Emporio Armani. Les jeunes filles della maison sfilano a Parigi

L’occasione è stata presa al balzo: grazie al restyling del negozio e dell’Emporio Armani Caffè  di Saint-Germain (potete leggere la notizia cliccando qui), il celebre marchio italiano ha sfilato a Parigi con la collezione primavera/estate 2017.

Cambia latitudine ma lo stile, quello inconfondibile di re Giorgio Armani, rimane immutato.

In passerella sfilano graziose jeunes filles con treccine che scivolano sulla spalla e che focalizzano l’attenzione sui capi.

Volumi delicati e tessuti leggeri sono volti ad enunciare  il garbo della donna Emporio Armani: “Emporio Armani ha in media dai 25 ai 35 anni ma se giovane di testa ne può avere anche sessanta. Ed ho voluto esprimere la gioia di vestire di una ragazza che non vuol scandalizzare nessuno, non vuole turbare le coscienze ma vuol vivere la moda come qualcosa che ti regala serenità” si legge nella dichiarazione di monsieur Armani riportata da quotidiano.net.

In passerella sfilano pantaloni alla zuava e shorts leggeri. Impossibile per lo stilista, non proporre la giacca, capo cult di ogni sua collezione. E’ stata declinata in varie fogge, adatta per essere indossata in ogni occasione. E’ divertente la proposta che reca un elefantino con la proboscide all’insù: un segno di portafortuna che ritroviamo, peraltro, anche sulle borse.

La palette di colori è tenue intervallata, in poche occasioni, da colori più vividi come il rosso. L’immancabile greige si accosta al malva, colore prediletto nelle ultime stagioni da Roi Giorgio. Intenso è il blu notte che reca sofisticato mistero alla collezione.

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Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Nehera: il neo brand che sta conquistando Parigi

Dopo aver lavorato per Hugo Boss, The Row ed Hermes, lo stilista Samuel Drira, nel 2014, fonda la griffe Nehera.

Il successo del brand è così rapido che presto arriva a sfilare alla  Paris Fashion Week.

Durante questa edizione propone una collezione primavera/estate 2017 divertente e ricca di volumetrie.

Un défilé scandito da sovrapposizioni e linee abbondanti. Il blazer sembra poggiare delicatamente sul corpo delle modelle come un dipinto surrealista.

Capi asimmetrici si avvicendano a gonne midi abbinate a top crop con dettaglio nodo pronto a disegnare gradevoli spalline.

L’intera linea è stata impostata su toni neutri che interagiscono con tinte intense come il blu ed il rosso, recando alla collezione un quid in più.

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Fonte immagini Madame le Figaro

Carven: equilibrio estetico a Parigi

Pantaloni in vinile, bomber per ripararsi dal gelido freddo invernale e maglioncini in lana da petite fille.

Ecco che il marchio Carven, oggi capeggiato dal duo di stilisti Adrien Caillaudaud e Alexis Martial insediati dopo l’abbandono del couturier Guillaume Henry, presenta una collezione autunno/inverno 16-17  impostata, garbata, vicina al mood anni novanta.

Punto di partenza del défilé è il montgomery con profili in vello di pecora che troviamo, peraltro, anche sui profili degli abiti e dei cappotti.

La donna Carven, è ben lontana dal presentarsi al pubblico con orpelli ed eccessi, aspira ad attirare l’attenzione su di sé, attraverso capi portabili e freschi.

Predomina la tonalità mauve che ritroviamo anche su una scialle lavorato ai ferri e con frange finali.

Abbondanza di pelle utilizzata per confezionare gonne dalla linea midi e pantaloni affusolati.

Leggerezza idealizzata con l’abito chemisier velato che lascia scorgere un secondo vestito stampato per una sovrapposizione studiata e riuscita.

Il glamour in maison Carven si veste di effetti sparkling con cristalli ton sur ton che splendono su abiti cocktail con stampa astratta, su top e sui taschini delle camicie.

In attesa di un nuovo direttore creativo, Adrien Caillaudaud e Alexis Martial, hanno creato una collezione molto vicina all’immagine del marchio, scongiurando qualsiasi rimpianto per l’addio di  Guillaume Henry.

 

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Per le immagini fonte Madame Figaro

Louis Vuitton: una motociclista impavida scorrazza a Parigi

Come soldati e con una forza mascolina, le donne Louis Vuitton idealizzate da Nicolas Ghesquière, direttore creativo della maison, incedono sicure all’interno di una scenografia futuristica con canne di bambù che si ergono come grattacieli metropolitani.

La collezione autunno/inverno 16-17 si rivela come un incontro effimero dei canoni estetici della maison con un sapore del tutto contemporaneo.

La motociclista disegnata da Ghesquière, indossa biker boots e fuseaux in vernice o semplicemente una tuta intera trompe-l’œil che fascia un corpo perfetto.

Una straordinaria rivisitazione del trench, eleva la collezioni ai massimi livelli di creatività: destrutturato, geometrico nelle linee, assemblato con tessuti completamente diversi.

Le linee affusolate dei capi, acutizzano un défilé urbano, contemporaneo. Non c’è posto per la femminilità nell’universo Louis Vuitton o, quantomeno, non per la stagione fredda che verrà.

Gli abiti cercano di farsi spazio in una collezione prettamente maschile, ma sono anch’essi vigorosi, di grande impatto visivo, “cuciti” su una donna coraggiosa, che ama vestire urban-chic.

Giacca a clessidra in vernice con chiusura obliqua e revers ampie, mettono in evidenza le capacità stilistiche sviluppate dal couturier Nicolas Ghesquière.

Non potevano mancare le inossidabili biker jacket,  abbinate magistralmente a trousers con cavallo basso per accrescere l’elemento creativo dello stilista che intende mostrare al mondo una donna impavida.

 

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Per le immagini fonte Madame Figaro

 

Saint Laurent: esplodono gli anni ottanta a tutto cuore

È un viaggio negli anni ottanta, quello percorso da Saint Laurent per il prossimo autunno/inverno 16-17.

Hedi Slimane, si ispira alle icone della musica punk, così che possiamo immaginare una fantastica Blondie vestire gli abiti disegnati dal direttore creativo della maison.

Sexy mini dress mettono in mostra gambe fasciate da collant nere e velate; effetti sparkling eccessivi ma teatrali, che focalizzano l’attenzione sugli abiti con scollo a cuore e particolari a ventaglio.

Maxi cinture con fiocco laterale, segnano il punto vita già striminzito dalle forme affusolate dei capi.

Sono angeli rock ma innamorati le donne di Saint Laurent che indossano stravaganti capispalla con spalline iper abbondanti che creano cuori calorosi.

Nella collezione proposta da Slimane non mancano giacche biker costellate da stelle, forate da borchie e tempestate da cuori.  L’immancabile smoking da sera viene, in questa occasione, abbinato a top e gorgiera in tulle a pois.

Abbondano, peraltro, le tute sia effetto seconda pelle che sblusanti e con dettagli in cristallo.

Gli anni ottanti ritornano prepotentemente per la prossima stagione fredda, suggerendo il glamour esplosivo di quegli anni con lustrini, piume, ruches, lamé, pelle metallizzata, vernice e un pizzico di ironia.

 

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Per le immagini fonte madame Figaro

 

 

La provocazione sfila da Rick Owens

È stata in assoluto la sfilata più discussa e controversa della settimana della moda di Parigi. Ha monopolizzato l’attenzione dei media e ha diviso l’opinione pubblica, tra detrattori convinti ed ammiratori entusiasti. Certo è che in tempi come questi, in cui la spettacolarizzazione è divenuta un valore assoluto da perseguire con tutti i mezzi, la moda sembra essersi adattata a tale meccanismo. Purché se ne parli, sembra essere il mantra dominante; e il confine che separa l’avanguardia artistica dal mero sensazionalismo sembra divenire sempre meno netto.

Dissacrante, alternativa, ermetica, la collezione Primavera/Estate 2016 di Rick Owens è stata protagonista assoluta della fashion week parigina. C’è chi ci ha visto espliciti richiami sessuali, chi non ne ha compreso il significato e chi, semplicemente, ha deciso di godersi lo show, dalle coreografie assolutamente inedite.

Lo stilista statunitense non è nuovo ad audaci provocazioni: lo scorso gennaio fece sfilare uomini fieramente senza slip, destando scalpore, nel segno di quell’unione tra rock e concettuale che da sempre caratterizza il suo stile. Ribelle, anticonformista, Rick Owens è uno che il sistema lo combatte davvero: la sua linea stilistica è talvolta una critica neanche troppo velata nei confronti di certo fashion biz patinato. I lustrini di Los Angeles erano lontani da lui, nella sua infanzia vissuta tra tossicodipendenza e solitudine: da qui la sua moda intellettuale e scandalosa.

Si intitola “Ciclope” la collezione che sfila a Parigi per la Primavera/Estate 2016, e l’ispirazione attinge alla mitologia greca. Una sartorialità decostruita, per capi essenziali e basic. Ma quel che colpisce l’occhio, prima ancora degli outfit che sfilano in passerella, sono le “imbracature umane”: donne che indossano altre donne, per una coreografia forte e provocatoria. Le modelle sfilano a testa in giù, abbarbicate a cavalcioni le une sulle altre. Rigenerazione, solidarietà femminile, fratellanza universale e un pensiero per il grembo materno, a cui si deve la vita: questi sembrano essere i temi dominanti.

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Rick Owens : Runway - Paris Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2016

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I capi sono essenziali: cappotti dalle linee sartoriali, crop tops, asimmetrie sfilano addosso a modelle che si alternano a ginnaste professioniste. La palette cromatica varia dal grigio al nude, fino al verde e all’arancione. Tra i materiali usati spiccano il nylon, la seta, il cotone e la maglia, alternata alla pelle e al jersey, per interessanti giochi di luce.

Secondo il casting director Angus Munro, Rick Owens è maestro nel raccontare storie che nessun altro vi racconterà: genio del politically uncorrect, il vestito umano sembra essergli stato ispirato da una foto di Annie Leibovitz raffigurante Leigh Bowery, eclettico rappresentante del fashion biz nonché artista concettuale. Non più donne bambole, sembra implorare Owens, ma donne forti capaci di andare oltre le rivalità, in un disegno di fratellanza universale. Il dibattito sulla controversa coreografia resta tuttavia aperto, e sono molti coloro che continuano a chiedersi se se ne sentisse realmente il bisogno.

(Foto copertina Getty Images)


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Intellettuale, astratta e concettuale la collezione Primavera/Estate 2016 di Hussein Chalayan.

Innovazione e tecnologie all’avanguardia hanno caratterizzato il défilé dello stilista britannico di origine turco-cipriota. Messaggi subliminali e performance dal vivo per una collezione nel pieno segno della tradizione Chalayan.

Appena nominato direttore creativo della linea demi-couture di Vionnet, il designer resta fedele al suo stile, ermetico, altamente concettuale e politicamente orientato, che ora trae nuova vita dall’apporto della tecnologia.

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Lunghezze midi su capi dall’appeal sartoriale, per tagli asimmetrici, decostruzioni e drappeggi su stampe astratte figurative: la palette cromatica è tenue, si va dal rosa chiaro al verde, al giallo, fino ai toni del blu notte e del marrone. Una moda intellettuale quella di Chalayan, e anche socialmente utile, che si unisce ad una sartorialità delicata.

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A metà sfilata il colpo di scena: due modelle in piedi su un podio al centro della passerella vengono inondate d’acqua: quella inaspettata doccia svela sotto i cappottini sottili come carta, dei preziosi abiti da cocktail impreziositi di intarsi e cristalli. Citazioni della sfilata moda uomo P/E 2016 dedicata a Cuba si alternano alla collezione femminile. Lo stilista sembra voler sottolineare il carattere talvolta troppo effimero della moda: la sua sfilata si pone ancora una volta come uno dei momenti più interessanti della settimana della moda di Parigi, per suggestioni impegnate e mai banali.


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Una sfilata-evento quella di Iris van Herpen, nell’ambito della settimana della moda parigina. Scenografia 3D, suggestioni cibernetiche e una performance dal vivo con l’attrice di Game of Thrones Gwendoline Christie come protagonista.

La Primavera/Estate 2016 firmata Iris van Herpen si apre nel segno della tecnologia: un connubio interessante mixa un live show di grande impatto scenografico alla moda per la prossima stagione primaverile.

Suggestiva ed altamente evocativa la passerella: su una piattaforma circolare giace in un sonno profondo la star de Il trono di Spade, mentre braccia robotiche in 3D la vestono, tessendo sul suo corpo un abito circolare dalle intricate geometrie. Il défilé è intitolato Quaquaversal: un nome altisonante, che rende onore alle stampe 3D, che si stagliano su tutte le direzioni.


Proprio come le radici degli alberi che a volte diventano dei ponti, come in India: questa, l’ispirazione alla base della sfilata. Una collezione ispirata alle piante e agli altri organismi viventi capaci di creare architetture, come le intricate trame che i capi che si alternano sulla passerella tessono sul corpo delle modelle.

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Pioniera della tecnologia, Iris van Herpen fa interpretare la sua collezione alla Brienne of Tarth di Game of Thrones: i robot che vestono in diretta la diva sono coperti da un materiale particolare e vengono mossi attraverso dei magneti ideati dal designer Jólan van der Wiel, che ha precedentemente collaborato con Iris Van Herpen nella creazione di capi e scarpe usando la medesima tecnica.

Protagonista assoluto della collezione è il pizzo, declinato in chiave 2.0. Pizzo trasparente con decorazioni di cristalli, delicato come gocce di pioggia, si erge su tuniche senza maniche con cut-out in vista, da indossare sopra gonne plissettate in un argento quasi fiabesco. Diversi tipi di pizzo sono stati usati per creare i capi: un materiale proveniente da Calais ed un tipo di pelle cosparsa da decorazioni in ceramica, firmata Swarovski.

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La palette cromatica indugia sui toni del bianco, tra cui il nude, il grigio, l’argento e i toni del nero. Un mood spaziale per suggestioni futuriste che hanno caratterizzato il défilé. Un connubio riuscito per la designer olandese, non nuova ad eventi di questo genere. Le stampe 3D vengono realizzate con l’ausilio della tecnologia, per capi in cui prevale la tecnica di taglio al laser. Capi in un pizzo argentato che ricorda il lattice e gonne che ondeggiano ad ogni gradino: infine, le scarpe, ankle boots platform realizzate in collaborazione con Finsk. Si chiamano Airborne, e danno l’illusione ottica di donne sospese nell’aria: la passerella è pervasa da un senso di mistero e magia, per un mood surreale che ci svela le meraviglie e il potenziale della tecnologia.


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Con lo sfavillio e lo sfarzo delle tanto attese sfilate di Parigi, si chiude il mese dedicato alla moda, che ha visto le collezioni della primavera – estate 2016.

Tante le sorprese in passerella, a partire dalla maison Chanel dove l’aeroporto diventa sfondo e luogo in cui donne perfettamente habillé si imbarcano verso una destinazione comune: l’eleganza. Karl Lagerfeld non finisce mai di stupire, districandosi tra passato, presente e futuro. Intramontabile.

Leggerezza e profumo di fiori e fiabe da Ungaro, che con Fausto Puglisi alla guida ci fa rivivere una donna “principessa” in chiave moderna, dallo stile bohémienne con accenti futuristici; mentre con Miu Miu il boyish style e una femminilità retrò ci portano tra gli armadi dei nostri compagni, mariti, fiancés.

Tante le icone del fashion biz presenti alla Parigi Fashion Week: Candela Novembre, Chiara Ferragni, Anna Dello Russo, Gilda Ambrosio, Giovanna Battaglia e tante altre che noi di D-ART abbiamo fotografo per voi in questo speciale:

LO STREET STYLE DELLE FASHION ICONS ALLA PARIGI FASHION WEEK

Qui vogliamo mostrarvi il meglio dello streetstyle durante la settimana di défilés parigini:

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(tutte le foto sono di Luigi Ciaccio – nell’immagine di copertina gonna Domenico Cioffi, bracciale Manurina, borsa Salar)

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Giunta al termine la tanto attesa settimana della moda parigina, andiamo a vedere per le strade le tendenze accessori per la prossima stagione.

Le borse in voga sono rigide e portate a mano, colorate dai toni pastello ai più accesi viola come per la bag Bulgari e come presentate in sfilata da Louis Vuitton, Miu Miu e Cèline.

Le scarpe tendenza hanno il cinturino alla caviglia, numerose in sfilata da Dior, Chanel ed Hermès; sì al tronchetto alla caviglia multicolor, torna la décolleté a punta e il tacco a spillo.

Accenti Gold da Saint Laurent, Silver da Chanel.

Qui il meglio delle tendenze accessori dallo street style di Parigi: 

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(foto di Luigi Ciaccio)

Parigi Fashion Week, la sfilata primavera – estate 2016 di Emanuel Ungaro

EMANUEL UNGARO COLLEZIONE PRIMAVERA – ESTATE 2016 – PARIGI FASHION WEEK

Il quinto giorno della Parigi Fashion Week SS2016 vede sfilare EMANUEL UNGARO e le sue modelle protagoniste di una fiaba fiorita.

Grande forza, seppur con quel senso di leggerezza tipico del sapiente uso dei tessuti di Emanuel Ungaro, la collezione primavera – estate 2016 sprigiona grazia e profumi di stagione: i fiori sono protagonisti, dai minidress, ai lunghi abiti dal taglio seventies.

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Con Fausto Puglisi alla guida, Emanuel Ungaro ci fa rivivere una donna “principessa” in chiave moderna, dallo stile bohémienne con accenti futuristici, una donna che non rinuncia alla femminilità e lo fa con carattere e personalità, una donna che conserva i tratti eleganti e regali ma non tace quelli più oscuri.

L’elemento flower attraversa il corpo e si annida sulle spalle delle giacche in forma di ruches, i cuissard sono il fil rouge della cappe, non mancano i completi bon ton black and white e carta da zucchero.

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Guarda qui tutta la collezione primavera – estate 2016 di Emanuel Ungaro