In esclusiva per D-Art, a seguito dell’uscita del primo trailer, le impressioni dei connazionali che hanno contribuito, con il proprio estro, durante le riprese di Zoolander 2.
Le espressioni di stupore e le urla di entusiasmo di coloro che attendevano al fashion show parigino dell’uomo Valentino, lo scorso inverno, all’uscita di Derek e Hansel su una reale passerella, resteranno impresse nella storia degli episodi più divertenti della moda e del cinema.
I protagonisti di Zoolander, interpretati da Ben Stiller e Owen Wilson, nel lontano 2001, hanno annunciato così il ritorno sul grande schermo del film che parodizza il fashion system, di cui lo stesso Stiller è regista. Dai 16:9 alla realtà, una conferma attesa da tempo che ha fatto gioire ancora di più i cineasti italiani, in quanto le riprese del film si sono svolte a Roma.
E proprio pochi giorni fa, a qualche mese dalla fine del girato, è stata resa nota la data di uscita della pellicola, con un trailer in pieno stile Zoolander che condividiamo da fonti Paramount.
Massima la discrezione da parte della produzione che, però, ha deciso di attingere contributi artistici e stringere sinergie con professionalità italiane.
Una manna dal cielo per il nostro Paese e l’industria creativa.
Infatti, anche grazie a Stiller, Roma per qualche mese ha vissuto trepidante e accogliente ogni passo della macchina produttiva, rivivendo i fasti de La Dolce Vita, in piena era 2.0.
A testimoniare ciò il fotografo di moda e advertising Fulvio Maiani, uno dei professionisti contattati da Stiller in persona, lo scorso aprile, che ha iniziato la sua esperienza sul set cinematografico proprio con la pellicola. Non abituato ai tempi e alle modalità delle produzioni cinematografiche, si definisce fortunato ad aver inaugurato la sua ascesa in tal senso proprio con il sequel del colosso. Ottime le sue impressioni in merito agli attori, definiti alquanto generosi con la macchina fotografica e ineccepibili stacanovisti.
L’entusiasmo e l’immensa gratitudine, invece, trasudano dalle parole di Enrico Palazzo, giovane direttore artistico di due happening creativi che si tengono nella Capitale, atti a promuovere e a procacciare nuovi talenti nel mondo della moda. A contattarlo è stato l’assistente alla regia Marco Ferreri che ha richiesto consulenza.
La sua missione era portare sul set i volti noti, gli “up & coming” nonché le figure della moda riconosciute iconograficamente anche dai più profani. Forte della sua esperienza di networking, Palazzo ha così chiamato Diane Pernet, storica giornalista e talent scout statunitense, già vista nei film “Pret-à- porter” di Altman e “La nona porta” di Polanski, Baby Marcelo, eclettica figura nota al mondo della disco music e Cyprien Richardi, “fashion addict” presente in tutti gli scatti di street style e ai party più esclusivi.
Lo stesso Richardi parla di un lavoro che ha segnato la sua carriera a seguito di una quattro giorni di riprese ferrate circondato dall’aura del glamour.
E nel tripudio di celebrities internazionali, come già avvenuto nel primo Zoolander, che hanno fatto a gara pur di figurare nel lungometraggio, anche Fabrizio Imas, attore e editor, che si sente alquanto lusingato della partecipazione e trepidante d’attesa nel rivedersi anche solo in un frame; nonchè i modelli di una frizzante agenzia campana, la C Model Management, tutti concordi nell’ aver vissuto il sogno hollywoodiano, fatto di scenografie e organizzazione impeccabili, a due passi da casa.
Non resta che attendere, dunque, l’uscita del sequel riconoscendo fieramente la partecipazione dei nostri connazionali che hanno avuto l’occasione di interagire con un colosso che segnerà il firmamento del cinema mondiale.