Svelata la nuova collezione di fragranze firmate Laurent Mazzone Fil D’Or

FIL D’OR N 1 – FIL D’OR N 2 – FIL D’OR N 3 Tre profumi ispirati all’eleganza incantata dell’alta moda  

Il 6 marzo, in concomitanza con Esxence 2024, è stata presentata la nuova linea Extrait de Parfum di Laurent Mazzone, presso il noto locale milanese “Gattopardo” e alla presenza della stampa Internazionale, profumieri provenienti da tutt’Italia, Influencer & Perfume Specialist.

La collezione Fil d’Or è un omaggio alla Haute Couture che ci permette di accedere a un mondo esclusivo, dove l’eleganza si adorna con audacia e modernità. Fil d’Or celebra tutti i grandi stilisti che hanno elevato la moda ad una meravigliosa forma d’arte, una linea di fragranze uniche che esprimono il fascino onirico di artisti inimitabili. Un intenso scambio che combina il savoir-faire dei profumieri con quello dei grandi designer. Ogni accordo riflette la precisione di un taglio sartoriale o di un drappeggio. Una linea che si compone di tre fragranze realizzate a mano come preziosi capi di Haute Couture dal tocco chic e barocco. Una collezione di Extrait de Parfum sofisticata e seducente che incarna l’aura snob di una sfilata, lo spirito visionario di un designer. La bellezza del tessuto, così nobile e prezioso, si intreccia e si congiunge con le note di essenze floreali, legnose o ambrate. Tre oggetti del desiderio, esaltati all’interno di uno scrigno prezioso di colore blu notte, adornato con tre fili dorati che sigillano tesori preziosi. 

FIL D’OR N 1 – FIL D’OR N 2 – FIL D’OR N 3
Tre profumi ispirati all’eleganza incantata dell’alta moda

LA LINEA DI EXTRAIT DE PARFUM
Il fascino androgino e disarmante di un abito sartoriale, dove le note di tabacco e di quercia si
intrecciano perfettamente con quelle di essenze floreali, legnose e ambrate, definiscono Fil d’Or N.1.
L’opulenza della rosa turca, la carezza della seta, la nobiltà delle materie prime, ispirano la sensualità sinuosa di Fil d’Or N. 2. La vellutata immediatezza del cashmere di Fil d’Or N. 3 completa un guardaroba di lusso essenziale con un tocco sofisticato di incenso e legno di sandalo.

Tre Maestri uniti con un Filo d’Oro per creare una collezione unica
Moda e profumeria si sono sempre influenzate e ispirate a vicenda.
Un romanticismo esaltato negli anni ’20: un periodo tinto d’oro, ricco di splendore e di profumi
leggendari. Dopo la liberazione, una nuova ondata di ispirazione è emersa dal mondo della moda, resa ancora più celebre dal successo dei profumi firmati dai più grandi couturier.
Ancora oggi, questi due mondi continuano a completarsi a vicenda: l’esperienza del profumiere
riecheggia quella del designer. Un legame profondo, intrecciato nel tempo che Laurent Mazzone abbraccia completamente in questa nuova collezione. La creazione di questo incredibile trio di essenze è affidata, sotto la sua direzione artistica, ai maestri profumieri Vincent Ricord e Bruno Jovanovic. Insieme hanno trasformato la loro arte in creazioni profumate e hanno saputo trasferire la bellezza di una magnifica silhouette all’interno di una formula magica.

FIL D’OR N° 1
“Un sofisticato elisir, tessuto con materiali nobili e originali.” Una scia profumata ambrata, legnosa e liquorosa.
Una combinazione olfattiva sexy e sofisticata, come una camicia morbida e setosa che sfiora e
accarezza la pelle nuda. Un elisir inebriante che trae il suo gusto proibito dalle calde note di rum, tabacco e davana, una nota aromatica con note sciroppose di liquore. Vaniglia e labdano si uniscono sul fondo della fragranza per aggiungere morbidezza a Fil d’Or N 1, mentre le bacche rosa e la quercia conferiscono un tocco di raffinatezza alla composizione.
Extrait de Parfum concentrato al 30%

Note di testa: Rum, Davana, Bergamotto, Pepe Rosa
Note di cuore: Mirra, Pepe, Tabacco, Assoluta di Osmanto, Legno di Sandalo
Note di fondo: Labdano, Muschio, Tonka, Vaniglia, Infusione di Quercia

Fil D’Or N°2
“Osare l’eleganza con un tocco di eccentricità.”
Un profumo floreale, legnoso e speziato che trasuda eleganza.
Come un fine capo di velluto, la scia di Fil d’Or N 2 scivola sulla pelle con raffinata sensualità.
Un percorso scolpito, cesellato da materiali nobili, dove l’assoluta di rosa damascena si fonde
con il profumo inebriante della mirra. L’ assoluta di osmanto infonde un senso di mistero. Un
accordo floreale e speziato che si adagia sul fondo su un letto intriso di prezioso legno di agar.
Extrait de Parfum concentrato al 25%

Note di testa: Arancia Amara, Davana, Mirra
Note di cuore: Infusione di Rosa Turca, Assoluta di Osmanto, Geranio d’Egitto, Cannella
Note di fondo: Clearwood®, Estratto di Cipriolo, Oud Firbest®, Cisto, Assoluta di Labdano

Fil D’Or N°3
Una scia ambrata, legnosa e liquorosa.
“La carezza gentile del cachemire racchiuso in un flacone”.
Fil d’Or N. 3 è una combinazione olfattiva sexy e sofisticata, una camicia morbida e setosa che sfiora e accarezza la pelle. Uno di quei capi essenziali che, come un morbido cachemire, dona serenità e comfort. Un accordo legnoso, che viene riscaldato dal dreamwood, una
nuova materia prima, che esalta le ricche e cremose sfumature del legno di sandalo, avvolto nel cedro, la vaniglia e il muschio. L’accordo raggiunto è un sofisticato elisir, tessuto con materiali nobili e invitanti.
Extrait de Parfum concentrato al 25%

Note di testa: Rum
Note di cuore: Patchouli SFE®, Legno di Cedro della Virginia, Incenso
Note di fondo: Dreamwood®, Muscenone®, Vaniglia

Extrait de Parfum 100ml – Prezzo al pubblico € 350,00



Antonio Marras presenta la prima Limited Edition di Profumi

VIAGGIO NELLA SARDEGNA DEI RICORDI IN 9 FRAGRANZE

ANTONIO MARRAS PRESENTA LA PRIMA LIMITED EDITION DI PROFUMI

Nulla sveglia un ricordo quanto un odore. (Victor Hugo)

Inebriante, evocativo, impalpabile. E ancora, sacro, misterioso, epifanico. L’arma non affilata, eppur pungente, della Dea Afrodite. Attraverso la sua storia si può narrare quella del mondo.

Il profumo ha attraversato i secoli umani di cui ne pervade la memoria sensoriale da sette millenni. Per gli antichi egizi era il ponte tra sacro e profano, le fragranze imbellettavano i vivi e mettevano in contatto con i defunti, anello di congiunzione tra la dimensione terrestre e quella divina. Il “per fumum” dei romani, letteralmente “attraverso il fumo” per creare atmosfera, comunicare, conversare, accogliere. L’accessorio liquido e impalpabile più desiderato e amato al mondo, che ancora oggi suscita ricordi ed emozioni e plasma l’immagine che trasmettiamo.

Storie, momenti, luoghi e persone che Antonio Marras ha voluto rinchiudere in 9 fragranze limited edition; sono temporali che irrompono inattesi e furibondi, terreno bagnato dalla pioggia, è lo sventolio di canovacci stesi al sole, il sottobosco, il primo caffè della giornata. È Sardegna. È Alghero.

Ambat è un ciclone tropicale ad Alghero, che interrompe il ritmo lento dell’estate e regala nuove emozioni, brividi ed energia. Un Eau de Parfum dal colore azzurro come il cielo e il mare, capace di donare la tranquillità agli spiriti più avventurosi. Una fragranza ozonata e dal fondo ambrato, le cui note di cristalli di sale riproducono la fresca brezza marina.

Core meu, il cuore della maison Antonio Marras, nel tono del bordeaux, il colore marrassissimo, in grado di trasmettere sensualità e passione da ogni prospettiva. Core meu apre con la familiarità sarda dell’elicriso per poi raccontare il misticismo del patchouli abbandonandosi alla persistenza del ricordo dell’incenso. Amori e passioni, forti e persistenti, ma che rendono la vita lieve e dolce.

Coronada, la natura selvaggia e variegata della Sardegna. Verde come la vita, il profumo ti accompagna in una passeggiata rinvigorente nella natura più intensa. Un’ eau de parfum vivace ed energico grazie al limone e alle erbe aromatiche. L’elegante accordo del gelsomino e l’Elicriso incontrano il calore e la seduzione di un fondo di labdano e muschio. Quando arrivi ad Alghero lo senti subito, è l’Elicriso.

Efix, patrono della Sardegna, nome simbolo della famiglia Marras. In Efix vibra la saggezza di un mondo ancestrale tra il biblico e l’omerico. L’essenza della nobiltà d’animo e dell’ardore. Un profumo dal colore neutro, rassicurante, che riflette raffinatezza e purezza. Le foglie di salvia unite all’incenso, rinfrescati dalla lavanda e dal muschio bianco. È il ricordo di infanzia del salone del barbiere, quello di una volta, con i muri ricoperti di calendari profumati.

Lljua è la parola tipica algherese, di origini catalane, assurta a definire quell’ atteggiamento di chi possiede il segreto della vita e riesce ad essere felice anche se solo sfiorato da un raggiodi sole in una giornata uggiosa. È il giallo di curiosi, ottimisti, gioiosi, allegri e spensierati. È la campagna e le alture vista mare di Alghero, dopo una pioggia di marzo.

Lu sidaru, il tesoro di Alghero; fuoco, legna, pietra, cuoio – terra, pioggia e vento. L’intensità di un profumo, capace di dischiudere la sfavillante moltitudine dell’oro, dell’argento e delle pietre preziose. Il colore arancio cotto, espressione del desiderio, dell’ambizione, e della creatività, per personalità forti, indipendenti, che lasciano il segno.

Perdas, la sicurezza indimenticabile di una sensualità antica, delle case in pietra di Alghero, del fuoco acceso e l’atmosfera della festa. Una fragranza che porta con sé la magia e il fascino di un istante di benessere e felicità. Un Eau de Parfum rassicurante ed equilibrata grazie al mix di zafferano, patchouli e iris, sigillata dall’emanazione sensuale del cuoio più pregiato.

Vaillet si ispira al nome del Santuario di Nostra Signora di Valverde, riferimento fondamentale per la cultura algherese. È un’ode al legno di cashmere, una passeggiata a perdersi nelle campagne verdi di Alghero. La sublimazione di un momento, la magnificazione dell’esperienza. Una fragranza esotica, sensuale, dal sillage intenso e dal colore dell’ambra.

Ziqqurath, chiude il cerchio, allontanandosi con il pensiero verso un oriente che nasce dalle note di caffè, mandorla e bergamotto, per dischiudere un cuore vibrante di geranio e cardamomo arrivando poi ad un sontuoso fondo di benzoino e ambra. Dal color pervinca, delicato e singolare, questa fragranza avvolgente e maestosa, dona eleganza dal fascino nobile. Tempi arcaici densi di storia e cultura, l’unione tra cielo e terra, il punto d’incontro tra uomo e divinità.

Edizioni limitate, come i ricordi, ormai passati, destinati a rivivere grazie ad un profumo. 150 ml per visitare un luogo mai visto o tornare con la mente alla propria infanzia. È la Madeleine di Proust alla ricerca di quel tempo perduto, di colpo ritrovato.

“Essenziale, nardo e nasi” – L’odore della Guerra

L’ODORE DELLA GUERRA

Non ricordo i nomi delle strade o delle vie, ma rammento i volti, le tante persone che ho conosciuto.

Kateryna mi sorprese portandomi un fiore, me lo regalò poco prima dell’inizio dell’evento. Fu un gesto di rara semplicità e privo di malizia: si avvicinò a me mentre il suo ragazzo la osservava a pochi metri di distanza, e mi porse una rosa: eretta, timida e profumata.

Ogni tanto una donna si annusava il polso, una, due volte e poi mi abbracciava: “Vuoi essere il mio marito italiano?” mi chiese Irina ridendo con gli occhi pieni di quell’ironia che è il miglior antidoto contro ogni forma di seduzione.

Ero stanco di raccontare i miei profumi ed ero stanco di spruzzare ogni lembo di carne mi mostrassero: gelsomino, fava tonka, pepe rosa, mela rossa, benzoino, cardamomo, magnolia, camomilla romana, sandalo, ylang ylang, fico, alloro, mirra, castoreum…era tutto nell’aria, nebulizzato come gli sguardi pieni di vita.

Avevo perso un paio di partite a scacchi bevendo cioccolata calda, anzi ero stato umiliato, davvero! E la cosa mi faceva ridere, non riuscendo a trovare impeto agonistico in quel che non so fare. Avevo cenato, avevo camminato, avevo bevuto, avevo stretto centinaia di mani e odorato il collo di decine di donne sinuose come cigni, pericolose come gatti che mostrano la pancia. 

Alle tre di notte, avevo mischiato le carte e trovato quella giusta in un mazzo da poker, nella sosta tra una mano e l’altra, presentato come un “grande mago” dal punk sessantenne che gestiva la bisca priva di alcolici. Giochi di prestigio…

Che odore aveva Kiev?

Quello delle donne, dell’azzardo, dell’amicizia spontanea e anche quello dei miei profumi.

Quante narici sotto questo ponte. Ognuno ha le sue due narici. Due di tutto, o quasi. Un signore ha perso la mano destra, ha fasciato il moncone con della stoffa e odora di metallo rosso e fumo. 

Un cane beve da un tubo esploso sotto l’asfalto, ha un collare con una medaglietta a forma di osso, da chi ritornerà? 

Una madre allatta al seno, e mi viene fame. 

Bruciano copertoni, ovunque, sembrano milioni di Narciso Rodriguez in fumo. Il gas è nell’aria come il pericolo di una pentola d’acqua bollente trasbordante che ha spento il fuoco. Non c’è nessuna finestra da poter aprire; spero che il vento non si raffreddi e che non smetta di portare lontano questo sudore di terra e spavento. Non sappiamo chi o cosa stiamo aspettando, ci stringiamo alle nostre coscienze con la certezza di qualche razionale motivo deciso da qualcuno più intelligente di noi: più esperto, più audace. Siamo migliaia sotto al ponte, e ognuno crede di essere l’unico a non conoscerne il motivo: un altro mondo, un altro modo di vivere o sopravvivere. Mi fido dell’intuito delle donne (tante) e quindi anche del mio. 

Restiamo immobili: ferocemente pazienti, da quattro giorni.

Dopo l’oro e i diamanti e il lusso e i profumi ora sono i nostri corpi che pretendono: siamo quello che i russi hanno di più prezioso, noi come gregge loro come lupi che si pensano pastori.

L’acre aroma della polvere da sparo mi ricorda Capodanno, e il sangue che esce dagli occhi di quella donna ha lo stesso impeto di uno spumante: sembra caldo come le sue grida e il suo pianto di sale che “la disinfetta”, dice uno.

Una guerra contro i gay, hanno proclamato una “santa” guerra; e pensare che nei film i gay sono amici di tutti.

Ma sì, distruggete Sodoma e le sue madri e i loro figli! Ipocriti. Immagino che ucciderci sembrava una buona idea sul momento, coprirci con due metri di detriti, nasconderci nell’oblio: “Ehi ragazza ucraina, stai per morire!” 

“Grazie! Me l’aspettavo.”

Forse la morte sarà più bella della vita. Oppure… dovremmo muoverci, dovrei provare a salvarmi, correre. Non riesco.

Ho fatto l’amore a quindici anni, non mi scandalizzo di morire a venti.

In tasca ho uno snack, ma mi vergogno e lo lascio lì, con le sue mandorle, i cinque cereali, le fragole essiccate e le sue settantacinque calorie. 

Un tizio ci raccomanda di non respirare l’aria perché è tossica: “Troppe polveri!”. Cosa dovremmo respirare? Non ho neanche una mascherina con me, nemmeno i documenti. Non ho acqua, non ho cambi, non ho il mio gatto, non ho metri di distanziamento sociale, non ho idee, non ho buonsenso, non ho un reggiseno, ho solo paura… e profuma di brioche, di panna acida e ricotta, di buccia di limone, profuma di desiderio, di sochniki.

Nessuno è riuscito a portare molto con sé, se non il battito del cuore, le vie urinarie, il tunnel carpale, la miopia, la gotta, il diabete, la dentiera, la prostata, il mestruo, il rush cutaneo e i ruttini… Qui sotto, siamo solo anziani, donne e bambini.

Quando la corrente gira sembra di essere in un caseificio: l’olezzo dei corpi e delle ferite e della merda dei meno coraggiosi ci ha trasformato in una massa di potenziali cadaveri, eppure è vetriolo e fiamma a scorrerci nelle vene. 

Una bomba ha acceso il cielo nonostante il giorno. Gli uomini combattono come tigri e muoiono come bambini durante la ricreazione alle elementari: spesso tra le fiamme di un’esplosione, tra i vapori ustionanti che deflagrano i loro corpi, cuocendoli più rapidamente di qualsiasi fast-food.

Ricordi di cheratina bruciata, doppie punte, doppia morale, un indizio, un popolo, unica fine.

Piango anche io, ma in silenzio senza cercare sguardi. 

“Non piangere, o se vuoi piangi per loro che ci stanno ammazzando!” mi consola una signora.

Le lacrime hanno il sapore di Odessa. Sono solo una giovane ucraina con un futuro da inventare, non sono una Dea, non sono Venere… e la spuma del mare. Ho paura, non riesco a smettere.

Vorrei regalare un fiore a qualcuno: una rosa che spezzi l’odore dell’angoscia, dei morti, degli edifici crollati, del cemento, della benzina, delle armi. Ma la rosa è svanita, non esiste più. 

È un peccato puzzare? Non c’è rimedio. Probabilmente serve a compensare questa nefandezza: scacciare il peccato con il peccato. La natura ci riporta a sé, ci pretende: perché questa puzza di vissuto, così terribilmente preistorica, ricapitola l’universo intero. 

E sembra sia questo l’odore della fine, come fu quello dell’inizio: semplicemente un odore umano. 

La morte, dunque, è talmente naturale che il suo odore di martirio e di vita confina con ogni sogno di libertà. Almeno con il mio…

Vuoi sapere di cosa odora la guerra? 

Ecco, la prima nota che sentirai sarà quella di una bellissima rosa.


(foto in copertina di Alfred Eisenstaedt, 14 agosto 1945, Leica IIIa)

Christian Louboutin lancia una linea di profumi

Nuova importante avventura si preannuncia per Christian Louboutin che ha deciso di lanciarsi in una nuova sfida: conquistare le beauty lovers.

La nota griffe ha infatti messo a punto tre fragranze: Troblue in heaven, Bikini This Sera e Tornade blonde.

 

Profumo "Bikini questa sera"
Profumo “Bikini questa sera”

 

Profumo "Tornade Blonde"
Profumo “Tornade Blonde”

 

Profumo "Trouble in heaven"
Profumo “Trouble in heaven”

 

 

Dopo il maquillage (celeberrimo è il rossetto da appendere al collo), il marchio ha pensato di allargare la linea beauty inserendo tre fragranze:  “Volevo festeggiare la donna e i suoi desideri – ha dichiarato lo stilista – Ho volute queste fragranze per migliorare un aspetto della propria personalità e magari rivelare qualcosa di lei che nessuno conosceva prima. In un certo senso – continua Louboutin- per creare questi profumi mi sono trasformato in una sorta di regista: alcuni registi vogliono avere sotto controllo tutto il processo di messa in scena, altri vogliono il potere di rivelare carattere e personalità dei personaggi. E’ quello che ho sempre cercato di fare creando scarpe. Ora lo sto facendo attraverso l’alchimia della fragranza: voglio fornire alle donne un ulteriore strumento per esprimere se stesse”.

Le bottiglie che contengono queste fragranze sono state concepite dallo stesso designer che è stato affiancato da Thomas Heatherwick. La loro forma ha l’aspetto di un totem o di un Oscar e rispetta l’inconfondibile design della celebre casa di scarpe di lusso.

 

 

Fonte immagini christanlouboutin.com