Back to Seventies: la tendenza è lampante nella collezione GucciAutunno/Inverno 2016-2017 che ha sfilato oggi nell’ambito della Milano Moda Uomo. L’estro creativo di Alessandro Michele non smette di affascinare, in una sfilata attesissima, con una modella d’eccezione, la scrittrice americana transgender Hari Nef. Nata a Philadelphia, trasferitasi più tardi a New York, dove ha firmato un contratto con la prestigiosa IMG Models, la modella ha sfilato per Alessandro Michele, che ha dichiarato di ammirarne il carisma e lo spirito libero, e ha gestito anche l’account Snapchat del brand italiano.
La collezione Gucci per la prossima stagione invernale porta in passerella un uomo ironico e spregiudicato, che sfila in pigiama floreale perfettamente a suo agio sul red carpet in velluto costruito per l’occasione all’ex scalo ferroviario, location del défilé. Romanticismo, nostalgici tocchi vintage e trasgressione in chiave chic: sono questi i temi chiave su cui si snoda la collezione proposta da Alessandro Michele. Un po’ Mick Jagger e un po’ John Lennon, l’uomo di Gucci è barocco, impavido, semplicemente irresistibile. Richiami Seventies evidenti nel paisley e nei tessuti tapestry di trench più simili ad una vestaglia, ma anche nelle proporzioni e nei volumi, come nei pantaloni scampanati e nei maglioni a dolcevita di quest’uomo efebico e ribelle, che si presenta in broccato di seta, accostando il tartan alle stampe cartoon raffiguranti Snoopy. Patchwork di pattern e dettagli finemente lavorati, come i berretti in maglia ricamati con lavorazioni e stampe peruviane. I pigiami da sera sono decorati con preziosi dettagli floreali e vengono indossati tra occhiali da sole e collane con grossi medaglioni, mentre ai piedi catturano l’attenzione i sandali rasoterra: molte uscite ricordano il look adottato dagli habitué delle comuni anni Settanta. Si continua con grandi sciarpe, mantelle, berretti e le immancabili borse con il logo della maison.
Il chiodo è ricamato, i mocassini-pantofola hanno il bordo di pelliccia. L’uomo Gucci rivendica per sé il ruolo di primadonna, con il savoir faire e l’ironia che contraddistinguono da sempre il direttore creativo dello storico brand italiano. Un nuovo successo per uno stilista che ha tanto da raccontare.
Fantasie animalier, paillettes e lamé per un effetto rock del tutto inaspettato.
Il ritorno di Peter Dundas in Roberto Cavalli non poteva che portare ad esiti davvero sorprendenti.
Una collezione contaminata, quella dello stilista norvegese che è riuscito a creare un filo conduttore tra wild, rock e vintage senza cadere nella banalità di tale scelta.
Nel prossimo autunno/inverno 16-17 il glam rock degli anni settanta rivive nei jeans leggermente scampanati sul fondo e nelle pellicce over in stampa animalier.
Il velluto è il tessuto principe della collezione seguito dalla pelle, dal popeline, dalla pelliccia, lane e seta.
Cosa dire dei ricami? I fili d’oro disegnano libellule, stelle e fiori di cardi su maglioni e bluse leggere come nuvole.
Abuso di dolcevita e giacche dalla linea slim abbinate sapientemente a maxi sciarpe jacquard: questa è la strada percorsa da Dundas per un perfetto stile old school dal risultato davvero sorprendente.
Immancabili le giacche in pelle con inserti in pelliccia di leopardo e i maxi coats con revers in vello di animale.
Gli accessori si presentano in linea con il mood della collezione. Avvincenti risultano le sneakers proposte in velluto ricamato e in patchwork di pelle. Gli zaini in cavallino e gli occhiali squadrati conferiscono un tocco di contemporaneità al lavoro di Dundas.
È il più noto fotografo di street style e detiene la fama di essere tra i blogger più stimati del fashion system. Da oggi, Scott Schuman meglio conosciuto come The Sartorialist, è anche diventato uno stilista firmando una capsule collection per Roy Roger’s presentata in questi giorni durante Pitti Uomo edizione 89.
Cosa ha spinto il brand fiorentino a stringere un accordo biennale con Schuman? Lo spiega Guido Biondi, direttore creativo del brand: “Mi ha sempre affascinato la visione pioneristica di Scott Schuman sul concetto di moda che sottolinea il valore dell’interpretazione personale. The Sartorialist rappresenta, infatti, un osservatorio permanente sui cambiamenti che avvengono nel mondo, attraverso il suo vigile obiettivo che ci mostra ciò che indossa la gente comune nella vita quotidiana.”
Al centro della collezione, il denim, strutturato per essere indossato con capi essenziali per un look contemporaneo.
Volumi e silhouette, ci rimandano negli anni settanta con pantaloni a vita alta leggermente svasati sul fondo e maglioni e capospalla che si accorciano sui fianchi. L’unica eccezione è riservata al parka, il solo indumento ad avere una linea oversize.
“Ho realizzato questa capsule un po’ per egoismo perché volevo realizzare le cose che non trovavo per me sul mercato. Prima di tutto i jeans a vita alta, di denim premium quasi nero che mi fanno sentire più alto e le giacche blu di cachemire con gli spacchi molto alti. Sono i piccoli cambiamenti delle proporzioni che fanno la nuova moda“, racconta così la collezione, il neolaureato designer Schuman.
Tutti i capi, peraltro, hanno al loro interno una speciale etichetta realizzata in cotone 100% proveniente da vecchi telai a navetta.
La collezione potrà essere acquistata nelle boutique monomarca Roy Roger’s e negli shop del marchio sparsi per il mondo.
Dolcezza, delicatezza, ironia: sono queste le parole chiave per descrivere al meglio l’atmosfera che ha caratterizzato la presentazione della collezione Pre-Fall 2016 firmata Alessandro Michele per Gucci.
Il classicismo imperiale di una villa pompeiana diviene il set in cui si muove la donna Gucci, tra suggestioni surrealiste e tocchi pop. L’estetica di Alessandro Michele non si smentisce: dopo essere stato accolto con entusiasmo alla direzione creativa del brand italiano, il designer ci anticipa la collezione per il prossimo Autunno/Inverno 2016/2017, che sfilerà a febbraio nell’ambito della Milano Fashion Week. Protagoniste della collezione sono creature piumate, ma anche flora e fauna tropicali: farfalle e serpenti prendono vita su stampe patchwork conferendo un tocco irriverente ad una collezione dal fil rouge bon ton.
Suggestioni Seventies caratterizzano le stampe optical e i maxi dress, tra balze e chiffon, mentre un tocco di eleganza evergreen è dato dai tailleurini da ragazza perbene e dalle gonne plissé laminate. Una fusione di stili diversi, quasi a bilanciare le ispirazioni multiformi che stanno alla base della collezione, per materiali futuristi e stampe iconiche. È romantica e un po’ intellettualoide la donna Gucci, tra ricami, ruches e camicie col fiocco, mentre i grandi occhiali conferiscono un appeal intrigante e un tocco di introspezione a questa donna che gioca con i passerotti e con la propria femminilità.
Infantile, naïf, ma anche sofisticata e aristocratica, tra patchwork di pattern e colori, riscopriamo anche una rivisitazione del logo della maison Gucci, l’inconfondibile doppia G ma anche il nastro tricolore, riproposto quasi timidamente tra la fauna in chiave surrealista che non lesina in tigri, gattini e fiori.
Alessandro Michele ci propone un’inedita collaborazione con l’artista Ari Marcopoulos, che ha scattato il lookbook che immortala la collezione, in una location dal grande impatto scenografico, quale è la villa pompeiana che fa da sfondo ad ogni outfit. Si respira un’atmosfera idilliaca, in cui il classicismo di italica memoria si mixa mirabilmente a suggestioni tratte dalle nature morte della pittura fiamminga: piccoli dettagli che impreziosiscono ogni scatto sposandosi perfettamente con l’outfit fotografato. Passato e presente si sfidano in un continuum che combina elementi liberty a tocchi eclettici tipici di un’estetica fortemente contemporanea: ecco quindi i bomber su maxi dress metallizzati, e ancora gli stivali in vernice sotto cappe che profumano di antico, i turbanti paillettati e le pellicce con luna e stelle; i guanti rock conferiscono aggressività ai pizzi e merletti di fanciullesca memoria, mentre il denim è corredato da inedite stampe cartoon.
La collezione si muove tra pellicce in colori fluo, in un mix & match che vede capi profilati con decorazioni di fiori stilizzati e un tartan rivisitato che conferisce un tocco vintage. Si continua tra fiocchi, glitter e paillettes all over mentre il basco alla marinière ci riporta alla contestazione degli anni di piombo. Allure romantico, quasi fiabesco, per i lunghi abiti da sera in tulle, ricamati con stampe patchwork. Jacquard e astrakan predominano, mentre il denim e le proporzioni dei jeans scampanati ci riportano agli anni Settanta. La pelle lavorata diviene luxury grazie agli accenni metallizzati che ritroviamo sulle gonne in seta plissettata. Eccentricità e glamour sono le parole chiave di una collezione altamente evocativa che rivela la grande ricercatezza e la cura per il dettaglio che caratterizzano il talento di un astro nascente della moda italiana.
chi non sa che prima o poi tutto torna di moda?!
Questa stagione son tornati i miticianni ’70, in assoluto una delle mie decadi preferite in fatto di moda.
E pensare che quando ero una bambina spesso accusavo i miei genitori per come mi vestivano. E’ da adulta che ho iniziato ad amare tutto quello che girava intorno a quegli anni, comprese le mie scelte in merito alla moda (e compresi ovviamente gli anni ’80!)
I pantaloni a zampa li ho sempre portati, anche quando non erano in voga, perché credo siano perfetti per il mio fisico. Oggi posso indossarli senza che la gente guardi in modo strano 🙂
Perché amo così tanto gli anni ’80? Sarà lo sfarzo, il glamour, la disco, la musica, il design, le stampe, i tagli dei capelli, peace and love! Tutto ero figo!
Voglio dire, prendete per esempio The Bee Gees nel loro video Staying Alive: quanto erano giusti? Ancora oggi vengono imitati e sono passati quasi 40 anni!
Per questo motivo quando ho visto il look che qui indosso, in perfetto stile anni ’70 del duo di stilisti Marco Bologna (Nicolò Bologna e Marco Giuliano), ero felicissima. Fantastico come total look ma anche easy da portare separatamente.
La vestibilità, la stampa, i colori, io l’adoro e dovevo assolutamente condividerla con voi.
E allora spolveriamo i nostri dischi in vinile e boogie on down the road…
Peace and Love B
Hi Everyone,
We all know that sooner or later everything comes back in fashion.
Well this season the 70’s are back again, and they are absolutely one of my favorite decades when it comes to fashion.
When I was a kid I accused my parents many times of dressing me badly duringthose years…But as soon as i became an adult I started loving everything that had to do with the 70’s…They have influenced me a lot and many of my fashion choices today derive from the 70’s (but obviously also the 80’s)
I have always worn flare pants even when they were not in fashion because I just love them and think they are flattering to my body. ..But today you can wear them again without people raising their eyebrows…
Don’t know why I love the 70’s so much but I just do;)
The glitz, the glam, the disco, the music, the designs, the prints, the haircuts…peace and love….It was just cool…
I mean just look at the Bee Gees in their video Staying alive, now how awesome are they? Even almost 40 years after date…
So when I came across this look from the designing duo Marco Bologna (Nicolò Bologna and Marco Giuliano), i was totally happy to see this 70’s inspired outfit. Awesome as a total look but easy to wear as separates as well.
The fit, the print, the colors, I love all of it and had to share it with you.
So dust of your vinyl records and boogie on down the road…
Cinquanta e più sfumature di stile hanno calcato la passerella di Lanvin: un viaggio dal rigore formale e sartoriale fino al mood più sparkling, tra paillettes e lustrini, ma anche ruches e fiocchi: questa è la Primavera/Estate 2016 vista da Alber Elbaz.
Essenziali i tailleur, declinati nei toni black&white; tornano in auge i pantaloni a vita alta e una raffinatezza che da sempre è al centro dello stile della maison. Elbaz supera se stesso in una collezione eclettica e ricca di sorprese, che intende svelare il processo di costruzione del capo: abiti dai suggestivi drappeggi che ricordano i pepli greci vengono immortalati nelle varie fasi della loro creazione e sfilano ancora imbastiti, mostrando fieramente sfilacciature e cuciture in vista che li rendono ancora più unici.
Suggestioni Roarin’ Twenties nei mini dress con frange stile Charleston si uniscono a capi in raso impreziositi da paillettes e cappottini a stampa animalier. Corsetti in vista, pizzo nero e stampe ardite su mini abiti dalle ruches iperfemminili. Si continua con lunghi abiti stampati e dettagli di stampo vintage, come i fiocchi e le camicie. Uno stile che ricorda da vicino le Groupie anni Settanta. Collane di perle e altri vezzi femminili divengono marchi distintivi della celebre maison fondata nel lontano 1885 da madame Jeanne Lanvin, e vengono ora riproposti come iconiche stampe su abitini, borse e capispalla.
Dichiarato l’intento di Elbaz, intenzionato a mostrare gli estremi attraverso cui passa il processo di costruzione dei capi: si passa dalla genesi del capo, ancora imbastito, fino alle ultime fasi che vedono capi finiti e impreziositi da mirabili decorazioni paillettate e da maxi fiocchi couture. Una sfilata all’insegna della discordanza, quindi. L’eclettico designer ci accompagna in un viaggio dall’austerity di capi ancora in fieri fino all’opulenza di un overdressing mai scontato e ricco di inediti giochi stilistici. Gli estremi fanno tendenza, come le borse di due tonalità differenti.
Se credevate che il logo non fosse di tendenza siete stati clamorosamente smentiti: sfilano in passerella borse, capispalla e abiti recanti in bella vista il logo “Lanvin Faubourge St. Honore”. Lo stilista israeliano, classe 1961, definito da Suzy Menkes“l’amico ideale di ogni donna”, ci ha incantati.
Ci sono brand dalla personalità talmente forte e ben definita da riconfermarsi ad ogni stagione come una certezza. Una femminilità classica, che non teme pizzi, fiocchi e merletti, è da sempre il biglietto da visita di Elie Saab, anche per la Primavera/Estate 2016.
Lunghi abiti in pizzo sangallo, audaci trasparenze e dettagli romantici, come i fiocchi, che abbondano, dai colletti fino alle lunghezze delle gonne. Una collezione ricca di suggestioni e proposte per la prossima Primavera/Estate.
Tornano di moda le righe, su sfiziosi abitini corti con gonna a palloncino e colori glossy o su lunghissimi kimono di pura seta, per un look che non teme le temperature torride. Richiami boho-chic nelle maxi gonne gipsy e nei lunghi abiti dalle suggestioni Seventies.
Una donna sofisticata e fiera della propria femminilità, che cede talvolta a richiami sporty-chic, come nei bomber a righe da indossare sopra impalpabili gonne in seta. Tra i principali trend proposti dalla maison libanese, l’uso del bomber è la novità per la prossima stagione estiva: coloratissimo e sportivo, il capo riesce a bilanciare perfettamente l’appeal iperfemminile degli outfit proposti in passerella. Un altro capo che viene ufficialmente sdoganato sono gli shorts, meglio se in tinte accese.
Tante le top model che si sono alternate nella sfilata, da Kendall Jenner alla biondissima Gigi Hadid. Lunghi abiti da sera impreziositi da paillettes e romantiche fantasie floreali hanno caratterizzato le ultime uscite del défilé. Per un’eleganza che non teme la femminilità più genuina.
Anima gipsy nella collezione Primavera/Estate 2016 di Alberta Ferretti, che ieri ha sfilato nell’ambito della Milan Fashion Week: un defilé intenso e suggestivo, per un mood direttamente ispirato ai colori del deserto.
La palette cromatica tocca le sfumature dell’ocra, i toni del marrone, il sabbia più caldo e un candido bianco virginale. Camicie in lino, sovrapposizioni, gilet portati sopra lunghi caftani, che vengono sapientemente rielaborati in chiave preziosa.
Pizzo e chiffon, sete e broccati su patchwork di stampe tapestry si mixano per creare suggestioni bohémien.
Un look da tè nel deserto, in una collezione che profuma di Seventies. Le donne di Alberta Ferretti sono regine del Sahara, miraggi in oasi sconosciute e fortemente anelate: la designer non lesina in arabeschi e brillanti tocchi stilistici ad impreziosire lunghe tuniche, da novella Cleopatra.
La sahariana diventa il nuovo abito da sera, il mood coloniale regala inedite suggestioni. Suede, frange e sandali che sanno di antico, accessori ornamentali dal sapore etnico, e ancora righe e sofisticati giochi di colori che evocano le dune del deserto: il topos del viaggio rievoca le “Mille e una notte”, in uno stile che la maison padroneggia con assoluta disinvoltura.
Una collezione che segna l’affermazione di uno stile sofisticato e ricco di spunti, per una P/E all’insegna di un’eleganza sofisticata e senza tempo. Il Sahara non è mai stato così chic.
Le passerelle per l’Autunno/Inverno 2015-2016 ci hanno fatto sognare, proponendo tanti stili e tendenze diverse da cui trarre ispirazione nella scelta del nostro guardaroba.
Tanti sono i look da imitare e a volte ci si può riuscire anche senza avere un enorme budget a disposizione. Inoltrandoci nei trend per la stagione A/I, protagonista è il moodboho-chic, brillantemente proposto da Burberry Prorsum, in una collezione di netta ispirazione Seventies. Largo a maxi abiti a stampe floreali e paisley, come il lungo abito rosso in stampa patchwork.
Un look simile si può ottenere anche con un mini budget: tanti sono i brand che hanno abbracciato la tendenza bohémien, a partire da Band of Gypsies, che propone un lungo chemisier a listini patchwork con inserti paisley mixati a stampa floreale. Un look di grande impatto, perfetto per il giorno e per la sera, a seconda degli accessori da abbinare. Che si tratti di sandali rasoterra o tacchi alti a listini, si può ultimare lo styling con un cappello a tesa larga e una borsa con le frange, in perfetto mood gipsy.
Ironiche, divertenti e colorate sono le stampe cartoon, portate alla ribalta da Moschino, in una collezione all’insegna dell’ironia: full immersion nel colore, intriso di suggestioni Eighties, tra maxi bomber a colori fluo. Le felpe con i personaggi dei cartoon sono un nuovo fashion trend, che si può facilmente imitare. Ci si può sbizzarrire nella scelta, che si tratti dei Loonie Tunes o dei personaggi Disney. Da abbinare a jeans e sneakers o ad una gonna di paillettes, per un look ancora più eclettico.
Ritorna il mood boho-chic da Roberto Cavalli, che propone maxi dress stile caftano, da abbinare a gioielli ed accessori etnici. Bellissimo e low budget l’abito giallo proposto da ASOS. Il brand inglese Missguided propone diversi look in stile Festival, perfettamente in linea con le tendenze attuali. Per un look da gitane di lusso.
Incontrastato must have di stagione per l’autunno/inverno è il poncho, declinato in tutte le varianti: sofisticato e caldo, per contrastare le rigide temperature invernali, il poncho è un capo irrinunciabile del guardaroba femminile. Motivi aztechi o stampe floreali hanno calcato le passerelle e sono state riproposte da diversi brand.
Un tuffo negli anni Sessanta ha caratterizzato le collezioni di diversi designer, che hanno proposto deliziosi shift dresses, in stampe optical. Suggestioni tratte dalla Swinging London nel modello DAKS. Un capo irrinunciabile del guardaroba invernale è il fur coat o pelliccia, che dir si voglia. La moda impone proporzioni oversize e bicromie, come visto da Emilio Pucci. Un evergreen irrinunciabile.
È la it girl più amata in assoluto. Con il suo stile si è guadagnata il titolo di icona fashion e con la sua fotogenia è richiestissima come testimonial dei brand più famosi. Oltre 2 milioni e mezzo di followers su Instagram, Olivia Palermo è figlia della New York più chic, quella delle copertine patinate e dei party esclusivi.
Origini italiane, nata a Greenwich il 28 febbraio 1986, Olivia Toledo Palermo è diventata famosa nel 2009, in seguito alla sua esperienza come attrice nel reality show di MTV“The City”, che documenta la vita di Whitney Port.
Socialite e trendsetter, Olivia è figlia di un ricco costruttore e di una interior designer. Cresciuta tra l’Upper East Side di New York e Greenwich, nel Connecticut, Olivia ha frequentato le scuole più prestigiose, a partire dalla Nightingale-Bamford School.
Nel 2009 la famosissima agenzia Wilhelmina Models le offre un contratto come modella. Olivia Palermo ottiene la cover di Elle Messico e compare in magazine come Marie Claire UK, Tatler, ASOS Magazine.
Eletta nel 2010 da ASOS “nuova regina dello street style”, è stata testimonial Hogan e ora è il volto di Max & co. per l’autunno/inverno 2015-2016. Inoltre ha posato per Mango nella campagna autunno/inverno 2010, in compagnia del suo attuale marito, Johannes Huebl. Nello stesso anno ha lanciato una linea di gioielli insieme a Roberta Freymann ed è diventata testimonial di Carrera y Carrera.
L’anno seguente, nel 2011, il celebre brand Stuart Weitzman le chiede di disegnare una linea di scarpe per beneficenza. Inoltre diviene guest editor per Paperlime.com e partecipa in qualità di giudice alla nona stagione di Project Runway.
Nell’ottobre 2011 lancia il suo sito (www.oliviapalermo.com), in cui documenta i suoi viaggi e i suoi fantastici outfit: avviene così la consacrazione dello stile di Olivia Palermo. Eletta nel 2012 dal New York Post la meglio vestita della Grande Mela, ha al suo attivo diverse partnership con siti di e-commerce. Attualmente scrive per Vogue UK la sua rubrica personale, dall’esauriente titolo “Today I’m wearing”. Soprannominata “la ragazza dal guardaroba perfetto”, il suo stile conquista in modo garbato e sofisticato.
Dallo stile iperfemminile, Olivia è la tipica ragazza americana dell’Upper East Side. Classe da vendere, la sua corporatura minuta (non arriva al metro e settanta) le permette di indossare qualsiasi capo al top. Viso dall’eleganza antica, lo stile di Olivia Palermo è invece pienamente contemporaneo. Abiti lunghi, che tradiscono una predilezione per il moodboho-chic. Gonne maxi, indossate con ballerine e camicie in seta. Grande femminilità nella predilezione per minigonne, Olivia Palermo mantiene sempre un’allure perfetta.
Suggestioni Seventies nei maxi abiti boho-chic, come quello di Mango, brand per cui Olivia è stata testimonial. Stampe jacquard o paisley anche nei suoi outfitBurberry. Svettanti le sue gambe in minigonna e cuissardes indossati sotto il poncho Burberry con le iniziali personalizzate.
Considerata una dea della moda, contesa dalle maison e dai magazine, Olivia Palermo è la prova vivente di quanto la classe sia evergreen. Mai sopra le righe, la sua eleganza sempre discreta non sbaglia un colpo.
La stagione A/I 2015/2016 ci riporta indietro nel tempo, fino agli indimenticabili anni Settanta. Un trend che non è mai stato così amato, tanto da divenire ora protagonista assoluto delle passerelle per la prossima stagione invernale.
Un tripudio di stampe paisley, su lunghi abiti in impalpabile chiffon dalle suggestioni boho-chic. Lo stile bohémien conquista sempre più imponendosi come trend incontrastato per l’inverno 2016. Uno stile che piace perché sta bene a tutte e perché dona uno charme particolare.
La donna proposta dagli stilisti nelle collezioni A/I è una moderna hippie chic che indossa pantaloni a zampa d’elefante, monili etnici e outfit in pieno stile festival. Largo a caftani da giorno e da sera, da indossare con gilet o giacche in montone, stivali in camoscio o sandali da schiava. Fiori intrecciati tra i capelli o foulard usati alla stregua di turbanti completano il look gipsy.
Trionfa su tutto il caftano, capo simbolo della cultura hippie, da indossare con gioielli antichi dal sapore etnico, frange e accessori di ispirazione folk: questo autunno dimenticatevi di essere nel 2015, la moda parla inequivocabilmente Seventies.
Armate di flower power ci aggingiamo a vivere una stagione all’insegna di suggestioni antiche ma mai dimenticate. Erano gli anni dell’amore libero, della fratellanza universale e delle maxi gonne che tutte, da bambine, abbiamo visto nel guardaroba della mamma. Una moda fresca e colorata, capace di dare vita anche al più grigio degli inverni.
È una luxury hippie quella proposta da Burberry Prorsum, tra maxi poncho e dettagli shabby-chic. Pregiati velluti e broccati di seta sono stati i protagonisti assoluti della sfilata di Alberta Ferretti, in una collezione in cui notevoli sono i rimandi folk ed etnici, quasi un tributo alla famosa Russian Collection proposta da monsieur Yves Saint Laurent nel lontano 1976.
Richiami etno chic anche da Dries van Noten, in cui si respira piena atmosfera boho-chic. Valentino propone un excursus attraverso gli anni Sessanta e Settanta, spaziando dal mood optical alle suggestioni quasi fatate di abiti che ricordano la magia di Ossie Clark e Thea Porter. Note floreali da Giambattista Valli, sebbene prevalga anche qui un mood swinging che rimanda al decennio precedente.
Protagonista delle passerelle è uno stile wild, che predilige lunghezze maxi e tessuti svolazzanti come lo chiffon di seta. Largo alle stampe, in primis cachemire e paisley, rivisitate nei toni più caldi e nei colori più accesi. E se Dsquared ripropone il mood andino di un genio della moda quale è stato Giorgio di Sant’Angelo, la donna vista da Anna Sui è una santona di lusso direttamente presa in prestito alle comuni anni Settanta.
Il bohémien trova come sempre un valido rappresentante in Roberto Cavalli, che propone dettagli in pieno stile gipsy. Di netta ispirazione etno-chic anche Paul & Joe e Chloé, che propongono capispalla in montone, poncho patchwork e gilet portati sopra abiti svolazzanti dalle proporzioni Seventies.
Il “festival” è un trend che ha preso piede già dal 2014: sdoganato da eventi come il Coachella e il Glastonbury Festival, adorato da icone del jet set internazionale come Sienna Miller e Kate Moss, lo stile boho-chic ha rivoluzionato il guardaroba femminile. Colori accesi, rimandi ad altre culture, evidenti ad esempio nelle stampe batik, la moda anni Settanta è un crogiolo di idee e suggestioni che si mixano mirabilmente, lasciando anche spazio per fornire un’interpretazione personale del mood prevalente.
Jeans scampanati indossati sotto un cardigan a motivi aztechi e un maxi poncho, fino a completare il look con un cappello a tesa larga in feltro di lana, che conferisce un tono intellettuale, e una borsa con le frange: tutto ci parla di Seventies. Anni di piombo vissuti sempre col sorriso, anni che hanno cambiato per sempre il corso della moda e che rappresentano come poche altre tendenze un vero e proprio evergreen dello stile.
Stampe patchwork e ancora montoni visti da Stella Jean. Delicate e romantiche le stampe floreali proposte invece da Gucci, mentre il patchwork è protagonista della collezione Etro, che fa sfilare abiti in tessuti preziosi che sanno di Oriente, e arruola come testimonial un guru dello stile bohémien come Kate Moss.