Spirito indomito per l’avventuriero che sfila da Cottweiler: un eroe 2.0 che non teme le calamità naturali e le avversità, dominando lo Zeitgeist con uno stile unico. Ben Cottrell e Matthew Dainty sfornano una collezione accattivante e ricca di suggestioni.
Nella cornice di Regent Street, all’interno di un ex shopping center ora in ristrutturazione sfila una natura in chiave futurista che accoglie l’uomo Cottweiler. Il duo di stilisti getta le badi una «Cultural geography», tra gigantesche piante sempreverdi e ghiaia. Una natura artificiale, emblema della modernità, che ha assorbito e distrutto la bellezza di paesaggi incontaminati e terre vergini.
L’uomo che calca la passerella tenta di ristabilire un contatto primordiale con Madre Natura, attraverso attività quali il camping o il birtdwatching. Uno stile perfetto per affrontare ogni avversità climatica: largo a parka imbottiti, sneaker da trekking e zaini da arrampicata. Dominano ad ogni outfit suggestioni high-tech per tessuti dal piglio futurista: il capospalla ora è una sorta di sacco a pelo da indossare, tra colori cangianti e dettagli futuristi.
Cottweiler-Menswear-FW17-London
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Ardite giustapposizioni si alternano alla più audace sperimentazione, per una sfilata ricca di spunti inediti: un concettualismo che strizza l’occhio agli sport estremi si unisce ad una palette cromatica che indugia in nuance come il viola e il verde brillante. Tripudio di stile nelle suggestioni sportswear che si arricchiscono di dettagli couture, tra luce psichedelica e musica elettronica.
Un défilé interessante, che anticipa la presentazione della prima capsule collection realizzata dal duo creativo in collaborazione con Reebok, che sarà presentata domani nell’ambito di Pitti Uomo 91.
L’eleganza senza tempo di un basco alla francese, suggestioni mariniere e linee sartoriali dominano nella collezione di Maison Mihara Yasuhiro, che ha sfilato nell’ambito della settimana della moda londinese.
La semplicità sembra essere il fil rouge della sfilata: lo stilista giapponese rivisita alcuni degli intramontabili classici, capi passepartout del guardaroba, reinterpretandoli attraverso guizzi stilistici. Dettagli inediti trasformano ora gli stessi capi in qualcosa di nuovo. Il designer ha dichiarato di ispirarsi alla semplicità più autentica come antidoto al caos del mondo contemporaneo.
“La semplicità è spesso vista come basic ma io penso che sia forte, che abbia un grande impatto”, ha affermato Mihara Yasuhiro.
Si alternano sul défilé capi maschili e femminili che condividono il medesimo stile, all’insegna dell’effortlessy-chic. Eleganza senza tempo nei capispalla: solo qua e là l’estro dello stilista si lascia andare a dettagli deformanti, che modificano l’allure originaria di certe creazioni.
Largo a giacche di nylon in kaki dalle proporzioni cocoon, che si alternano a cappotti in lana navy anch’essi oversize. Per la donna linee classiche e rimandi vintage, come nella gonna a vita alta. Tocchi di una sartorialità destinata a non passare mai di moda impreziosiscono gli outfit che sfilano in passerella. Non mancano pantaloni skinny che esaltano le linee del corpo.
Prevale un senso di ribellione, per una Youth culture dal mood rivoluzionario: sembrano quasi ribellarsi ai codici stilistici imperanti, i modelli che si danno il cambio in passerella. Alcuni sfoggiano ai piedi snearker Converse, altri si rifugiano in un passato glorioso. Non mancano i parka impreziositi da faux fur, tra berretti e charme d’ordinanza. Una collezione iconica, che sembra riaffermare il panta rei di eraclitiana memoria. Tutto passa, tutto si trasforma per poi tornare indietro: questa sembra essere la formula che ispira lo stilista giapponese, nostalgico di uno stile oggi forse dimenticato.
Istrionica ed irriverente la collezione presentata da A-Cold-Wall durante la settimana della moda maschile dedicata alle collezioni di menswear per l’autunno/Inverno 2017.
Il brand londinese di Samuel Ross, pupillo di Virgil Abloh/Off-White, punto di riferimento per chi ama lo streetwear, ha presentato una collezione iconica caratterizzata dalla collaborazione con NikeLab Air Force Ones.
La collezione segna il debutto di Ross nel calendario della moda uomo londinese. Largo a capi dalle suggestioni androgine e dai bagliori iridescenti, come nei capispalla argentati, che strizzano l’occhio a certo grunge anni Novanta, mai dimenticato, come anche a guizzi futuristi. Un uomo che ama sperimentare ed osare, quello che ha calcato la passerella di A-Cold-Wall, audace ed eclettico interprete di uno stile fortemente attuale.
Ma le vere protagoniste della serata sono state le scarpe. “Chiamiamolo pure un esperimento su misura”, ha commentato Ross, “perché la scarpa è stata modificata piuttosto pesantemente”. Il risultato dell’esperimento è una sneaker che reca il logo angolare del brand cucito sull’angolo esterno del piede.
“A Cold Wall e Nike offrono prodotti unici, innovativi e curati che celebrano la cultura del design e la cultura Street”, ha aggiunto poi lo stilista, definendo lo scambio tra i brand come una conversazione tangibile, che dà vita ad un prodotto iconico.
Sebbene le scarpe siano state realizzate appositamente per il défilé, sembra già aleggiare la possibile decisione da parte dei due brand di commercializzare il prodotto, se la domanda sarà abbastanza forte. Il 25enne Ross, che si è autodefinito “un uomo vecchio”, interessato solo “ad andare a letto presto e creare”, ha debuttato alla London Fashion Week in grande stile, con una sfilata ricca di suggestioni. Dopo aver lanciato la sua linea lo scorso maggio, con solo 25 pezzi, vanta già tra i suoi clienti Barneys New York ed Harvey Nichols. Ora arriva anche la collaborazione con NikeLab Air Force 1.
Gioiosa, colorata, fresca la collezione autunno/inverno 2017 di Lou Dalton, presentata nell’ambito della settimana della moda maschile di Londra. Un’iniezione vitaminica perfetta per combatter il rigore invernale: ottimismo e joe de vivre caratterizzano i modelli per l’uomo disegnati da Lou Dalton. Da sempre amante di certa convivialità, la designer ha scelto di presentare la nuova collezione in un’atmosfera intima: i modelli sono stati raccontati dalla sua stessa voce, che ne ha descritto ispirazioni e stile.
La stilista ha collaborato per la collezione AI2017 con il brand di knitwear John Smedley: l’inedita partnership ha dato vita a filati molto interessanti, che uniscono suggestioni sporty-chic a linee pulite e tinte fluo. Largo a maglioni stampati caratterizzati da colori vitaminici. Brio e allegria costituiscono fil rouge prediletto di una collezione in cui l’uomo è libero da ogni diktat imposto dall’esterno, finalmente deciso a recuperare la propria essenza più autentica e, perché no, a riscoprire e ridare dignità anche al suo lato più infantile.
Lou Dalton si è anche servita dell’aiuto di John Booth, pittore e ceramista di fama mondiale, che ha decorato le borse e anche le camicie jeans, impreziosite da tocchi di arancio, giallo limone e rosa baby. Voluttuose e iridescenti le tinte scelte per la collezione, perfetta per illuminare anche il proverbiale fumo di Londra.
L’attore britannico Russell Tovey recita in un cortometraggio indossando i capi della collezione. Largo a denim e richiami agli anni Ottanta/Novanta, per un uomo educato che ama i colori. La stilista sceglie come location il St. James Market, accanto a Piccadilly Circus. I modelli siedono lungo un muro. Largo a cappotti dalle spalle cadenti, giacche e capispalla iconici, che sovente indugiano nell’eleganza evergreen di tagli sartoriali. Non mancano dettagli in lana bouclé, stampe a righe e denim all over. Ai piedi dell’uomo coloratissime sneakers Converse.
Sulla passerella della London Fashion Week Men’s, il brand dallo spirito urban KTZ ha scelto di presentare insieme la moda uomo e donna per la prossima stagione autunno inverno 2017. I generi si mescolano e si confondono in questa sfilata di moda dai colori basici e dal gusto un po’ fetish. Protagoniste indiscusse sono le stringhe rubate alla corsetteria: si allungano su bustini, abiti, pantaloni e capispalla, definendo la silhouette come inquietanti scheletri ai raggi X. L’ispirazione per questa collezione, ha spiegato il designer e fondatore di KTZ Marjan Pejoski, arriva dalle pressioni della vita moderna che costringono e soffocano come un corsetto troppo stretto. Una riflessione esistenziale che si snoda attraverso diverse suggestioni e riferimenti estetici e culturali. Forme e volumi arrivano dalle uniformi dell’Antica Grecia e dal kilt scozzese, ma anche dall’abbigliamento streetstyle e dalle tute da motociclismo. Le linee, sia femminili che maschili, sono così strizzate in vita, e le stringhe che comprimono sono contrapposte a maglioni e felpe extralarge.
La novità per la moda uomo 2017 sono ampie gonne a ruota, interpretazione contemporanea di un classico kilt, e le miniskirt indossate su aderentissimi pantaloni skinny. La collezione femminile invece si snoda in sexy abiti-bustier, anch’essi percorsi da lacci e stringhe che sottolineano le forme. Tutta la collezione autunno inverno 2017 si compone di tre colori: bianco, nero e khaki, il cui contrasto fa risaltare maggiormente le linee che intrappolano sia gli uomini che le donne. Abbondano i tessuti tecnici e la pelle in questa sfilata, tra le più estreme della London Fashion Week Men’s. L’identità di KTZ e del suo fondatore Marjan Pejoski si conferma una mistione di riferimenti ancestrali e spinte futuristiche, riflessioni esistenziali e svolte anarchiche, stile urban e dettagli couture che dal 2003 contribuiscono a rendere il brand uno dei più riconoscibili e apprezzati nel panorama inglese.
Max Mara sceglie Shanghai per presentare la collezione pre-fall 2017, dal suggestivo titolo Monopolis. Nella cornice dello Shanghai Exhibition Center ha sfilato una capsule collection esclusiva composta da 11 pezzi, sullo sfondo di un’installazione realizzata da Liu Wei, uno degli artisti più importanti dell’arte cinese contemporanea.
Anche Max Mara aderisce alla filosofia del “see now buy now”: i capi che hanno calcato la passerella sono infatti già disponibili sul sito maxmara.com e in 45 flagship store. Presenti al défilé oltre mille ospiti, che hanno ammirato una collezione che celebra l’artigianalità italiana proiettandola in una dimensione metropolitana dai rimandi quasi onirici: è una citta futurista quella che accoglie la donna Max Mara, moderna valchiria che sfila tra citazioni urban, sulle note di Johnny Dynell.
In passerella tripudio di capispalla sofisticati dal sapore classico, declinati nei colori iconici della maison (nero, cammello e bianco) ma anche in texture inedite, che spaziano dal jacquard al trompe l’oeil. Sinuosa femminilità nei cappotti in cashmere, cammello e alpaca con cintura in vita e spalle importanti, suggestioni romantiche negli abiti con ruches. Trionfo di alta sartorialità nelle tute e nei pantaloni.
La metropoli si incontra con l’arte visionaria di Liu Wei, che immagina un luogo ideale, una moderna metropoli sospesa in una dimensione atemporale: la tradizione si unisce alla tecnologia, tra stoffe lavorate ed impreziosite da dettagli geometrici e le citazioni urban tanto care a Wei, già autore nel 2005 di opere fortemente critiche come Love it! Bite it! e Don’t Touch.
«Il ruolo della donna in Cina è ormai uguale a quello internazionale» ha dichiarato l’artista 53enne. «Ho personalmente curato She, mostra d’artiste femminili, numerose le cinesi. Avendo diretto molte gallerie non posso sopportare la mancanza d’evoluzione. E la mia passione per l’arte si tramuta naturalmente in un desiderio di condivisione, riconoscimento e di una precisione che, in questi capi, risiede nell’esattezza del taglio: un abito fatto per attrarre lo sguardo ha spesso una linea impeccabile».
Sfila nelle sontuose sale del Ritz di Parigi, dimora di mademoiselle Coco Chanel per ben 34 anni, la nuova collezione Chanel Metiers d’Art 2017. Dopo Roma, location scelta per la sfilata dello scorso anno, Karl Lagerfeld torna alle origini della maison, riscoprendone l’essenza più intima, attraverso gli ambienti che hanno fatto da sfondo alla vita di Coco Chanel, che visse al Ritz dal 1937 fino alla morte, avvenuta il 10 gennaio 1971. Il lussuoso hotel, che ha riaperto le porte solo pochi mesi fa, diviene set ideale di un défilé ricco di suggestioni.
Alla base della scelta di Lagerfeld di ambientare il fashion show a Parigi anche motivazioni di natura politica, dato il crollo del turismo parigino a seguito degli attacchi terroristici dello scorso anno: “Parigi ha una tale cattiva reputazione, ma visto che toccare Parigi è come toccare il cuore del mondo ho pensato sarebbe stato importante sfilare qui”, così lo stilista ha commentato la sua decisione.
Apre la sfilata la nuova baby musa di kaiser Karl, Lily-Rose Depp, la giovanissima figlia di Vanessa Paradis e Johnny Depp, che ha calcato la passerella in uno sfarzoso due pezzi composto da crop top e midi skirt in oro interamente ricoperti da una cascata di paillettes. Subito dopo è stata la volta della bellissima top model Cara Delevingne, altra musa prediletta dal couturier, che ha reso omaggio a Frida Kahlo.
Suggestioni Roarin’ Twenties e atmosfere da Café Society per la collezione, che ha visto un tripudio di ricami e applicazioni preziose, per lavorazioni artigianali dallo charme senza tempo: fiorellini in cristallo ed elementi gioiello fanno capolino dal tulle di lunghi abiti da gran soirée; largo a frange e ruches, ma anche piume e contrasti iconici, come l’abito da sera indossato con piumino. La Belle Époque illumina la Ville Lumière tra velette di pizzo, camelie di voile e suggestioni couture che strizzano l’occhio al glorioso passato della maison. Trionfo di tweed e fili di perle, tra giacche bouclé, da sempre capo principe della maison e stivali alti a ginocchio. In passerella anche Georgia May Jagger e Pharrel Williams.
Da 13 anni a questa parte la linea Chanel Métiers d’art omaggia i laboratori artigianali che fanno parte di Paraffection, l’azienda sussidiaria aperta dalla Maison nel 1997 per promuovere l’opera degli artigiani francesi a cui si affida per le sue creazioni. La sfilata di quest’anno è stata caratterizzata da tante novità: Karl Lagerfeld, per la prima volta presente al défilé, seduto ad uno dei tavolini, ha permesso l’entrata dei fotografi nel backstage del fashion show, per immortalare gli artigiani al lavoro.
Nel front row spiccano Jada Pinkett-Smith, Willow Smith, Clémence Poesy, Vanessa Paradis, Inès de la Fressange, Ludivine Sagnier e Marie-Ange Casta, solo per citarne alcuni. #ParisCosmopolite è stato l’hashtag ufficiale della sfilata.
Dolce & Gabbana sbarcano in Cina: è Hong Kong la location scelta per la sfilata di Alta Moda del duo di stilisti. L’evento, seguitissimo sui social, ha visto la costruzione di un ponte ideale tra Cina e Italia, che, secondo Domenico Dolce e Stefano Gabbana non sarebbero poi così lontane. Tripudio di opulenza e suggestioni imperiali nel défilé, che ha visto sfilare modelle rigorosamente asiatiche, vestite come principesse.
Si apre con il dovuto omaggio al Bel Paese, sulle note di “O sole mio” una sfilata destinata ad entrare nella storia: nella hall del Peninsula Hotel sfila per la prima volta l’Alta Moda fuori dall’Italia. Tra i 200 selezionatissimi ospiti l’intero jet-set asiatico, tra sedie d’oro, grappoli di rose e le gigantografie di Leonardo e Tiziano. vogliamo far entrare tutti nel nostro mondo
Si alternano sulla passerella più di cento abiti che omaggiano l’alta artigianalità italiana: virtuosismi e maestria ni ricami dorati che impreziosiscono la prima uscita, con un lungo abito in tulle nero con tanto di lunghi guanti e corona da imperatrice. Tripudio di broccati, pietre preziose e conchiglie che decorano bustier e copricapi pregiati; largo a cappe di seta e pellicce di astrakan, tubini in pizzo e lamè, per re e regine di un ideale regno in cui a dominare è lo stile e il Made in Italy. L’uomo sfila in vestaglia e colbacco, sfoggia blazer interamente ricamati e sfarzosi completi in broccato.
Opulenza è la parola chiave di un fashion show suggestivo, organizzato in appena un mese e che inizialmente doveva sfilare a Milano. “Perchè qui? -risponde Domenico Dolce- È stato il nostro primo amore cinese. E poi è al centro di tutti, anche di altri mercati come Russia o Australia, tanto è vero che sono venute clienti da ovunque”. I due stilisti si rivolgono ad una “giovane tosta che sa quello che vuole e oggi conosce molto bene le cose e apprezza la qualità. Non la intorti con i falsi, no. Anzi. Vuole cose sempre più vere e originali”. La dichiarazione d’amore per la Cina campeggia sui social con l’hashtag «dgloveshongkong». Dolce & Gabbana ribadiscono l’importanza dei nuovi media come principale veicolo per portare la loro moda alla gente. «Questo è il nostro modo oggi di concepire la moda, andare verso la gente e non importa se non tutti possono acquistare questo o quel capo, ci piace l’idea di farli entrare nel nostro mondo. Di fare vedere a tutti cosa è il nostro lavoro».
Grand Palais rivestito di luci rosa. Questa è stata la magica location parigina che ha ospitato l’attesissimo Victoria’s Secret Fashion Show 2016 (QUI un pezzo al riguardo).
A rendere tutto più surreale sono stati gli angeli che hanno sfilato sulla passerella. Una passerella che si è trasformata nel sogno proibito di migliaia di talentuose modelle.
Una delle caratteristiche più rinomate degli angeli di Victoria’s Secret sono i capelli. Lunghi, leggermente mossi, fiabeschi. E quest’anno hanno lasciato ancora il segno. Decine di hairstylists sono stati incaricati di curare nei minimi dettagli il look delle modelle utilizzando il Beachwaver.
Questo è un ferro che avvolge delicatamente i capelli per creare le famose beach waves (onde da spiaggia) in tutta semplicità.
Per l’occasione, è stato lanciato l’hashtag #igotbeachwaved che caratterizza al meglio il trend. L’hashtag ha spopolato su Instagram, sia sui profili delle modelle, sia su quelli degli acconciatori.
Il Beachwaver è stato nominato Official Hair Tool of the #VSfashionshow, richiamando l’attenzione di tutti. Vediamo qualche look realizzato nel backstage!
Come ricreare il look da sole? Le 3 regole fondamentali
Sono questi i ferri perfetti per ricreare l’amatissimo look delle modelle di Victoria’s Secret. Prendete ciocche non molto spesse e avvolgetele intorno al ferro. Dopo pochi secondi, rilasciatele.
2. Lasciare raffreddare!
Passo fondamentale per una buona piega è lasciare raffreddare completamente le ciocche prima di aprirle e renderle più naturali. Solo così manterranno la piega più a lungo.
Ecco le alternative per il finish: per un look bagnato che vi riporti indietro all’estate, potete utilizzare qualche spruzzo della lacca Sculp It di Kadus Professional. Questa lacca senza gas ha un’altissima tenuta e dona l’effetto “mare” alle vostre beach waves.
Se, invece, ricercate un look più morbido, vaporizzare la lacca Create It di Kadus Professional. Questa lacca si asciuga in 60 secondi, permettendovi di modellare al meglio le vostre onde.
Ha sfilato ieri sera a New York la collezione Kenzo per H&M. Atmosfere folk e colori accesi, tra stampe Navajo e silhouette scultoree: circa cento capi si sono alternati sulla passerella del Pier 36, sul molo nord del Manhattan Bridge. Tripudio di brio ed energia vitaminica sul défilé, tra le note di «Express Yourself» di Sam Spiegel: ad allietare l’evento, un’esclusiva coreografia creata da Ryan Heffington. La regia del fashion show era invece curata da Jean-Paul Goude, nome leggendario della moda.
Carol Lim e Humberto Leon, il duo creativo alla direzione creativa di Kenzo, rispolvera gli archivi storici della maison, fondata nel 1970 da Kenzo Takada, oggi 77enne. La capsule collection creata in esclusiva per il colosso svedese dell’abbigliamento low cost H&M ripropone pezzi storici dell’archivio Kenzo, brand entrato a far parte del gruppo LVMH nel 1993. Ecco quindi l’abito lungo a balze realizzato con nastri intrecciati, pezzo storico della maison, di cui esistono solo due esemplari originali: il capo è stato reinterpretato in chiave low cost accanto a pantaloni a gamba larga e dettagli sporty-chic, come le felpe.
Dominano i patchwork di stampe, tra suggestioni andine e animalier all over. Una giungla metropolitana fa da sfondo ideale alla collezione: ed è proprio «Kenzo Jungle Paris» il logo che domina le felpe, accanto al simbolo della tigre. Torna anche il kimono, capo passepartout degli archivi Kenzo, reinterpretato per l’occasione in chiave double-face con impunture matelassé e zip. Largo a crop top e pantaloni in jersey, per un mix & match dal forte impatto scenografico, in un melting pot etnico che strizza l’occhio ad elementi gipsy. Allegria e brio sono le parole d’ordine, in un catwalk quadrato dai risolti circensi in cui si esibisce dal vivo un’inedita orchestrina. Mood Youth nella performance live dei ballerini, in un inedito ponte tra passato e presente.
Caleidoscopiche stampe impreziosiscono i capi, come i motivi floreali, una stampa a medaglioni proveniente dagli archivi storici del brand e un motivo a rete oversize. Proporzioni over e dettagli femminili nelle balze che impreziosiscono maxigonne plissé. Occhi puntati sui dettagli, come i bottoni a forma di fiore in metallo dorato e gli accessori, che si preannunciano già must have di stagione: le borse in pelle che ricordano la shopper Kenzo e gli stivaletti con gambale animalier, o ancora il berretto a stampa patchwork, i gemelli, i foulard, le calze e gli orecchini.
“Questa sera abbiamo reso omaggio a tutto quello che amiamo di Kenzo x H&M con un mix allegro, sorprendente e pieno di energia – così Carol Lim e Humberto Leon hanno commentato la sfilata evento- una fusione di vari mondi. È stata una sfilata indimenticabile”.
Una perfomance a sorpresa del rapper Ice Cube ha chiuso il défilé. Nel front row nomi celebri, tra cui la supermodella Iman, moglie del compianto David Bowie, l’attrice Chloe Sevigny, Rainey Qualley (figlia di Andie MacDowell), Rosario Dawson, Elisabeth Olsen, la cantante Soko, Joe Jonas. «La diversità è il futuro della moda», così ha esordito Iman Bowie, testimonial della campagna pubblicitaria accanto ad altre celebrities, tra cui Chloé Sevigny, Chance The Rapper, Riyuchi Sakamoto, Xiuhtezcatl Martinez, Rosario Dawson e Suboi.
SFOGLIA LA GALLERY:
(Foto: Amica)
“Il lancio della collezione è stato davvero spettacolare – ha commentato Ann-Sofie Johansson, Creative Advisor di H&M – La collezione ha preso vita in passerella con le incredibili stampe, i colori e l’energia che la definiscono. È stato un grande onore avere come direttore Jean-Paul Goude, che ha catturato perfettamente lo spirito della collezione”.
La collezione arriverà in 250 punti vendita selezionati e online a partire dal 3 novembre prossimo: in Italia sarà possibile acquistare i capi negli store di Milano, Roma, Firenze, Venezia, Bologna e Treviso.
In passerella da Emanuel Ungaro full immersion nel glamour di ispirazione Eighties. Fausto Puglisi gioca con rouches e asimmetrie per una collezione che cita il filone punk, tra capi in pelle e dettagli strong. Ma questa non è l’unica fonte di ispirazione per lo stilista messinese, che reinterpreta il videoclip registrato nel 1986 dalla principessa Stephanie di Monaco per il lancio del suo disco Ouragan. In pieno stile anni Ottanta, il video con cui la ribelle di casa Ranieri si cimentava in un’inedita avventura musicale, la immortalava in fuga inseguita da un elicottero, tra abitini in pelle dal piglio aggressive e micro bikini audaci. Immancabili le giacche biker con spalline imbottite, cifra stilistica del decennio in questione. Al suo terzo anno alla direzione artistica del marchio Emanuel Ungaro, Puglisi tratteggia un encomiabile e suggestivo ritratto della «Royal Rebel» per antonomasia: in passerella è un tripudio di ruches e pois, tra black and white e colori fluo. Suggestioni couture nei tagli dei vestiti, grinta allo stato puro nei pantaloni di pelle e nelle minigonne.