Romanticismo e note rétro da Erdem

Romantica e altamente evocativa la collezione Primavera/Estate 2017 di Erdem. Trame storiche per un’elegia di ricordi sbiaditi, che ci portano in un’atmosfera antica velata da nostalgici rimandi ad epoche lontane. La donna che calca la passerella ricorda certe fanciulle degli anni Venti immortalate nelle foto di Gustave Gain in una spiaggia della Normandia. Ad ispirare Erdem Moralioglu è un evento storico documentato, che viene trasfigurato dal suo estro creativo in fantasiose speculazioni.

Galeotto fu il ritrovamento, annunciato lo scorso aprile, di un abito risalente al XVII secolo, che era rimasto sepolto sui fondali del Mare dei Wadden, in Danimarca, per ben 400 anni: trattasi di un capo del 1642, che pare facesse del guardaroba della contessa di Roxburghe, Jean Kerr, dama di compagnia di Henrietta Maria, consorte di Carlo I. All’inizio della guerra civile inglese, che portò alla decapitazione di Carlo I e all’instaurazione del regime di Oliver Cromwell, Henrietta Maria salpò verso l’Olanda con una flotta di 12 navi per portare la figlia Maria, di appena dieci anni, dallo sposo, Guglielmo II d’Orange. Questa era la motivazione ufficiale di quel viaggio per mare: ma in realtà la regina voleva vendere i gioielli della Corona inglese per finanziare l’arruolamento di un esercito di mercenari e difendere il regno. E fu proprio durante una di queste traversate per mare che avvenne un naufragio, nel corso del quale il guardaroba della sovrana e quello di Jean Kerr finirono in mare. Come in un romanzo storico, veniamo trasportati nel paesaggio desolato che segue il naufragio.

Il designer canadese immagina una suggestiva armata di donne sbucate dal passato, che fanno ritorno dopo 300 anni: quasi un déjavù dal fascino apocalittico, per una donna che sfila in abiti destrutturati, ricchi di riferimenti anni Trenta, come nei fiocchi, nella vita impero, nelle giacchette in jacquard. Romanticismo e note rétro abbondano, come negli orecchini con cammei, nei nastri e merletti che ricordano certi abiti delle nonne, nelle ruches dal sapore vittoriano. Largo a nostalgici prendisole dall’aria vintage, abiti in pizzo lavorato, mousseline perfette per un picnic, balze all over, sete lavorate e pattern orientali.

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Dominano sfumature di azzurro che ricordano l’oceano, grigio argentato, bianco e nero e colori sfumati che sembrano omaggiare le tele di Van Dyck, tra tocchi porpora e giallo limone. Fascino vintage nei broccati preziosi e nei fiocchi di velluto, mentre i pantaloni sono in stile edoardiano e le gonne ricche di balze e volant toccano la caviglia. Appeal teatrale nella vita alta e nelle ruches sulle maniche, per tocchi in raffinato stile napoleonico. Ai piedi platform dal tacco svettante, forse solo tocco moderno di una collezione suggestiva come poche.

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Charlotte Olympia omaggia Carmen Miranda

In passerella da Charlotte Olympia sfilano atmosfere carnevalesche che omaggiano Rio: Carmen Miranda, coi suoi copricapi lussureggianti, sembra rivivere sul catwalk di una collezione ricca di colore e allegria. La sala da ballo del Grand Hotel Sheraton di Londra è stata trasformata per l’occasione in un club anni Quaranta, dove si esibisce dal vivo la cantante brasiliana Bebel Gilberto.

Tripudio di frutta tropicale per la sfilata che illumina la settimana della moda londinese con un caleidoscopio di suggestioni esotiche. Dopo capi che inneggiano ad una Primavera/Estate 2017 sofisticata, tra colori neutri e turbanti, le modelle chiudono il défilé abbigliate come frutti: ecco sfilare a ritmo di samba, in un’iconica masquerade, ananas, banane, angurie e fragole.

Le calzature più amate da socialite e icone di stile -da Kate Moss a Sarah Jessica Parker- sfilano come di consueto tra grande ironia e grande classe. Il brand lanciato nel 2008 presenta tacchi laminati, stiletto, sandali flat, platform altissime e glamour all over, mentre le borse profumano di vintage, tra pappagalli, tucani e uccelli del paradiso. Una full immersion nel colore per atmosfere carioca: tra coriandoli e dettagli floreali ecco una parata di ballerine danzare in costumi paillettati con enormi banane in mano, in una coreografia irriverente e rétro.

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(Foto: Madame Figaro)

Il picnic in chiave folk di Pringle of Scotland

Destrutturazioni, frange ed asimmetrie hanno caratterizzato la collezione Primavera/Estate 2017 di Pringle of Scotland: la maglieria diviene protagonista di una sfilata in cui il comfort si unisce ad inedite suggestioni luxury. Fran Stringer, alla direzione creativa delle linee di womenswear del brand, rielabora il tartan d’ordinanza tipico del brand, accanto ad inedite stampe vichy, perfette per un picnic nel verde delle Highlands.

Ecco maxi dress in gingham, per suggestioni iperfemminili con una vena nostalgica. In passerella sfila una donna dal piglio romantico e a tratti folk. La maglieria diventa protagonista indiscussa del brand, che la reinterpreta in chiave contemporanea, pur senza perdere di vista l’heritage del brand. Largo anche a knitwear e frange che si uniscono ad inedite stampe patchwork, per grafismi arditi che impreziosiscono i capi in maglia.

Il twin-set riacquista nuova vita grazie a sapienti destrutturazioni. La palette cromatica spazia dal giallo al blu ai quadretti vichy viola, rossi e bianchi fino ad un tartan neutro. Linee fluide e morbide conferiscono un tocco di eleganza evergreen ai lunghi abiti impalpabili.

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(Foto: Madame Figaro)

Alla London Fashion Week sfila la vestale dark di Gareth Pugh

Teatrale, suggestiva e maestosa la sfilata Gareth Pugh, che ha monopolizzato l’attenzione della London Fashion Week. Ad ispirare la collezione Primavera/Estate 2017 dello stilista inglese sono i fasti della Roma imperiale.

In passerella sfila una dark lady ieratica che indossa copricapi istrionici e misteriosi: quasi una vestale, silenziosa depositaria di verità segrete, rende omaggio al sole, in un suggestivo gioco di rimandi. Strizzata in mantelli e tailleur ricamati con decorazioni che omaggiano al sacro fuoco tanto caro a Vesta, la donna di Gareth Pugh ricorda una dea o un’amazzone, con le lunghe gambe lasciate scoperte sotto a capi dagli spacchi hot.

Largo a righe optical su capi e accessori, mentre la palette cromatica è dominata da tinte scure, per una femminilità algida, mai rivelata. Il sole domina il défilé, decorato sui copricapi e sugli outfit: fiamme sembrano inneggiare a scenari bellici, tra mosaici dal piglio regale e suggestivi giochi cromatici. Forse più simile a un dramma che a un fashion show, la sfilata evoca immagini tragiche e suggestive. Nero all over e porpora lasciano il posto a trench bianchi decorati con motivi che ricordano i raggi solari: mood orientale per i trench, mentre i tailleur hanno spalle oversize. Ai piedi stivali aggressivi completano il look.

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(Foto: Madame Figaro)

Paul Smith: botanico contemporaneo in chiave astratta

Grande attesa alla London Fashion Week per la sfilata Primavera/Estate 2017 di Paul Smith. Lo stilista torna alle origini, rispolverando gli archivi del glorioso passato della maison e riportando in auge le stampe floreali. Suggestivo il contrasto tra la location scelta per il défilé -un capannone industriale dietro la stazione di Kings Cross- e i pattern naturalistici che caratterizzano la collezione. Semplice, eterea e raffinata la donna che calca la passerella.

Non manca un appeal maschile ai capi dal piglio sartoriale: funzionale e casual, sfila un’eleganza fluida, funzionale e casual. Espadrillas ai piedi per un’eleganza effortlessy-chic, in una riuscita interpretazione impressionistica. Tra wild e modernismo ecco far capolino un nuovo concetto di artigianalità, sapientemente declinato in stampe disegnate a mano e frammenti di fiori che sbucano all over dai capi dalle suggestioni tailor. I pattern si ispirano all’opera di Hilma Af Klint, esposta fino a pochi mesi fa alla Serpentine Gallery di Londra.

Botanico contemporaneo declinato in una palette cromatica che indugia in verde acido, giallo zafferano e stampe jacquard. Texture accattivanti sfociano in cromatismi audaci per una nuova arte astratta. Dettagli urban nella morbidezza delle giacche, negli ampi trench e nelle coulisse che impreziosiscono i pantaloni ma anche certi abiti. Largo a seta e capi fluidi, per una femminilità che predilige il comfort.

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(Foto: Madame Figaro)

I contrasti stilistici di J.W.Anderson

Tagli asimmetrici e tocchi futuristi in passerella da J.W.Anderson: alla London Fashion Week sfila una donna forte e moderna per una collezione Primavera/Estate 2017 all’insegna dei contrasti. Inediti bomber oversize dal piglio strong vengono declinati in chiave femminile con ruches e merletti, che ne smorzano l’aggressività. Le proporzioni sono over e cocoon: i bomber ricordano da vicino certe giacche indossate dai motociclisti, da cui fanno capolino maniche scomposte, che sembrano uscite da un’armatura medievale.

La donna che calca la passerella è una combattente in chiave contemporanea: tra elementi vittoriani e dettagli minimal-chic largo a gonne asimmetriche in stampe degradé che creano silhouette insolite. La parola chiave sembra essere contrasto, per connubi inaspettati che creano uno stile originale e nuovo. Appeal androgino nelle scarpe, che mixano stivali stringati dal piglio western a ballerine con lacci dal mood iperfemminile.

Protagonisti della sfilata i colori pastello declinati in chiave sfumata, come le stampe sperimentali che strizzano l’occhio alla pop art. Largo anche a tuniche fluide e giacche con dettagli borchiati, mentre i bordi della maglieria sono asimmetrici. Concettuale e ricca di suggestioni, la collezione di Anderson è un potpourri di elementi eterogenei che si uniscono in un sincretismo accattivante.

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(Foto: Madame Figaro)

Sfila a Londra la cowgirl di House of Holland

In passerella da House Of Holland esplosione di ironia e colore, per una collezione Primavera/Estate 2017 irriverente che omaggia il passato della maison. Lo stilista Henry Holland celebra il decimo anniversario del brand con una collezione super iconica e ironicamente autoreferenziale.

Le modelle sfilano con t-shirt impreziosite da emoticon e slogan irriverenti dedicati alle dive contemporanee del fashion system. Tra volant e tagli audaci sfila un tartan rivisitato in colori fluo, per uno stile country-pop e suggestioni Seventies. Largo a camicie vichy e abiti svolazzanti, tra applicazioni floreali e mood sparkling.

Si prosegue con felpe con cappuccio a stampa floreale e patchwork di cromie, tra dettagli sporty-chic. Le modelle indossano scarpe con lacci e cinture a vita alta: sfila una cowgirl femminile e grintosa.

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(Foto: Madame Figaro. Cover: NIKLAS HALLE’N/AFP/Getty Images)

Il minimalismo-chic di Barbara Casasola

Quasi un inno al minimalismo la collezione presentata da Barbara Casasola nell’ambito della London Fashion Week: la designer italo-brasiliana sforna una collezione Primavera/Estate 2017 all’insegna dell’effortlessy-chic, tra linee pulite, tagli sartoriali e grande rigore.

Un défilé affascinante, che vede alternarsi sulla passerella lunghi abiti dal piglio quasi monacale. Spalline sottili e tagli che attingono agli anni Novanta, mentre le linee sono minimali. Midi dress bianchi con gonna plissettata aprono la sfilata, per poi alternarsi a jumpsuit in cotone, sahariane e capi con cintura e tasche, che ricordano quasi abiti da lavoro.

La palette cromatica indugia in bianco, cammello, ruggine, khaki e blu. Tocchi romantici enfatizzano una femminilità raffinata e delicata, per una donna naturalmente chic. Una magistrale lezione di stile.

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(Tutte le foto sono tratte da Madame Figaro)

Sensualità esplosiva in passerella da Julien MacDonald

Da sempre uno dei nomi di punta della London Fashion Week, Julien MacDonald ha presentato sabato scorso la collezione Primavera/Estate 2017. Frange, audaci scollature, tripudio di sensualità in passerella, per una valchiria in paillettes. Il défilé, che ha avuto luogo al Seymour Leisure Centre di Marylebone, indugiava su una femminilità esplosiva.

Quasi una sirena, la donna avvolta da intricati drappeggi e reticoli, tra cut out e suggestioni Nineties. Apre la sfilata la bionda Hailey Baldwin, figlia di Stephen Baldwin e adorata da uno stuolo di follower che la seguono su Instagram: la bellezza mozzafiato della modella era evidenziata da un mini abito. È sempre lei a chiudere la sfilata.

Largo a materiali traslucidi e bagliori lunari, per una donna sinuosa e sexy. L’uomo Julien MacDonald sembra uscito da un film western, tra cappelli da cowboy e virilità da vendere. Nel front row spiccano Abbey Clancy, Rosie Fortescue, Fearne Cotton e Tom Daley.

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(Foto: Madame Figaro. Cover: Giannoni/WWD/REX/Shutterstock)

DAKS porta lo stile etnico sulle passerelle londinesi

Nella suggestiva cornice della Central Hall di Westminster, proprio di fronte all’abbazia, ha sfilato la collezione Primavera/Estate 2017 di DAKS. Il brand inglese, alla cui direzione creativa siede l’italianissimo Filippo Scuffi, porta in passerella una collezione altamente evocativa, che profuma di terre lontane.

Mood da via della seta per una indomita viaggiatrice che ostenta lunghi abiti dal piglio etnico impreziositi da monili. Atmosfera da cronaca di viaggio per colori caldi e trionfo di suggestioni esotiche: apre il défilé un lungo abito bianco, indossato con collane lunghissime e pendenti. Lo stile indian-chic domina la passerella, tra sandali flat e pashmine che sembrano uscite da una traversata del deserto.

Stoffe preziose e finemente decorate si arricchiscono di un tocco tribal nelle stampe, tra sovrapposizioni e dettagli effortlessy-chic. La palette cromatica va dal bianco splendente al grigio elefante fino ai toni del fucsia. Largo anche al crochet e al pizzo lavorato, per capi ricchi di fascino.

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(Tutte le foto sono tratte da Madame Figaro)

Jeremy Scott omaggia la Grande Mela

La collezione Primavera/Estate 2017 firmata Jeremy Scott porta sulla passerella newyorkese una ventata di colore velata da un pizzico di nostalgia. Tuttavia lo stilista non cede a sentimalismi che non gli appartengono: è piuttosto una dichiarazione d’amore alla vecchia New York a prendere forma. La New York degli anni Ottanta rivive dipinta su capi iconici, nei raggi x che vengono immortalati su mini dress che omaggiano a Warhol e ai nightclub.

Disco music e note fetish sbucano da capi dai colori vitaminici ma anche da due pezzi in pelle nera, tra borchie e latex dall’appeal aggressivo. Tridimensionali le stampe: sono volti e gambe femminili. Largo a trench in pelle, lingerie a vista, occhiali anni Cinquanta, pattern grafici audaci ed irriverenti, e ancora volumi oversize e bustier con zip frontale.

Sexy e sicura di sé, la donna che calca la passerella strizzata in abiti di paillettes sembra uscita da un party, nell’atmosfera euforica della Grande Mela. I riferimenti non sono certo velati, come è consuetudine in casa dello stilista. Riusciti gli omaggi alla Pop Art che si sposano alle consuete stampe cartoon, tanto care al designer: ora sono i grattacieli ad impreziosire i capi, per una disco queen perfettamente a suo agio nella Big Apple. Chiudono il défilé capi scultorei interamente ricoperti di paillettes, per geometrie ardite ma efficaci.

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(Foto tratte da WWD)