Colorata, versatile ed eclettica la collezione primavera/estate 2017 di Alexis Mabille, che ha sfilato nell’ambito della settimana della moda parigina. Una sensualità inedita, che integra elementi dichiaratamente sportswear a suggestioni etniche. In una palette cromatica vitaminica sfilano capi fluttuanti e sofisticati: largo a vestiti che esaltano la femminilità, silhouette che enfatizzano le curve e volumi che creano iperbolici contrasti. Una collezione pensata per una donna sportiva e giovane, che osa con i colori, perfetti per esaltare la bellezza della stagione estiva: ecco quindi alternarsi sul catwalk giallo lime, rosso e bianco, per capi che coniugano la più classica femminilità a dettagli sporty-chic, come le sneakers ai piedi. Tripudio di righe per tuniche dall’aria esotica, arricchite dai gioielli etnici, come le collane. Vezzi tipicamente femminili nelle ruches che impreziosiscono le spalle nude.
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Romanticismo in chiave nerd per Anne Sofie Madsen
Austera ed ironica la collezione primavera/estate 2017 di Anne Sofie Madsen, che ha sfilato nell’ambito della Paris Fashion Week. A calcare la passerella della stilista danese è una novella signorina Rottermeier dall’aria un po’ severa e dalle ruches che sanno di antico. Con quell’aria vagamente nerd conferitale dagli occhialetti da vista, la donna di Madsen conquista e incuriosisce. Dominano l’intero défilé toni pastello mixati a capispalla dall’appeal strong, in una sfilata in cui la sartorialità si unisce ad una femminilità velata da tocchi nostalgici. Romantica e delicata, la camicia diviene iconico passepartout, impreziosita da tagli asimmetrici, balze e volants, per uno stile in cui si avverte l’influenza di Alexander McQueen. Largo a miniabiti dall’aria retrò, per volumi architettonici e dettagli sartoriali. Capi strutturati si indossano con la giacca biker e con pantaloni oversize; cura certosina è riservata ai dettagli, come i calzini, che accompagnano ogni outfit che si alterna sulla passerella.
Sfila a Parigi il glam rivisitato di Barbara Bui
Le atmosfere del Paradise Garage sono protagoniste assolute del défilé di Barbara Bui: in un tripudio di suggestioni Eighties, riviviamo la magia del disco club newyorkese, immersi nella musica di Larry Levan, dj americano che ha animato per decenni il club. La donna che calca la passerella di Barbara Bui sembra uscita da una discoteca, tra citazioni techno e spensierata atmosfera glam. Una primavera/estate 2017 dedicata ad una donna forte e libera, capace di lasciarsi andare ad exploit di estrema femminilità ma che ama osare, non disdegnando tocchi androgini, come i pantaloni con le pinces. Dominano asimmetrie e colori brillanti, in un mix and match di elementi streetwear e influenze eterogenee, in bilico tra passato e presente. Largo a silhouette strutturate, tocchi sporty-chic nei costumi e nei parka. Tripudio di colori al neon che si alternano a mosaici e motivi africani; entusiasmo e grinta nelle pellicce.
Yang Li: sfila a Parigi la distruzione del lusso
Ha sfilato alla Paris Fashion Week la collezione primavera/estate 2017 di Yang Li. “Distruggere il lusso conferendogli elementi spontanei”: questo il manifesto stilistico alla base del défilé. Lo stilista, nato a Pechino e residente a Londra, ha presentato una collezione irriverente e fortemente improntata alla contemporaneità, tra tocchi esotici e outfit mixati in modo apparentemente casuale. Un nuovo concetto di lusso, che si apre alla sperimentazione. Il giovane designer non si lascia certo intimidire, sfoggiando grande maestria nelle proporzioni e nei tagli, tra asimmetrie e contrasti arditi. Dominano gli inserti in rete, tra patchwork di tessuti e materiali, come nelle minigonne segmentate da caleidoscopici blocchi di pelle. Sartorialità nelle proporzioni futuriste, eclettismo nei bomber multicolor e nei trench a listini di colore, tripudio di lacci su camicie e pantaloni.
Chic à la française in passerella da Chloé
Chic à la française per la primavera/estate 2017 di Chloé: in passerella sfila un omaggio allo stile parisien. Effortlessy-chic e sofisticata, la donna immaginata da Clare Waight Keller sfoggia classe da vendere grazie all’allure parigina, da sempre sinonimo di stile. La designer britannica, alla direzione creativa di Chloé dal 2011, rinnova le silhouette e semplifica le forme, per una collezione che strizza l’occhio al minimalismo pur senza perdere di vista il manifesto estetico della maison.
“Sono tornata all’idea di base della semplicità dello stile francese. Gli abiti sono disinvolti, i volumi squadrati, i tessuti croccanti. Voglio dare un messaggio semplice e forte. Con un tocco floreale”: così la stilista ha commentato la collezione che ha sfilato nella mirabile cornice del Grand Palais. Volumi fluttuanti e grande pulizia dominano sul catwalk, per un prêt-à-porter irresistibile e fresco.
La palette cromatica omaggia la bandiera francese, con tripudio di rosso, bianco e blu, per citazioni marinière; romanticismo nelle stampe floreali, che evocano innocenti evasioni e citano certi pattern presi a prestito dai Seventies. Largo a plissé a corolla, georgette di seta, balze dégradé, lacci e fiocchi dal candore fanciullesco. Il crochet domina su jumpsuit, tra abiti sottoveste e shorts. I volumi delle camicie sono over, i pantaloni fluidi. Non manca un tocco boyish, tanto caro alla stilista, mentre gli accessori sono caratterizzati da grande femminilità, a partite dall’irresistibile mini pochette con anello di metallo.
Off-White sfila alla Paris Fashion Week
Tra i nomi più apprezzati dello streetwear, OFF-WHITE ha presentato a Parigi una collezione primavera/estate 2017 fresca e giovane. Virgil Abloh guarda al passato e mixa con grande padronanza gli armadi di lui e di lei, per una sfilata ricca di citazioni Eighties, a partire dai volumi, esasperati. Potente e moderna, la donna che calca la passerella, tra suggestioni streetstyle e dettagli anni Ottanta. Personalità poliedrica, Abloh monopolizza l’attenzione della Paris Fashion Week grazie alla presenza di Kim Kardashian, ospite numero uno del front row. Lo stilista -classe 1980- si ispira alla protagonista di Working Girl, interpretata da una giovanissima Melanie Griffith: in un tripudio di spalline e capelli cotonati, la parabola di un’ambiziosa segretaria che riesce a portare a termine una prodigiosa scalata sociale ai danni del suo perfido capo Sigourney Weaver. Sfila una donna in carriera, perfettamente a suo agio nell’indossare completi maschili, senza per questo rinunciare alla propria femminilità. Una trasformazione culturale dai velati intenti femministi per Abloh, che guarda alla donna di oggi, indipendente ma àplomb. In passerella sfilano 36 look, tra bluse dalle spalle oversize, pantaloni in pelle, blazer che diventano mini dress. Largo alla camicia, che diviene iconico passepartout arricchita di ruches e volants, dettagli asimmetrici che creano volumi istrionici. Nel front-row spicca su tutti Kim Kardashian accanto al marito Kanye West.
(Foto: Madame Figaro)
La decostruzione dell’essenziale di Y/Project
Sfila nell’ambito della Parigi Moda Donna la collezione primavera/estate 2017 di Y/Project. Il designer belga Glenn Martens continua la sua sagace decostruzione dell’essenziale nel suo secondo défilé. Vistosi accenni streetstyle spiccano nell’eleganza che si alterna sul catwalk. Il giovane stilista, laureato presso la Royal Academy of Antwerp, raccoglie grandi consensi dal 2013. Ad Y/Project si deve la fondazione dei canoni di un’estetica nuova, in cui i confini tra femminile e maschile sono sempre più sfocati. La creatività domina in una collezione dal fascino underground. Cut out sbucano da trench e pantaloni, ma anche da t-shirt e camicie. Giocosa ed irriverente, la collezione rielabora codici tradizionali in una chiave inedita: largo a denim e velluti, mentre sbucano qua e là incursioni kitsch come nel bomber in oro metallizzato. La camicia maschile rivive in una veste nuova, che la rende simile ad un corsetto, per una donna sexy e sicura di sé, in un istrionico gioco di ruolo.
Lo streetwear in chiave couture di Koché
Sperimentazione e accostamenti arditi caratterizzano la collezione primavera/estate 2017 di Koché, che ha sfilato nell’ambito della Paris Fashion Week. Christelle Kocher continua nel suo tentativo sperimentale di fondere i codici dello streetwear con quelli della couture. Il risultato è affascinante: citazioni sportswear dominano sul catwalk, tra tenute da jogging da indossare con scialle in tulle, come fa Lindsey Wixson, che apre il défilé. Largo a felpe caratterizzate da grafismi optical, pantaloni cargo e t-shirt oversize, che si uniscono a dettagli vintage e tocchi femminili, come nei gioielli dal gusto un po’ kitsch. In un patchwork di dettagli artigianali, sfila un interessante esperimento stilistico, fortemente improntato alla contemporanetà.
(Foto: Madame Figaro)
Sfila a Parigi la couture future di Courrèges
Couture Future: con questo termine Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant salutano la loro quarta collezione disegnata per Courrèges. A coniare l’espressione fu proprio André Courrèges, con riferimento alla collezione prêt-à-porter del 1965, emblematica per la rivoluzione del brand. Nella cornice della Monnaie di Parigi sfila la collezione primavera/estate 2017, intrisa di elementi couture e tocchi futuristi. Aprono il défilé minidress cocoon con tasche e martingala, pantaloni a righe black and white con boleri in tinta, per silhouette grafiche e futuriste. Seguono bomber in neoprene, jumpsuit e giacche biker, tra suggestioni hi-tech e grande ricercatezza. Sperimentazione sembra essere la parola chiave di una collezione che unisce un appeal proiettato nel futuro alla tradizione della maison. Suggestioni Sixties nel pvc dei top, per una donna moderna e raffinata.
(Foto: Madame Figaro)
La moda robotica di Anrealage
Ritorno al futuro alla Paris Fashion Week: da Anrealage è di scena un design futurista intriso di atmosfere tecnologiche. Kunihiko Morinaga ci porta nel futuro con una collezione primavera/estate 2017 dall’evocativo titolo “Silenzio”. Lo stilista fa uso della tecnologia per dare voce ai suoi capi: attraverso un meccanismo robotico, questi ultimi vengono collegati ad appositi iPad che emettono dei segnali sonori per ogni outfit. Largo a silhouette squadrate e atmosfere da space oddity, per una collezione altamente scenografica: dominano abiti a trapezio dai colori metallici, tra righe e black & white optical sbucano stampe fotografiche, anch’esse in bianco e nero, che rappresentano foreste, oceani e pattern floreali. L’era spaziale prende forma sulla passerella, tra colori statici e modelle robotiche. Sfilano pantaloni ampi, maxi gonne ed elmetti futuristi, che divengono quasi delle maschere sulle modelle, trasformate in androidi. Morinaga presenta anche una inedita collaborazione con Tom Kawada per sviluppare una app per iPhone, che sarà disponibile dal 3 ottobre. Inoltre la collezione è legata ad una linea di sneakers prodotte in collaborazione con Asics.
Note grunge in passerella da Aalto
Ha sfilato nell’ambito della settimana della moda parigina Aalto. Tuomas Merikoski, lo stilista finlandese alla direzione creativa del brand, porta sulla passerella di Parigi una collezione intrisa di note scandinave. Tuttavia per la collezione primavera/estate 2017 Aalto -che significa letteralmente “onda” in finlandese- sembra abbandonare il tradizionale cliché che associa certo minimalismo al design e alla moda scandinavi per aprirsi invece a note inedite. La collezione evoca immagini variegate, tra note futuriste e un’inquietudine di fondo. Largo a suggestioni grunge per un tuffo negli anni Novanta: tra denim all over e colori melange, troviamo maxi dress laminati e colori accesi. Ad ispirare Merikoski sarebbero stati i personaggi delle illustrazioni Moomins realizzati da Tove Jansson, celebri in Finlandia: ad aprire il défilé note di bianco iridescente tra sovrapposizioni e asimmetrie. L’intera sfilata è in bilico tra tradizione e innovazione, tra vintage e contemporaneità.
(Foto: Madame Figaro)