A Parigi sfila il misterioso samurai di Yohji Yamamoto

A quale samurai dall’anima torbida si è ispirato lo stilista giapponese Yohji Yamamoto?

La passerella che ha visto sfilare la collezione primavera/estate 2017 della griffe Yohji Yamamoto  è cupa, orientata a destare senso di inquietudine a chi la osserva.

Gli abiti, a loro modo, incrementano questa sensazione portando lo show ad esiti inusuali, quasi lugubri.

Due sono gli elementi che disegnano la collezione: il total black e le linee abbondanti dei capi, quest’ultimi, voluminosi a dismisura e destrutturati.

L’asimmetria degli abiti viene scandita, in alcuni casi, da un rosso acceso accattivante che alleggerisce, per quanto possibile, l’intero progetto creativo.

Illusorio rimane il bianco di alcuni capi che in alcuni casi si sporca di macchie di colore che ricordano vagamente le tele dell’artista Jackson Pollock.

 

American abstract expressionist painter Jackson Pollock (1912 - 1956) holds a cigarette above and behind one of his paintings in his studio at 'The Springs,' East Hampton, New York, August 23, 1953. (Photo by Tony Vaccaro/Getty Images)
Jackson Pollock nel suo studio di East Hampton, New York, 1953 (fonte immagine cbsnews)

 

 

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Issey Miyake gioca con l’etno-sporty

La collezione primavera/estate 2017 di Issey Myake appena proposta a Parigi è profondamente essenziale arricchita, in alcuni, casi da tagli geometrici che conferiscono al progetto creativo, movimento visivo.

Il designer Youshiyuki Miyamae affonda la sua ispirazione nell’universo sporty che vibra grazie ad accenni etnici.

I tagli che scorrono lungo i capi, sono l’incipit di un défilé composto prettamente da colori effervescenti. Il color block viene evidenziato da accostamenti cromatici riuscitissimi che conferiscono alla linea un allure fresca e giovanile.

In passerella si sono avvicendati capi minimalisti decorati da triangoli e trench ordinari.

Un tocco di creatività si evince dai capi elaborati con la tecnica 3D Steam Stretch che permettono alla collezione di elevarsi evitando così di incappare nella banalità.

La foggia degli abiti  rimane sinuosa, spesso leggermente abbondante. Si intercorrono, allo stesso modo, lunghezze midi e maxi.

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Carven: l’urban chic sfila a Parigi

Adrien Caillaudaud e Alexis Martial, duo di stilisti di maison Carven, per la collezione primavera/estate 2017 appena proposta a Parigi hanno disegnato una donna che ama vestire con capi comodi e femminili.

Il pattern diventa l’inizio di un défilé garbato. Le rose decorano bomber in neoprene richiamando la moda anni ’60.

Il rosa shocking caratterizza la palette di colore che rimane, comunque, accesa e vibrante.

Il PVC confeziona pantaloni, capispalla essenziali ed urbani, in contrapposizione con il pizzo che invece conferisce un carattere romantico alla collezione.

I dettagli in fibbia su gonne e cappotti, sono i motivi ricorrenti di una collezione giovane e frizzante.

 

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Balmain: Olivier Rousteing si dimostra il grande creativo di Parigi

Olivier Rousteing è l’artefice di una collezione primavera/estate 2017 che brilla fra le tante proposte che si sono susseguite in passerella durante questi lunghi e frenetici giorni in cui la moda a Parigi, regna sovrana.

Balmain porta in passerella capi brillanti sia perché luccicanti e sia perché ricchi di dettagli. Un tripudio di contaminazioni che culminano inevitabile con un défilé incantato.

Le bellissime modelle (Alessandra Ambrosio, Gigi Hadid e Kristen Doutzen ad esempio) indossano ricami preziosi e texture scintillanti.

Una creatura androgina, forte di temperamento ed estremamente sensuale.

In una location che ricorda le foreste pluviali asiatiche, sfilano capi importanti, lussuosi: difficili da dimenticare.

Long dress in seta si alternano ad abiti in suede dal carattere dirompente.

Il colore è il fulcro delle collezioni Balmain e questo défilé non fa eccezione. I capi esplodono in tonalità cariche e vitaminiche: l’arancione è in accordo con la terra bruciata, i toni del camouflage dichiarano amore al nero; un rosso papavero carica di sensualità l’intero progetto creativo.

Le linee affusolate sono rese intraprendenti da scollature vertiginose. Il pitone, proposto in passerella con over coats e pantaloni e le lamine d’oro che intrecciano trame luxury, portano la collezione ad esiti sorprendenti, pronti a stupire durante tutta la prossima calda stagione.

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Lanvin: non convince il debutto di Bouchra Jarrar

Non convince del tutto il debutto del designer Bouchra Jarrar, fresco di nomina in casa Lanvin dopo l’addio alla maison di Alber Elbaz.

L’eredità lasciata dal couturier non è certo facile da fronteggiare e forse Bouchra ha agito come avrebbe dovuto fare un debuttante che ha l’obbligo di convincere una platea orfana di un grande stilista.

La collezione, difatti, appare un gradino sottotono rispetto alla passate proposte dell’azienda.

Seguendo la fisionomia della maison, Jarrar sbircia negli archivi di Lanvin proponendo sulla passerella capi minimalisti, dalla foggia maschile, abiti trasparenti e capispalla (come il chiodo) che donano un allure rock alla collezione.

Criticare l’operato di Jarrar appare dunque ancora primitivo. Il rodaggio di Bouchra sarà giustificato solo con la presentazione della prossima collezione.

 

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La decostruzione dell’essenziale di Y/Project

Sfila nell’ambito della Parigi Moda Donna la collezione primavera/estate 2017 di Y/Project. Il designer belga Glenn Martens continua la sua sagace decostruzione dell’essenziale nel suo secondo défilé. Vistosi accenni streetstyle spiccano nell’eleganza che si alterna sul catwalk. Il giovane stilista, laureato presso la Royal Academy of Antwerp, raccoglie grandi consensi dal 2013. Ad Y/Project si deve la fondazione dei canoni di un’estetica nuova, in cui i confini tra femminile e maschile sono sempre più sfocati. La creatività domina in una collezione dal fascino underground. Cut out sbucano da trench e pantaloni, ma anche da t-shirt e camicie. Giocosa ed irriverente, la collezione rielabora codici tradizionali in una chiave inedita: largo a denim e velluti, mentre sbucano qua e là incursioni kitsch come nel bomber in oro metallizzato. La camicia maschile rivive in una veste nuova, che la rende simile ad un corsetto, per una donna sexy e sicura di sé, in un istrionico gioco di ruolo.

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Vionnet: il minimalismo sfila a Parigi

La collezione primavera/estate 2017 di Vionnet si presenta all’insegna delle sovrapposizioni. Il denim, tessuto principale di questo défilé, scandisce un progetto creativo basato su sovrapposizioni di svariati tessuti e sui colori tenui.

La femminilità della donna Vionnet si concentra su abiti prettamente casti e minimali. Il soprabito kimono in seta, un vezzo sulla passerella, è stato abbinato ad un top di pizzo e un abito bianco plissettato a maniche lunghe.

Il mood casual della collezione si riflette nelle giacche oversize ma un abito verde con frange,porta la collezione ad esiti estetici desunti dagli anni ’20.

Accenni di sensualità sono stati riservati alla tunica semitrasparente con dettagli gold che caricano l’intera linea di un sufficiente allure sofisticato.

Sensuali risultano i long dress da gran soiree in lussuosa seta che leggeri accarezzano le curve della donna, librando nell’aria.

 

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La moda robotica di Anrealage

Ritorno al futuro alla Paris Fashion Week: da Anrealage è di scena un design futurista intriso di atmosfere tecnologiche. Kunihiko Morinaga ci porta nel futuro con una collezione primavera/estate 2017 dall’evocativo titolo “Silenzio”. Lo stilista fa uso della tecnologia per dare voce ai suoi capi: attraverso un meccanismo robotico, questi ultimi vengono collegati ad appositi iPad che emettono dei segnali sonori per ogni outfit. Largo a silhouette squadrate e atmosfere da space oddity, per una collezione altamente scenografica: dominano abiti a trapezio dai colori metallici, tra righe e black & white optical sbucano stampe fotografiche, anch’esse in bianco e nero, che rappresentano foreste, oceani e pattern floreali. L’era spaziale prende forma sulla passerella, tra colori statici e modelle robotiche. Sfilano pantaloni ampi, maxi gonne ed elmetti futuristi, che divengono quasi delle maschere sulle modelle, trasformate in androidi. Morinaga presenta anche una inedita collaborazione con Tom Kawada per sviluppare una app per iPhone, che sarà disponibile dal 3 ottobre. Inoltre la collezione è legata ad una linea di sneakers prodotte in collaborazione con Asics.





Maison Margiela. Con John Galliano gli alieni sfilano a Parigi

Se qualcuno, un giorno, diede l’appellativo di “Pirata della moda”  a John Galliano, un motivo valido ci sarà.

L’eclettico della moda, quello che tutto può e tutto ottiene ha creato una collezione primavera/estate 2017 per Maison Margiela all’altezza del suo estro.

Estremamente libero da ogni canone estetico, fatiscente nelle regole dettate dalla moda, questo défilé tocca tanti piccoli appigli di ispirazione. Una sciarpa in lana diventa magicamente un top, come nelle migliori tradizioni dadaiste, il parka di organza delinea un’avvincente codice estetico vittoriano. Se la cuffia anni ’20 diventa un bizzarro copricapo, i gioielli cuspidi ai lobi delle modelle rimandano al magico e al quanto avventuristico mondo degli alieno.

Tutto è così teatrale. I tailleur si vestono di macro cabochon e la tuta da sub viene arrotolata mostrando un pattern surrealista. Il tulle è stato aggrovigliato, rendendolo vaporoso e goffrato. Sembra quasi plastificato.

Sovrapposizioni scalmanate di tessuti completamenti distanti per consistenza, creano effetti volumetrici non ordinari.

Il tartan si avvicenda a broccati pregiati creando un diktat affascinante ed equilibrato.

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Rochas: il grande trionfo di Alessandro Dell’Acqua

Priva di orpelli ed eccessi eclatanti, la collezione primavera/estate 2017 di maison Rochas, disegnata dal poliedrico Alessandro Dell’Acqua, nasconde un’aurea di purezza dentro le volumetrie conferite gli abiti.

Leggeri e vaporosi come fossero nuvola, gli abiti disegnati in occasione di questa edizione della Parigi Fashion Week raccontano di una donna romantica, fuori da un tempo cronologico dettato dalla contemporaneità.

Una soluzione da applaudire visto che sempre più spesso le collezioni presentati sulle passerelle toccano i vertici dell’esasperazione forzata delle linee.

Ad ispirare questa collezione è stato Erwin Blumenfeld, celeberrimo fotografo tedesco, considerato un pioniere della fotografia artistica del XX secolo.

Gli abiti fiabeschi disegnati dal tulle a pois vengono accostati al magico tocco della seta che confeziona un leggiadro abito sottoveste  decorato da balze che segnano la scollatura.

In particolare, la fluidità dei capi conferisce alla collezione un’aurea irreale di magnifico romanticismo.

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Il giardino segreto di Paul Ka

Sfila alla settimana della moda di Parigi Paul Ka, con una collezione moderna e chic, tra romantici tocchi floreali e approcci futuristi. Alithia Spuri-Zampetti si rivolge a una donna minimale e femminile, che ostenta capi dalle linee essenziali. L’ispirazione prediletta è un minimal-chic che indugia in linee zen e rigore orientale per poi concedersi incursioni romantiche nelle stampe botaniche. Il mood dei primi outfit è urban, per una donna che affronta la metropoli con classe. Eterea e sofisticata, indugia poi in sete preziose sospesa in una dimensione quasi onirica, tra rose e colori tropicali. I giardini della location scelta per il défilé, il Jardin des plantes, regalano una cornice suggestiva ad una collezione ricca di spunti. Tripudio di sete preziose, fabbricate in Francia: la palette cromatica sposa il dégradé, le stampe floreali sono state realizzate a mano in Italia, a Como. Suggestioni Fifties nelle gonne a ruota in un raffinato jacquard realizzato a Venezia. Ricordano le fodere dei kimoni i lunghi abiti da sera, tra sfumature di origami e modelli fluidi.

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(Foto: Madame Figaro)