Valentino sfila tra allegorie rinascimentali e romanticismo punk

Debutto da solista per Pierpaolo Piccioli, che firma la sua prima collezione per Valentino dopo il passaggio di Maria Grazia Chiuri in casa Dior. Nessun rimpianto, nessun nostalgico retaggio del passato per lo stilista romano: in casa Valentino si guarda al futuro e Piccioli pone da solo le basi di un nuovo manifesto estetico che si rivolge ad una donna decisamente meno eterea rispetto al recente passato della maison. «Questo era il momento di cambiare senza rinnegare quanto fatto finora», così lo stilista ha commentato la sua prima sfilata da solo alla direzione creativa del brand.

Lo spettacolo che si è svolto nella prestigiosa cornice dell’Hôtel Salomon de Rothschild di Parigi è stato memorabile: il défilé della collezione prêt-à-porter primavera/estate 2017 si è concluso con una trionfale standing ovation per Piccioli. Molteplici e variegate le suggestioni alla base della collezione, che coniuga grintose citazioni punk al simbolismo impresso sui telai rinascimentali.

È un Rinascimento in chiave punk ad impreziosire lunghi abiti in impalpabile georgette e tuniche in chiffon, in una sublime contaminazione di stili ed epoche: tra scene bibliche ed affascinanti allegorie sulla dottrina cristiana medievale, il Trittico del giardino delle delizie del pittore olandese Hieronymus Bosch viene reinterpretato dalla regina del punk Zandra Rhodes. La stilista inglese ci offre una sua personale visione delle opere di Bosch, alle quali aggiunge elementi che strizzano l’occhio ad un romanticismo punk, quali cuori e spade: nascono otto stampe create appositamente per la collezione, raffiguranti un immaginario Eden ricco di fiori e uccelli. Le stampe vengono impresse con telai a mano, opulenza nei patchwork preziosi.

Largo a top lingerie in colori audaci: tripudio di rosso e fucsia fino al giallo lime e al rosa, tra preziosi tessuti jacquard e broccati, pelle e mohair. Irriverente e moderna, la donna Valentino indossa l’abito da sera sotto il trench da giorno; suggestioni Seventies anche nelle proporzioni e nei volumi, sapienti decostruzioni nelle linee a colonna, prese in prestito dall’architettura, mentre gli occhi sono puntati sulla mini borse a tracolla. Accessorio must have della prossima stagione estiva è il portarossetto, che viene trasformato ad hoc in una micro bag con catenella.

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(Foto: Madame Figaro)

Yang Li: sfila a Parigi la distruzione del lusso

Ha sfilato alla Paris Fashion Week la collezione primavera/estate 2017 di Yang Li. “Distruggere il lusso conferendogli elementi spontanei”: questo il manifesto stilistico alla base del défilé. Lo stilista, nato a Pechino e residente a Londra, ha presentato una collezione irriverente e fortemente improntata alla contemporaneità, tra tocchi esotici e outfit mixati in modo apparentemente casuale. Un nuovo concetto di lusso, che si apre alla sperimentazione. Il giovane designer non si lascia certo intimidire, sfoggiando grande maestria nelle proporzioni e nei tagli, tra asimmetrie e contrasti arditi. Dominano gli inserti in rete, tra patchwork di tessuti e materiali, come nelle minigonne segmentate da caleidoscopici blocchi di pelle. Sartorialità nelle proporzioni futuriste, eclettismo nei bomber multicolor e nei trench a listini di colore, tripudio di lacci su camicie e pantaloni.

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(Foto: Madame Figaro)

Off-White sfila alla Paris Fashion Week

Tra i nomi più apprezzati dello streetwear, OFF-WHITE ha presentato a Parigi una collezione primavera/estate 2017 fresca e giovane. Virgil Abloh guarda al passato e mixa con grande padronanza gli armadi di lui e di lei, per una sfilata ricca di citazioni Eighties, a partire dai volumi, esasperati. Potente e moderna, la donna che calca la passerella, tra suggestioni streetstyle e dettagli anni Ottanta. Personalità poliedrica, Abloh monopolizza l’attenzione della Paris Fashion Week grazie alla presenza di Kim Kardashian, ospite numero uno del front row. Lo stilista -classe 1980- si ispira alla protagonista di Working Girl, interpretata da una giovanissima Melanie Griffith: in un tripudio di spalline e capelli cotonati, la parabola di un’ambiziosa segretaria che riesce a portare a termine una prodigiosa scalata sociale ai danni del suo perfido capo Sigourney Weaver. Sfila una donna in carriera, perfettamente a suo agio nell’indossare completi maschili, senza per questo rinunciare alla propria femminilità. Una trasformazione culturale dai velati intenti femministi per Abloh, che guarda alla donna di oggi, indipendente ma àplomb. In passerella sfilano 36 look, tra bluse dalle spalle oversize, pantaloni in pelle, blazer che diventano mini dress. Largo alla camicia, che diviene iconico passepartout arricchita di ruches e volants, dettagli asimmetrici che creano volumi istrionici. Nel front-row spicca su tutti Kim Kardashian accanto al marito Kanye West.

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(Foto: Madame Figaro)

Lo streetwear in chiave couture di Koché

Sperimentazione e accostamenti arditi caratterizzano la collezione primavera/estate 2017 di Koché, che ha sfilato nell’ambito della Paris Fashion Week. Christelle Kocher continua nel suo tentativo sperimentale di fondere i codici dello streetwear con quelli della couture. Il risultato è affascinante: citazioni sportswear dominano sul catwalk, tra tenute da jogging da indossare con scialle in tulle, come fa Lindsey Wixson, che apre il défilé. Largo a felpe caratterizzate da grafismi optical, pantaloni cargo e t-shirt oversize, che si uniscono a dettagli vintage e tocchi femminili, come nei gioielli dal gusto un po’ kitsch. In un patchwork di dettagli artigianali, sfila un interessante esperimento stilistico, fortemente improntato alla contemporanetà.

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(Foto: Madame Figaro)

Sfila a Parigi la couture future di Courrèges

Couture Future: con questo termine Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant salutano la loro quarta collezione disegnata per Courrèges. A coniare l’espressione fu proprio André Courrèges, con riferimento alla collezione prêt-à-porter del 1965, emblematica per la rivoluzione del brand. Nella cornice della Monnaie di Parigi sfila la collezione primavera/estate 2017, intrisa di elementi couture e tocchi futuristi. Aprono il défilé minidress cocoon con tasche e martingala, pantaloni a righe black and white con boleri in tinta, per silhouette grafiche e futuriste. Seguono bomber in neoprene, jumpsuit e giacche biker, tra suggestioni hi-tech e grande ricercatezza. Sperimentazione sembra essere la parola chiave di una collezione che unisce un appeal proiettato nel futuro alla tradizione della maison. Suggestioni Sixties nel pvc dei top, per una donna moderna e raffinata.

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(Foto: Madame Figaro)

Note grunge in passerella da Aalto

Ha sfilato nell’ambito della settimana della moda parigina Aalto. Tuomas Merikoski, lo stilista finlandese alla direzione creativa del brand, porta sulla passerella di Parigi una collezione intrisa di note scandinave. Tuttavia per la collezione primavera/estate 2017 Aalto -che significa letteralmente “onda” in finlandese- sembra abbandonare il tradizionale cliché che associa certo minimalismo al design e alla moda scandinavi per aprirsi invece a note inedite. La collezione evoca immagini variegate, tra note futuriste e un’inquietudine di fondo. Largo a suggestioni grunge per un tuffo negli anni Novanta: tra denim all over e colori melange, troviamo maxi dress laminati e colori accesi. Ad ispirare Merikoski sarebbero stati i personaggi delle illustrazioni Moomins realizzati da Tove Jansson, celebri in Finlandia: ad aprire il défilé note di bianco iridescente tra sovrapposizioni e asimmetrie. L’intera sfilata è in bilico tra tradizione e innovazione, tra vintage e contemporaneità.

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(Foto: Madame Figaro)

Paskal: esplosione al neon alla Parigi Fashion Week

Esplosione di colori neon in passerella da Paskal. Alla Parigi Moda Donna sfila una collezione vitaminica e moderna. Julie Paskal, la stilista ucraina del brand, parte dalle linee e dai colori dell’opera “Ohne Titel” dell’artista modernista Sigmar Polke: da questo dipinto, risalente al 1979, si snoda poi un percorso ben preciso, che si nutre anche delle suggestioni della cultura rave, complice anche un recente viaggio in India che ha ispirato la designer. Così Julie Paskal crea una collezione multiforme e ricca di contrasti, per capi dal grande impatto visivo. Dominano tinte accese che illuminano il nero, tra trasparenze ardite e ruches. Largo a rosa baby, verde mela e nero, per abitini a trapezio ricchi di costruzioni asimmetriche ed istrionici dettagli. Frange e citazioni sporty illuminano capi tagliato con laser a 3D, per linee architettoniche ed elaborate.

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(Foto: WWD)

Il ritorno di Olivier Theyskens

Dopo due anni di ritiro dalle passerelle, torna a Parigi lo spirito romantico e ribelle di Olivier Theyskens. Lo stilista belga, che vanta collaborazioni con Rochas, Nina Ricci e Theory, presenta sulle passerelle parigine una collezione primavera/estate 2017 ricca di magistrali tocchi sartoriali e sapienti esplosioni di femminilità. Dominano asimmetrie e suggestioni inedite, in un défilé che mixa elementi duri ad inusitati sprazzi di tenerezza: la donna che calca la passerella ama la contemporaneità di un pret-à-porter che strizza l’occhio alla couture, tra dettagli che rivelano un design moderno e di grande impatto scenografico e attimi onirici. Uno stile perfetto per la quotidianità ma che non disdegna coup-de-thèatre ricchi di spunti, come l’abito in seta rossa, dalle maniche aperte, o i capi a pois. Lo stilista 39enne, adorato da Madonna, sorprende con un ritorno in grande stile. Grande attenzione anche agli accessori, per una sfilata ricca di contrasti.

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(Foto: Vogue)

Liselore Frowijn debutta alla Paris Fashion Week

La settimana della moda parigina si apre con un debutto: si tratta di Liselore Frowijn, che calca per la prima volta la passerella della Paris Fashion Week con una collezione giovane e fresca. La stilista olandese omaggia la bella stagione con grafismi arditi ed eclettici e pattern floreali. Un défilé in cui si respira la formazione nordica della designer, che mixa magistralmente le note delicate e romantiche di un cappello di paglia ai tocchi futuristi delle stampe che impreziosiscono tuniche fluttuanti e caftani dal piglio boho-chic. Largo a righe e pennellate di colore che illuminano il bianco splendente di capi sovrapposti. Moderna e irriverente, la donna che calca la passerella indossa altissime platform e gioielli etnici. Suggestivi i contrasti cromatici, per una prova riuscita ed un’interpretazione brillante dello stile declinato in chiave estiva.

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(Foto: Madame Figaro)

Il provenzale si tinge di note Eighties da Jacquemus

Suggestioni provenzali si sposano a citazioni Eighties in una delle sfilate più attese della Parigi Fashion Week. La collezione primavera/estate 2017 di Jacquemus brilla sulle passerelle parigine dando prova di una crescita stilistica da parte del direttore creativo del brand, Simon Porte Jacquemus. Lo stilista 26enne si ispira al Sud della Francia, sua terra natia, per una collezione altamente evocativa. Una prova magistrale per Jacquemus, salutato come l’enfant prodige della moda francese: la sua è un’estetica in fieri ma dal grande impatto scenografico. Tocchi rétro dominano il catwalk: ad ispirare la collezione sono in primis gli anni Ottanta, con i volumi esasperati delle camicie proposte: proprio la camicia diviene capo passepartout di iconici accostamenti che coniugano il completo maschile alla più sfrontata vanità femminile. Pantaloni a vita alta pescati dal guardaroba di lui si alternano a sovragonne in tulle a gonne di plissé a ventaglio. La palette cromatica celebra il bianco ma si lascia andare al rosso passione per capi che ricordano le divise indossate dai toreri.

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(Foto: Vogue; cover: New York Times)

Iris van Herpen: teatralità a profusione in bolle di sapone

Poeticamente teatrale. A tratti, architettonica. Surreale e profondamente couture: Iris van Herpen incanta Parigi proponendo una collezione autunno/ inverno 16-17 superlativa come solo la maison sa proporre.

Bolle di sapone emergono da drappi sapientemente modellati. La bellezza del 3D s’inerpica ed esplora ogni qualsiasi confine di magnificenza artigianale della stilista olandese. Splendore.

La collezione  prêt-à-porter presentata a Parigi, è l’incontro materializzato tra il sogno della designer e la realtà magica che si annida ogni giorno nella sua vita.

Colori iridescenti su abiti dalle volumetrie forzatamente contenute: le opere d’arte create da van Herpen sono  affascinanti e perdutamente ammalianti. Stupore.

Abiti sospesi in aria. Singolari. La maestria di mille bolle create meticolosamente con il supporto della tecnologia.

Iris Van Herpen ha un’idea del tutto particolare della moda, per lei, mezzo d’espressione incondizionato per raccontare stralci di storia, di estetica e di futuro su abiti immateriali che prendono vigore dalla luce.

Artigianalità e innovazione interagiscono tra loro per creare drappi in seta affascinanti e stampe e spirali in 3D.

Con Iris van Herpen, l’arte esplode nella moda superando ogni limite di aspettative.

 

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Per le immagini fonte Madame Figaro