I migliori siti di moda vintage

Il vintage oggi rappresenta più che una semplice tendenza, ma una nuova branca della moda, che piace e affascina: sempre più numerosi sono i curiosi mentre è cresciuto in modo esponenziale il numero di appassionati di moda e design vintage.

Internet si adegua, offrendo un’ampia scelta, in base al budget ma anche al decennio prediletto. In rete nell’ultimo decennio si è assistito ad un vero e proprio boom di siti di moda vintage: tantissime sono infatti le boutique specializzate nella vendita di capi autentici risalenti al passato. Ora grazie alla Rete è possibile acquistare da tutto il mondo, in modalità e tempi assai rapidi.

Per chi vuole curiosare tra i capi messi in vendita dalle boutique di tutto il mondo specializzate in moda vintage, Etsy è il sito che fa per voi: il portale propone un’ampia scelta di capi ed accessori autentici vintage, archiviati in base al decennio e alle tendenze. Un sito che permette di fare acquisti intelligenti, con una vastissima scelta tra autentiche chicche per veri vintage-addicted. Su Etsy trovate praticamente di tutto, dall’hatinator identico a quelli sfoggiati da Kate Middleton a capi risalenti a primi del Novecento o addirittura all’Ottocento. E se tantissime sono le proposte a basso prezzo, non mancano i capi firmati, dal prezzo proibitivo, come i bellissimi caftani di Thea Porter, amati da celebrities del calibro di Kate Moss.

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Il vintage piace sempre più e tantissimi sono i siti specializzati in vendita di capi autentici vintage
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Oggi il vintage costituisce una fetta importante del mercato della moda

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Grazie ad internet acquistare capi vintage è diventato molto più semplice


L’americano ModCloth è un altro portale per nostalgici del gusto retrò: non capi autentici vintage ma rivisitazioni riuscite, per uno stile bon ton a basso costo. Il sito propone abbigliamento ed accessori anche per la casa, dal gusto delicato che profuma di antico: deliziosi i mini cardigan a pois e l’abbigliamento per la casa. Col cambio euro/dollaro favorevole lo shopping è ancora più divertente.

In una rassegna di siti vintage impossibile non citare 1stdibs: benvenuti nel tempio del lusso, qui si respira stile allo stato puro, declinato in ogni sua forma, dall’abbigliamento agli accessori agli oggetti d’antiquariato fino all’arredo per la casa. Gallerie d’arte mettono in vendita i propri pezzi esclusivi, mentre boutique di lusso propongono una vastissima scelta di capi vintage. Fashioniste, avvisate: sedetevi prima di passare in rassegna le preziose creazioni messe in vendita. Da Christian Dior a Madame Grès, da Paul Poiret a Chanel fino alle immancabili Birkin di Hermès: in questo portale per autentici gourmet dello stile sembra non mancare veramente nulla. Splendido alla vista, meno per le finanze. Ma cosa non si fa per lo stile.

Un abito Madame Grès Haute Couture del 1981, in vendita da 1stdibs
Un abito Madame Grès Haute Couture del 1981, in vendita da 1stdibs
Dior Haute Couture Autunno/Inverno 1948, venduto da 1stdibs
Dior Haute Couture Autunno/Inverno 1948, venduto da 1stdibs

Cappotto in velluto Paul Poiret Haute Couture del 1927, su 1stdibs
Cappotto in velluto Paul Poiret Haute Couture del 1927, su 1stdibs


Asos Market Place è l’angolo vintage del colosso ASOS e riserva sempre sorprese gradite: una selezione dei capi più interessanti delle boutique online di tutto il mondo, per uno stile easy dai prezzi contenuti. Le tante proposte strizzano l’occhio in particolare agli anni Ottanta e Novanta, per suggestioni grunge oggi quantomai attuali.

Vaunte è il sito dell’elite della moda: una rassegna esclusiva dei pezzi tratti dai guardaroba di addetti ai lavori. Stylist, designer, editor, PR delle maison più famose, creativi di moda ed esperte vintage di gran gusto vi prendono per mano portandovi alla scoperta dei loro armadi, ovviamente invidiabili. Di base a New York, Vaunte accetta solo soci. Per uno stile elitario.

Da Shop.Hers si inizia creando il proprio identikit in base alla taglia e ai brand prediletti: trovare il proprio soul mate in fatto di stile è facile in questo sito che mette in contatto persone dai gusti simili. Brand del calibro di Alexander Wang, Norma Kamali, Emilio Pucci, Dolce & Gabbana, Hervé Léger, venduti a basso costo, mentre vere e proprie vetrine si aprono sulle borse Chanel e sulla mitica Birkin di Hermès. Imperdibile.

Non solo moda, ma anche design per intenditori, da 1stdibs, come questi lumi gemelli risalenti al 1870
Non solo moda, ma anche design per intenditori, da 1stdibs, come questi lumi gemelli risalenti al 1870
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Suggestioni optical nel tailleur Louis Vuitton in vendita su 1stdibs
Modello originale anni Ottanta in vendita da Rusty Zipper
Modello originale anni Ottanta in vendita da Rusty Zipper

Abito anni Cinquanta proposto da Rusty Zipper
Abito anni Cinquanta proposto da Rusty Zipper


Se amate gli anni Cinquanta e lo stile Rockabilly, Collectif è il sito che fa per voi. Con sede a Londra, il sito propone una vasta gamma di modelli ispirati agli indimenticabili Fifties. Gonne a ruota, suggestioni da pin up e una vastissima selezione di accessori, per un gusto impeccabile e sofisticato.

Rusty Zipper è la più grande vetrina online di capi vintage originali: una selezione vastissima, suddivisa per decennio, dagli anni Quaranta agli anni Ottanta, per abiti, capispalla, accessori e quant’altro. Il sogno di qualsiasi vintage addicted.

 Nasty Gal è uno dei portali vintage più amati: nato come vintage shop, nel 2006, si è poi ampliato, grazie ad un incredibile successo, fino a vendere nuovi brand, tra cui Edelman e Jeffrey Campbell. Proposte sfiziose per capi da sogno. Da non perdere.

Blazer Moschino in vendita da Nasty Gal
Blazer Moschino in vendita da Nasty Gal
Maxi gonna in lana patchwork Missoni vintage, in vendita su Nasty Gal
Maxi gonna in lana patchwork Missoni vintage, in vendita su Nasty Gal
Chiffon di seta e stampe floreali per il maxi dress Givenchy vintage, su Nasty Gal
Chiffon di seta e stampe floreali per il maxi dress Givenchy vintage, su Nasty Gal

Caftano vintage online su Nasty Gal
Caftano vintage online su Nasty Gal


Unique Vintage è il luogo ideale per collezionisti ed amanti di moda vintage, dagli anni Trenta ai Cinquanta. Un tripudio di gonne a ruota, pois, quadretti vichy e stampe animalier, per una selezione interessante e un occhio di riguardo per le taglie curvy. Bellissime le proposte di costumi da bagno firmati Esther Williams. Per pin up contemporanee.

Come una pin up, col costume da bagno firmato Esther Williams, in vendita su Unique Vintage
Come una pin up, col costume da bagno firmato Esther Williams, in vendita su Unique Vintage
Quadretti vichy e gonna a ruota per il modello da perfetta pin up, Unique Vintage
Quadretti vichy e gonna a ruota per il modello da perfetta pin up, Unique Vintage
Modello originale anni Cinquanta in vendita su Unique Vintage
Modello originale anni Cinquanta in vendita su Unique Vintage

Direttamente dagli anni Trenta il lungo abito in chiffon di seta in vendita su Unique Vintage
Direttamente dagli anni Trenta il lungo abito in chiffon di seta in vendita su Unique Vintage



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Bettie Page in mostra a Bologna

Raramente un personaggio è entrato tanto nella cultura visiva e popolare di un’epoca da diventarne icona inimitabile. Ma Bettie Page, prima modella pin-up, antesignana del bondage, emblema della femminilità anni Cinquanta, ha sicuramente influenzato forse come nessun altro la cultura pop del Novecento.

L’icona viene ora celebrata, a sette anni dalla scomparsa, in una mostra organizzata dalla galleria ONO di Bologna, che apre i battenti il prossimo 29 agosto.

Bettie Mae Page nasce a Nashville il 22 aprile 1923. Dopo un’infanzia trascorsa in una famiglia poverissima con un padre che abusava di lei e delle sue due sorelle, Bettie viene lasciata in orfanotrofio dalla madre. Tutto ciò non ferma la brillante personalità della ragazza: gli ottimi voti che consegue le permettono di laurearsi in Arte nel 1943, dopo aver mancato per appena un quarto di punto una prestigiosa borsa di studio per la prestigiosa Vanderbilt University.

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Dopo il matrimonio fallito con Billy Neal, suo compagno al liceo arruolatosi durante la Seconda Guerra Mondiale, la giovane Bettie decide di trasferirsi a New York. Qui inizia a lavorare come segretaria, ma questa routine le sta stretta. Bettie sa bene di avere una grande fotogenia ma la sua bassa statura e le curve esplosive non sono in linea con le tendenze della moda, che esige mannequin assai più eteree. Tuttavia la ragazza mostra una grande consapevolezza del proprio fisico e una straordinaria spontaneità davanti l’obiettivo. Felicemente curvilinea, Bettie sfodera sorrisi ed un’irresistibile innocenza.

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Sarà in una spiaggia di Coney Island che la sua vita cambierà per sempre: l’incontro con il fotografo Jerry Tibbs segna l’inizio dell’epopea Bettie Page. Tibbs nota per primo la carica sensuale della giovane e le consiglia di adottare un nuovo taglio di capelli con la particolarissima frangetta corta, che diverrà emblema della pin-up. Come lei stessa ha dichiarato, rispetto al suo nuovo lavoro: “Guadagnavo in un giorno quello che come segretaria guadagnavo in una settimana”.

Nel 1951 Bettie posa per Irving Klaw insieme ad altre modelle. Le foto ritraggono giovani fanciulle intente a maneggiare languidamente corde e frustini: nessuno lo sa ma è l’inizio del bondage.

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Nel 1954, durante un viaggio a Miami, in Florida, Bettie conosce Bunny Yeager, ex modella nonché famosa pin-up di New York, ora aspirante fotografa. Bunny intende realizzare uno shoot ambientato nelle spiagge bianche della Florida e in particolare nel parco naturale africano di Boca Raton, location perfettamente en pendant con gli outfit animalier usati da Bettie. Le foto sono l’apice della sensualità con una Bettie versione wild che posa felina nella giungla. Ben conscia del potenziale della giovane che ha davanti, Bunny manda le foto a Playboy. La freschezza di Bettie conquista subito il patron della rivista Hugh Hefner, che la sceglie come Playmate del mese e come modella protagonista del poster per l’anniversario dei due anni del magazine, nel gennaio del 1955.

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La frangetta nera, gli outfit maculati, le scarpe a punta tonda, i look alla marinaretta sono tutti elementi salienti di una subcultura anni Cinquanta, che ha stravolto e ampliato i confini della moda ufficiale allora vigente. La cultura Rockabilly in toto deve moltissimo a Bettie Page. Quel particolare filone della moda Fifties, ancora oggi seguitissimo e redditizio per le aziende di tutto il mondo, rende interamente omaggio a questa donna e ai suoi look femminili e freschi. Ed è forse un unicum nella storia che una subcultura venga ideata ex novo da un singolo individuo.

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Prima fotomodella della storia, iniziatrice del BDSM e del Burlesque, grazie ad un fisico a clessidra dalle proporzioni degne delle statue greche, Bettie quando posa sfoggia un entusiasmo da bambina che contagia tutti. Donna concreta e misurata, dalla professionalità svizzera e dalla rara integrità morale, ha dichiarato fieramente di non essere mai uscita con un fotografo o con altre persone del settore. Numerosi però sono stati i suoi amanti, semplicemente estasiati dalla sua carica sessuale, a partire dal designer Richard Arbib, con cui viene colta in flagrante durante un focoso amplesso.

Brillante manager della sua carriera, fu designer dei suoi celebri costumi, che disegnava da sola: peccò però di ingenuità la giovane Bettie, quando la società a suo nome se ne impadronì senza mai versarle i dovuti diritti d’autore. Idolatrato oggetto del desiderio, si dice sia stata amante anche di Katharine Hepburn, che la sedusse in una stanza d’albergo. Modella richiestissima anche oltre i trent’anni, lavorò fino al 1957.

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Le sue foto scandalo suscitarono rivolte popolari e fu varato persino un provvedimento dalla sottocommissione sulla delinquenza giovanile del Senato -la cosiddetta audizione Kefauver-, che vietò le sue foto a tema sadomaso, come quelle scattate da Irving Klaw, incolpando indirettamente l’ignara pin-up di aver contribuito a causare la morte di un giovane durante un tentativo di emulazione finito tragicamente.

Temuta dalla puritana America perbenista degli anni Cinquanta, dopo il ritiro si convertì al protestantesimo nel 1958 e si trasferì in Florida. Fervente religiosa, nel tentativo di praticare la parola dei Cristiani Rinati arrivò a risposare il primo marito, che per tutta risposta cercò di ucciderla.


Alle prese con uomini che tentano invano di dominarla, Bettie è insieme tenera e ribelle nel difendere la propria indipendenza. La cifra della sua intera esistenza sta tutta nel comprendere il paradosso Bettie Page, per cui una donna divenuta per sua scelta iconica figurina del sesso è stata in realtà icona ante litteram del femminismo ed emblema dell’emancipazione femminile.

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Segnata dalla vita, la vecchiaia la vede poverissima e ricoverata per schizofrenia per ben otto anni in un ospedale psichiatrico della California. Sarà Hugh Hefner ad aiutarla: Bettie è un marchio vivente e, sebbene lei non ne sia consapevole, per risollevare le sue sorti economiche basta far sì che le vengano finalmente pagati i diritti degli innumerevoli gadget o prodotti culturali recanti il suo nome.

Idolatrata da stuoli di aspiranti modelle, sono tantissime le celebrities che continuano ad ispirarsi a lei, da Dita von Teese, odierna paladina del burlesque, a Katy Perry, da Beyoncé a Madonna.

Scomparsa l’11 dicembre del 2008, oggi l’Italia celebra il mito di Bettie Page con una mostra organizzata presso il museo ONO Arte contemporanea di Bologna. Il vernissage (29 agosto-29 settembre 2015) è composto da 55 scatti provenienti dalla collezione di Michael Fornitz e da 20 immagini a tiratura limitata: si tratta del patrimonio personale che la stessa Page donò ad un amico in punto di morte. Immagini che ritraggono una giovanissima Bettie di fronte alla macchina fotografica, ancora acerba ma già entusiasta. Il ritratto di una donna che ha avuto il coraggio di essere profondamente libera.