Sarà soffice e calda la collezione autunno inverno 2017-18 di Raf Simons. Il designer belga, direttore creativo di Calvin Klein e già guida di Jil Sander e Dior, ha avviato una speciale collaborazione per la prossima stagione. L’autorità globale sulla lana Merino The Woolmark Company sarà infatti partner del suo brand omonimo. La morbida e pregiata lana Merino è spesso usata nelle collezioni di moda uomo firmate Raf Simons. Il designer la mescola abilmente ad altri tessuti giocando con le proporzioni in linee moderne e giovani, ma scegliendo materiali della grande tradizione sartoriale. «Mi rendo conto che The Woolmark Company incoraggia i marchi a lavorare la lana Merino in modo innovativo – un materiale che amo e che uso spesso nelle mie collezioni – ha raccontato Raf Simons parlando di questa inedita partnership – Collaborare con The Woolmark Company, per creare qualcosa di speciale utilizzando la lana più fine al mondo, è stato del tutto naturale per me».
Anche l’azienda che da anni è riconosciuta in tutto il mondo come garanzia di lane e filati di alta qualità, ha voluto diffondere una nota ufficiale sulla collaborazione con lo stilista per la prossima stagione. «Essendo l’autorità globale della lana, una delle fibre naturali più fini al mondo, The Woolmark Company è orgogliosa di collaborare con designer che si spingono oltre i confini della moda contemporanea – si legge nella nota – Grazie alla partnership con Raf Simons, uno dei visionari più creativi nell’industria, possiamo dimostrare le versatilità della lana Merino, che vanno ben oltre al posizionamento tradizionale nel mercato del formale maschile. Attraverso il suo iconico lavoro, Raf Simons porterà una nuova interpretazione del mondo della lana». Per la collezione autunno inverno 2017-18 di Raf Simons sono stati scelti jersey di Fine Merino e i tessuti e filati più prestigiosi del mondo, tra cui quelli di Manifattura Sesia e Olimpais group.
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Raf Simons lascia Parigi: la moda uomo inverno 2017-18 sfilerà a New York
Raf Simons lascia Parigi per New York. Lo stilista belga ha annunciato che la sfilata di moda uomo inverno 2017-18 del suo brand si svolgerà il prossimo febbraio nella Grande Mela. Nonostante non sia stata dichiarata una ragione precisa per questo spostamento, la scelta sembra molto sensata considerando che Simons è stato nominato chief creative officer di Calvin Klein e trascorrerà quindi molto tempo oltreoceano. È già la seconda volta che il designer si allontana da Parigi: la sua ultima collezione di moda uomo è stata presentata a Firenze lo scorso giugno, in occasione di Pitti Uomo 90. Nome del fashion system da un ventennio, Raf Simons è stato direttore creativo di Jil Sander e poi della maison Dior prima di approdare, lo scorso agosto, al timone della griffe statunitense. Il suo stile minimalista e all’avanguardia sembra perfetto per accostarsi all’amato e a tratti provocatorio Calvin Klein. La collezione moda inverno 2017-18 sarà la prima a segnare l’unione tra il brand e lo stilista ed è una delle più attese della prossima fashion week di New York.
Il fatto che Raf Simons abbia scelto New York per sfilare con il suo marchio omonimo, qualunque sia la ragione di questa decisione, è molto importante per il CFDA (Council of Fashion Designers of America). La Fashion Week: Men’s della Grande Mela, lanciata all’inizio del 2015, non ha ancora raggiunto il livello di pubblico e di prestigio della settimana della moda femminile, né delle rispettive fashion week europee. L’arrivo di Simons potrebbe portare una ventata di novità, insieme all’incontenibile curiosità verso la sua prima collezione per Calvin Klein. «La moda è un business globalizzato, e le differenze tra le capitali del fashion cominciano a svanire – ha spiegato Valerie Steele, direttore e capo curatore del museo al Fashion Institute of Technology di New York – ma lo stereotipo è che New York sia troppo commerciale: Raf aggiungerà il fascino e lo charme europeo alla New York Fashion Week».
Dior, settant’anni di gloriosa storia
Settant’anni fa nasceva maison Dior.
Era l’8 ottobre del 1946, nelle mura di un appartamento collocato nell’8° arrondissement di Parigi. Qui inizia la storia di un’azienda unica, regale, che pone la donna al centro del suo universo.
Monsieur Christian Dior, dopo aver preso accordi con il magnate del tessile Marcel Boussac, costituisce giuridicamente l’omonima maison. L’apporto del ricco industriale francese era di tipo economico, Christian Dior aveva il completo comando della casa di moda.
Il couturier, affrontò la nuova sfida con destrezza, scontrandosi con le prime difficoltà da debuttante.
Raduna a sé 85 persone (sessanta erano le operarie) e inizia a lavorare sulla collezione primavera/estate che presenterà il 12 febbraio del 1947.
Delinea la silhouette dei capi; saranno due le linee che comporranno il défilé: En 8 e Corolle.
Nell’appartamento decorato in stile neo-Luigi XVI da Victor Grandpierre, nell’avenue Montaigne, presenta la primissima collezione dinanzi ad un pubblico ristretto. A sedere sulle poltrone c’è anche Carmel Snow, capo-redattrice di Harper’s Bazaar.
L’esclamazione pronunciata da Snow: “Mio caro Christian, i suoi abiti hanno un tale New Look“, ha decretato la nascita di un nuovo stile.
Icona del New Look è l’iconico tailleur Bar, ottenuta da monsieur Dior modellando la stoffa su un manichino che lui stesso aveva martellato per ottenere la linea desiderata. Il modello “numéro un, numbero one” indossato da Marie-Thérèse, annuncia l’inizio di un successo senza fine.
Alla sua morte, avvenuta a Montecatini Terme, il 24 ottobre 1957, fu Yves Saint Laurent, a soli 24 anni, a prendere le redini della direzione creativa di Dior.
Debuttò con la primissima linea, chiamata Trapezio, nel 1958. Dopo solo due anni, chiamato al servizio militare, Yves cedette il suo incarico a Marc Bohan stilista per la maison per ben 26 anni.
Gli ultimi anni del suo comando sono imperversati da problemi economici. Occasione ghiotta per l’imprenditore francese Bernard Arnault che acquisisce il gruppo Boussac di cui fa parte. Al posto di Marc Bohan viene chiamato al comando Gianfranco Ferrè, il primo italiano alla direzione creativa di Dior. Restato in carica fino al 1997, riportò opulenza al marchio, andata perduta con Bohan.
A Ferrè fa seguito l’eclettico John Galliano. Il “Pirata della moda” per quattro anni ha esaltato la fisionomia della maison con collezioni teatrali. La sua collaborazione in Dior viene bruscamente interrotta a causa del licenziamento del designer sopravvenuto come conseguenza di insulti antisemiti che lo stilista aveva mosso contro un gruppo di ebrei.
Dal 2012 al 2015, subentra Raf Simons: uno stilista garbato che ha riportato in auge le linee En 8 e Corolle della maison, esaltando l’iconica Giacca Bar.
La sua creatività forse troppo controllata, non è stata apprezzata completamente dai vertici e dagli estimatori del marchio così nel 2015 viene allontanato da Dior.
Il 2016 segna un’importante novità in Dior. Per la prima volta, una donna prende le redini della maison. Lei è l’italiana Maria Grazia Chiuri che segna un nuovo ed importante passo nella storia dell’azienda.
La collezione primavera/estate 2017 appena presentata a Parigi (qui l’articolo) conferma la donna al centro dell’universo di Dior. E’ un ritorno alle origini in chiave moderna. Finalmente una donna veste le donne Dior.
Fonte cover bloor-yorkville.com
Raf Simons è il nuovo chief creative officer di Calvin Klein
Raf Simons è il nuovo chief creative officer di Calvin Klein.
Come anticipato da D-Art.it (potete leggere l’articolo cliccando qui), le voci si rincorrevano ormai da tempo: dopo l’addio di Francisco Costa e Italo Zucchelli, la griffe statunitense era alla ricerca di un couturier in grado di proseguire stilisticamente ed eticamente la filosofia del marchio.
Raf Simons, dopo la gloriosa esperienza lavorativa da maison Dior, terminata con l’addio il 22 ottobre 2015, aveva proseguito il suo cammino lavorativo in solitaria, concentrandosi sul suo omonimo marchio e presentando durante la scorsa edizione di Pitti Uomo 90, la collezione primavera-estate 2017 (potete leggere l’articolo cliccando qui).
In Dior, dovette succedere al carismatico John Galliano che lasciò un’eredità troppo ingombrante per lo stilista belga. L’eclettismo del Pirata della moda, fu smorzato dal minimalismo di Simons che, dal 2011 fino al suo addio, lasciò non poche controversie fra gli addetti ai lavori.
La sua arte, quasi silente e maturata nella fredda Anversa, riuscì ad ogni modo a traghettare una maison orfana di un grande stilista.
L’assenza di eccessi significativi nei progetti creativi di Raf Simons, hanno convinto totalmente il fondatore del marchio, Calvin Klein. Simons siederà sulla poltrona della maison a partire dal 2 agosto 2016 e guiderà la collezione autunno-inverno 17 che verrà presentata durante la New York Fashion Week.
Fonte cover qz.com
Calvin Klein. Raf Simons sempre più vicino alla griffe
Potrebbe essere Raf Simons, il nuovo direttore creativo di Calvin Klein.
Le voci oramai si rincorrevano da tempo e pare, da prime indiscrezioni, che il designer belga stia attendendo i termini di scadenza del contratto di non concorrenza che lo vede legato a maison Dior fino alla fine di luglio, per approdare come stilista per la griffe statunitense.
La news è giunta dal sito wwd.com che riporta come fonte attendibile lo stesso fondatore del marchio, Calvin Klein, che ha rilasciato un’intervista telefonica annunciando l’ingresso di un nuovo direttore creativo a partire da agosto 2016.
Il fortunato erede dell’ambitissima poltrona lasciata vacante dopo l’addio di Francisco Costa e Italo Zucchelli, curerà le linee uomo e donna, gli accessori, le fragranze, l’intimo e il jeans.
Sempre secondo il sito, l’ingaggio di Raf Simons si aggirerebbe intorno ai 20 milioni l’anno.
Fonte cover justfashionmagazine.com
Pitti Uomo. Il grande ritorno di Raf Simons
Stazione Leopolda, Firenze. Trecento manichini, uno differente dall’altro, invadano gli spazi della struttura rappresentando i fasti professionali dello stilista belga.
Raf Simons presenta la collezione primavera/estate 2017: un viaggio retrospettivo lungo la sua florida carriera. Il suo, è stato un ritorno atteso da tutti, dopo il clamoroso addio alla direzione creativa di Dior, nell’ottobre del 2015.
Il designer, presenta un defilé paradigmatico del suo estro. La passerella è libera da sedie: il front row è una mischia di un pubblico pronto ad applaudire il lavoro dello stilista.
Camicie bianche, chiuse da una stringa nera al collo. La collezione parte proprio da questo indumento, arricchito da stampe che immortalano, in alcuni casi, i nudi del celebre fotografo americano Robert Mapplethorpe.
Ampiezze over, quelle disegnate da Raf Simons. Gilet, trench: ogni capospalla è comodo ed abbinato a capi più slim come i pantaloni svasati leggermente sul fondo, confezionati con tessuti tecnici o pelle.
Predominano il nero ed il bianco, ma la palette di colori non storce il naso al rosso acceso e al verde.
Fonte cover GQ Italia
Il ritorno di Raf Simons a Pitti Uomo 90
Dopo l’addio come direttore creativo di maison Dior, di Raf Simons si erano perdute le tracce.
Massimo riserbo sul suo futuro, fino alla notizia che è trapelata qualche ora fa: lo stilista belga parteciperà alla prossima edizione di Pitti Immagine presentando “FLORENCE CALLING: RAF SIMONS”: un evento che celebra la città toscana che ha avuto l’onore di lanciare Simons a livello internazionale.
Quello di Raf è insomma un ritorno al passato. Un rilancio a ritroso della sua carriera che vale come la rinascita della sua attività.
“Firenze ha un posto speciale nel mio cuore – ha dichiarato Raf Simons – nel corso degli anni sono tornato regolarmente per presentare il mio lavoro, o per collaborare a progetti che rispecchiassero la mia visione personale. Sono entusiasta di essere di nuovo a Firenze questa stagione, per presentare la mia collezione P/E 2017 e un progetto speciale che realizzerò proprio per Pitti”.
La notizia è stata accolta con fervore dagli organizzatori dell’evento più glamour che Firenze possa ospitare.
Lapo Cianchi, direttore comunicazione ed eventi di Pitti Immagine, ha commentato positivamente il ritorno in passerella dello stilista, ricordando alcuni progetti che videro protagonista Raf Simons: la mostra “il quarto sesso. Il territorio estremo dell’adolescenza” nel 2003 e ancora la videoinstallazione e il libro presentati per festeggiare il primo decennio dalla nascita del suo omonimo brand e, infine, la sfilata di Jil Sander quando ricopriva il ruolo di direttore creativo per la maison.
La prossima edizione di Pitti Uomo 90, in programma dal 14 al 17 giugno 2016 vedrà anche la partecipazione di Lucio Vanotti con il progetto Pitti Italics, Fausto Puglisi protagonista di Pitti Italics Special Event, Visvim, special guest del Designer Project e Gosha Rubchinskiy.
Cover fonte i-d.vice.com
Jonathan Saunders sempre più vicino a Dior
Le voci si rincorrevano già da qualche mese ed ora sembra ufficiale: Jonathan Saunders, lo stilista britannico nato a Glasgow nel 1977, potrebbe essere il nuovo direttore creativo di maison Dior.
Il giovane studente del Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, laureatosi con una collezione di caftani in chiffon ispirati dalla copertina dell’album “Yellow Submarine” dei Beatles, sembra sia il couturier adatto per riportare il marchio di lusso parigino sulla rotta che era abituato a sorvolare.
Tra le esperienze lavorative accumulate durante la sua attività di designer, sono degne di nota le collaborazioni intraprese con Alexander McQueen di cui disegna le fantasie della collezione McQueen 2003 e con Pucci (in quegli anni sotto la guida di Cristian Lacroix n.d.r.), Chloé e Paul Smith di cui ha curato la consulenza.
Lo spirito imprenditoriale di Jonathan gli permette di fondare, in conclusione, una casa di moda tutta sua: la Jonathan Saunders, che esordisce durante la settimana della moda londinese, per poi essere trasferita a New York (per una naturale evoluzione, dirà lo stilista) e approdando infine, nuovamente a Londra.
La Jonathan Saunders come già si era appreso negli scorsi mesi, ha chiuso i battenti con la collezione spring/summer 2016 e questa decisione è stata per molti, la prima avvisaglia di un possibile inserimento di Saunders nel team Dior.
Lo stilista britannico, aveva giustificato questa difficile e sofferta decisione dichiarando: “Non è una decisione che ho preso con leggerezza e sarò eternamente grato al mio team e alla mia partner Eiesha (Eiesha Bharti Pasricha investitrice della griffe n.d.r.) per il loro lavoro. Ringrazio gli amici che ho incontrato durante questo percorso e non vedo l’ora di lavorare con loro su altri progetti”.
Altro tassello che lascia tremare gli ammiratori del marchio di lusso parigino è la scelta proclamata solo pochi giorni fa, di presentare la collezione cruise 2017 proprio a Londra, patria dello stilista.
Jonathan Saunders, il talentuoso designer tanto acclamato oltremanica, potrebbe dunque ricoprire un ruolo ambitissimo, conteso da diversi stilisti in cerca di occupazione e si spera possa far dimenticare le imprese artistiche dell’ormai quasi scordatoto Raf Simons.
Raf Simons lascia Dior
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno: Raf Simons lascia la direzione creativa di Christian Dior. È Sidney Toledano, CEO della celebre maison francese, a darne conferma in un comunicato stampa diffuso questo pomeriggio. Lo stilista belga avrebbe motivato la sua scelta affermando di volere concentrarsi sulla sua linea e sulle sue passioni.
Direttore creativo di Dior dallo scorso 2012, Simons subentrò a John Galliano, licenziato per le sue affermazioni antisemite. Un fatturato in continua crescita per la storica maison, grazie anche all’operato di Simons.
Si chiude quindi con la collezione Primavera/Estate 2016, appena presentata a Parigi, la parentesi Raf Simons per Christian Dior. Adesso ci si interroga su chi prenderà il suo posto: tra i nomi più papabili sembra ci siano Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, e Phoebe Philo, attualmente alla guida di Céline.