Fascino scandinavo per l’haute couture di Chanel

Una immensa distesa di prati verdi su cui si erge solitaria una costruzione astratta in legno scandinavo, che sembra attrarre i raggi di un pallido sole del Nord: si presenta così il Grand Palais di Parigi, per accogliere il défilé Haute Couture di Chanel. Una collezione Primavera/Estate 2016 ricca di suggestioni, in bilico tra opulenza e minimalismo. La luce tenue dei paesaggi nordici si unisce al lusso tipico della maison francese, tra ricami preziosi, gioielli, chiffon e ruches. Ad aprire la sfilata è Mica Arganaraz, la nuova musa di Kaiser Karl, seguita da top model del calibro di Kendall Jenner, Mariacarla Boscono, la burrosa Gigi Hadid con la sorella Bella.

Il tradizionale tailleur in tweed, emblema della maison, si coniuga ad abiti insolitamente minimal, dall’appeal quasi monacale, tra inediti colletti da educanda e maniche balloon: semplicità e pulizia si arricchiscono dell’unico vezzo costituito da un fiocco bon ton. Si continua con bluse e gonne in seta: torna prepotentemente in auge la gonna longuette, con caviglie scoperte, mentre per la sera il mood è sparkling, tra cascate di cristalli, frange, gonne plissettate e oro all over. L’opulenza sembra essere la parola chiave, per un’eleganza che attinge molto dal Sol Levante. Certi capi drappeggiati ricordano i kimono, mentre le linee sembrano ispirarsi ai costumi delle imperatrici orientali. Anche il make up delle mannequin omaggia il Giappone: i capelli vengono raccolti in uno chignon basso con riga centrale, mentre profuma di Oriente il trucco degli occhi, evidenziati da due linee nere parallele.

Neutrale e sobria è la palette cromatica, che predilige avorio, paglia, nude e beige, insieme al bianco, al nero e al blu navy, mentre piccoli guizzi di colore si ottengono con azzurro e rosa shocking che qua e là fanno capolino su tailleur e abiti. Zeppe in sughero sembrano omaggiare la magia dei paesaggi scandinavi, per una moda eco-friendly, che usa materiali quali la rafia.

La donna Chanel è austera come le donne orientali, rispettosa della natura e dei suoi elementi, ma capace di ostentare un lusso quasi barocco, come l’abito da sposa con strascico, che chiude il défilé. Suggestiva e come sempre teatrale la conclusione della sfilata, con le modelle che si raccolgono nella costruzione in legno su due livelli, quasi una casa di bambole dal sapore scandinavo, dove fa capolino anche Karl Lagerfeld.

Ospiti della sfilata Cara Delevingne, una prorompente Monica Bellucci strizzata in inediti leggings, Gwyneth Paltrow, Anna Wintour, l’italianissima Alessandra Mastronardi e la sempreverde Inès de la Fressange, musa storica di Lagerfeld.

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La valchiria di Atelier Versace conquista Parigi

Una valchiria in abito da sera è la protagonista della sfilata Atelier Versace, che ha inaugurato l’Haute Couture parigina. Donatella Versace riporta la maison ai vecchi fasti, proponendo una collezione Primavera/Estate 2016 sofisticata e grintosa.

Atletica, sinuosa, sicura di sé, la donna Versace calca la passerella esibendo una self-confidence fuori dal comune: come una dea, tra drappeggi, spacchi vertiginosi e nude look mozzafiato, esibisce fieramente la propria femminilità e le curve. L’intero défilé è un tributo alla bellezza femminile. E tante sono le bellezze che si alternano sulla passerella, da Irina Shayk a Rosie Huntington Whiteley, da Mariacarla Boscono a Gigi Hadid a Joan Smalls. Testimonial della sfilata è Rita Ora, strizzata in un mini abito arancione, che enfatizza il suo fisico scolpito.

Atelier Versace restituisce alla donna il potere derivante dalla seduzione: la femme fatale che sfila in passerella sfoggia colori vitaminici che esaltano le curve vertiginose. La palette cromatica indugia in nuance fluo, dal giallo fluorescente all’arancio al blu cobalto, alternati al bianco e nero optical. Nude look enfatizzano il corpo attraverso sapienti cuciture e intrecci strategici: i virtuosismi non si contano, tra reti traspiranti e lacci bondage, per capi ad alto tasso di seduzione. Come una ragnatela, piccoli spiragli di pelle vengono lasciati sapientemente in vista, mentre lunghi abiti da sera in georgette di seta svolazzante conferiscono alla donna un’allure da diva. Colori accesi anche per i mini dress, mentre i bustier enfatizzano le curve femminili. Una haute couture che si ispira all’atletica e alle uniformi degli sportivi, riuscendo contemporaneamente ad enfatizzare la femminilità. Tra i materiali usati spicca su tutti il silicone, tra micropaillettes e giochi cromatici.

Nel front row della sfilata spiccano illustri colleghi designer, da Alexander Wang ad Anthony Vaccarello, che cura la linea Versus, fino a Riccardo Tisci, che ha recentemente scelto Donatella Versace come testimonial Givenchy.

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Sfila a Parigi l’esistenzialista bohémien di Valentino

Si è appena conclusa a Parigi la settimana della moda maschile, che ha visto sfilare le proposte moda per il prossimo autunno/inverno. Una collezione all’insegna della libertà, quella presentata da Valentino. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli si confermano ancora una volta indiscussi maestri di stile, in un défilé caratterizzato da tendenze eterogenee. Dettagli etnici si sposano al grunge anni Novanta, fino a sfiorare il folk tipicamente Seventies.

Un po’ metropolitano e un po’ bohémien l’uomo Valentino per l’Autunno/Inverno 2016/2017: dal classico vestito nero con cappotto dal taglio sartoriale e dagli ampi revers si passa al denim, per giubbotti impreziositi da decorazioni. Le prime uscite rasentano lo stile gotico: nero all over per capispalla dal respiro classico, per un uomo che sembra incarnare il dandy più autentico. Si continua con loden e giubbotti biker, impreziositi da borchie e decorazioni.

Ma l’uomo che ha calcato la passerella ha un animo folk, è fiero della propria libertà e non teme il contatto con la natura, fosse anche un viaggio on the road, sulla falsariga di Jack Kerouac. Il denim e il tartan ricordano un cowboy, come anche le camicie. Una full immersion tra i nativi americani per le mantelle stampate con motivi aztechi. Stampe simili a coperte Navajo si alternano sulla passerella a giubbotti borchiati, mentre viene sdoganato il poncho come capo principe del guardaroba maschile per la prossima stagione invernale. Suggestioni etniche nei dettagli piumati e nel patchwork di fantasie tribali. La precarietà e l’incertezza che caratterizza i tempi odierni sono state le principali fonti di ispirazione di una collezione che i due stilisti hanno definito esistenzialista. Il mix di stili e tendenze diverse rispecchierebbero infatti un nuovo stimolo per rinnovarsi e trasformarsi. Tra i materiali usati spiccano il cashmere e il camoscio, ma anche la seta e la pelle la fanno da padrone, in una collezione variegata e ricca di fascino. Per un uomo dalle mille sfaccettature.

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I migliori backstage di Milano Moda Uomo : Antonio Marras

C’era una volta la Sardegna, è così che il Far West contaminato dalla ruralità italiana arriva nel backstage di Antonio Marras.


L’excursus di D-Art attraverso i migliori backstage di Milano Moda Uomo approda nel pieno del deserto della Sardegna, a pochi km da Oristano, dove Antonio Marras decide di ambientare figurativamente la sua prossima collezione Autunno-Inverno.
Balle di fieno sparse, polvere diffusa dal vento e borghi disabitati, come quello di San Salvatore di Sinis, diventano la palette cromatica per vestire i colori della terra sarda: dal verde militare al fango, dal petrolio al grigio piombo, dal rosso al senape.
Tessuti ruvidi e infeltriti, giacconi coperta e pantaloni tartan accompagnano il lato rock di ogni bandito, della Vecchia Sardegna, che si rispetti. Colui che indossa beffardo giubbini in pelle e pitone, salopette e grambiuloni in denim ,come indumenti da lavoro, e jacquard floreale per le celebrazione domenicali.
La camicia diventa capo di punta: rattoppata, intarsiata, ricamata e decorata è pronta a accompagnare le furiose scorribande e le notti trascorse ballando al suono della fisarmonica con le donne più belle del saloon Abraxas.


Scatti in esclusiva di Matteo Di Pippo.


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Milano Moda Uomo: Giorgio Armani maestro di stile

“L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”: è un vecchio monito di Giorgio Armani, assolutamente attuale se si guarda alla sfilata che ha avuto luogo stamane nel quartier generale della maison. Come di consueto è Re Giorgio a chiudere la settimana della moda milanese, con una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 che lo stilista definisce “un riassunto dei miei amori”. Finalmente senza più paura di mettersi a nudo, felice di essere se stesso, dall’alto di una rinnovata consapevolezza: alla vigilia del suo 82esimo compleanno, Giorgio Armani dichiara di sentirsi così. Lo stilista ammette di aver attraversato diverse fasi nel corso della sua sfolgorante carriera, forte di una incessante crescita interiore che lo ha portato a vivere innumerevoli stagioni restando sempre protagonista indiscusso della moda italiana.

La collezione per la prossima stagione invernale è un viaggio interiore attraverso il caos della società attuale. Il blu profondo, che lo stilista privilegia a qualsiasi altra nuance, diviene antidoto e cura per i mali di oggi, in primis per quell’esibizionismo e quell’ostentazione spesso priva di contenuti che caratterizzano la moda odierna. Per Giorgio Armani la vera sfida oggi è riuscire a creare capi eleganti senza scadere nell’eccentricità. Meno audace di un tempo, lo stilista ammette il suo intento di voler adattare ai tempi un rinnovato concetto di stile. Inevitabile la critica a certi colleghi, che creano senza preoccuparsi della reale adattabilità dei capi visti sfilare sulla passerella con la vita reale. «Chi è che mette quella roba lì? Per chi lo facciamo? Bisogna piantarla di pensare solo al piccolo giro della moda», puntualizza lo stilista, che auspica il ritorno ad una moda vera, concreta e possibile.

Si prospetta un Autunno/Inverno 2016-2017 nel segno della classicità, per un’eleganza sobria e discreta, che sembra tornare in auge. Re Giorgio è generoso come non mai, e tante sono le uscite per lui e per lei che hanno caratterizzato la sfilata. Il nuovo lusso si sposa al comfort, per linee fluide e capi dall’appeal sofisticato. Il velluto blu è protagonista assoluto per la sera, in una collezione in cui predominano cashmere e alpaca, ma anche lunghi cardigan in lana con motivi etnici, forse l’unica nota colorata che Armani si concede. La palette cromatica varia dal grigio al rosa al nero, in una riscoperta dell’eleganza evergreen dell’uomo vestito di scuro. Il classico doppiopetto dalla linea a scatola si indossa ora con i pantaloni con le pinces, tra capi in montone ecologico che rimpiazzano la pelliccia tradizionale. Audace sperimentazione nelle tecniche di lavorazione dei capispalla, che vedono pellicce ecologiche in kidassia e gilet indossati sul corpo nudo. Suggestioni africane nelle stampe, i ricami pregiati conferiscono un tocco stilistico nuovo al più classico dei completi. Tessuti con fini lavorazioni artigianali completano il classico abito scuro, tra citazioni classiche, quali il cappotto con la martingala. La pelle scamosciata spicca tra i materiali usati, accanto ad alcuni giacconi matelassé. Le bretelle tornano protagoniste, insieme a guanti e altri dettagli tipici del guardaroba maschile, come il gessato. I cappotti con ampi revers si alternano alla giacca, che diviene quasi una guaina perfetta per esaltare la scultorea fisicità dei modelli. Tra gli accessori cappelli fedora, occhiali da sole e cartelle da lavoro, ai piedi scarpe carrarmato. Nel front row non mancano le celebrities: occhi puntati su Russell Crowe, ospite della sfilata e amico di vecchia data di Re Giorgio.

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Mangapunk: è questo l’hashtag ufficiale nonché il titolo della sfilata Autunno/Inverno 2016-2017 di DSquared2. Un samurai in kilt è il protagonista della collezione per la prossima stagione invernale, che ha sfilato stamane, nell’ultimo giorno della Milano Moda Uomo.

Immerso in una location digitalizzata ricoperta di arbusti sottili, l’uomo che calca la passerella in mini kilt scozzese sembra uscito dai manga giapponesi. La Gran Bretagna incontra il Giappone: i gemelli canadesi Dean e Dan Caten riescono nell’improbabile connubio, per una collezione all’insegna delle contaminazioni. Dettagli marinière si coniugano a tocchi pop art, per un uomo che affronta il rigore invernale con piumini fosforescenti. Tanto denim, sia nei giubbotti che nelle camicie. Tra i capispalla spiccano il parka e il classico kaban blu rivisitato: ma se il primo è caratterizzato da inedite allacciature a nastro e da stampe pop, il secondo tradisce un’ispirazione marinara, evidente nei bottoni con ancore stampate. I volumi sono over, i tessuti plissettati.

L’eccentricità, da sempre cifra stilistica del brand, si arricchisce qui di contaminazioni altamente scenografiche e trae ispirazione dal punk, per un uomo dalla personalità decisa e dal carattere forte. Suggestioni orientali nei pantaloni che ricordano i kimono, per un moderno samurai in chiave punk. Ricordano quasi una tenuta da karate i larghi pantaloni in cotone bianco, mentre anche le stampe omaggiano l’Oriente. Bomber in seta brillante, decorazioni floreali, jeans e bermuda doppiati con mini kilt uniti al punto vita da una zip: l’uomo DSquared2 ricorda a tratti uno dei personaggi del teatro kabuki, in un suggestivo gioco di ruolo.

Argento e nero dominano la palette cromatica, accanto a colori fluo, per un défilé ricco di spunti. Il kilt, declinato nell’intramontabile tartan, ma anche in nero, si indossa sulla pelle nuda o sopra i pantaloni. Le gambe sono coperte da calzettoni, mentre le calzature appaiono forti, quasi indistruttibili, siano stivali o sneakers. Tra gli accessori spicca lo zaino, indossato spesso da questo guerriero ninja in chiave contemporanea.

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Milano Moda Uomo: Into the Wild con Etro

La collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di Etro parte dalla proiezione di “State of Nature”, il film prodotto da Kean Etro, che introduce il tema della sfilata. Il rispetto per la natura, l’amore e la cura per il pianeta Terra, e il rispetto per gli animali divengono i temi su cui si snoda il défilé. Le suggestioni della natura, con le fitte vegetazioni e gli intrinsechi legami con l’universo costituiscono il filone privilegiato per interpretare pienamente i capi proposti per la prossima stagione invernale. Into the wild, si potrebbe dire, per un vero e proprio ritorno alle origini primordiali. Lasciamo da parte le sovrastrutture, gli schemi e l’apparenza: questo sembra essere il monito lanciato sulla passerella, per un uomo che abbraccia la natura e la libertà.

La collezione vede filati e cashmere pregiati, ma anche lana mohair, tra stampe jacquard, righe e tartan all over. Morbide sciarpe avvolgono il corpo di questo giovane impavido, che attraversa i boschi, forte della propria personalità. Volumi e proporzioni over, per un’eleganza rilassata. Il comfort è la parola chiave, senza rinunciare allo stile, minimale e raffinato, che non teme di osare, puntando su cappotti a stampa animalier. Il cavallo dei pantaloni scende, mentre le cravatte sono solo un lontano ricordo: l’eleganza adesso è easy, per maglioni a collo alto indossati sotto a giacche da lavoro e maglie dai bordi realizzati a telaio, dal caratteristico effetto usurato, per un look effortlessy chic.

Il maculato prevede pattern leopardati ma anche zebrati, nel pieno rispetto degli animali, come viene più volte sottolineato. La palette cromatica abbraccia il magenta, il verde bottiglia, il color cannella: nuance che ricordano il verde della foresta. Si continua con cappotti e completi in stampa paisley, tra suggestioni naturalistiche e tocchi di classicità.

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Back to Seventies: la tendenza è lampante nella collezione Gucci Autunno/Inverno 2016-2017 che ha sfilato oggi nell’ambito della Milano Moda Uomo. L’estro creativo di Alessandro Michele non smette di affascinare, in una sfilata attesissima, con una modella d’eccezione, la scrittrice americana transgender Hari Nef. Nata a Philadelphia, trasferitasi più tardi a New York, dove ha firmato un contratto con la prestigiosa IMG Models, la modella ha sfilato per Alessandro Michele, che ha dichiarato di ammirarne il carisma e lo spirito libero, e ha gestito anche l’account Snapchat del brand italiano.

La collezione Gucci per la prossima stagione invernale porta in passerella un uomo ironico e spregiudicato, che sfila in pigiama floreale perfettamente a suo agio sul red carpet in velluto costruito per l’occasione all’ex scalo ferroviario, location del défilé. Romanticismo, nostalgici tocchi vintage e trasgressione in chiave chic: sono questi i temi chiave su cui si snoda la collezione proposta da Alessandro Michele. Un po’ Mick Jagger e un po’ John Lennon, l’uomo di Gucci è barocco, impavido, semplicemente irresistibile. Richiami Seventies evidenti nel paisley e nei tessuti tapestry di trench più simili ad una vestaglia, ma anche nelle proporzioni e nei volumi, come nei pantaloni scampanati e nei maglioni a dolcevita di quest’uomo efebico e ribelle, che si presenta in broccato di seta, accostando il tartan alle stampe cartoon raffiguranti Snoopy. Patchwork di pattern e dettagli finemente lavorati, come i berretti in maglia ricamati con lavorazioni e stampe peruviane. I pigiami da sera sono decorati con preziosi dettagli floreali e vengono indossati tra occhiali da sole e collane con grossi medaglioni, mentre ai piedi catturano l’attenzione i sandali rasoterra: molte uscite ricordano il look adottato dagli habitué delle comuni anni Settanta. Si continua con grandi sciarpe, mantelle, berretti e le immancabili borse con il logo della maison.

Il chiodo è ricamato, i mocassini-pantofola hanno il bordo di pelliccia. L’uomo Gucci rivendica per sé il ruolo di primadonna, con il savoir faire e l’ironia che contraddistinguono da sempre il direttore creativo dello storico brand italiano. Un nuovo successo per uno stilista che ha tanto da raccontare.

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Bottega Veneta: il senso di Tomas Maier per lo stile

Se pensavate che certa eleganza maschile fosse solo un ricordo lontano chiuso nei meandri del passato e nel fasto di gloriosi tempi andati, ebbene vi sbagliavate. Tomas Maier porta sulla passerella di Bottega Veneta l’ultimo dei gentlemen, per una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 all’insegna del rigore e dello stile.

Un uomo dall’eleganza discreta e sobria, consapevole e sicuro, che non ha bisogno di ostentare alcunché. Sì, perché la vera eleganza non sente l’esigenza di crogiolarsi nell’apparenza e nella mera esibizione. Una grande ricerca estetica passa sempre, al contrario, per una profonda introspezione e per una accurata ricerca stilistica. Tomas Maier bada soprattutto allo stile: genio contemporaneo estraneo alle logiche di mercato, il designer fa della solitaria creazione la sua filosofia.

Silhouette impeccabili negli abiti a doppiopetto in flanella di cashmere, come negli smoking e nei cappotti in tweed, dallo charme evergreen. Sciarpe e il più classico Borsalino completano il look di un uomo che trae ispirazione dai gentlemen dei film anni Quaranta. Ricorda un po’ Humphrey Bogart, forte della propria personalità e sicuro di sé, l’uomo che calca la passerella.

Le linee sono slanciate e allungate, per una collezione elegante e raffinata. I blazer sono corti, i materiali vedono in pole position la pelle e la lana, ma anche il tweed. I cappotti doppiopetto e i trench in pelle con zip a vista, per lui e per lei, sono discreti ma esaltano la figura. Gli accessori, come gli stivaletti dalla punta squadrata e la tote bag in pelle di vitello, testimoniano la sapienza artigiana, ma anche il comfort e la pulizia di una collezione che riporta in auge lo stile. La palette cromatica varia dal blu scuro al borgogna al verde bottiglia. Trionfo del tartan, rivisitato in chiave ultra colorata, mentre il nero è protagonista assoluto. Dettagli sartoriali nei maglioni, mentre i tessuti tradiscono l’attenzione certosina per la qualità: velluto in lino e cotone, morbido cachemire, lana e gomma.

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Milano Moda Uomo: l’eleganza concettuale di Marni

Linee pulite ed essenziali, ma anche stampe floreali e romanticismo in passerella da Marni. Una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 all’insegna del minimal-chic.

Consuelo Castiglioni, alla direzione creativa del brand, propone una collezione dal mood easy e dall’eleganza concettuale, ma la cura per il dettaglio è evidente nelle camicie allacciate sulla schiena, che ricordano i camici dei chirurghi o addirittura delle puerpere. Completano il quadro le bluse sovrapposte e senza bottoni.

Le stampe sono basic, dalle classiche righe al mood floreale, per un pattern definito dalla designer «broken promise». Gli avvolgenti cocoon coat rivelano linee nuove e inedite, come la cintura laterale a scomparsa. A metà tra la vestaglia e il kimono, i nuovi cappotti esaltano la comodità. Marni sdogana ufficialmente l’uomo in pelliccia: la parola d’ordine è osare. Che sia una stola o un cappotto, l’uomo che calca la passerella non teme il freddo, facendo proprio un capo luxury tipicamente femminile. Il lusso diviene ora alla portata di tutti, e viene sapientemente sdrammatizzato, grazie a sneaker e berretti.

“Tutto è in movimento”- questo sembra essere il mood alla base della collezione disegnata dalla Castiglioni. La passerella stessa divine un labirinto su cui si muove sicuro un uomo futurista, perfettamente a suo agio nel minimalismo, che diviene un nuovo trend. Forse il più auspicabile, in tempi in cui il concetto classico di eleganza appare lontano.

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Spaghetti western in passerella da Dolce & Gabbana. La Sicilia rurale del passato rivive nella collezione Autunno/Inverno 2016-2017 del duo di stilisti. Un uomo selvaggio, che non teme la vita all’aria aperta, ben consapevole dell’alto tasso di sensualità che emana.

Mood wild nei pantaloni grunge come anche nelle pellicce, mentre pistole da Far West fanno capolino su cappottini dall’appeal bon ton. Il ferro di cavallo colora felpe casual, con funzione apotropaica, e, ancora, il denim decorato da saloon diviene total look: un mood che sembra trarre ispirazione direttamente dalla Cavalleria Rusticana. Ma l’uomo selvaggio cede il posto al businessman con iPad d’ordinanza, che non resiste alla tentazione di scattarsi un selfie. Il duo di stilisti aveva già sdoganato il selfie nella sfilata donna primavera/estate 2016, dove le modelle si fotografavano ad ogni uscita.

La Sicilia, patria elettiva di Dolce & Gabbana, diviene ora teatro di un inedito western alla siciliana, condito da suggestioni fashion e trend che non mancheranno di monopolizzare l’attenzione nella prossima stagione invernale. Chiude il défilé un dandy con tanto di panciotto e slippers ai piedi: forse un omaggio al Gattopardo.

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