La legione straniera di Moncler Gamme Rouge

Accantonata la neve, Moncler Gamme Rouge opta per atmosfere coloniali. Per la primavera/estate 2017 Giambattista Valli ci propone una inedita traversata del deserto, intrisa di omaggi al tricolore francese. Ricordano legionari in gonnella le modelle, che sfilano con divisa e cappelli da cadette, marciando tra le dune del deserto, in un’ipotetica colonia. Tra sahariane e piumini dal mood romantico, impreziositi da lavorazioni in pizzo, sulle spalle spicca un mantello imbottito bianco, rosso e blu. Parigi è la patria da tenere nel cuore: largo quindi a decorazioni che inneggiano alla Capitale francese, come le serigrafie su trench e nel tailleur pantalone. Non manca neanche il maxi logo del galletto, tra alternanza di completi dal taglio maschile e abiti con punto vita in evidenza, ad enfatizzare la femminilità. Largo a raincoat, parka e bomber. Il défilé chiude con abiti da gran soirée in cui il candore del pizzo macramè si unisce ad una cascata di cristalli e fiori d’organza. La magia di petali tridimensionali ricamati sul pizzo crea caleidoscopiche suggestioni haute couture.

Ironia e citazioni vintage per Miu Miu

Scanzonata, irriverente ed iconica la collezione Miu Miu che ha sfilato nell’ultima giornata della settimana della moda parigina. Miuccia Prada incanta con un défilé che sdogana un’estetica nuova, capace di coniugare riuscite citazioni vintage a deliziosa ironia. È un’estate in cartapesta quella raffigurata nella scenografia: in una surreale atmosfera old fashioned si aggira una diva strappata alla Hollywood anni Cinquanta.

Ricordano Esther Williams e certo cinema hollywoodiano a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta le cuffie in gomma con fiorellini applicati: un’eleganza evergreen, degna delle dive di un tempo, per una full immersion nel glamour. Tripudio di suggestioni Fifties anche nelle linee dello swimwear che si alterna sulla passerella, tra costumi interi e accappatoi con intarsi di pelliccia. Citazioni Seventies nel tapestry floreale che impreziosisce capi e costumi da bagno, tra sovrapposizioni caleidoscopiche e stampe botaniche.

Sfilano prendisole, sottane, ciabattine e completi in spugna, per un’estetica candy, a metà tra Mad Men e The Stepford Wives: largo a bluse, trench e zeppe intagliate, tra fiori e rouches. Un’eleganza raffinata ma anche ricca di sfumature funny, per un’estate da vivere intensamente. E Miuccia Prada riesce a trasportare l’atmosfera estiva sulla passerella, intento dichiarato dalla stessa stilista. Tra le modelle che calcano il catwalk la splendida Gigi Hadid.

Joie de vivre e nuovo lusso in passerella da Sonia Rykiel

Ha sfilato nella cornice dell’École nationale des beaux-arts di Parigi la collezione primavera/estate 2017 di Sonia Rykiel. La direttrice artistica della maison Julie de Libran ha reso omaggio alla stilista, scomparsa lo scorso 25 agosto. Con la complicità di Nathalie Rykiel, ha accolto gli ospiti del défilé davanti ad una video installazione realizzata da Frédéric Sanchez, raffigurante la designer fondatrice della maison in video inediti firmati da Deborah Turbeville. Emozionante tributo ad un genio della moda. Un altro doveroso omaggio alla Rykiel ha sfilato sul catwalk, nei pull indossati dalle modelle in apertura della sfilata, recanti le lettere che compongono il nome Sonia. Una collezione ispirata ad una donna moderna e indipendente, che sdogana una nuova concezione di lusso, che fa rima con joie de vivre. Largo a pantaloni palazzo e volumi esageratamente oversize, quasi teatrali. Denim all over e suggestioni workwear nelle tute da lavoro, tra uniformi e caban dalle enormi maniche impreziositi da righe marinière d’ordinanza, che rappresentano da sempre la quintessenza dello stile Rykiel.

L’elogio della quotidianità di Céline

Nessun coup de théâtre per Phoebe Philo, che porta sulla passerella di Céline un inedito elogio della quotidianità. Lo Zeitgeist trova nuova espressione nella collezione primavera/estate 2017 del brand francese, che indaga la natura umana e l’individualismo della donna contemporanea. In perfetto bilico tra caos e grazia, veniamo proiettati in una dimensione onirica, grazie anche alla potente scenografia, realizzata dall’artista Dan Graham: una struttura di vetro trasparente dalla forma sinusoidale, che sembra bilanciare la complessità e il caos dirompente con un ritrovato equilibrio. L’estetica concettuale di Phoebe Philo trova espressione in una sfilata emozionante, tra sartorialità mannish e volumi over. Largo a capispalla cocoon, vestiti impreziositi da tocchi astratti in blu cobalto che ricordano il body painting di Yves Klein, jersey da cui sbucano cut out e crochet romantico per abitini a trapezio. Le percezioni della quotidianità dominano: l’enfasi è sulle sapienti decostruzioni, tra stampe floreali e colori accesi, come il verde e il blu. Abitini a trapezio e sensualità nel bianco all over, mentre le borse sono oversize. Romanticismo nelle finte ruches che sbucano dagli orli, mentre reggiseni decorati conferiscono un’aura di femminilità ad una collezione in cui dominano i contrasti. Il daily wear non è mai stato tanto chic.

ce1

ce2

ce3

ce4

(Foto: Madame Figaro)

L’anima bifronte di Christian Wijnants

Anima bifronte per la collezione primavera/estate 2017 di Christian Wijnants. Lo stilista belga porta alla Paris Fashion Week due storie parallele unite da un filo comune, per un mix delle sue linee primavera/estate e resort. Una sfilata multiforme che ricorda per certi versi “The Floating Piers”, l’installazione dell’artista bulgaro Christo sul Lago d’Iseo. “Mi piace l’idea del nylon e di creare una sorta di paracadute”, così il designer ha commentato la sua collezione, ispirata a volumi eccentrici effetto paracadute. La prima parte della sfilata si concentra su outfit delicati tra pois e cromie accese, come l’arancio e il blu cobalto. Non mancano capi in bianco splendente impreziositi da cascate di piume. Nella seconda parte largo invece a pattern floreali ed energetiche stampe neon. Poesia e forza si susseguono sul catwalk, tra vestiti dal piglio boho-chic ed ispirazioni tratte dal Coachella Festival. Riusciti i grafismi e l’uso della palette cromatica. La colonna sonora del défilé è affidata alle note della canzone Opus del musicista Eric Prydz. Largo a sete preziose per top e gonne; sperimentazione nei pantaloni a vita alta; appeal vitaminico nelle stampe neon.

cw1

cw3

cw4

cw5

Kim Kardashian: scandalo alla Paris Fashion Week

Non è stata una tranquilla settimana della moda parigina per Kim Kardashian, dopo l’aggressione subìta dal giornalista ucraino Vitalii Sediuk (qui la notizia). Un brutto accadimento non di certo messo in conto anche se, involontariamente, ha focalizzato l’attenzione su di lei e su tutta la crew Kardashian.

 

(fonte immagine tomandlorenzo.com)
Kim Kardashian in abito balmain (fonte immagine tomandlorenzo.com)

 

(fonte immagine tomandlorenzo.com)
(fonte immagine tomandlorenzo.com)

 

 

Non sono passati di certo inosservati i suoi look, sempre al limite della decenza, tremendamente trash.

Purché se ne parli“, pare essere il motto della giunonica Kim. Una filosofia di vita che a dirla tutta le permette di vivere decorosamente attraverso lo sfoggio delle sue nudità. Senza alcun minimo sforzo, per essere più concreti.

La banda delle Kardashian seguita dall’onnipresente marito di Kim, Kanye West, ha così catalizzato l’attenzione dei fotografi.

Un perseverare diabolico di nude look che hanno fatto il giro del mondo grazie ai Social Network. Un paio di conteggi che portano a un risultato soddisfacente nella portata dei likes: maggiore visibilità, tanto cash.

L’abito tricot esibito per la sfilata di Balmain sentenzia la morte del gusto. La star di Instagram dimentica di indossare gli slip (o il perizoma) ma copre la vagina al flash dei fotografi (il paradosso).

 

Kim Kardashian indossa i pantalano in pizzo di Philosophy by Lorenzo Serafini (fonte immagine dailymail.com)
Kim Kardashian indossa i pantaloni in pizzo di Philosophy by Lorenzo Serafini (fonte immagine dailymail.com)

 

 

Kim Kardashian in Givenchy (fonte immagine Getty/Images
Kim Kardashian in Givenchy (fonte immagine Getty/Images

 

 

Raccapricciante è il look total black che rivela la riluttanza della donna ad indossare l’intimo. Il bustier in stile vittoriano (come gli stivaletti) è stato abbinato ad un pantalone in pizzo di Philosophy by Lorenzo Serafini.

Accanto a queste mise esasperate passa inosservato l’abito baby doll indossato per la sfilata Givenchy dell’amico Riccardo Tisci.

 

 

 

Da Rick Owens sfilano ninfe avvolte da nuvole di tulle

Ci sono nomi che inevitabilmente monopolizzano l’attenzione delle settimane della moda: è certo il caso di Rick Owens, tra i nomi più attesi anche in quest’edizione della Paris Fashion Week. Lo stilista californiano, spirito libero e personalità ribelle, si apre ad orizzonti inesplorati: proprio lui, che si è sempre detto interessato al declino umano, stavolta non cede a facili input fatalisti ma si concede una inaspettata positività.

Ne scorgiamo traccia nell’uso del colore, tra le novità più eclatanti della collezione primavera/estate 2017. Fanatico del nero -declinato in tutte le sfumature e texture-, Rick Owens utilizza per la prima volta una palette cromatica che abbraccia diverse nuance, a partire dal porpora, dal blu al giallo acido, fino al ruggine. Un’innovazione notevole, dopo 21 anni di uso (e abuso) di monocromatico black all over. Lo stilista si è detto ispirato da Yves Saint Laurent e Christian Lacroix per quanto concerne l’uso dei colori. A dominare il défilé è la spirale, che compare anche sull’invito: un’immagine allegorica che evoca il concetto di rinascita.

Nella suggestiva cornice del Palais de Tokyo, avvolto dalla semioscurità, sfilano inedite silfidi, eteree ninfe avvolte da soffici nuvole di tulle. Quasi dei folletti, le creature evanescenti avanzano sul catwalk tra volumi scultorei e dettagli preziosi. Vaporose onde di tulle, simili a nuvole, o zucchero filato, creano caleidoscopici drappeggi attorno al corpo delle mannequin. Suggestive le impalpabili architetture dei capi che si alternano in passerella, tripudio di sartorialità nei pannelli lunghi che sbucano dalle gonne asimmetriche, mentre le decorazioni floreali sono di pelliccia.

Largo a volumi over sulle spalle, per capi sontuosi, da cui scendono mantelli interamente ricoperti di piume di marabù: cascate di seta e crine di cavallo delineano eccentrici e futuristici vortici, tra suggestioni high-tech e mirabile sfoggio di sapienza artigianale. Leggerezza è la parola d’ordine di un défilé dalle ispirazioni soavi e delicate. Le piume firmate Lemarié, direttamente prese in prestito dall’haute couture parigina, evocano suggestioni luxury. La colonna sonora del défilé, affidata alla voce suadente di Nina Simone, è la ciliegina sulla torta di una sfilata indimenticabile.

ro1

ro2

ro3

ro4

(Foto: Madame Figaro)

Paris Fashion Week, gli squali killer di Mugler

pfw_mugler-1


«Ho questa piccola ossessione per gli squali, la loro pericolosità e la loro bellezza» ha dichiarato David Koma, direttore creativo di Mugler, al termine della sfilata durante la settimana della moda di Parigi. E chi pensa che gli squali killer siano un tema poco indicato per una sfilata di moda dovrà ricredersi. Alla Paris Fashion Week, la collezione Mugler sfila su una passerella che imita il riverbero dell’acqua. Un oceano popolato da scarpe che ricordano il muso di uno squalo bianco, scintillanti abiti da sera e sexy minidress-muta da sub per esplorare le profondità degli abissi.


Al timone di Mugler dal 2013, durante l’ultima Paris Fashion Week Koma ha portato il brand in fondo all’oceano, abbastanza per ammirarne la vastità senza sprofondare. La collezione primavera estate 2017 è dominata da tessuti brillanti, in un full-paillettes che ricorda il luccichio metallico dello squalo bronzo – uno tra i più pericolosi squali killer. Una donna determinata e pericolosa, ma anche terribilmente sexy: i minidress in pelle e neoprene aderiscono come mute da sub e un lavoro strategico di cut-out scopre lembi di pelle e scollature vertiginose. Le zip distribuite sulla silhouette seguono le forme femminili con un tocco sporty, il tutto sdrammatizzato da futuristici capispalla e minigonne in pvc. Iconiche le scarpe: slip-on a punta e tronchetti che ricordano il muso di uno squalo bianco. Infine, gli abiti da sera tornano a un design sexy e scintillante. Più da sirene che da squali killer.


Louis Vuitton: “geometrie” punk sfilano a Place de Vendome

Nella cornice del nuovo quartier generale di Louis Vuitton presso 2 rue Place de Vendome, sfila la nuova collezione primavera/estate 2017 concentrata su dettagli punk con accenni puri di street style.

Un défilé, quello di Nicolas Ghesquière, che pone l’attenzione su linee affusolate e tagli destrutturanti. Una mistura di codici estetici che s’impongono sul sensuale completo di pizzo blu e che sconfinano nell’abito bustier in pelle dal sapore rock.

Le t-shirt, inoltre, recano i fregi  faunistici visibili sulle facciate della nuova sede dell’azienda.

Gli abiti hanno una struttura minimalista con tagli geometrici che conferisco movimento visivo al capo. Una collezione che, tuttavia, non può essere considerata tra le migliori presentate dallo stesso Ghesquière.

Tra gilet un tartan con spalla pronunciata e un pantalone profilato da passamaneria per un effetto vittoriano, la passerella viene percorsa da abiti lunghi, essenzialmente femminili e sensuali.

Ora che i riflettori sulla sfilata sono definitivamente spenti, non rimane che chiederci se lo stilista francese abbandonerà la sua poltrona come annunciavano i rumors qualche mese fa (per leggere la news cliccate qui).

Al suo post, si attenderebbe l’arrivo di Jonathan Anderson, fresco di successo con la maison spagnola Loewe che ha sfilato lo scorso venerdì 30 settembre 2016, a Parigi (qui il commento della sfilata)

Sfoglia la gallery

 

Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Contrasti evocativi per Ann Demeulemeester

Ha sfilato nella cornice della Paris Fashion Week la collezione primavera/estate 2017 di Ann Demeulemeester. Sébastien Meunier propone inedite allegorie per uno stile che attinge al guardaroba maschile: largo a camicie destrutturate e tuxedo, in una palette monocromatica. Il black & white domina, in un evocativo contrasto tra luce e buio e bene e male. Tra sofisticati manierismi che strizzano l’occhio al 18esimo secolo, la camicia in popeline diviene iconico capo passepartout, arricchita da tagli sartoriali e asimmetriche costruzioni. Cut out con avambracci in vista e colletti rotondi si alternano a stripes e cinture in vita. Il gessato maschile assume nuova consapevolezza, mentre il cappotto con effetto trompe-l’oeil si indossa su pigiami in satin. Inserti in tulle e dettagli sartoriali dominano, mentre il bianco e nero, indiscussi protagonisti del défilé, vengono osannati nelle scritte “True White” e “True Black”. Ai piedi delle modelle stivali in suede. La processione di valchirie in tuxedo viene scandita dalle note di Leonard Cohen, che canta la colonna sonora ideale di uno show basato sui contrasti cromatici, You Want it Darker.

ad1

ad2

ad3

ad4

(Foto: Madame Figaro)

Incursioni futuriste da Paco Rabanne

Ritorno al futuro per Paco Rabanne: il direttore creativo Julien Dossena ci catapulta in scenari futuristi conditi da un’atmosfera spaziale, per la collezione primavera/estate 2017, che ha sfilato alla settimana della moda parigina. Linee nette e strutturate, grafismi caleidoscopici e tanta ironia, per un inedito mix di elementi sporty-chic, sperimentazione avanguardistica e incursioni Sixties. La minigonna spopola, per look da ciclisti, caschi ermetici, suggestioni prese a prestito dall’atletica, capi laminati e paillettes all over perfette per una serata disco. Domina il bianco, il crema, il nero, tra sprazzi turchesi e oblò che alleggeriscono abitini a trapezio che strizzano l’occhio agli Swinging Sixties. Geometriche composizioni impreziosiscono i minidress, tra bretelle e messaggi subliminali: il nuovo manifesto estetico inneggia al Futuresex, tra pizzi gommati ed effetti fluorescenti, perfetti per un’incursione nello spazio, tra galassie e costellazioni. Largo a jumpsuit e abiti sottoveste in tecno pizzo e raincoat cocoon.
Per le t-shirt con motto Dossena si avvale della preziosa collaborazione con Peter Saville, nel segno di una capsule collection firmata in esclusiva, nell’ottica ormai vigente del “see now buy now”.

pc1

pc2

pc3

pc4

(Foto: Madame Figaro)