L’intervista alla Rotten Salad non poteva cadere in un momento migliore, visto che il 10 novembre 2015 ha compiuto due anni.
Due anni sottolineati da ironia e satira, parodie e critiche, da outfit improponibili e sconvolgimenti in programma che forse Valentina – vero nome che si cela dietro il personaggio di The Rotten Salad – qualche anno prima non si sarebbe mai aspettata.
Valentina Schifilliti è una ragazza brianzola under 30 con una spiccata capacità di metterti a tuo agio anche quando ti accorgi che hai dimenticato l’agenda ufficiale in macchina e ti puoi avvalere solamente di una super teen Smemoranda fucsia piena di adesivi per mascherare meglio la prossima entrata ai 30; è brillante, ha sempre la battuta pronta, non ti lascia mai a corto di parole e dunque non ti fa incappare in discorsi semi-filosofici alla Uma Thurman in Pulp Fiction a proposito dei lunghi silenzi. Con la stessa naturalezza con cui una ragazza parlerebbe del nuovo lucidalabbra comprato da Kiko, lei ti spiega come sia giunta a parodiare alcuni look delle tre celebri Chiara (Ferragni, Biasi, Nasti n.d.a) o come sia potuto nascere il suo ultimo personaggio Mira Le Bocc. Ed infine, diversamente da quello che ci si possa aspettare dato il seguito di followers, è di una semplicità disarmante: altri, infatti, magari mi avrebbero accolto con un look all’ultimo grido, lei si è limitata a chiedermi “Ti dispiace se nel mentre pelo le patate?”.
The Rotten Salad è nata inizialmente come personaggio – parodia delle più tre celebri fashion blogger italiane, diventando poi simbolo ironico di un modo patinato, inarrivabile, inavvicinabile e che spesso solo gli addetti ai lavori possono comprendere. Anzi, talvolta nemmeno quest’ultimi (leggete l’intervista e poi capirete perché). Dopo essersi vista sbarrare la strada del suo lavoro, quello per il quale gli anni di università erano davvero valsi a qualcosa per un certo periodo di tempo, si è reinventata totalmente.
L’intervista non poteva capitare in un momento migliore: a novembre hai compiuto due anni da Disfashion Blogger. Come hai festeggiato questo secondo compleanno?
Con il video – parodia di “Roma – Bangkok”, che racchiude tutto questo tempo dedicato al mondo del disfashion. Figurati, è anche uno dei miei video più visti, insieme a quello girato durante la Vogue Fashion Night 2015 e la Fashion Week di febbraio. In questo video ho voluto sottolineare tutto ciò che più meritava di essere ironizzato delle persone che ho “reinterpretato”, dedicando particolare attenzione a qualcuno di loro.
A proposito: hai mai avuto timore di qualche particolare affronto da parte di alcune persone parodiate?
No, perché è appunto una parodia. Io non mi accanisco personalmente su nessuna di loro, ma enfatizzo solamente alcuni aspetti del loro personaggio rendendolo meno serio e serioso. Anzi, a dir la verità mi sarebbe piaciuto ricevere qualche reazione in più come confronto, ma a parte Chiara Biasi – che mi ha anche dedicato una foto su Instagram in cui la si vede che ride davanti al mio video, non è giunta nessun’altra risata o eventuale insulto.
Quindi pensi che non ci sia più bisogno di parodiarle così tanto, se comunque non danno segni di vita?
No, io continuerò a parodiare gli outfit delle blogger ma non in modo così massiccio come successo agli inizi. Insomma, è passato del tempo e mi sono accorta che posso dedicarmi anche ad altro e altri, tanto che negli ultimi mesi ho dato più spazio a Mira Le Bocc che alle tre Chiara. Certo è che non smetterò mai di girare video e interviste durante le Fashion Week, perché mi diverte troppo avere il ruolo di giornalista d’assalto che tenta di mostrare il lato nascosto di questi eventi che paiono così cool da essere inavvicinabili. Per quanto cambiare ed evolvere il mio personaggio mi piaccia, so che posso incappare in un rischio non irrilevante, ovvero che i miei followers non condividano molto il cambio di rotta. Loro mi hanno supportato fin dagli inizi per quello che la Rotten Salad proponeva e ogni giorno mi hanno aiutato a portare avanti questo lavoro. Dall’altra parte, però, mi sostiene l’idea che il cambiamento potrebbe farmi avvicinare ad un altro tipo di utenza.
A proposito della Fashion Week, com’è andata la tua ultima intervista?
(Ride). Allora, è andata assolutamente bene se vogliamo spiegarla in chiave Rotten: durante i due video girati (uno dedicato alla VFNO e uno alla FW in sé) mi sono accorta di quanti fossero stati lì solo perché faceva figo esserci e questo vale anche per gli stessi e stesse blogger che non sono nemmeno riusciti a spiegarmi perché la serata si fosse chiamata “Vogue Fashion Night Out”. Che disdetta! (Ride ancora). Figurati che alcuni personaggi hanno sorpreso anche me! Pensavo di essermi abituata un po’ a tutto, invece il mondo continua a stupirmi. Capisci perché non posso smettere di girare i video durante le Fashion Week?
Rispetto alle ultime sfilate, soprattutto pensando a quella di Moschino che ha proposto una linea piuttosto eccentrica e dedicata al mondo della strada, un particolare abito ricorda un outfit di Chiara Ferragni parodiato anni fa. Dai, possiamo dirlo allora: il mondo del fashion si sta rivelando Rotten!
Ironia della sorte, questa. Appena ho visto la collezione ho sbarrato gli occhi e ho pensato a quella foto scattata la scorsa estate (nel 2014), in cui indossavo un pezzo di rete color arancione utilizzata per delimitare i cantieri. Nel momento in cui l’ho scattata ricordo di aver pensato che la mia immaginazione fosse davvero andata troppo oltre, ma poi mi sono ricreduta grazie a Jeremy Scott: al peggio non c’è mai un vero limite. Comunque potrei quasi vantarmi di aver anticipato un abito d’alta moda! Se chiedo il copyright dici che ricavo qualcosa?
Dedichiamo un piccolo spazio al tuo personaggio Mira Le Bocc per chi ancora non lo conoscesse. Parodia della photographer anni 2000 che vede il mondo con gli occhi photoshoppati. La tua Mira Le Bocc enfatizza tantissimo alcuni aspetti social che in realtà mettono una gran tristezza, perché fa rendere conto che mezzi nati per semplici condivisioni sono oramai diventati mezzi per l’autoproclamazione ed esibizionismo, del tutto leciti ma dei quali forse ai tempi, nella testa dei fondatori, non è mai passata nemmeno l’idea.
Esatto. Ma prima di tutto vorrei sottolineare un aspetto importante che non è stato colto da molte persone: io ironizzo il fotografo / la fotografa in sé di questi tempi, non ce l’ho con nessuno in particolare. Alcuni hanno pensato ce l’avessi a morte con Nima Benati che mi ha dato solo un semplice spunto essendo la fotografa più in vista degli ultimi tempi, ma fosse stata Tal De Tali avrei preso spunto da lei. Semplice. Esattamente come per le tre Chiara. Di questi tempi Instagram, Facebook, Twitter ma soprattutto i follower sono diventati di vitale importanza come ricordarsi di respirare: se non hai abbastanza seguaci e non sei sempre perfetta, non sei nessuno e magari qualcuno ti snobba pure. Pazienza, le persone comuni vivono lo stesso, ma questo aspetto non poteva passarmi inosservato. O meglio, non alla Rotten…