La nuova campagna pubblicitaria primavera/estate 2017 di Chanel

È Arizona Muse il volto scelto da Karl Lagerfeld per la nuova campagna pubblicitaria primavera/estate 2017 di Chanel. La modella statunitense viene immortalata come una lolita cyborg in foto dal piglio ironico e futurista. In bilico tra i manga giapponesi e suggestioni robotiche, la campagna pubblicitaria firmata dall’obiettivo di Lagerfeld riprende il filone di Data Center Chanel, il tema della sfilata primavera/estate 2017 della maison.

Una moda 3.0 che coniuga la classe senza tempo tanto cara a mademoiselle Coco ed inediti virtuosismi tecnologici, per una primavera/estate 2017 in bilico tra passato e futuro. Con lo styling firmato da Carine Roitfeld e le foto realizzate dallo stesso Lagerfeld, la nuova campagna pubblicitaria Chanel rivisita lo stile più iconico della maison ad inedite ispirazioni robotiche, tra stampe psichedeliche e colori fluo.

Una donna robotica che rivisita il più classico dei tailleurini in tweed a suggestioni spaziali: è l’avvento dell’era digitale ad aver ispirato a Lagerfeld la nuova collezione, ed ora la nuova campagna pubblicitaria. Arizona Muse, classe 1988, interpreta con brio ed ironia il mood della collezione primavera/estate 2017 di Chanel. Non mancano dettagli pop e funky, sebbene prevalga il filone space oddity.

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Intanto la maison ha anche svelato i nomi dei protagonisti della campagna della nuova it bag Gabrielle: la borsa, che è stata presentata lo scorso settembre durante la sfilata primavera/estate 2017, vedrà protagonisti della adv Cara Delevingne e Kristen Stewart, muse di Lagerfeld, la blogger ed incarnazione dello stile parisien Caroline de Maigret e il rapper americano Pharell Williams, che ha sfilato per la maison nell’ultima sfilata Métiers d’Art, nella cornice dell’Hotel Ritz di Parigi. La campagna pubblicitaria della nuova it bag, uscirà il prossimo 3 aprile. #TheCHANELGABRIELLEbag sarà l’hashtag ufficiale per seguire l’evento. Stay tuned.

Lea T. ed Irina Shayk protagoniste della nuova campagna pubblicitaria Givenchy

Una distesa di sabbia fa da sfondo alla campagna pubblicitaria Givenchy primavera/estate 2017. Dopo essere stato scelto da Roberto Cavalli, il deserto diviene protagonista anche della ADV firmata Riccardo Tisci per Givenchy: eletto topos indiscusso della moda per la prossima stagione estiva, il deserto si conferma location ideale per campagne pubblicitarie dal fascino unico.

E nell’immensa distesa di sabbia bianca si ergono come protagoniste assolute due icone della moda: Lea T. ed Irina Shayk, che posano per Givenchy quasi struccate, immortalate in tutto il loro splendore e nella loro naturale bellezza. Una dual campaign iconica, che celebra lo stile della maison Givenchy tra passato e presente: non mancano suggestioni lady like nelle borse preziose dal piglio bon ton, declinate ora in un inedito color melanzana. I capi svolazzano invece impalpabili tra le dune del deserto.

Gli scatti della nuova campagna pubblicitaria, realizzati dal duo creativo di Mert & Marcus, immortalano lo stile Givenchy e la bellezza delle due muse scelte da Riccardo Tisci. Figura controversa e affascinante, Lea T. (pseudonimo di Lea Cerezo), è stata la prima top model trans. Classe 1981, la bellissima modella è nata a Belo Horizonte, in Brasile, figlia del calciatore Toninho Cerezo. Personaggio dallo charme quasi tragico, la vita di Lea T. è costellata da sofferenza, fino alla scelta di dare voce alla sua natura femminile.

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Irina Shayk, nata in Russia trent’anni fa, è emblema di una femminilità esplosiva. Considerata da più parti come una delle donne più belle del mondo, la statuaria top model è stata al centro del gossip anche per le sue storie d’amore, come quella che ha vissuto al fianco di Cristiano Ronaldo e, ora, quella con l’attore Bradley Cooper, da cui starebbe aspettando il primo figlio.

Presentata a Roma la collezione di MVP per Trussardi

Ha avuto luogo nella boutique di Trussardi di via Frattina il party esclusivo per il lancio della nuova collezione di bijoux disegnati da Maria Vittoria Paolillo per la maison del Levriero: un’esclusiva capsule collection per la prossima primavera/estate. I gioielli, che hanno già sfilato lo scorso settembre, durante la Milano Fashion Week, sono stati ora presentati ufficialmente al pubblico, in una serata ricca di ospiti illustri.

Un’affinità elettiva lega la designer a Gaia Trussardi, direttore artistico del brand, presente all’evento. Galeotto fu Instagram: proprio sul celebre social network Gaia Trussardi rimase colpita dalla visione architettonica dei gioielli di Maria Vittoria Paolillo. Da qui l’inizio di una collaborazione.

Maria Vittoria Paolillo, giovane designer (appena 25enne), crea il proprio marchio dopo gli studi di gemmologia e i numerosi viaggi che l’hanno ispirata: dietro l’acronimo MVP si cela la volontà di emanciparsi: la passione per le gemme, trasmessale dal nonno, capostipite dell’azienda di famiglia, la rende ora pronta per svincolarsi dal lavoro della famiglia Paolillo e confrontarsi con materiali più accessibili come l’argento. Il brand che porta il suo nome si caratterizza per un’estetica nuova, in un connubio di arte ed alta gioielleria. La collezione MPV per Trussardi è composta da monili in bronzo dai cromatismi accesi e dalle suggestioni Eighties: largo a tinte fluo, dall’appeal vitaminico, perfette per accompagnare la collezione disegnata da Gaia Trussardi per la prossima stagione estiva.

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Orecchini, anelli e collari declinati in cinque colori, dall’oro giallo al rosa fino al verde, al rosso e al fucsia. Già disponibile nei negozi Trussardi di Roma, Milano e Napoli, la collezione è stata presentata nell’ambito di un esclusivo cocktail party, che ha visto la presenza di numerosi ospiti, da Michela Andreozzi a Fortunato Cerlino, da Gabriele Mainetti a Paola Turci fino ad Ilaria Spada.


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Nella collezione Trussardi Primavera/Estate 2017, Gaia Trussardi utilizza la moda alla stregua di una forma di dialogo universale che unisce mondi, culture e domande sulle conseguenze del post-moderno. Numerosi i riferimenti filosofici e pop, dalle teoria post-moderniste di Theodor W. Adorno alla filmografia di Baz Luhrmann. Largo a suit pop e cromie lampanti tipicamente anni Ottanta: tra la logomania e denim laminato, largo ad un’estetica nuova, che rompe con il passato e attinge alle controculture e all’era digitale, in un ponte ideale tra passato e presente.

L’età del jazz in passerella da Undercover

Sulle note di un sassofono sfila alla Paris Fashion Week la collezione primavera/estate 2017 di Undercover. L’atmosfera è intrisa di suggestioni rétro: dominano i Roarin’ Twenties, per volumi rilassati e femminilità moderna. La musica è la protagonista assoluta di un défilé altamente evocativo: Jun Takahashi si ispira ai suonatori jazz, tra modernismo e grafismi dal piglio surrealista. Le note di un pentagramma impreziosiscono cardigan, maxi gonne e baggy pants, insieme a strumenti musicali, declinati in chiave astratta con variazioni cartoon. Il mood dei capi che si alternano sulla passerella è dichiaratamente sporty, anche se non mancano citazioni erudite e sofisticate, come il tailleurino dal piglio bon ton che sarebbe piaciuto a mademoiselle Coco Chanel. Ogni outfit è accompagnato da un cappello: in primis tocca al basco alla francese, anche se ad incantare è il turbante, copricapo iconico per eccellenza a cavallo tra gli anni Venti e i Quaranta. Le modelle sfilano dentro bluse arricchite di ruches, cardigan in tweed e vibrazioni jazz. Fili di perle sbucano stampati su maglie accollate, pattern floreali illuminano vestitini che ricordano lo sportwear, a metà tra polo e prendisole. Largo a citazioni di Man Ray e deliziosa ironia in chiave glossy.

La Royal Rebel di Emanuel Ungaro

In passerella da Emanuel Ungaro full immersion nel glamour di ispirazione Eighties. Fausto Puglisi gioca con rouches e asimmetrie per una collezione che cita il filone punk, tra capi in pelle e dettagli strong. Ma questa non è l’unica fonte di ispirazione per lo stilista messinese, che reinterpreta il videoclip registrato nel 1986 dalla principessa Stephanie di Monaco per il lancio del suo disco Ouragan. In pieno stile anni Ottanta, il video con cui la ribelle di casa Ranieri si cimentava in un’inedita avventura musicale, la immortalava in fuga inseguita da un elicottero, tra abitini in pelle dal piglio aggressive e micro bikini audaci. Immancabili le giacche biker con spalline imbottite, cifra stilistica del decennio in questione. Al suo terzo anno alla direzione artistica del marchio Emanuel Ungaro, Puglisi tratteggia un encomiabile e suggestivo ritratto della «Royal Rebel» per antonomasia: in passerella è un tripudio di ruches e pois, tra black and white e colori fluo. Suggestioni couture nei tagli dei vestiti, grinta allo stato puro nei pantaloni di pelle e nelle minigonne.

Estetica pop per Olympia Le Tan

Da sempre pasionaria di sapienti suggestioni vintage, Olympia Le Tan non si è smentita neanche stavolta: la collezione primavera/estate 2017 che ha sfilato nell’ambito della Paris Fashion Week rispecchiava pienamente l’estetica pop a cui la designer ci ha ormai abituati. Una sfilata ricca di spunti, che mixa citazioni grunge anni Novanta a riferimenti rétro tratti dagli Swinging Sixties. Largo a stampe che ricordano i manga giapponesi, tra dettagli cartoon che strizzano l’occhio al Surrealismo, come lune e stelle comete applicate, ed iconiche stampe in pieno stile pop art. Tripudio di paillettes ad illuminare maxi dress in total black dalle linee orientali; grunge anni Novanta nel denim, che la stilista usa per la prima volta. Largo a bomber e capispalla ricchi di decorazioni, per una moda che indugia fieramente nel kitsch, tra citazioni streetwear e colori vibranti. Non mancano tra i patchwork in stile Liberty anche le illustrazioni realizzate da Pierre, il padre della stilista, tra vestiti accollati e grafismi psichedelici rubati alla subcultura anni Sessanta: ecco citate le opere di Rick Griffin, Seymour Chwast, Milton Glaser, Tadanori Yokoo, Michael English, Nicole Claveloux. Evidente l’influenza di Keiichi Tanaami and Victor Moscoso nelle iconiche borse, da sempre emblema della maison.

Delicatezza vittoriana per Veronique Branquinho

Leggiadra e romantica la donna a cui si rivolge Veronique Branquinho per la primavera/estate 2017: in un tripudio di delicatezza sfilano lunghi abiti in impalpabile plissé di seta. Largo a balze e ruches per dettagli preziosi e iperfemminili: candore nel rosa, che domina la palette cromatica. Delicato tapestry floreale dal piglio rétro impreziosisce i capi che si alternano sulla passerella. La stilista ha dichiarato di essersi ispirata a certa carta da parati sbiadita risalente al 18esimo secolo: l’appeal romantico e le suggestioni vintage ci sono tutti, nel cotone e nelle gonne plissettate in pattern floreali. Delicatezza nelle bluse dégradé che sembrano rivivere dall’età Vittoriana. Largo anche a dettagli in pelle, come negli stivaletti effetto trompe l’oeil. Una collezione altamente evocativa.

Romanticismo sporty per Paul & Joe

Allure romantico per la collezione primavera/estate 2017 Paul & Joe, che ha sfilato alla Paris Fashion Week. Volumi over dalle suggestioni sporty si sposano a dettagli iperfemminili, come i pattern floreali. Fedele al suo stile, il brand francese presenta una collezione in cui il comfort regna sovrano. Sophie Méchaly mixa ispirazioni streetwear a grande vestibilità, senza rinunciare alla femminilità. Largo a capi fluidi e colori delicati, tra sovrapposizioni e sperimentazione. Spiccano bluse, pantaloni baggy, dettagli in tulle, paillettes e piume, top in popeline da indossare con camicette bianche dalle linee basic e tanto denim per patchwork caleidoscopici. Largo a righe optical e colori vitaminici, tra bretelle irriverenti e ironia. Non mancano elementi che strizzano l’occhio ad un neoromanticismo, come le decorazioni floreali e i dettagli paillettati in stile pop art/surrealista. Ai piedi delle mannequin platform in rosa e bianco. Nel front row siedono Ilona Smet ed Olivia Palermo.

Il punk in chiave couture di Andrew GN

Sofisticata, eccentrica e affascinante la collezione primavera/estate 2017 di Andrew GN, che ha sfilato alla settimana della moda parigina. Lo stilista, nato a Singapore, non è nuovo a certe incursioni nell’alta moda: il suo è un prêt-à-porter che tanto attinge dalla couture, sia nella scelta dei materiali che nelle sapienti lavorazioni artigianali. Sul catwalk è un’esplosione di suggestioni luxury che creano funambolici contrasti con citazioni punk anni Ottanta. Largo a lunghi abiti a sirena in denim impreziositi da frange e bijoux; ancora denim all over per corsetti e passamanerie preziose, in bluse, t-shirt e redingote. Patchwork di jeans nei vestiti e nei top e nude look nelle tuniche in pizzo sangallo, per un vedo non vedo ad alto tasso erotico. Non mancano i caftani preziosi e i mini pepli; suggestioni spagnoleggianti nei maxi dress a sirena, per una femminilità enfatizzata dalle silhouette. Chiudono il défilé mini dress a stampa floreale, in un riuscito mix di dolcezza e aggressività, per un exploit punk.

Grunge e street style ispirano Lutz Huelle

Ambientazioni streetwear sulla passerella di Lutz Huelle. Lo stilista tedesco trae ispirazione da uno stile urban, tra suggestioni metropolitane e grunge anni Novanta. La sua è una donna normale, che al posto di fasti e lusso vive nella quotidianità. E’ la strada ad ispirare lo stile urban di Huelle, per una collezione primavera/estate 2017 ricca di contrasti. Decostruzioni e sovrapposizioni dominano, per un mix inedito di stili e trend. Sapiente gioco di volumi e proporzioni, per una moda che attinge allo street style: fortemente radicata nel periodo storico attuale, si nutre della contemporaneità attraverso l’osservazione delle principali tendenze. Largo a colori vibranti e patchwork di stampe, per trench, bomber e scamiciati. Il camouflage viene proposto in contrasto con altri pattern, tra denim e bluse oversize. Il brand, fondato nel 2000, si distingue per una forte personalità e un manifesto stilistico quantomai incisivo.

Each X Other rivoluziona i codici dello stile

Ha sfilato nella prestigiosa cornice del Museo del Louvre la collezione Primavera/estate 2017 di Each X Other. Jenny Mannerheim e Ilan Delouis presentano una collezione basata su silhouette iconoclastiche: dalla danzatrice al dandy fino a Lolita, sfila un collage di ispirazioni, per una rivoluzione basilare dei codici stilistici. Ispirata ai costumi che si vedono al cinema o a teatro, la collezione si indirizza a una donna che usa la moda per esprimere se stessa, ma che non ha bisogno di seguire i trend del momento per affermare la propria eleganza.

Intenti rivoluzionari alla base del défilé: il duo di stilisti sposa le teorie del filosofo marxista Guy Debord, in una velata critica al consumismo e al materialismo imperanti. Ecco alternarsi sul catwalk t-shirt con lo slogan “In her lips I tasted the revolution” stampato sopra un’immagine firmata dall’artista francese Alizé Meurisse. Una liberazione dai percorsi prestabiliti dell’era consumistica per una visione della moda più armonica e intelligente.

Irriverente la collaborazione con l’artista punk Robert Montgomery, che dà vita ad un enorme tabellone fiammeggiante, recante l’eloquente slogan “All Palaces Are Temporary Palaces”. L’installazione prende fuoco nel cortile del Louvre, in un inedito quanto suggestivo connubio di arte e moda. In passerella largo a gonne effetto camouflage e giacche in patchwork denim.