La sfilata Missoni 2017, come molte altre di questa stagione, ha portato alla settimana della moda di Milano il femminismo e la lotta per i diritti delle minoranze. Guardando al Monte Rosa, simbolo di forza e femminilità e fonte di ispirazione per la sua famiglia e il suo brand, Angela Missoni rilegge i codici estetici della casa di moda alla luce dell’attualità. «In un momento di incertezza, vi è un legame tra noi che ci può tenere al sicuro e forti: – spiega la designer sul finale della sfilata – il legame che unisce coloro che rispettano i diritti umani di tutti. Mostriamo al mondo che il fashion system è unito e senza paura». Così la settimana della moda di Milano diventa palcoscenico dal quale esprimere vicinanza a chi lotta ogni giorno per i propri diritti.
Il femminismo sfila in passerella attraverso simboli come il triangolo rosa e i cuoricini strategici ricamati sui maglioni oversize che si indossano come minidress. Il rosa percorre tutta la collezione autunno inverno 2017-18, inserito nei capi di maglieria che dimostrano ancora una volta la maestria di casa Missoni. L’iconico pattern a zigzag si accompagna a motivi a quadretti e minuscoli rombi, losanghe e onde, righe e coloratissime fantasie astratte. Plaid multicolor e fili di lurex compongono cappotti e ampi pullover, gonne a matita e lunghi gilet. La novità della sfilata Missoni 2017 è uno sguardo più attento ai tagli sartoriali: in passerella compaiono tailleur con giacche doppiopetto e pantaloni fluidi illuminati da fili di lurex. Una moda donna rilassata e easy com’è nel DNA del brand italiano, che gioca con il colore e con un inconfondibile talento nella maglieria. La sfilata si conclude con uno spiegamento di modelle e membri della famiglia Missoni che indossano in passerella il pussy hat, il cappello rosa simbolo della lotta per i diritti delle donne e delle minoranze.