Terracina, il libro di Pier Paolo Pasolini

In questo racconto dedicato alla terza edizione del Premio Taranto che ha come tema il mare, Pier Paolo Pasolini ci trasporta dentro l’elemento più misterioso della terra, questo enorme scuro e mistico abbraccio magnetico che ci attira a sé. Il mare, più del cielo, che siam curiosi di scoprire, il mare sotto cui si nascondono le città sommerse, il mare abitato dai pesci che Marcè e Lucià iniziano a pescare, appena scappati da una Roma brigante che è venuta a noia.
In sella a delle bici rubate, si ritrovano a fare da pescatori, a confondersi nella tradizione delle coffe fatte a mano da signore inginocchiate per le strade e tra i piccoli del paese curiosi di sapere di più sulla città santa.
Pasolini sceglie il dialetto per questo piccolo capolavoro, per meglio aprirci un paesaggio in cui immedesimarci, per gioire con quei due ragazzi di borgata, della semplicità delle cose, per un cielo stellato o un giro in barca nel profondo della notte, laddove mare e cielo si confondono.
È in questo panorama solitario, dove la linea di confine non esiste, che sulla piccola barca usata per la pesca, Lucià si spinge oltre. Dove finalmente si può raccogliere in una “distesa di pace, per restarsene più solo con sé”.

Pitti Uomo. Gosha Rubchinskiy omaggia Pier Paolo Pasolini

L’ eclettico Gosha Rubchinskiy, giovane designer russo che si diletta anche nella professione di fotografo e videomaker, ha presentato durante Pitti Uomo 90, una collezione fresca e giovanile, ispirata alle generazioni nate dopo il 1991.

Improntato sullo sportwear, il defilé di Gosha è un susseguirsi di sweatshirts, accompagnati da shorts ginnici e canotte en pendant.

 

(fonte theindustrylondon)
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(fonte theindustrylondon)
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La ricerca di Gosha Rubchinskiy coniuga un’estetica dura e struggente delle culture giovanili della Russia post sovietica – ha sostenuto Lapo Cianchi, direttore comunicazione & eventi di Pitti Immagine – con eleganti inflessioni sportswear e suggestioni artistiche provenienti dalla fotografia e dal cinema, autentiche passioni culturali e imprescindibili riferimenti nel suo processo di formazione. Il tutto filtrato dall’utilizzo consapevole e quasi ossessivo delle tecnologie multimediali. Ed è questo vivo sistema di riferimenti e di linguaggi che gli consente di esprimere una non banale riflessione sociale”.

 

(fonte theindustrylondon)
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(fonte theindustrylondon)
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Lo stilista russo, ha concepito una primavera/estate 2017 all’insegna dello sport, coniugando comodità alla cura dei dettagli.Tutte le sue collezioni, prendono ispirazione dal passato, quello oscuro della sua patria. Potremmo definirlo il visionario di un codice estetico basato sullo streetstyle che incontra la storia ma che stride, giustappunto, con il mondo easy del fashion biz.

 

UMB1077
(fonte theindustrylondon)

 

 

UMB0975
(fonte theindustrylondon)

 

 

Lo stilista Gosha Rubchinskiy (fonte theindustrylondon)
Lo stilista Gosha Rubchinskiy (fonte theindustrylondon)

 

 

La sua collezione non sarà forse banale? Probabilmente si! Esteticamente, infatti, nulla fa presagire la volontà di rinnovare l’estetica della moda. L’imput comunicativo, che si lega alla figura di Pier Paolo Pasolini viene “rattoppato” da accordi commerciali con Fila, Sergio Tacchini e Robe di Kappa, brand di sportwear che compaiono sulle felpe e che pare abbiano ricevuto un compenso da capogiro per vedere il loro marchio cucito sulle creazioni di Gosha Rubchinskiy.