca un mantello imbottito bianco, rosso e blu. Parigi è la patria da tenere nel cuore: largo quindi a decorazioni che inneggiano alla Capitale francese, come le serigrafie su trench e nel tailleur pantalone. Non manca neanche il maxi logo del galletto, tra alternanza di completi dal taglio maschile e abiti con punto vita in evidenza, ad enfatizzare la femminilità. Largo a raincoat, parka e bomber. Il défilé chiude con abiti da gran soirée in cui il candore del pizzo macramè si unisce ad una cascata di cristalli e fiori d’organza. La magia di petali tridimensionali ricamati sul pizzo crea caleidoscopiche suggestioni haute couture.
Ironia e citazioni vintage per Miu Miu
Scanzonata, irriverente ed iconica la collezione Miu Miu che ha sfilato nell’ultima giornata della settimana della moda parigina. Miuccia Prada incanta con un défilé che sdogana un’estetica nuova, capace di coniugare riuscite citazioni vintage a deliziosa ironia. È un’estate in cartapesta quella raffigurata nella scenografia: in una surreale atmosfera old fashioned si aggira una diva strappata alla Hollywood anni Cinquanta.
Ricordano Esther Williams e certo cinema hollywoodiano a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta le cuffie in gomma con fiorellini applicati: un’eleganza evergreen, degna delle dive di un tempo, per una full immersion nel glamour. Tripudio di suggestioni Fifties anche nelle linee dello swimwear che si alterna sulla passerella, tra costumi interi e accappatoi con intarsi di pelliccia. Citazioni Seventies nel tapestry floreale che impreziosisce capi e costumi da bagno, tra sovrapposizioni caleidoscopiche e stampe botaniche.
Sfilano prendisole, sottane, ciabattine e completi in spugna, per un’estetica candy, a metà tra Mad Men e The Stepford Wives: largo a bluse, trench e zeppe intagliate, tra fiori e rouches. Un’eleganza raffinata ma anche ricca di sfumature funny, per un’estate da vivere intensamente. E Miuccia Prada riesce a trasportare l’atmosfera estiva sulla passerella, intento dichiarato dalla stessa stilista. Tra le modelle che calcano il catwalk la splendida Gigi Hadid.
Joie de vivre e nuovo lusso in passerella da Sonia Rykiel
Ha sfilato nella cornice dell’École nationale des beaux-arts di Parigi la collezione primavera/estate 2017 di Sonia Rykiel. La direttrice artistica della maison Julie de Libran ha reso omaggio alla stilista, scomparsa lo scorso 25 agosto. Con la complicità di Nathalie Rykiel, ha accolto gli ospiti del défilé davanti ad una video installazione realizzata da Frédéric Sanchez, raffigurante la designer fondatrice della maison in video inediti firmati da Deborah Turbeville. Emozionante tributo ad un genio della moda. Un altro doveroso omaggio alla Rykiel ha sfilato sul catwalk, nei pull indossati dalle modelle in apertura della sfilata, recanti le lettere che compongono il nome Sonia. Una collezione ispirata ad una donna moderna e indipendente, che sdogana una nuova concezione di lusso, che fa rima con joie de vivre. Largo a pantaloni palazzo e volumi esageratamente oversize, quasi teatrali. Denim all over e suggestioni workwear nelle tute da lavoro, tra uniformi e caban dalle enormi maniche impreziositi da righe marinière d’ordinanza, che rappresentano da sempre la quintessenza dello stile Rykiel.
Da Rick Owens sfilano ninfe avvolte da nuvole di tulle
Ci sono nomi che inevitabilmente monopolizzano l’attenzione delle settimane della moda: è certo il caso di Rick Owens, tra i nomi più attesi anche in quest’edizione della Paris Fashion Week. Lo stilista californiano, spirito libero e personalità ribelle, si apre ad orizzonti inesplorati: proprio lui, che si è sempre detto interessato al declino umano, stavolta non cede a facili input fatalisti ma si concede una inaspettata positività.
Ne scorgiamo traccia nell’uso del colore, tra le novità più eclatanti della collezione primavera/estate 2017. Fanatico del nero -declinato in tutte le sfumature e texture-, Rick Owens utilizza per la prima volta una palette cromatica che abbraccia diverse nuance, a partire dal porpora, dal blu al giallo acido, fino al ruggine. Un’innovazione notevole, dopo 21 anni di uso (e abuso) di monocromatico black all over. Lo stilista si è detto ispirato da Yves Saint Laurent e Christian Lacroix per quanto concerne l’uso dei colori. A dominare il défilé è la spirale, che compare anche sull’invito: un’immagine allegorica che evoca il concetto di rinascita.
Nella suggestiva cornice del Palais de Tokyo, avvolto dalla semioscurità, sfilano inedite silfidi, eteree ninfe avvolte da soffici nuvole di tulle. Quasi dei folletti, le creature evanescenti avanzano sul catwalk tra volumi scultorei e dettagli preziosi. Vaporose onde di tulle, simili a nuvole, o zucchero filato, creano caleidoscopici drappeggi attorno al corpo delle mannequin. Suggestive le impalpabili architetture dei capi che si alternano in passerella, tripudio di sartorialità nei pannelli lunghi che sbucano dalle gonne asimmetriche, mentre le decorazioni floreali sono di pelliccia.
Largo a volumi over sulle spalle, per capi sontuosi, da cui scendono mantelli interamente ricoperti di piume di marabù: cascate di seta e crine di cavallo delineano eccentrici e futuristici vortici, tra suggestioni high-tech e mirabile sfoggio di sapienza artigianale. Leggerezza è la parola d’ordine di un défilé dalle ispirazioni soavi e delicate. Le piume firmate Lemarié, direttamente prese in prestito dall’haute couture parigina, evocano suggestioni luxury. La colonna sonora del défilé, affidata alla voce suadente di Nina Simone, è la ciliegina sulla torta di una sfilata indimenticabile.
(Foto: Madame Figaro)
Contrasti evocativi per Ann Demeulemeester
Ha sfilato nella cornice della Paris Fashion Week la collezione primavera/estate 2017 di Ann Demeulemeester. Sébastien Meunier propone inedite allegorie per uno stile che attinge al guardaroba maschile: largo a camicie destrutturate e tuxedo, in una palette monocromatica. Il black & white domina, in un evocativo contrasto tra luce e buio e bene e male. Tra sofisticati manierismi che strizzano l’occhio al 18esimo secolo, la camicia in popeline diviene iconico capo passepartout, arricchita da tagli sartoriali e asimmetriche costruzioni. Cut out con avambracci in vista e colletti rotondi si alternano a stripes e cinture in vita. Il gessato maschile assume nuova consapevolezza, mentre il cappotto con effetto trompe-l’oeil si indossa su pigiami in satin. Inserti in tulle e dettagli sartoriali dominano, mentre il bianco e nero, indiscussi protagonisti del défilé, vengono osannati nelle scritte “True White” e “True Black”. Ai piedi delle modelle stivali in suede. La processione di valchirie in tuxedo viene scandita dalle note di Leonard Cohen, che canta la colonna sonora ideale di uno show basato sui contrasti cromatici, You Want it Darker.
(Foto: Madame Figaro)
La ricetta della felicità di Manish Arora
Sulla passerella di Manish Arora si celebra la joie de vivre, con una full immersion nel colore e ironiche citazioni cartoon. L’irriverente designer indiano per la collezione primavera/estate 2017 sceglie di omaggiare My Little Pony, il cartone animato firmato Hasbro. Tripudio di colore nelle gonne a ruota dalle suggestioni Fifties, impreziosite da motivi candy che mostrano spiagge glitterate e palloncini che si alzano al cielo, tra patchwork caramellosi e cinture arcobaleno, emblema del cartone animato. Spensierata ed ironica la donna che calca la passerella sfoggiando basco alla francese d’ordinanza, tra calzini sporty-chic e tenute marinière che strizzano l’occhio alla nautica. L’overdressing è servito, tra paillettes e denim impreziosito da ricami floreali, ma anche maxi dress con colletto da collegiale. Romanticismo nei patchwork floreali che rappresentano fiori tropicali e uccelli del paradiso, per celebrare al meglio la stagione estiva. Exploit luminosi nelle decorazioni realizzate dall’artista indiano Baharti Kher. Arora, nominato lo scorso febbraio Cavaliere della Legion d’Onore, propone la sua personale ricetta della felicità, tra citazioni vintage e contaminazioni affascinanti. Le stampe dal sapore circense vengono declinate in chiave psichedelica, per una donna a metà tra una desperate housewife e una grintosa Ziggy Stardust in gonnella.
(Foto: Madame Figaro; cover: Reuters)
Sperimentazione avanguardistica sulla passerella di Guy Laroche
A sfilare sulla passerella di Guy Laroche è un minimalismo intriso di suggestioni strong. La collezione primavera/estate 2017, che ha sfilato alla settimana della moda parigina, coniuga la classicità di capi passepartout presenti nell’archivio storico della maison, ad una sperimentazione avanguardistica che basa le sue fondamenta sull’opera di Ottessa Moshfegh e sui primi film di Sofia Coppola. Largo all’uso di tessuti iridescenti e decostruzioni ardite, tra ricami concentrici e colori audaci. Adam Andrascik, alla quarta collezione alla direzione creativa del brand, pone le basi di un’estetica nuova e più attuale, cimentandosi magistralmente nell’arduo compito di coniugare l’eredità lasciata da Laroche alla propria visione della moda contemporanea. “Guardando negli archivi della maison, ho visto che i pezzi migliori sono stati creati per i suoi amici”, ha dichiarato lo stilista, riferendosi al circolo di amicizie del fondatore della maison. Andrascik si è detto affascinato dalla ribellione delle ragazze rispetto ai trend prevalenti all’epoca. Irriverente e anticonformista, la donna che attraversa il catwalk, tra mini gonne laminate, tuniche in seta iridescente simili a pepli, arricchite da dettagli in lana e cotone. Mood sporty-chic e nuance accese, come il verde acido; largo a denim e nylon pastificato. Le trasparenze abbondano, tra richiami punk e accenni ad una femminilità ribelle.
(Foto: Madame Figaro)