I fiori di ghiaccio di Dries Van Noten

Altamente evocativa la sfilata Dries Van Noten, che ha incantato la Paris Fashion Week con una collezione che ricalca fedelmente i codici stilistici sui quali si fonda l’estetica della maison. Lo stilista belga resta fedele a se stesso, pur aprendosi ad infinite variazioni di una medesima ispirazione: per la collezione primavera/estate 2017 tratteggia con maestria sfondi gelati da cui fanno capolino i primi boccioli di una primavera ancora in fieri. Ecco moltiplicarsi, in un giardino surreale e freddo, mazzi di fiori ibernati, contenuti entro strutture in ghiaccio. L’estro di una scenografia accattivante che porta sulla passerella blocchi di ghiaccio che contengono inediti bouquet floreali. Un contrasto affascinante che cela scenari post apocalittici: tra gorgiere elisabettiane e contrasti, sbucano nel gelido totem di ghiaccio primizie di fiori. Rose, peonie e anemoni si stagliano sullo strato di ghiaccio come miraggi lontani o ricordi sbiaditi dalla memoria. Come due poli opposti, il maschile e il femminile sembrano intersecarsi in un continuo gioco di rimandi, mentre si alternano sul catwalk righe e pattern floreali. Tocchi boyish nelle giacche dal piglio rigoroso si alternano alla regale opulenza dei ricami che impreziosiscono boleri e capi raffinati e impalpabili. Come un fantasma, una figura sbiadita in un tempo immemore, la donna che calca la passerella nasconde il viso dietro velette in tulle, raffinato retaggio rétro di una collezione giocata sulle sensazioni. Sulle note di Frozen di Madonna, sfila una processione a tratti lugubre e a tratti pregna di dinamismo rituale, scandita dal rumore dei tacchi in legno, di fascinazione scandinava. Il bouquet floreale si staglia su giacche kimono e su bermuda, capispalla, trench, tra suggestivi effetti trompe-l’œil. Sublime alternanza di sete e materiali techno, mentre la palette cromatica indugia sul bianco splendente e sul nero, spezzato da striature giallo lime.

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(Foto: Madame Figaro)

Le silhouette minimaliste di Pascal Millet

Ispirazioni multiformi e femminilità delicata sulla passerella di Pascal Millet, che ha presentato la sua collezione primavera/estate 2017 alla Paris Fashion Week. Ad ispirare lo stilista francese sono foto che testimoniano uno charme evergreen: lo stile di Meryl Streep nell’indimenticabile pellicola “La mia Africa”, l’eleganza senza tempo della principessa Carolina di Monaco, e ancora i look iconici sfoggiati da Bianca Jagger allo Studio 54. Un’immagine ben delineata, che predilige una femminilità ricercata e sempre attuale. Lo stilista va alla ricerca di uno stile parisien quantomai attuale, per silhouette libere. Bandita ogni forma di costrizione per una femminilità glamour e delicata. Suggestioni sporty-chic nei capi in felpa, che si alternano sul catwalk. La palette cromatica indugia sulle sfumature dell’azzurro e del blu, per poi aprirsi a tocchi metallizzati e righe multistripes. I volumi sono studiati e architettonici, i dettagli scultorei, in un mood minimal-chic che sembra predominare.

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(Foto: Madame Figaro)

L’anarchia metallizzata di Wanda Nylon

Suggestioni couture in chiave metallizzata sulla passerella di Wanda Nylon. Johanna Senyk, per la prima sfilata alla settimana della moda parigina della sua collezione Wanda Nylon, propone affascinanti atmosfere oniriche, immerse in uno scenario post apocalittico.

Bagliori iridescenti illuminano il défilé, in cui regna uno stile urban intriso di contaminazioni eterogenee. A sfilare è una donna forte ed emancipata che non rinuncia al lusso, declinato però in chiave futurista. Tra tocchi strong e dettagli iper femminili, l’anarchia regna sovrana in un mix & match di ispirazioni; tra i materiali prediletti spicca il vinile, per tute e calzature.

Atmosfere post-atomiche nelle reti di cristalli Swarovski e nelle geometrie che caratterizzano gli accessori, come gli occhiali e le borsette con catena. Largo a vezzi iper femminili nella seta plissettata, nei trench drappeggiati con inserti in organza, mentre gold all over illumina gilet e pantaloni cropped.

Arrivata a Parigi all’età di 18 anni, Johanna Senyk vanta esperienze come stylist, costume designer e casting director; il suo ingresso trionfale nel fashion system la vede vincitrice del premio Andam per il 2016 e creatrice di una capsule collection per La Redoute. La sua è un’estetica influenzata da luoghi leggendari, come il Palace di Parigi.

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(Foto: Madame Figaro)

La sensualità vitaminica di Alexis Mabille

Colorata, versatile ed eclettica la collezione primavera/estate 2017 di Alexis Mabille, che ha sfilato nell’ambito della settimana della moda parigina. Una sensualità inedita, che integra elementi dichiaratamente sportswear a suggestioni etniche. In una palette cromatica vitaminica sfilano capi fluttuanti e sofisticati: largo a vestiti che esaltano la femminilità, silhouette che enfatizzano le curve e volumi che creano iperbolici contrasti. Una collezione pensata per una donna sportiva e giovane, che osa con i colori, perfetti per esaltare la bellezza della stagione estiva: ecco quindi alternarsi sul catwalk giallo lime, rosso e bianco, per capi che coniugano la più classica femminilità a dettagli sporty-chic, come le sneakers ai piedi. Tripudio di righe per tuniche dall’aria esotica, arricchite dai gioielli etnici, come le collane. Vezzi tipicamente femminili nelle ruches che impreziosiscono le spalle nude.

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(Foto: Madame Figaro)

Romanticismo in chiave nerd per Anne Sofie Madsen

Austera ed ironica la collezione primavera/estate 2017 di Anne Sofie Madsen, che ha sfilato nell’ambito della Paris Fashion Week. A calcare la passerella della stilista danese è una novella signorina Rottermeier dall’aria un po’ severa e dalle ruches che sanno di antico. Con quell’aria vagamente nerd conferitale dagli occhialetti da vista, la donna di Madsen conquista e incuriosisce. Dominano l’intero défilé toni pastello mixati a capispalla dall’appeal strong, in una sfilata in cui la sartorialità si unisce ad una femminilità velata da tocchi nostalgici. Romantica e delicata, la camicia diviene iconico passepartout, impreziosita da tagli asimmetrici, balze e volants, per uno stile in cui si avverte l’influenza di Alexander McQueen. Largo a miniabiti dall’aria retrò, per volumi architettonici e dettagli sartoriali. Capi strutturati si indossano con la giacca biker e con pantaloni oversize; cura certosina è riservata ai dettagli, come i calzini, che accompagnano ogni outfit che si alterna sulla passerella.

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(Foto: Madame Figaro)

Sfila a Parigi il glam rivisitato di Barbara Bui

Le atmosfere del Paradise Garage sono protagoniste assolute del défilé di Barbara Bui: in un tripudio di suggestioni Eighties, riviviamo la magia del disco club newyorkese, immersi nella musica di Larry Levan, dj americano che ha animato per decenni il club. La donna che calca la passerella di Barbara Bui sembra uscita da una discoteca, tra citazioni techno e spensierata atmosfera glam. Una primavera/estate 2017 dedicata ad una donna forte e libera, capace di lasciarsi andare ad exploit di estrema femminilità ma che ama osare, non disdegnando tocchi androgini, come i pantaloni con le pinces. Dominano asimmetrie e colori brillanti, in un mix and match di elementi streetwear e influenze eterogenee, in bilico tra passato e presente. Largo a silhouette strutturate, tocchi sporty-chic nei costumi e nei parka. Tripudio di colori al neon che si alternano a mosaici e motivi africani; entusiasmo e grinta nelle pellicce.

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(Foto: Madame Figaro)

Stella McCartney. Sfila a Parigi il manifesto animalista della griffe

E’ sempre più eco sostenibile ed attenta al benessere degli animali: la griffe Stella McCartney non ha remore nel dichiarare anche sulla passerella appena calcata a Parigi, tutto il suo sostegno alle bestiole rinunciando, di fatto, a tutto ciò che possa recare a loro inutili sofferenze.

Sfilano, così, capi slogan che rafforzano la volontà della stilista; “Girls thanks and no fur, no leather” si legge su un top.

La collezione primavera/estate 2017 di Stella McCartney si sviluppa attraverso linee abbondati. La gonna a sacchetto è stata abbinata a top attillato così da compensare le volumetrie.

Il denim, tessuto onnipresente nei progetti creativi della stilista inglese, disegna un cinque tasche comodo, influenzato certamente dallo street style.

Allo stesso modo, anche le jumpsuits percorrono uno stile metropolitano e glam-chic.

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Fonte immagini vogue.com

Demna Gvasalia stravolge i codici estetici di Balenciaga

Le spalle sono portate all’estremo quasi a disegnare una donna dal grande temperamento anziché la volontà di esasperare un dettaglio riconducibile al costume degli anni ’80.

L’esordio in passerella del trench abbinato ai cuissard apre una collezione dal sapore rétro con capi in satin e fuseaux effetto seconda pelle.

In una location quasi asettica, sfila il colore: è abbagliante, carico, effervescente. Tinge le bluse abbondanti “tenute a bada” da spille kitsch.

Demna Gvasalia, direttore artistico della maison succeduto ad Alexander Wang, crea una collezione che rompe gli schemi, che non indulge reminiscenze “wanganiane”.

Irrompono in passerella leggings che mettono a dura prova le gambe delle modelle, che calzano oltretutto, come uno stivale.

Il latex evidenzia il senso di avveniristico street style che incede man mano che le modelle calcano la passerella. Tra gli accessori spiccano le maxi bags da portare a mano: scomode ma d’impatto.

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Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

 

L’affascinante universo di Givenchy non delude Parigi

Le donne sono in lotta per il potere, non solo in America, ma in tutto il mondo” ha dichiarato Riccardo Tisci ed è proprio ad una donna “guerriera” che l’eclettico designer di Givenchy ha dedicato l’intera collezione primavera/estate 2017 che concentra la sua essenza sulla natura.

E’ vulcanico e caleidoscopico. E’ un microcosmo di bellezza insolubile: questo défilé è un viaggio nella vena artistica del designer tarantino che indaga, attraverso la natura, l’influenza che la donna ha nella società.

E’ un viaggio che parte dall’agata, una pietra tanto preziosa quanto affascinante.  E’ un talismano legato, nottetempo, alle tribù del Tibet e dell’india; difende dalla cattiva sorte  ed è un valido alleato per raggiungere gli obbiettivi preposti.

Come un dipinto affascinante, la pietra decora i long dress in seta e si lascia ammirare su una collana che non passa inosservata.

Gli abiti, che diventano i capi cult della collezione, si avvicendano a pantaloni dalle reminiscenze sixties. Sono percorsi da piccole ruches che creano movimento alla loro foggia essenziale ed elegante.

Le sovrapposizioni sono gentili e garbate. I vestiti vengono  esaltati da gonne monocromatiche.

Ultra femminili risultano, infine, i tailleur composti da giacca e pantalone resi sgargianti dalle pietre che percorrono tutta l’altezza della giacca donando uno scintillìo inconsueto ma delicato.

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Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Chic à la française in passerella da Chloé

Chic à la française per la primavera/estate 2017 di Chloé: in passerella sfila un omaggio allo stile parisien. Effortlessy-chic e sofisticata, la donna immaginata da Clare Waight Keller sfoggia classe da vendere grazie all’allure parigina, da sempre sinonimo di stile. La designer britannica, alla direzione creativa di Chloé dal 2011, rinnova le silhouette e semplifica le forme, per una collezione che strizza l’occhio al minimalismo pur senza perdere di vista il manifesto estetico della maison.

“Sono tornata all’idea di base della semplicità dello stile francese. Gli abiti sono disinvolti, i volumi squadrati, i tessuti croccanti. Voglio dare un messaggio semplice e forte. Con un tocco floreale”: così la stilista ha commentato la collezione che ha sfilato nella mirabile cornice del Grand Palais. Volumi fluttuanti e grande pulizia dominano sul catwalk, per un prêt-à-porter irresistibile e fresco.

La palette cromatica omaggia la bandiera francese, con tripudio di rosso, bianco e blu, per citazioni marinière; romanticismo nelle stampe floreali, che evocano innocenti evasioni e citano certi pattern presi a prestito dai Seventies. Largo a plissé a corolla, georgette di seta, balze dégradé, lacci e fiocchi dal candore fanciullesco. Il crochet domina su jumpsuit, tra abiti sottoveste e shorts. I volumi delle camicie sono over, i pantaloni fluidi. Non manca un tocco boyish, tanto caro alla stilista, mentre gli accessori sono caratterizzati da grande femminilità, a partite dall’irresistibile mini pochette con anello di metallo.

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(Foto: Madame Figaro)

#StandingOnStardust, Elie Saab a Parigi

We are all made of stars“, o quasi.
L’atmosfera anni ’70 della collezione Primavera Estate ’17 di Elie Saab presentata alla Paris Fashion Week, è stellare.


La superhero chic dello stilista è un appello coinvolgente alla vita mondana compensato da tocchi di metallo sul nero che danno vita a un catwalk rock glam.


L’american dream sancito dalle stelle applicate e disegnate sui capi è protagonista assoluto.
Da cornice, invece, fanno i mantelli, le rouches, le gonne borchiate in pelle, i bomberini in b/w, le frange e le trasparenze.
Gli anni ’70 padroneggiano la scena in completi in lamè metallico, in lunghi pantaloni a zampa d’elefante e in occhiali da sole dalle lenti tonde e scure.


La sensualità, mai dimenticata, è ben definita dagli spacchi inguinali, dalle scollature profonde e da lunghi collari di raso al collo.
La silhouette è esaltata dalla luminosa grand soirée dai colori tenui come il rosa laminato e dalle calde fantasie a righe. Gli intrecci lasciano spazio a lunghi abiti rossi in stile Jesica Rabbit ben bilanciati da sportivi cappelli con visiera.


Le eroine della collezione di Elie Saab non temono la luce, il glitter glam si fa vivo e intenso su capi esibiti da volti noti come Gigi Hadid e Karlie Kloss.
Infine, la notte francese contornata da solide stelle, è in perfetta sintonia sparkling.


Non è facile dimenticare il romanticismo spassionato dello stilista che ha lasciato il segno nelle precedenti collezioni per dar vita a un nuovo volto più teen e insolente.
La rapidità del cambiamento lascia di stucco: dove sono gli abiti eleganti e principeschi che fanno sognare?


“Life in technicolor”, per stavolta.
Alle donne non basta un’esplosione di paillettes per far vibrare il cuore, neppure sotto un cielo tempestato di stelle.