Sfila a Parigi la Wonder Woman di Alexandre Vauthier

Una Wonder Woman contemporanea ammaliante e seduttiva calca la passerella di Alexandre Vauthier: lo stilista monopolizza l’attenzione della haute couture parigina con il suo stile aggressivo ed iperfemminile. Largo a bustier patriottici, declinati nei colori della bandiera francese: ma il mood è glam e le stampe audaci. Dopo la collezione dedicata a Wonder Woman da Zara lo scorso anno, anche Vauthier si ispira all’eroina dei fumetti per una sfilata in cui viene celebrata la più sfrontata femminilità. In passerella protagoniste assolute Kendall Jenner e Bella Hadid, accanto all’italianissima Vittoria Ceretti: sono loro le moderne incarnazioni di Wonder Woman, tra bustier mozzafiato, spacchi vertiginosi e denim all over. Le minigonne sono inguinali, le paillettes rimandano al glam rock e i look metallici ricordano i poteri dei supereroi. Vauthier debutta nella suggestiva cornice del Grand Palais con una collezione che intende smitizzare i look cerimoniali: i chilometri di tessuti preziosi che rimandano ai fasti della Golden Age vengono ora tagliati per un approccio nuovo meno sacro e più abbordabile all’alta moda. Si alternano quindi sulla passerella abiti monospalla da indossare con jeans o shorts: poca couture ma ad alto impatto scenografico, tra note Eighties e dettagli glam. Il mood prevalente abbraccia note sporty e pezzi basic sexy, tra minigonne in pelle e maniche tagliate. Il taffetà domina in voluminosi blocchi di tessuto sapientemente tagliuzzati, che le modelle indossano con shorts in denim e cinture ricoperte da cristalli Swarovski. Non manca qualche accenno ad una sartorialità sperimentale, tra tripudio di argento e asimmetrie audaci. Minimale e sofisticata, la donna Vauthier sfoggia fiocchi in satin e pantaloncini, in un sincretismo inedito. Chiude il défilé Kendall Jenner, strizzata in un minidress interamente ricoperto di paillettes.

vaut6
Kendall Jenner in passerella per Alexandre Vauthier


La sposa irriverente di Alexis Mabille

Veli di seta che coprono il volto e lunghi abiti di tulle e pizzo: la donna di Alexis Mabille ricorda una sposa o una vestale, sacerdotessa di stile che custodisce segreti inenarrabili. Ha sfilato all’haute couture parigina sulle note della colonna sonora del celebre film “Gli uomini preferiscono le bionde” una collezione suggestiva e iper femminile: tripudio di dettagli lingerie per la donna che calca la passerella, tra pizzi e sete preziose. Tiare di cristalli e bustier si alternano sul défilé, tra spalline rigorosamente abbassate, a svelare le spalle in audaci scollature e chilometri di raso e tulle: la donna immaginata da Alexis Mabille ricorda una sposa che si appresta ad avvicinarsi all’altare, sebbene le nuance utilizzate per i sontuosi abiti degni di una principessa, smitizzino la sacralità della situazione: largo a colori vivaci e tinte neon che sdrammatizzano il tono maestoso, perfetto per un cerimoniale. Ironia e grinta dominano in una sfilata spumeggiante, che celebra la più sfrontata femminilità attraverso abiti sontuosi e vivaci. Si alternano sulla passerella caftani e negligé impreziositi da strass e paillettes, insieme a scollature squadrate: innocenza e malizia vengono sapientemente dosate in un gioco della seduzione che non conosce limiti né confini. Il mood bride sembra spezzarsi in uno schema seduttivo che non lascia scampo: le scollature sono audaci e gli spacchi vertiginosi. Sfarzo e regalità dominano tra diademi e cristalli preziosi, per una dea contemporanea, che fa la sua cavalcata fluttuante in un tripudio di femminilità. Romantica eppure grintosa, la donna di Mabille sfoggia rouche e colori accesi, dal giallo limone al rosa al ruchese. Tra geometrie e volumi principeschi si alternano creazioni ad alto impatto scenografico, tra satin e tulle. Per vere dive.

mabi

Note Eighties e suggestioni caraibiche per Jean Paul Gaultier

Stampe floreali e note Eighties sfilano in passerella da Jean Paul Gaultier: lo stilista, da sempre nome di spicco dell’haute couture parigina, presenta una collezione PE2017 dinamica e colorata, che unisce ispirazioni eterogenee, che spaziano da motivi hawaiani a denim all over. In un mood bucolico sfila una donna che al più classico tailleur pantalone accosta una bandana colorata o un cappello classico. Le silhouette omaggiano gli anni Ottanta, con spalle strutturate e capi iconici appartenenti all’archivio della maison: dal bolero al sombrero, dalle stampe floreali (in primis margherite) al denim all over, fino alla tavolozza di colori, che omaggia la bandiera francese. Un viaggio in terre esotiche, tra note caraibiche e colori fluo: la collezione ripristina i capi sartoriali e i tailleur maschili tra gessati effetto trompe-l’oeil e tuxedo di lussoda indossare con corsetti rosa: il bustier diviene must have incontrastato da indossare praticamente con tutto. Il punto vita è enfatizzato con fiocchi e dettagli, mentre i pantaloni palazzo ridanno nuova vita alle gambe e a proporzioni Seventies mai dimenticate. Largo a jacquard di seta e lamé per capi preziosi dalle note glam: tripudio di tagli sartoriali e stampe caraibiche, tra fiori tropicali e colori al neon. Jean Paul Gaultier omaggia Van Gogh e l’arte, in una parata di copricapi vivaci e paillettes. Il focus è sulla testa, ricoperta di foulard e turbanti. Drappeggi iperfemminili enfatizzano il punto vita, fasciato da corpetti stringati impreziositi da nodi e fiocchi, mentre i pantaloni sono morbidi. Esuberanza e charme allo stato puro si alternano in una sfilata epica, che vede sulla passerella la top model Coco Rocha.

jeanpaul4

Sfila a Parigi la femme fatale di Ulyana Sergeenko

Femminile e sensuale la donna di Ulyana Sergeenko, che festeggia la decima collezione di haute couture alla Paris Fashion Week: tutti invitati al Cirque d’Hiver, location della sfilata PE2017. Protagoniste assolute del défilé le top model Natalia Vodianova e Doutzen Kroes, strette in bustier e bodycon dress iperfemminili. E proprio la femminilità e la seduzione divengono ispirazioni prevalenti di una sfilata ad alto tasso erotico: “Riguarda le magie che una donna può fare”, ha commentato così il mood del défilé la stessa Sergeenko, che torna ai temi a lei congeniali tra folclore slavo e paganesimo, in bilico tra note Eighties e sex appeal sfrontato. Natalia Vodianova, grande amica della stilista, apre il fashion show stretta in un abito caratterizzato da un corsetto sensuale che enfatizza le curve della supermodella russa. Largo poi a dettagli crochet e piume applicate a pizzo: misteriosa e granitica la donna immaginata da Ulyana Sergeenko incarna perfettamente lo charme teutonico e le infinite contraddizioni dell’animo femminile, mutevole per antonomasia: in passerella sfila una femme fatale contemporanea, perfettamente consapevole della propria carica erotica e del proprio sex appeal. Fiera e algida percorre con falcate da valchiria il catwalk, stretta in abiti in cui abbondano trasparenze hot e dettagli luxury, come le applicazioni floreali e i ricami preziosi. Sensualità nei bustier, capo principe della collezione, tra rouches all over e sete impalpabili. La palette cromatica strizza l’occhio al rosso, al rosa, al nero e al blu notte. In passerella si alternano balze e rouches tra sete preziose e femminilità all over. La designer cita anche le donne forti ed indipendenti ritratte da Helmut Newton e Steven Meisel, in linea con la sua ispirazione prevalente, che celebra le donne consapevoli e moderne.

Doutzen Kroes in passerella per Ulyana Sergeenko
Doutzen Kroes in passerella per Ulyana Sergeenko


Pathos escatologico in passerella da Guo Pei

A volte la moda è ancora capace di emozionare: ne sa qualcosa Guo Pei, vincitrice morale della settimana dell’haute couture parigina. La couturier cinese ha sfilato nella cornice della Conciergerie, che fu prigione di Maria Antonietta prima della sua decapitazione. In passerella trionfano suggestioni escatologiche, in un’allegoria dal sapore mistico.

Teatrale, maestosa la sfilata presenta tessuti fosforescenti e un appeal unico: sfila una reincarnazione della regina Maria Antonietta, un fantasma evanescente che non rinuncia ai fasti imperiali, in una processione di capi scultura e di accessori che ricordano delle reliquie, a partire dalle corone, onnipresenti in ognuna delle diciannove uscite da cui è composta la collezione PE2017.

Largo ad ispirazioni medievali e dettagli che strizzano l’occhio al Barocco, tra citazioni divine e charme principesco: creature mitologiche si alternano sul défilé, l’una sfoggiando una sorta di cintura di castità e l’altra simile ad un’infanta aliena. Chiude la sfilata una splendida Carmen dell’Orefice: la top model più longeva del mondo, 85enne (con 70 anni di carriera alle spalle) sfila in un tripudio di rosso cardinalizio. “Lei è la regina delle modelle”, commenta Guo. “Unisce uno spirito da regina alla devozione”.

guopei

Cristalli e opulenza fanno da padrone in una sfilata che si distingue nettamente nel panorama dell’haute couture parigina, che grazie alla couturier cinese ritrova una dimensione oggi perduta. Regale e magnifica la donna immaginata da Guo Pei coniuga sfarzo couture a note oniriche. Un lavoro certosino lungo anche due anni è stato necessario per creare i capi che compongono la collezione.



L’ispirazione deriva dal viaggio compiuto nella cittadina svizzera di St. Gallen, dove la stilista ha incontrato nella cattedrale risalente al 18esimo secolo Jakob Schlaepfer, grande creatore di tessuti: dalla collaborazione tra i due nascono le sete preziose e le fibre metalliche in oro come anche i motivi allegorici che si alternano sul catwalk. Il mood è monarchico e le citazioni ecclesiastiche celebrano il potere temporale della Chiesa e dell’Impero: fantasia, dramma e pathos, non manca nulla nella sfilata, tra mitrie papali e corollari ex voto.

guo5

Guo Pei, classe 1967, è molto amata dalle celebrities, a partire da Rihanna, che sfoggiò una sua creazione al Met Ball 2015. La couturier è stata inoltre la prima asiatica ad essere invitata a far parte della Chambre Syndacale de la Haute Couture. Un successo senza confini per uno stile capace di emozionare.

Il viale dei ricordi di Viktor & Rolf

Soave ed eterea la donna che calca la passerella della collezione haute couture primavera/estate 2017 di Viktor & Rolf. Una sfilata intrisa di suggestioni surrealiste che si muovono su uno scenario che intende omaggiare la bellezza dell’imperfezione. Viktor Horsting e Rolf Snoeren stupiscono con capi caratterizzati da costruzioni ardite ed inedite stampe patchwork: ecco frammenti di abiti da cocktail dal piglio vintage che vengono cuciti su sontuosi abiti da sera: sperimentale e suggestiva, la collezione attinge a piene mani da un repertorio sconfinato, che strizza l’occhio a numerose epoche storiche e a stili multiformi: tra silhouette anni Quaranta spiccano giochi di tulle per gorgiere e drappeggi surrealisti, tra decostruzioni ardite e volumi scultorei. In un atelier immaginario veniamo proiettati all’interno del processo stesso di realizzazione dei capi, riassemblati insieme con la tecnica del Kintsugi: largo a macro sculture floreali e inediti mix & match che uniscono abiti da sera e da cocktail in un inedito sincretismo dal sicuro impatto scenografico. La tecnica giapponese del Kintsugi diviene protagonista assoluta di un guardaroba inedito che non lesina in suggestioni rétro: i capi dimenticati nell’armadio assumono nuova vita grazie a sapienti riassemblaggi che danno vita a suggestioni nuove. Il riuso ora profuma di couture, divenendo protagonista di una collezione onirica, a partire dal titolo, Boulevard of broken dreams. E sono proprio i sogni infranti a rivivere sulla passerella: memorie dimenticate di abiti sontuosi mai indossati o che hanno reso indimenticabili i nostri ricordi custoditi gelosamente rivivono nel catwalk, tra virtuosismi sartoriali e suggestioni nuove: non mancano note vittoriane nelle crinoline e nelle gorgiere, mentre la femminilità Forties rivive nelle silhouette e nelle tuniche dai tagli audaci e dalle trasparenze ardite. Le scarpe firmate Christian Louboutin conferiscono un’aura onirica al mood nostalgico e romantico della sfilata.

La couture digitalizzata di Iris Van Herpen

Illusioni ottiche e citazioni all’arte cinetica sono state protagoniste del défilé di Iris van Herpen, che ha sfilato nell’ambito dell’haute couture parigina. La stilista olandese ha dimostrato ancora una volta un estro raro, indagando mirabili illusioni ottiche su uno sfondo realizzato dall’artista italiana Ester Stocker. Visionaria e sperimentatrice, Iris Van Herpen porta sulle passerelle parigine una collezione dai risvolti onirici in cui spiccano tulle e poliuretano dipinto a mano, tra grafismi caleidoscopici e virtuosismi stilistici. Sfilano 16 capi caratterizzati da curve lineari e pattern ipnotici realizzati con effetti 3D che impreziosiscono i capi. “Le forme sono costruite ma è il corpo che cambia le forme e modella gli angoli quando ci cammini”, ha commentato la designer. Una couture che si tinge di note high-tech quella prediletta dalla stilista, che utilizza tecniche futuriste per una moda mai banale: sperimentazione ed estro caratterizzano la collezione haute couture primavera/estate 2017: in passerella una creatura eterea ed evanescente, che ricorda quasi una medusa. Largo a tripudio di black & White per abiti corti e trasparenti, che risplendono tra sete preziose e tulle elaborati. Intersezioni e intarsi geometrici risplendono su capi scultura dalle costruzioni ardite, che strizzano l’occhio alla tecnologia. Si alternano abitini da cocktail con punto vita definito e gonne a palloncino, ma anche lunghi abiti impalpabili. Largo a volumi esasperati e capi scultura che ricordano le creazioni di Alexander McQueen, nel cui studio la designer si è formata. Una couture digitalizzata che non lesina in ardita sperimentazione e inediti giochi cromatici. Ipnotico e suggestivo, il défilé rielabora i tradizionali codici stilistici associati al brand olandese, aggiungendo note inedite associate all’uso della tecnologia.

Chinoiserie di stampo surrealista da Schiaparelli

Esotismi e chinoiserie in passerella da Schiaparelli, in una fucina caleidoscopica di ispirazioni multiformi che omaggiano il genio di madame Elsa. Al numero 21 di Place Vendôme sfila una collezione iconica, che riporta in auge la creatività e l’heritage della maison, appartenente oggi a Diego Della Valle. Nel front row tantissime le celebrities, da Kylie Minogue a Pixie Lott, Melissa George, Olga Kurylenko, Farida Khelfa e Inès de la Fressange, tutte ad applaudire il genio di Bertrand Guyon, direttore creativo della maison.

Si intitola «Chinoiserie at hearth» la prima collezione disegnata da Guyon per il brand: un omaggio all’Oriente, per una geisha contemporanea o una regina, che sfila in caftani in mousseline decorati con i motivi iconici della maison, dall’aragosta ai dettagli di stampo surrealista. Sfilano lunghi abiti impalpabili decorati finemente e kimono preziosi. «Au bord de l’eau» è il nome scelto per un abito raffigurante delle carpe, mentre «Opium» è una tunica in velluto dévoré e «La clepsydre d’or» è una giacca in seta color bronzo, che ricorda quasi la corazza di un samurai. Innumerevoli i richiami al Sol Levante, in una collezione che non lesina in tuniche e luxury, a partire dalle lavorazioni artigianali.

La maison, riconquistato il titolo di Haute Couture solo poche settimane fa, affida all’estro creativo di Guyon l’eredità lasciata da madame Elsa Schiaparelli, creatrice del celebre rosa shocking e amante dello stile orientale. Guyon parte proprio da qui per creare una collezione intrisa di suggestioni asiatiche, a partire dalle stampe floreali che fanno capolino da lunghi abiti in crepe di seta. Tra tapestry prezioso e chinoiserie chic largo a sete ricercate dipinte a mano, tra drappeggi e virtuosismi stilistici che omaggiano dragoni e tigri. Le silhouette profumano di Seventies. Non mancano intarsi preziosi e citazioni di Jean Cocteau, tra tocchi 3D e organze di seta e chiffon. Chiude il défilé un lungo abito in pizzo nero decorato con un’aragosta, che omaggia il sodalizio tra madame Elsa e Salvador Dalì.

“Ho lavorato sull’Oriente e sul Giappone guardando le foto di Elsa nel suo appartamento parigino negli anni Trenta tra capolavori di quei paesi e kimono preziosi indossati con grande naturalezza”, così Guyon ha commentato la collezione haute couture primavera/estate 2017. In passerella 31 outfit ricchi di charme, che omaggiano lo stile iconico della maison conferendogli un tocco di freschezza inedito. “Ho attualizzato e reso contemporaneo anche l’abito con la famosa aragosta dipinta per Elsa da Salvator Dalì -ha raccontato Guyon-e indossato dalla Duchessa di Windsor”. Una magistrale interpretazione, per un meritato ritorno all’haute couture.

Ni Ni, il volto asiatico di Gucci eyewear

È l’attrice cinese Ni Ni il volto scelto da Gucci per la nuova linea eyewear. La splendida attrice è ambasciatrice del brand per l’Asia e testimonial della campagna primavera/estate 2017 che verrà lanciata nel continente asiatico a partire da febbraio. Ni Ni è stata immortalata in tre immagini, scattate dall’obiettivo di Glen Luchford.

“Le collezioni di Alessandro Michele mi hanno affascinata, la sua passione per una bellezza che appartiene al passato e il modo in cui manifesta il suo linguaggio poetico attraverso creazioni che esaltano l’individualità di ognuno mi hanno conquistata. Far parte di questo nuovo capitolo di Gucci è davvero entusiasmante”, ha commentato l’attrice, nuova ambassador Gucci e musa di Alessandro Michele.

La diva cinese è stata immortalata mentre sfoggia tre modelli: il volto perfetto di Ni Ni è stato incorniciato dalle lenti tonde glitterate in acetato, dal modello oversize con silhouette cat-eye in acetato e astine decorate e da un modello da vista color havana. Eleganza timeless nei tre modelli, che recano anche il simbolo della tigre, emblema della maison Gucci, e il logo della doppia GG.

nini
Ni Ni è la nuova ambassador Gucci per l’Oriente


Ni-Ni-Gucci-Spring-2017-Eyewear-Campaign03
La splendida attrice è nata l’8 agosto 1988


Ni Ni, nata l’8 agosto 1988, ha conquistato la fama per il suo ruolo nel film del 2011 The Flowers of War diretto da Xhang Yimou, dove recitava nel ruolo della protagonista. Laureata presso la Communication University of China, Ni Ni deve la fama mondiale alla pellicola di Zhang. Acclamata in Cina come una vera diva, la splendida attrice è perfetta per incarnare in Oriente l’estetica Gucci: lo stile ironico e versatile, con citazioni vintage e suggestioni rétro, tanto caro ad Alessandro Michele, trova nell’attrice asiatica sublime incarnazione.

I MODELLI GUCCI EYEWEAR INDOSSATI DA NI NI:

Lauren Hutton è il volto di Bottega Veneta

Dopo aver monopolizzato l’attenzione durante l’ultima sfilata Bottega Veneta, la splendida Lauren Hutton torna a prestare il volto per il brand, questa volta nella campagna pubblicitaria per la primavera/estate 2017. L’attrice, volto del celebre film
American Gigolo ed icona di stile tra le più amate degli anni Settanta, è l’interprete ideale dello stile sobrio e sofisticato di Bottega Veneta.

E proprio il brand firmava la clutch che lei indossava nella leggendaria pellicola, accanto a Richard Gere. L’attrice appare in forma smagliante: incurante del passare degli anni, Lauren Hutton è la prova di come lo charme non invecchi. Nata a Charleston, South Carolina, il 17 novembre 1943, all’anagrafe Mary Laurence Hutton, l’attrice non ha mai conosciuto suo padre biologico ed è cresciuta a stretto contatto con la natura.

Incarnazione dello stile tomboy e bellezza da copertina (qui un pezzo sull’intramontabile icona), dopo essersi trasferita a New York, la giovane inizia a lavorare come modella, diventando in breve il volto più richiesto. Posa per fotografi del calibro di Richard Avedon, Irving Penn, Francesco Scavullo ed Henry Clarke e diviene presenza fissa allo Studio 54.

lh
Lauren Hutton ritratta da Todd Hido nella campagna PE 2017 di Bottega Veneta


lh1
L’attrice in passerella per Bottega Veneta lo scorso settembre



LE ALTRE FOTO DELLA CAMPAGNA PUBBLICITARIA:




Considerata da Diana Vreeland il meglio che l’America avesse da offrire in fatto di stile e bellezza, Lauren Hutton ha avuto un successo planetario che l’ha resa un’icona di stile unica: la sua classe innata e un fisico scultoreo l’hanno consacrata in breve nell’Olimpo del fashion system. Tantissime sono le campagne pubblicitarie a cui presta il volto, innumerevoli le cover ottenute.

L’icona lo scorso settembre ha calcato la passerella di Bottega Veneta sfilando accanto a Gigi Hadid, in occasione del 50esimo anniversario dalla nascita della maison e del 15esimo anno che vede Tomas Maier alla direzione creativa del brand. Ora Lauren Hutton posa per l’obiettivo di Todd Hido, sfoggiando un top fucsia e una gonna in pelle. Ancora splendida e sensuale alla veneranda età di 73 anni, la diva ammalia col suo charme imperituro. Tra le altre testimonial scelte dal brand per la campagna pubblicitaria primavera/estate 2017 Joan Smalls, Hannes Gobeyn, Morten Nielsen e l’italianissima Vittoria Ceretti.

Suddenly Next Summer: la primavera/estate 2017 firmata Miu Miu

“Improvvisamente l’estate scorsa”: un titolo indimenticabile per la celebre pellicola del 1959 che vedeva come protagonista la bellissima Liz Taylor. Miu Miu omaggia i Fifties traendo ispirazione dal titolo della pellicola, tratta dall’omonima pièce teatrale di Tennessee Williams: “Suddenly Next Summer” è il titolo della nuova campagna pubblicitaria primavera estate 2017 del brand.

Non traggano però in inganno i nostalgici richiami floreali allo stile degli anni Cinquanta, tra pin up sdraiate al sole e costumi iconici che ricordano Esther Williams: l’universo di Miuccia Prada non rimpiange il glorioso passato ma lo reinterpreta in chiave fortemente contemporanea. Proiettata al futuro, la donna Miu Miu ha il volto di Elle Fanning.

La campagna pubblicitaria, la terza scattata dal fotografo britannico Alasdair McLellan, vede come protagonista la giovanissima attrice statunitense. Classe 1998, Elle Fanning a soli diciotto anni vanta un curriculum di tutto rispetto che l’ha vista interprete di numerose pellicole. Bionda e sorridente, l’attrice è ritratta accanto ad un cast d’eccezione, composto da volti nuovi ed icone immortali della moda, dalla statuaria Carolyn Murphy a Karen Elson, da Lara Stone fino a Ellen Rosa, Mayowa Nicholas, Sonia Ben Ammar, Birgit Kos ed Elsa Brisinger.



Suggestioni esotiche e location che ricordano certe pellicole vintage caratterizzano la nuova campagna pubblicitaria: una spiaggia baciata dal sole è il set su cui si muove la donna Miu Miu, una sorta di pin up contemporanea, che non lesina in atteggiamenti da diva. Non mancano citazioni al glamour della vecchia Hollywood, a partire dall’iconica cuffietta di plastica, impreziosita da fiori, che andava in voga a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. Ironia e bon ton prevalgono non solo nella collezione Miu Miu P/E 2017 ma anche nella campagna pubblicitaria.

L’estetica di Miu Miu guarda tuttavia al futuro esplorando le infinite possibili espressioni della femminilità contemporanea. McLellan sovrappone le immagini creando inediti collage: sono immagini che immortalano scene di divertimento in piscina, risa e schiamazzi di acerbe ragazze o ancora pose da femme fatale. La donna Miu Miu, eclettica ed affascinante, si muove sicura sullo sfondo di un’estate all’insegna dello stile.